METTETE CHE...

[AnimaSalva]

Mi ricorda il viaggio con Loretta verso casa Marcolfa, quando sbagliò strada in versione maschile.

[Victor]

Grazie del regalo Monica
Vic

[Roby_60]

Buongiorno Monica, scrivi bene e Ti leggo sempre con molto piacere.
Non so se Monica abbia mandato o manderà dei fiori a Tua moglie ma sarebbe cosa carina, non credi?
R.
ps. perdonami ma non mi piace come sta quel vestito ; Ti "seguo" dai tempi del vecchio forum ed hai avuto degli outfit migliori.

[Jessica60]

Il tuo racconto mi e' piaciuto un sacco e come anche altre hanno sottolineato, tua moglie ti vuole un gran bene, oltre ad essere una persona intelligente. Per il vestito ti dico che mi sembra molto carino e non c'è assolutamente troppo corto. Piuttosto potresti correggere l'addome ed i fianchi indossando un body contenitivo. Che dici?

[Monica Poli]

Imitando le amiche che riportano in un unico thread i resoconti dei loro percorsi di transizione, ho deciso di usare questo mio thread "METTETE CHE..." per unire tutti i miei ben più modesti racconti di uscite con mia moglie.
Questo era stato postato altrove il 21 giugno 2019. Lo metto qui, sperando che non sia l'ultimo.

"La rocambolesca uscita raccontata nel mio precedente post mi ha ovviamente lasciato il desiderio di una cosa più normale, tranquilla e serena. Magari più o meno negli stessi luoghi, tanto per dimostrare di essere più forti della sfiga e che le cose possono anche andare bene.
È così che ad inizio settimana propongo a mia moglie un’uscita per il 20 giugno, dal pomeriggio in poi, presentandole un fitto programma che si sarebbe concluso nuovamente con la cena a base di pesce, come la volta scorsa ma si spera in un clima più disteso.
Conoscendo la mia consorte, ho prenotato il tavolo prima di proporle l’uscita, così da evitare tentennamenti vari.
Lei comunque accetta volentieri, ed è così che, esattamente come la volta scorsa, ci diamo appuntamento in un luogo preciso, dopo la mia “trasformazione”.
Partiamo alla volta di un magazzino che vende filati cucirini, nastri, matasse e cose del genere, dove lei trova sempre quel che le serve per i suoi lavori. Le commesse ci chiamano entrambe “signore”, quindi si parte bene.
Alle 17.30 siamo a Novara, dove ci aspetta una signora titolare di un negozio di parrucche che avevo già conosciuto in precedenza. Ne provo diverse, attento ai commenti positivi o anche negativi di mia moglie e della signora: questa ti sta meglio, questa è un po’ troppo lunga, questa è troppo corta, preferivo quella di prima… Mia moglie mi scatta delle foto perché mi possa vedere come mi stanno dietro. È a suo agio, tranquilla e serena, e io non posso desiderare di più.
Usciamo e ci dirigiamo verso l’OBI, dove acquistiamo alcune cose che ci servono per la casa. Anche qui i vari “signora” si sprecano nei miei confronti, e io volo sempre più in alto.
Ci dirigiamo poi verso il negozio Pittarello di Vercelli, quello dell’incidente della gomma della volta scorsa.
Mi era proprio rimasto “qui”, e ci dovevo assolutamente tornare. Sono le 19, e nel negozio c’è ancora molta gente. Mia moglie si prova e acquista un paio di cose, mentre io – mannaggia! – non trovo nulla da provare che mi piaccia!!! Proprio ora che c’è lei, e quanto mi piace che mi veda e che faccia commenti e che dica e che osservi e che aggiusti e che critichi e che approvi!!!! Nulla! Non trovo nulla!
Alla fine prendo il primo abitino che mi capita a tiro e la invito a venire con me nei camerini. E poi provo altre due cose, così almeno sono soddisfatto. Lei commenta, e quanto adoro i suoi commenti!
Il ristorante si trova a circa sette chilometri, e vi arriviamo che sono le otto meno dieci.
Il locale è ancora vuoto, siamo solo noi. Solitamente le gente arriva più tardi.
Il titolare ci accoglie con calore. “Poli, vero?” “Si, Monica Poli…”.
“Accomodatevi… Qui va bene?”
Decido per una battuta: “Questa sera solo donne, niente uomini!!!!”
E lui: “Fate bene… A volte bisogna liberarsi dai mariti!! Poi è giusto che le donne si ritaglino i loro spazi di divertimento!” (Sigh…).
Ordiniamo da bere e poi decidiamo per i vari piatti. Il gestore ci offre un prosecco: “Anche lei, signora, un goccio? È buono sa? Nostra produzione…”
Ha voglia di chiacchierare, l’uomo, e ci intrattiene un po’ nell’attesa di qualche altro cliente.
Il cibo è veramente ottimo, e la serata sta scivolando via che è una meraviglia, chiacchierando tra di noi nella massima serenità, proprio come due amiche normali al ristorante. Chissà se mia moglie mi avverte come un’amica? Come una grande amica? Non glielo domando, ché non vorrei rovinare nulla.
Comunque si vede che lei è felice di vedermi felice, e io sento di volerle un bene immenso.
“Caffè signore?” “No grazie… Il conto per favore.”
Usciamo che sono le nove e mezza, e decidiamo per un giro a piedi al centro di Vercelli. Camminiamo insieme guardando le vetrine, facendo commenti, ridendo e scherzando com’era un po’ che non lo si faceva. Il tutto nella totale indifferenza dei passanti, e di tutte le persone che incrociamo.
Un caffè ai tavolini esterni di un bar del centro. Confidenze, ricordi, racconti, idee… Parliamo, parliamo parliamo, ed è così piacevole che nei pochi attimi di silenzio mi invento subito qualcos’altro per parlare nuovamente.
Sono ormai le undici. Mezze divorate dalle prime zanzare decidiamo che è il caso di tornare per conservare ancora un po’ di sangue.
Poco prima di mezzanotte siamo a casa, e la serata proseguirà ancora, nel migliore dei modi."

[Dedesignora]

Bello leggerti e giusto a mio avviso, che tu tenga tutti i racconti delle tue uscite con la moglie insieme.
Bellissimo il vostro amore e come vi siete ritrovate come amiche. Per me un sogno, già perchè il mio modello di Donna in quanto a eleganza e femminilità è esattamente la mia compagna ed avere suoi giudizi e consigli sarebbe il mio massimo. Così capisco il tuo stato d'animo nei suoi confronti e vi ammiro molto tutti e due.
Un abbraccio virtuale issimo Dedè