Ciao :-)LauraB ha scritto:Concordo, credo che in alcuni istituti sia gia partito. Il problema per quanto mi sembra di aver letto è l opposizione a prescindere di alcuni movimenti (di persone o idee) che sono contrari tout court, ma senza nemmeno aver presente su cosa si oppongono. Non sono nel mondo della scuola per cui posso solo parlare per "sentito dire".Frida ha scritto:Nelle scuole non serve il gender basta l'educazione civica e sessuale e questo si può fare da subito senza aspettare che siano gli antroplogi americani a dircelo
Tra le "resistenze" "a prescindere" ad esempio a Brescia un parlamentare ha fatto un interrogazione contro la "stregoneria" a seguito di un iniziativa denominata " fiabe e racconti dal mondo". Per beccarsi la risposta più stupita che altro dei genitori degli alunni.
nel mondo ideale non servirebbe sono d'accordo. Per mia esperienza, certamente parziale e limitata, opportune proposte di conoscenza reale del gender nelle scuole sono invece utili. DIrei anche necessarie, se riusciamo a concepire la funzione formativa della scuola, dare e insegnare a utilizzare strumenti di critica, di capacità di utilizzo del pensiero critico.
Mi è capitato di essere coinvolta in alcuni progetti curricolari in scuole superiori a Bologna e in una iniziativa di Amnesty alla Scuola di Pace a Marzabotto.
In alcuni casi sono stati propri gli studenti a chiedere di conoscere di persona. Non sto parlando di bambini piccoli ma di adolescenti, liceali, che dovrebbero essere nel pieno della verve conoscitiva, della curiosità.
Mi è veramente difficile descrivervi lo stupore degli sguardi, quasi lo shock nel trovarsi davanti a un reale che è sideralmente distante dalla rappresentazione da Circo Barnum che una strisciante idea del gender cerca di far passare, mistificando luoghi comuni su espressione, identità, ruoli e stereotipi di genere.
Ovviamente non si tratta di imporre interventi e progetti ex abrupto su temi LGBT (in senso lato), così facendo non si farebbe altro che offrire su un piatto d'argento la possibilità di vomitare tutta la malafede, le ossessioni e le frustrazioni di alcuni. Basterebbe ridare dignità e implementare realmente il mandato formativo della scuola su sviluppo della conoscenza (non nozionismo), inclusione e rispetto delle persone, in ogni declinazione che possano avere. Anche T.
E certo, definizione senza se e senza ma dei reati di omo/transfobia ed estensione agli stessi della Legge Mancino.
Con buona pace di alcuni .
Mizia