MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Moderatori: Valentina, AnimaSalva, Roby, Irene, CristinaV, vernica71, Melissa_chan, Alyssa

Rispondi
Avatar utente
Monica Poli
Princess
Princess
Messaggi: 1864
jedwabna poszewka na poduszkę 40x40
Iscritto il: lunedì 23 febbraio 2015, 10:18
Località: NOVARA
Contatta:

Accesso area fotografica

MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da Monica Poli »

Come quasi tutti i racconti degli “esordi” degli utenti che si possono leggere su questo forum sin dalla sua esistenza, anche il mio raccontava e racconta le stesse identiche sequenze. Un’impressionante analogia lega un racconto ad un altro, e ogni racconto è sorprendentemente sovrapponibile, come un processo già codificato che prevede un certo percorso comune a tutti e a cui nessuno sfugge.
Ai tempi dei miei “inizi” io non lo sapevo, ma già allora qualche studioso cercava di dare un senso a tutto ciò, intuendo che si trattasse non di casualità ma di una condizione ben precisa che caratterizza alcune persone e non altre. Insomma, questa cosa aveva un nome e un cognome, un’identità e una sua logica.
Di cosa si trattasse veramente, io lo scoprii molti decenni dopo i miei esordi, ma in questo lasso di tempo sono sempre stato ossessionato dalle ragioni che mi spingevano a fare quel che facevo.
Mi attraeva, mi dava soddisfazione e mi divertiva, ma nello stesso tempo constatavo che questa cosa ai miei amici non interessava e che non ne erano attratti. Era inevitabile quindi che mi domandassi perché piacesse solo a me. Una domanda che ne celava una ancor più importante: perché ero diverso dagli altri?
Quindi posso dire che nella mia gioventù ho vissuto costantemente in equilibrio tra due versanti: da un lato il piacere nel fare questa cosa e dall’altro la ricerca della ragione per la quale questa cosa mi piacesse così tanto e soprattutto piacesse solo a me.
Non posso dire quindi di essere stato sereno. Non lo sarei stato finché non avessi saputo il vero motivo per cui io, e non altri, avevo questo strano e segreto vezzo che da un lato mi divertiva e dall’altro mi turbava.

Ora, a distanza di molti decenni, tutto è cambiato in meglio. So cos’è e so che caratteristiche ha questa cosa. So che non sono solo, e che centinaia, migliaia, centinaia di migliaia di uomini sono come me.
Ho conquistato la serenità perché pian piano tutte queste conoscenze mi hanno permesso di fare outing con mia moglie, di condividere la cosa con lei, e di viverla comunque bene nella consapevolezza che essa fa parte di me e che dunque non mi passerà mai.

Con questo stato d’animo, leggo chi si affaccia al forum: persone nuove, molti giovani, diversi di mezza età.
Tutti raccontano degli esordi, uguali ai miei, uguali a tutti gli altri. Sempre gli stessi.
Parlano della loro parte femminile, del loro lato femminile. E mi verrebbe da dire: guardate che non esiste.
Questa cosa, che ha un nome e un cognome, è stata scoperta molti anni fa ed è stata studiata per decenni. Ci sono diverse pubblicazioni che ne trattano, che ne descrivono le caratteristiche. Ma nessuna di queste parla di lato o parte femminile. Scientificamente non esiste.
Certo, lo comprendo benissimo che parlare di lato o parte femminile è un modo per dare un senso a questo strano impulso cui nessuno di noi sa resistere; ma quel che non comprendo è come ci si possa accontentare di questa banale spiegazione, senza avvertire alcuna necessità di approfondire, di indagare, di sapere, di conoscere.
Io vivevo male quando non sapevo.
Tutti gli altri vivono bene comunque? Probabilmente si, e probabilmente io sono l’unico fesso che ritiene giusto aiutare le persone a non soffrire come ho sofferto io.
In generale la gente non vuole essere costretta a pensare, a porsi delle domande, ad auto analizzarsi. Vuole vivere in santa pace, senza grane, senza sforzi. Se la verità è scomoda si preferisce scansarla, ignorarla, rimuoverla. Si preferisce illudersi di cose inesistenti piuttosto che considerare la realtà dei fatti, anche quando questa è così palese ed evidente.
“Lasciali bollire nel loro brodo”, mi diceva mia nonna quando ero un ragazzino, e io regolarmente non l’ascoltavo perché volevo sempre aiutare tutti.
Ma quanto aveva ragione!
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

