La grande paura

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kymera
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Re: La grande paura

Messaggio da kymera »

Ho colto che vivi fissa su questo problema, e mi spiace.
Hai scritto delle cose molto interessanti.
La prima riguarda la transizione del corpo come parte finale di un processo, e la condivido molto.
La seconda riguarda la possibilità di essere una donna con un corpo e un aspetto maschile, e questa la ascolto con partecipazione anche se non appartiene ai miei desideri e alla mia esperienza.
Io avevo un enorme problema col mio corpo e col mio aspetto, non sarei riuscita a stare bene senza risolvere questo conflitto. Ma capisco che questo conflitto insopportabile possa non essere avvertito e che, tuttavia, si possa desiderare di essere una donna con l’aspetto di un maschio.
E’ certamente un approccio rivoluzionario e suggestivo.
In fondo non ci sono grandi differenze tra noi: tu ed io vogliamo essere delle donne, è il modo che ci differenzia. Il mio modo, apparentemente più dirompente, è in realtà molto più conformista. Io voglio essere una donna “sembrandola”, adeguandomi cioè al modello stereotipato, donna con caratteristiche fisiche ed estetiche femminili, tu anche no.
I due approcci implicano privilegi e svantaggi.
Il mio modo presenta lo svantaggio di vivere costantemente con la consapevolezza di essere una specie di fake, di conservare un segreto, di affrontare le fatiche del disvelamento ogni volta che ciò è opportuno, o necessario, o anche solo desiderato. Il mio modo però presenta il vantaggio di scoprire che cosa in realtà gli altri pensano delle persone come me, perché ritenendomi una donna come le altre si sentono libere di esprimere giudizi, valutazioni, opinioni. Sono, insomma, un “agente segreto” infiltrato nelle pieghe del sistema.
Il tuo modo presenta il vantaggio di non dover affrontare un cambiamento fisico. Non è poca cosa. Però presenta lo svantaggio di esporsi pubblicamente alle reazioni che, siano esse positive o negative, generano tensione e situazioni pericolose. Se le reazioni sono positive, potrebbe essere per cortesia. La gente ti chiama signora e ti sorride, ma in realtà pensa di te che sei un pervertito, chissà. Se sono negative, devi fronteggiare situazioni che vanno dal banale scherno sino alle peggiori violenze. Perché se è vero che travestirsi una volta al mese presenta pochi rischi, un maschio travestito costantemente da femmina secondo me rischia.
Che ne pensi?

Nanà
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Re: La grande paura

Messaggio da Nanà »

io considero come rischio solo il rapporto con le persone che amo.
si contano sulle dita di una mano, e forse non si arriva al mignolo.

il resto dei rapporti si basa sul diritto.
o ce l' ho o non ce l' ho.

la differenza tra me e te ad oggi è che tu hai trovato una strada se pure difficile e mimetica in molti sensi, hai affrontato i tuoi rischi e hai superato molte delle tue difficoltà. mentre io mi trovo adesso. a lavorare nel sottobosco nel tentativo di infiltrare nelle coscienze delle persone che amo l' idea che io sono diverso, che non appartengo al dualismo maschio-femmina, ne sono fuori.
è un lavoro fatto di piccole condivisioni graduali, di piccole confessioni, di abitudini del quotidiano, niente di eclatante, ma sta li, davanti agli occhi di chi mi conosce e di chi mi vuole bene.

per chi non mi conosce io sarò un ricchionazzo/frocio/travestito/gay questo è il limite del mio modo. sembrare una donna elude questi appellativi.

la prima persona a cui ho confessato totalmente la mia condizione è stata la mia ex compagna oggi la più grande amica che io abbia mai avuto.
in quel caso ho usato una terapia shock, l' ho invitata a cena e mi sono fatta trovare en femme. fortunatamente abbiamo avuto entrambe la capacità di sopravvivere nel migliore dei modi a questo scontro. ( Racconto vecchio forum)

con mia sorella ho usato e sto usando un metodo diverso, molto più dolce fatto di piccole condivisioni emotive, di un riavvicinamento sotto nuove spoglie, la condivisione di un segreto.

