Il gender

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Celeste
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Re: Il gender

Messaggio da Celeste »

Ho letto la guida, da un lato mi ha fatto piacere il voler fornire informazione e mi ha fatto piacere il senso di libertà dalle costrizioni imposte, su cosa sia adeguato al proprio sesso di nascita.
Dall'altro lato però se io fossi stata negli autori avrei fatto attenzione ad alcuni piccoli dettagli che ho notato:

- Forse sarà un caso, ma i termini "si innamora" e "ama", che sono bellissimi termini, vengono utilizzati solo in riferimento all'omosessualità (pagina 7 della guida, 9 del pdf) mentre per l'eterosessualità e bisessualità si parla solo di attrazione. Poi, sempre nella stessa pagina, si parla di un "bisogno di relazione, di affetto e di amore" che accomuna tutti... intanto io sono contraria all'utilizzo della parola "bisogno" che mi sembra un non saper stare da soli... piuttosto userei la parola "motivazione" o qualsiasi parola che porti con sè un senso positivo e non di mancanza... comunque utilizzare la parola bisogno per tutti sembra voler suggerire che tutti siamo bisognosi di amore... ma poi per soddisfare tale bisogno i termini positivi "ama" e "si innamora" vengono utilizzati solo per l'omosessualità. Ora io ho estremizzato il significato dell'accostamento delle parole, però avrei preferito che i termini "ama" e "si innamora" venissero accostati anche all'eterosessualità e alla bisessualità. Fare attenzione all'equilibrio delle parole mi pare importante, ancora di più se i destinatari finali sono i bambini, che probabilmente sono più influenzabili dagli adulti. Gli accostamenti sono importanti basta pensare che la maggior parte delle pubblicità sfrutta gli accostamenti tra i prodotti e gli obiettivi desiderabili. E sicuramente l'amore è un qualcosa di largamente desiderabile, quindi anche il modo in cui viene accostata la parola "amore" è importante, deve essere equilibrato, soprattutto nell'educazione dei ragazzi.

- A pagina 8 della guida (10 del pdf) quando si dice che "Le persone trasgender, dunque, possono esprimere un ruolo di genere opposto al proprio sesso biologico. Per la maggior parte di loro ciò è indispensabile, perché risponde a loro caratteristiche profonde: diversamente non potrebbero essere felici" anche qui la parola "felici" compare solo in relazione ad un percorso trasgender. Anche qui può essere un caso, si potrebbe pensare che sia scontato che la felicità si possa trovare anche in altri modi per le altre persone, ma di fatto c'è un disequilibrio nell'effettivo uso di un termine positivo all'interno della guida.

- Poi a pagina 9 della guida (11 del pdf) c'è il passaggio "parliamo di transessuale da "maschio a femmina", quando nata con un corpo maschile ma con un'identità femminile....." come ho già detto in un'altra discussione mi chiedo da dove si sia originata la teoria che nell'uomo l'identità femminile sia dalla nascita... perché se i dati da cui si parte sono dei ricordi riferiti a periodi successivi ai 0-4 anni non vedo su quali basi si possa affermare che si tratti di una cosa dalla nascita... forse sarebbe più corretto dire che non si può sapere, oppure dire che le persone coinvolte solitamente hanno l'impressione che sia dalla nascita. Anche qui trasmettere il concetto che si è così per nascita, ai bambini, mi sembra rischioso, perché una volta stabilito che si è così dalla nascita, non resta altro che procedere in una data direzione per essere felici.