Avatar utente
LellaB
Princess
Princess
Messaggi: 1680
Iscritto il: sabato 3 febbraio 2018, 17:05
Località: Provincia Torino
Età: 69
Contatta:

Utente incontrata

Accesso area fotografica

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da LellaB »

Monica Poli ha scritto: lunedì 15 marzo 2021, 10:23 [...]
Ora, a distanza di molti decenni, tutto è cambiato in meglio. So cos’è e so che caratteristiche ha questa cosa. So che non sono solo, e che centinaia, migliaia, centinaia di migliaia di uomini sono come me.
Ho conquistato la serenità perché pian piano tutte queste conoscenze mi hanno permesso di fare outing con mia moglie, di condividere la cosa con lei, e di viverla comunque bene nella consapevolezza che essa fa parte di me e che dunque non mi passerà mai.
[...]
Caro Claudio, non posso che condividere il tuo pensiero. Anch'io ho vissuto male questa cosa chiedendomi spesso perché, se ero normale, se... finché non ho cominciato a leggere gli studi psicologici e a ragionarci sopra ed accettarla. Anch'io posso dire, come te, di aver acquisito la tranquillità data dalla conoscenza e consapevolezza e di averla condivisa con mia moglie. Forse proprio la capacità di spiegarle serenamente questa mia stranezza l'ha aiutata a capirla ed accettarla.

Leggo di tanti che hanno il timore di parlarne alla propria compagna/moglie; forse proprio la mancanza di un cammino di riflessione personale potrebbe essere la causa di questi timori: non essersi domandati a sufficienza cosa siamo, non avere noi stessi la convinzione e comprensione sufficiente da poter spiegare al partner.

Parli giustamente di un "lato femminile" inesistente. Ovviamente per la maggioranza di noi è così, e dici che in genere si preferisce usarlo come scusa per evitare di farsi domande più profonde (almeno questo il senso che ho capito dal tuo scritto). Io credo che un cammino di consapevolezza, nonostante la possibilità di attingere ad un database di conoscenze sterminato, sia sostanzialmente un problema personale, tanto più spinoso ed urgente da fare quanto più questa condizione è sofferta.
Antonella : Nar :

E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)

Avatar utente
Lilychanel
Lady
Lady
Messaggi: 608
Iscritto il: mercoledì 26 aprile 2017, 9:51
Località: Roma Italia
Età: 54
Contatta:

Accesso area fotografica

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da Lilychanel »

Grazie per la condivisione

E grazie soprattutto per essere colui/colei che ancora ha la sensibilità verso il prossimo e la natura tutta ( partendo da se stessi ) di non arrendersi mai, e fare della propria solitudine; finalmente un tempio di serenità e armonia.

Lily
Tutti sono d'accordo nel riconoscere che nella specie umana sono comprese le femmine, le quali costituiscono oggi come in passato circa mezza umanità del genere umano; e tuttavia ci dicono 'la femminilità è in pericolo'; ci esortano: 'siate donne, restate donne, divenite donne'. Dunque non è detto che ogni essere umano di genere femminile sia una donna; bisogna che partecipi di quell'essenza velata dal mistero e dal dubbio che è la femminilità.

Simone de Beauvoir

Avatar utente
saretta251
Gurl
Gurl
Messaggi: 136
Iscritto il: martedì 19 febbraio 2019, 8:35
Località: Milano
Età: 49
Contatta:

Utente bannato

Accesso area fotografica

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da saretta251 »

Hai ragione Monica, è comunque un passo molto difficile e importante da fare. Il coming out, qualsiasi sia la dimensione, è sempre un qualcosa che ti libera ma nello stesso tempo può diventare un grosso problema da affrontare e a volte può essere anche controproducente per i rapporti. Non so a volte sono cose giuste da fare ma a volte forse no.

Celeste

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da Celeste »

Monica Poli ha scritto: lunedì 15 marzo 2021, 10:23 Parlano della loro parte femminile, del loro lato femminile. E mi verrebbe da dire: guardate che non esiste.
Per me sarebbe anche da capire che cosa fa questa parte femminile (simbolica) a quella maschile (simbolica). Infatti se da un lato molti affermano che la loro parte maschile soffoca quella femminile (parte maschile aggressiva e parte femminile vittima) sarebbe anche da considerare che la parte femminile potrebbe a sua volta voler zittire quella maschile ("non ti devi eccitare!" oppure "eccitarsi è sconveniente, infantile, maschilista, peccaminoso, vergognoso", etc...). Per me qualsiasi cosa si tenti di reprimere crea conseguenze, viceversa accettare tutto quello che si sente richiede pazienza e tolleranza verso le contraddizioni interne.