con mio figlio, è questo è il punto critico, lavoro su dei principi.
il primo principio (sembra buffo ) ma sono i colori.
"papà le scarpe rosa sono da femmina" e chi te lo ha detto, gli rispondo, a me piacciono mi piace il rosa mi è sempre piaciuto... sarò femmina e non lo sapevamo ?
insomma i ragazzini hanno le idee molto chiare, più che altro hanno il bisogno di punti fermi e non possiamo neanche distruggerglieli d' impatto.
quello che si può fare è lavorare di fino nello svelare che non è tutto rosa o tutto azzurro, e sono convinta del fatto che questo gli servirà a capire meglio il mondo oltre che me.

quanti anni ci vogliono ? e chi se ne frega... ne ho vissuti 47 incatenato all' immagine di uomo che ancora trasborda dal mio guardaroba.
se Dio mi aiuta a campare fino a 100 .. posso essere felice anche se godo l mia piena libertà il 99 esimo giorno.
sono sempre dell'idea che un istante solo basta a tutta una vita .

ancora sul corpo vorrei dire che io non sono attratta dal sesso, è una cosa che non mi interessa, non mi ha mai interessata.
dire sono di sesso femminile o maschile a me interessa molto poco, dubito che delle mani carezzeranno mai la mi pelle.
sono esperienze che ho avuto la gioia di vivere e che ricorderò per sempre con dolcezza, ma non è il mio futuro.
non credo che nella vita ci è dato di vivere più di un grande amore. uno basta.
inoltre io non tollero la convivenza e non la cerco, sono amante della solitudine da buon capricorno.
tutto questo per dire che comprendo bene invece chi desidera mettere in gioco la propria sessualità e la propria fisicità allora si, capisco il desiderio impellente di cambiare qualcosa.

di sicuro oggi so che ogni passo avanti mi rende inaccettabile la condizione di ieri.
e siccome in pochi mesi mi sono sconvolta di quante cose sono successe nella mia vita ho il sospetto che quello che succederà succederà abbastanza sin fretta.

PS: dimenticavo che nel rischio c'è il lavoro... ma anche li si può solo lavorare come una scassinatrice, infilando un sottile lato del piede di porco per fare leva finché l porta non si scardina. e qualcosa sto già facendo, ma quello dipende molto dal tipo di lavoro che facciamo... alcune hanno la fortuna di trovarsi in contesti più aperti altre meno. ma questo è un problema sociale . probabilmente addirittura sindacale. )

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geraldine
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Re: La grande paura

Messaggio da geraldine »

kymera ha scritto:...........
Quando racconto di me, la gente spesso mi dice "sei una persona coraggiosa". "Hai avuto molto coraggio".
Nient'affatto: ho avuto molta paura, invece.
E' che da fuori non si vede.
.............Se non si transiziona, però, io credo abbia molto senso valorizzare quei moltissimi motivi, anziché rimuginare sul dolore di non aver transizionato.
.......
Concordo con queste frasi di Kymera (?) ma aggiungo che il tuo tormento non deve essere la tua morte ma la tua rinascita.
Cerca qualcuno con cui parlare perchè da quello che scrivi mi sembra che tu debba chiarirti in ogni modo per non morire dentro di te inutilmente. E la soluzione cè mi sembri solo impaurita di conoscerla........ e in questo vedo le mie paure passate.