- Ad un certo punto (pagina 7 della guida, 9 del pdf) si dice: "la ricerca scientifica ha stabilito in modo ormai inconfutabile che queste forme di attrazione sentimentale e sessuale:" secondo me se si parla in questo modo significa creare dei dogmi... a parer mio la ricerca scientifica è nata per esplorare e tentare di capire... ma il fatto di stabilire che ormai la verità è stata trovata, mi pare anti-scientifico. Se un profeta dice che ha trovato la verità non mi stupisco più di tanto, ma da uno scienziato mi aspetto un atteggiamento diverso. Uno degli esami più belli che ho fatto a Psicologia è stato quello di "Metodologia della ricerca psicologica" perché con attenzione affrontava anche i limiti della statistica, i limiti del formulare ipotesi e i limiti del cercare conferma alle ipotesi, così come i limiti che ci sono nel considerare tutte le variabili in gioco. Sarebbe stato più corretto dire che omosessualità, eterosessualità e bisessualità hanno uguali diritti senza tirare in ballo verità assolute che non possono essere di competenza della scienza (visto che la scienza utilizza metodi di misura relativi, metodi statistici probabilistici e le variabili che si posso tenere sotto controllo o manipolare sono assai ristrette, soprattutto in campo psicologico, ed infine la scelta delle ipotesi da verificare e di come verificarle sono frutto di una scelta di quali domande porsi).

- A pagina 12 della guida (14 del pdf) "L'omofobia ha spesso radici culturali e religiose"... ecco io non capisco perché quando si parla di religione si considera solo l'aspetto ESSOTERICO (esteriore) e non anche l'aspetto ESOTERICO (interiore)... io mi interesso di esoterismo da almeno 20 anni e nell'esoterismo religioso non mi sono mai imbattuta in niente di omofobico... l'aspetto ESSOTERICO è quello più superficiale, quello ESOTERICO è quello più profondo. Associare omofobia a religione significa mettere in cattiva luce la religione senza nemmeno essersi interessati al significato profondo, di Amore, portato avanti dai mistici... che poi i fondatori delle religioni solitamente erano mistici così come lo erano i santi... se poi l'insegnamento originario è stato distorto è stato un fenomeno culturale, ma sentire che l'omofobia si ritrova "nel pensiero religioso tradizionale"... mi lascia molto perplessa perché la parola "tradizione" richiama qualcosa di antico, richiama le origini... e le origini delle religioni erano mistiche, interiori, e non bachettone. Si narra che una certa prostituta o adultera fosse stata salvata dalla lapidazione da una persona sicuramente non bachettona eppure molto religiosa... La parola "tradizione" secondo me andrebbe intesa nel suo senso migliore (che per me è quello a cui si riferiva lo studioso esoterico René Guénon) e non scambiata con il bigottismo che è una cosa addirittura molto molto molto inferiore anche al folklore.

- A pagina 14 della guida (16 del pdf) "quello del bullismo omotransfobico è un fenomeno molto preoccupante"... che dire... secondo me tutte le forme di bullismo sono un fenomeno preoccupante... non solo quello "omotransfobico", anche in un'altra discussione ho detto che secondo me ci vorrebbero degli interventi educativi specialistici (esperti) riservati ai bulli (in modo da trasformare la loro aggressività in energia positiva) sia interventi specialistici per i bambini più timidi e sensibili (in modo da farli diventare più sicuri di se stessi). Inoltre forzare la convivenza tra bulli e ragazzi sensibili nelle scuole mi sembra tipico di un carcere... nella vita reale chi può scegliere frequenta persone con cui si trova bene; obbligare il ragazzo sensibile a stare vicino al bullo mi pare una cosa irresponsabile ed è una violenza... la convivenza forzata è tipica delle carceri e non della vita adulta. Dubito fortemente che bastino i progetti educativi fondati sullo studio di genere per affrontare il fenomeno del bullismo... inoltre imporre delle parole non equilibrate su temi importanti come la sessualità e la religione mi pare giocare con il fuoco. I bulli avendo bisogno di figure violente di esempio, andranno a prenderle tra gli adulti estremisti (che di solito distorcono in modo fanatico la religione) oppure i bulli possono anche provenire direttamente da famiglie estremiste... e utilizzare parole provocatorie in campo educativo mi pare significhi aizzare ancora di più la violenza, perché gli adulti estremisti si sentiranno autorizzati a perpetuare la violenza, anche propagandandola ai ragazzini con cui vengono a contatto.


Io ho espresso i miei dubbi... a me piacerebbe che gli aspetti che creano discordanza fra le parti in causa andassero limati, equilibrati, in modo da far prevalere un messaggio educativo di amore e di tolleranza che rispecchierebbe sia un senso civile sia un vero senso spirituale. Io non contesto tutta la guida, secondo me ci sono anche parti utili ed interessanti soprattutto quelle che riguardano la libertà rispetto agli stereotipi, però avrei fatto più attenzione nell'utilizzo di alcune parole.