Avatar utente
Monica Poli
Princess
Princess
Messaggi: 1864
Iscritto il: lunedì 23 febbraio 2015, 10:18
Località: NOVARA
Contatta:

Accesso area fotografica

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da Monica Poli »

saretta251 ha scritto: lunedì 15 marzo 2021, 16:38 Hai ragione Monica, è comunque un passo molto difficile e importante da fare. Il coming out, qualsiasi sia la dimensione, è sempre un qualcosa che ti libera ma nello stesso tempo può diventare un grosso problema da affrontare e a volte può essere anche controproducente per i rapporti. Non so a volte sono cose giuste da fare ma a volte forse no.
Certo Saretta, però la mia discussione non c'entra con il coming out...
Celeste ha scritto: lunedì 15 marzo 2021, 17:08 Per me qualsiasi cosa si tenti di reprimere crea conseguenze, viceversa accettare tutto quello che si sente richiede pazienza e tolleranza verso le contraddizioni interne.
D'accordo Celeste, ma io non ho scritto da nessuna parte che si debba reprimere qualcosa...
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

Celeste

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da Celeste »

Monica Poli ha scritto: lunedì 15 marzo 2021, 18:42
Celeste ha scritto: lunedì 15 marzo 2021, 17:08 Per me qualsiasi cosa si tenti di reprimere crea conseguenze, viceversa accettare tutto quello che si sente richiede pazienza e tolleranza verso le contraddizioni interne.
D'accordo Celeste, ma io non ho scritto da nessuna parte che si debba reprimere qualcosa...
Si lo so, ma cercavo di capire il senso di creare psichicamente una parte femminile e una maschile. Per me questa creazione serve per cercare di tamponare il dolore delle contraddizioni interne, solo che col tempo dando sostanza psichica a queste due parti si crea un conflitto tra loro e una delle due tende a voler sottomettere l'altra. Quando si butta via tutto prevale la parte maschile, quando si vuole eliminare l'eccitazione prevale quella femminile. Ma si può non arrivare a tutto ciò appunto con pazienza e tolleranza verso il casino interiore e senza nemmeno aver bisogno di dare realtà a queste due parti, che comunque possono essere usate come strumento simbolico sapendo che in realtà non esistono.

Avatar utente
Monica Poli
Princess
Princess
Messaggi: 1864
Iscritto il: lunedì 23 febbraio 2015, 10:18
Località: NOVARA
Contatta:

Accesso area fotografica

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da Monica Poli »

LellaB ha scritto: lunedì 15 marzo 2021, 11:16 Leggo di tanti che hanno il timore di parlarne alla propria compagna/moglie; forse proprio la mancanza di un cammino di riflessione personale potrebbe essere la causa di questi timori: non essersi domandati a sufficienza cosa siamo, non avere noi stessi la convinzione e comprensione sufficiente da poter spiegare al partner.
Lella, hai compreso perfettamente il senso di ciò che ho scritto. Grazie!
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

Avatar utente
Virgo61
Baby
Baby
Messaggi: 21
Iscritto il: mercoledì 2 dicembre 2020, 15:12
Località: Parma
Età: 62

Re: MIA NONNA AVEVA RAGIONE

Messaggio da Virgo61 »

Ogni vita è mille vite, ogni vita infinitamente ambigua nella sua autorappresentazione, che è essenzialmente un'opera della mente. Sia quella conscia che quella inconscia. Facciamo e siamo tante cose nello stesso momento: pedalando evitiamo un camion e ci coglie il profumo di una fioritura, insieme al ricordo di nostra madre che quei fiori amava, al pensiero della riunione a cui stiamo andando e della prossima sosta in farmacia. Gli orientali direbbero forse che siamo stati mille volte uomini e mille volte donne: la nostra vita è intessuta di mille grane diverse. Occorre fermarsi a pensare, e studiare, conoscere e organizzare, agire sull'oggi e mutarlo, e poi trascenderlo tutto, dimenticarlo tutto. Piedi nel fango della terra, capo tra le nubi. Che meraviglioso mistero. Il lato femminile e maschile degli uomini e delle donne. E ci vogliamo credere, a uno stato in cui saremo solo ciò che siamo, senza nomi, come quel profumo e quei fiori. E dico che lo siamo già.

Ho bevuto solo una tisana depurativa, giuro. Un abbraccio a tutte voi. Preziose.
'Ballate, ballate, altrimenti siamo perduti' (Pina Bausch)

Rispondi