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Kattyki
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Re: La grande paura

Messaggio da Kattyki »

Questo è un dilemma piuttosto complicato, sul fatto.....chi sono?? cosa sono??? cosa devo fare?? cosa devo diventare?? cosa stò diventando?? cosa voglio diventare??? poi c'è li, il modo al di fuori della nostra confusione, che con le sue regole, i suoi sitemi sociali, sul cosa è giusto, cosa non lo è e cosa è convenevole fare.....

alcuni individui, hanno deciso di transitare definitivamente, per sentirsi totalmente donna, ma questo forse, perchè erano nate donna in un corpo maschile, o in un corpo femminile che non rispecchiava la propria anima, quindi il proprio essere, ma quì di mezzo, cera anche il sesso, non era solo una questione di abbigliamento, anche di attrazione, quindi stiamo parlando forse di uomini, e donne, un uomo che nasce in un corpo femminile, è comunque un uomo, che decide, dopo aver fatto pulizia nella propria testa, di modificare il proprio corpo, adeguandolo alla propria anima, una donna che nasce in un corpo maschile, è comunque una donna, che dopo avere fatto pulizia nella sua testa, decide di modificare il proprio copro per adeguarlo alla propria anima, il problema di noi CD, è diverso, se mi permettete il pensiero, noi non siamo uomini ne donne, ma la somma di entrambi, molte di noi, forse la maggior parte, non prova attrazione per l'uomo, ma per le donne, questo è strettamente legato, alla natura che il nostro corpo biologico ha, ma allo stesso tempo ci sentiamo donne, e sentiamo il bisogno di sfogare la nostra femminilità attraverso l'abbigliamento, con il passare degli anni questo diventa più forte, ma di fatto rimaniamo anche uomini, nel nostro intimo essere, quindi secondo me, quando si parla semplicemente di CD, non si parla di uomo o donna, ma di una terza essenza, non modificheremo il nostro corpo, perchè è il nostro corpo che desidera la nostra femminilità, ma la nostra femminilità, ha bisogno di essere compresa, di essere accettata, ma non vuole modificarsi per essere accettata, desidera essere accettata per la sua natura, che non è ne uomo ne donna, ma noi stess*, la nostra essenza, esiste da tempi immemorabili, forse la nostra tristezza e amarezza, è solo il non essere liber* di vivere come qualsiasi altro individuo, uomo, donna, gay, trans ecc.ecc.ecc.

cè una bellissima frase di un mondo antico, che risale a ben 5000 anni fà in india, tratto dal libro del "Mahabharata" , considerato il più lungo e famoso poema epico di tutta l'umanità, che dice : "Non alzerò le armi contro colui che è disarmato, colui la cui armatura e il proprio stendardo sono distrutti, colui che fugge spaventato, colui che si arrende, colui che ha solo un figlio, contro una donna o colui che porta un nome di donna" , questa ultima frase, colui che porta un nome di donna, fa intuire chiaramente che si tratta di un uomo che si comporta da donna, non significa chiaramente che si tratta di un CD, anche perchè il termine è piuttosto moderno, è solo per capire che in antichità, la nostra terza essenza, faceva parte della comunità, alla pari di qualsiasi altro individuo, nessuno modificava il proprio corpo per essere accettato, era accettato e basta, per quello che era, forse la frustrazione di Nanà è questa, che condivido pienamente, vorrei essere accettat* anch'io, per ciò che sono, e non per un'illusione che necessita la società!!

Perdonatemi ragazze, se ho offeso qualcuno, non volevo insinuare niente, tranne un mio semplice pensiero!!

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Re: La grande paura

Messaggio da sylvix »

Nanà ha scritto: ancora sul corpo vorrei dire che io non sono attratta dal sesso, è una cosa che non mi interessa, non mi ha mai interessata.
su questo aspetto siamo perfettamente in sintonia.
jeg taler ikke dansk!

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Re: La grande paura

Messaggio da geraldine »

Per le difficoltà di lettura, senza punti, mi sembra confuso.
Il CD ha il piacere di indossare abiti del sesso opposto, si presume con piacere feticista. Ma ovviamente non sempre è così, poi accade che si perda l'eccitazione nel farlo. Ecco secondo me quello è il momento di pensare seriamente, magari con l'aiuto di un* professionista, sul perchè di questo cambiamento.
L'orienatmento sessuale può aiutare a meglio comprendersi e chiedersi se dietro l'indossare di quegli abiti non ci sia anche la volonta di crearsi uno scudo per una omosessualità nascosta che non si vuole ammettere. In questo caso si può vivere meglio ammettendo a sè stessi di amare una persona, anzi un individuo del proprio sesso, senza la maschera.
Buon lavoro nella vostra mente
Geraldine
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La grande paura