Vi saluto pronta a leggere tutti i pareri diversi dal mio.

PS: chi vuole può anche lanciarmi pomodori tanto per stare tranquilla mi sono comperata lo scudo di wonderwoman...

Frida

Re: Il gender

Messaggio da Frida »

vernica71 ha scritto:
Frida ha scritto: Se mi autorizzi potrei abbozzare un sunto per far capire cosa sta accadendo in questi anni ...
Sai che non posso per regolamento autorizzarti a buttarla in politica... La discussione può continuare solo sul piano filosofico/scientifico... Con magari dei riferimenti per gli approfondimenti (link) che permettano di informarsi
e partecipare attivamente... quello sì...

Veronica
Molti approfondimenti scientifici sono offline, potrebbe essere utile leggere il caso di David Reimer

Io ci sono arrivata da un estratto di "sex n gender" (1968) di Robert Stoller, psichiatra americano, (ebook).

Il caso di questa persona potrebbe aiutare a comprendere perchè il genere non può essere separato dal sesso pur restando sul piano scientifico.

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Re: Il gender

Messaggio da angelaingrid »

Sui bulli e sui violenti omofobi ci sarebbe una bella soluzione: obbligarli a vivere in (vistosi) abiti femminili per un mese.
Poi ne riparliamo...
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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Re: Il gender

Messaggio da vernica71 »

Frida ha scritto: Molti approfondimenti scientifici sono offline, potrebbe essere utile leggere il caso di David Reimer

Io ci sono arrivata da un estratto di "sex n gender" (1968) di Robert Stoller, psichiatra americano, (ebook).

Il caso di questa persona potrebbe aiutare a comprendere perchè il genere non può essere separato dal sesso pur restando sul piano scientifico.
I riferimento possono essere anche bibliografici. Spesso è anche meglio riferirsi a trattati scritti che a notizie reperibili sul web.

Crca il caso Reimer. Fu uno dei casi più famosi, ma ancora oggi ce ne sono a decine negli USA e ci sono numerose cause civili al seguito.
Per chi non sa o non ricorda, il tutto nasce dall'attività di un ricercatore, uno psicologo e sessuologo, John Money, studioso dell'identità di genere. Quati aveva pubblicato uno studio (vado a memoria e semplifico molto...) in cui sosteneva che l'identità di genere fosse sostanzialmente indipendente dal sesso alla noscita, fondamentalmente risultato di un condizionamento esterno impartito con l'educazione. I tale ricerca sosteneva, infatti, che preso un bambino, se lo si fosse educato secondo un certo schema identitario di genere, questi avrebbe accettato il suo ruolo indipendentemente dal suo sesso di nascita... Affermazione che venne parecchio contestata (e lo è ancora) da molti suoi colleghi. Gli serviva un caso clinico su cui effettuare le ossefvazioni sperimentali.
Penso di aver avuto fortuna quando venne a conoscenza del caso di un bambino che a causa di un incidente durante una circoncisione (non rituale ma medica a seguito della diagnosi di fimosi e qui sorvolo sulla malasanita statunitense.. : Wink : ) , perse il pene. Il bimbo aveva 6 mesi.
Il caso rappresentava l'occasione ideale per Money di dimostrare la sua teoria, sia per la giovane età del soggetto e sia perché il bimbo aveva un gemello, anch'esso maschio, anch'esso sottoposto al medesimo intervento senza subire però menomazioni, che sarebbe stato ideale come campione di controllo! L'idea era semplice: operail il bimbo menomato per renderlo una bambina e crescerlo poi come tale, mentre il gemello sarebbe stato allevato nel rispetto del suo sesso biologico.
Al principio sembrava che la cosa funzionasse e venne utilizzata come dimostrazione che la sua teoria funzionasse.
Solo dopo molti anni, con l'inizio della pubertà, cominciarono i problemi, perché sebbene i genitori non avessero mai rivelato a nessuno la verità (nemmeno al gemello) e tutti si fossero adoperati per mantenere la linea di condotta decisa, il ragazzo non
accettò la propria condizione affermando sempre la sua appartenenza al sesso opposto!
L'esperimento fu un vero fiasco e dimostrò soltanto che la teoria non era corretta... e proprio il rigore con cui venne mandata avanti fini col confutare l'ipotesi iniziale di Money.