Messaggio da giulia »

Ogni storia è una storia a se, l'essere crossdresser ha un significato diverso per ognuno di noi. Lo stesso punto di partenza ma diversi percorsi e diversi traguardi.
Però, in tutta questa diversità una cosa ci accomuna... Il desiderio di essere accettati: per qualcuno diventa una necessità di approvazione, per altri il desiderio di poter essere, anonimamente, quello che si è.
Nana, hai una grande sensibilità ma, volendo fare dietrologia, dietro le tue parole si nasconde il desiderio, semplice, di poter vivere quello che sei senza dare spiegazioni.
Perché, tutte le seghe mentali che ci facciamo, non sono altro che l'esternazione della nostra corsa a giustificarci per cercare di farci capire, della nostra necessità a non sentirci sempre dei diversi.
Immaginiamo un mondo ideale in cui nessuno debba far finta di essere qualcosa o qualcuno. La mia domanda è: ci faremmo ugualmente tutte queste domande?


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Re: La grande paura

Messaggio da Arianna Pavanati »

E' una bella domanda in effetti...
Se vivessimo in un mondo ideale non ci faremmo domande, ergo non avremmo risposte.
A questo punto credo che senza domande non avremmo nemmeno la necessità di cercare e scoprire, sperimentare, conoscere.
Chissà cosa ne uscirebbe fuori?
Una sorta di vita da ameba?
Tutti felici e contenti? di cosa poi, avendo tutto l'ideale a portata di mano non avremmo spinte verso qualcosa di nuovo e diverso.
Ok, stiamo uscendo dal seminato...
Magari di questo ne parliamo in un nuovo topic.
Da parte mia non so spiegarmi perché mi piace vedermi al femminile, declinarmi al femminile qui sul forum, però mi da piacere, placa i miei sensi e calma le mie ansie.
Tutto ciò mi fa star bene e per il momento mi basta.
Ma sotto sotto vorrei sapere qualcosa di più...

Ari.
È la femminilità assoluta, tutti abbiamo qualcosa di androgino, qualcosa del maschio e della femmina, ma lei si è strappata via anche l’ultima traccia dell’elemento maschile e si è costruita quelle curve splendide, è tutta donna, è adorabile.
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Re: La grande paura

Messaggio da Nanà »

geraldine ha scritto:Per le difficoltà di lettura, senza punti, mi sembra confuso.
Il CD ha il piacere di indossare abiti del sesso opposto, si presume con piacere feticista. Ma ovviamente non sempre è così, poi accade che si perda l'eccitazione nel farlo. Ecco secondo me quello è il momento di pensare seriamente, magari con l'aiuto di un* professionista, sul perchè di questo cambiamento.
L'orienatmento sessuale può aiutare a meglio comprendersi e chiedersi se dietro l'indossare di quegli abiti non ci sia anche la volonta di crearsi uno scudo per una omosessualità nascosta che non si vuole ammettere. In questo caso si può vivere meglio ammettendo a sè stessi di amare una persona, anzi un individuo del proprio sesso, senza la maschera.
Buon lavoro nella vostra mente
Geraldine
questo è uno spunto di riflessione molto interessante e serio.
ma credo che tante/i di noi ci sono passati per questa verifica.
la prima cosa che si pensa è proprio .. sono gay....

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Arianna Pavanati
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Re: La grande paura

Messaggio da Arianna Pavanati »

Domanda che qualche volta mi sono posta anche io... e se così fosse?
Chissenefrega, devo stare bene e basta, quel che sarà sarà, un passo alla volta.

Ari.
È la femminilità assoluta, tutti abbiamo qualcosa di androgino, qualcosa del maschio e della femmina, ma lei si è strappata via anche l’ultima traccia dell’elemento maschile e si è costruita quelle curve splendide, è tutta donna, è adorabile.
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