Per farla breve, non è affatto dimostrato, come qualcuno sostiene, che l'identità di genere sia solo frutto dell'influenza esterna e sia quindi indipendente dal corpo fisico che ci portiamo dietro dalla nascita. Le ricere successive di cui ho avuto notizia, continuano a non essere decisive su questo punto.

Attualmente negli USA, ci sono ancora molti casi di interventi eseguiti su bambini nati intersexed col fine di fornirli una identità
certa, ma molti sono i casi in cui il sesso deciso al momento dell'intervento non coincide con l'identità che il bambino sviluppa indipendentemente dall'educazione impartita...(e anche dalle cure ormonali sostitutive somministrate)
E molte sono anche la cause aperte nei confronti di chirurghi che operano i bambini in contrasto con il parere dei genitori, facendosi autorizzare dai tribunali usando tale ricerca come motivazione per il bene del bambino.... cause spesso intentate dai bambini stessi una volta diventati adulti e consci di quello che è stato fatto loro.
Se io sono un CD... chi o cos'è un DVD?

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Re: Il gender

Messaggio da angelaingrid »

vernica71 ha scritto: opera il il bimbo menomato per renderlo una bambina e crescerlo poi come tale
Maròòòòòòòòòò, e che è? Mengele?
Ma sarebbe stata una cosa crudelissima (e proibitissima)... per non parlare del fatto che il pene potevano riattaccarlo.

Non c’era bisogno di questo disastro per confermare una cosa che i naturalisti e gli etologi sanno da sempre. Basta guardare gli animali: pensate forse che Papà Gatto e Mamma Gatta portino bamboline e vestitini rosa alle cucciole e armi giocattolo e palloni da calcio ai cucciolini, facendo poi loro il lavaggio del cervello sulle convenzioni sociali e sul cattolicesimo? O che il clan delle elefantesse regali all’elefantino appena nato delle zanne finte per educarlo a fare il maschio, da grande?
Ultima modifica di angelaingrid il lunedì 9 luglio 2018, 19:53, modificato 2 volte in totale.
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Frida

Re: Il gender

Messaggio da Frida »

La natura fa i suoi casini. Ci sono casi di intersessualità che non hanno nulla a che fare con la transessualità. L'ultimo sul corriere di qualche giorno fa. Stessa sorte toccata a una persona che ha subito la decisione dei genitori e medici e che adesso ha chiesto che altri non subiscano la stessa sorte.

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Re: Il gender

Messaggio da LindaB »

Quoto Frida riguardo alle persone intersessuali
Ma prroprio per questo credo che si debbano tenere divisi genere e sesso, altrimenti non esisterebbero le persone T*.
La persona T* rivendica il suo non sentirsi correttamente rappresentata e per questo è a disagio, dal genere assegnatole; ma non si può far diventare una persona T* solo perchè terzi decidono "che così è meglio", non si trattrebbe piu' di autodeterminazione,
A me della stora dei gemelli hga lasciato l'amaro in bocca il fatto che abbiano purtroppo avuto, entrambi, una pessima sorte.
Linda

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Re: Il gender

Messaggio da LauraB »

angelaingrid ha scritto:Maròòòòòòòòòò, e che è? Mengele?
di decisioni pesanti prese tra la fine degli anni 40 e 60 ne sono piene le cronache. Molte T sono finite in trattamento obbligatorio con l elettroshock...
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Re: Il gender

Messaggio da vernica71 »

LindaB ha scritto:Quoto Frida riguardo alle persone intersessuali
Ma prroprio per questo credo che si debbano tenere divisi genere e sesso, altrimenti non esisterebbero le persone T*.
La persona T* rivendica il suo non sentirsi correttamente rappresentata e per questo è a disagio, dal genere assegnatole; ma non si può far diventare una persona T* solo perchè terzi decidono "che così è meglio", non si trattrebbe piu' di autodeterminazione,
A me della stora dei gemelli hga lasciato l'amaro in bocca il fatto che abbiano purtroppo avuto, entrambi, una pessima sorte.
Linda

SLinda
Dipende da cosa si intende per autodeterminazione...
Le scelte di una T che richiede la riassegnazione sono, a mio avviso, "obbligate"! Quindi non c'è nessuna autodeterminazione...
nessuna scelta libera... e, infatti, se non vado errata, la riassegnazione chirurgica (o quella chimica) sono considerate l'unica cura
per il disagio profondo delle persone T.
L'esperimento non contraddice l'esistenza delle persone T, così come, ovviamente, non confuta l'esistenza delle intersexed, visto che
è innegabile che queste esistono... L'esperimento fu un fallimento dal punto di vista di Money ma fu la dimostrazione (e continua ad esserlo
in tutti quei casi che ancora esistono) che esiste una parte innata e istintiva del genere di appartenenza... cosa per altro in
accordo con lìesistenza delle T, visto che se fosse tutto olo il risultato dell'educazione e delle iunfluenze esterne, le persone T non dovrebbero
esistere...

Veronica
angelaingrid ha scritto:
vernica71 ha scritto: opera il il bimbo menomato per renderlo una bambina e crescerlo poi come tale
Maròòòòòòòòòò, e che è? Mengele?
Ma sarebbe stata una cosa crudelissima (e proibitissima)... per non parlare del fatto che il pene potevano riattaccarlo.
Infatti qualcuno il paragone lo fece... ma fu tutto legale perché eseguito con il permesso dei genitori...
CIrca la possibilità di riattccare il pene... il bimbo aveva 6 mesi... dubito che sia possibile adessso... figuriamoci allora...

Veronica
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Celeste

Re: Il gender

Messaggio da Celeste »

vernica71 ha scritto: L'esperimento fu un fallimento dal punto di vista di Money ma fu la dimostrazione (e continua ad esserlo
in tutti quei casi che ancora esistono) che esiste una parte innata e istintiva del genere di appartenenza... cosa per altro in
accordo con lìesistenza delle T, visto che se fosse tutto olo il risultato dell'educazione e delle iunfluenze esterne, le persone T non dovrebbero
esistere...
Secondo me bisognerebbe essere molto cauti nel ritenere dimostrato qualcosa che riguarda il vissuto delle persone... le variabili in gioco sono tantissime (per fare solo un esempio il bambino venne operato a 22 mesi... e a partire dal periodo prenatale fino ai 22 mesi non si vive in isolamento ma in interazione con l'ambiente). L'esistenza delle persone T secondo me non prova che ci sia una parte innata ed istintiva del genere di appartenenza, io non sto negando che ci sia, ma secondo me non si può sapere; a partire dal periodo prenatale le influenze sono tantissime, è mia personale opinione che la motivazione principale del neonato sia quello di evolvere... poi le strade che si intraprendono dipendono anche dalle possibilità che vengono offerte e dagli esempi che si trovano davanti... per fare un esempio puramente ipotetico: se io sono un neonato che voglio crescere con tutto me stesso e davanti a me vedo degli adulti uomini che soffocano la loro emotività, magari mi oriento su qualche esempio femminile che si permette di vivere la propria emotività... non sto dicendo che questa sia le genesi dell'essere T* nessuno ha la verità in tasca, ma le teorie possibili sono infinite. Certo può benissimo esserci una componente fortemente innata chi lo sa. Per me, che credo nella reincarnazione, ciò che si ha fatto nelle vite precedenti influenza anche questa, quindi ciò che è innato non lo intendo nemmeno come totalmente biologico... ma anche qui le teorie possono essere infinite... non si potrà mai dimostrare cosa sia vero e cosa no... per questo a me piace la consapevolezza e la realizzazione personale, perché aldilà di tutte le teorie trovare o ritrovare me stessa è il mio principale obiettivo.

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