transgender e adolescenza

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claudiapc
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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da claudiapc »

Alyssa ha scritto:Servirebbero competenze in diversi ambiti medici per poter esprimere qualcosa che non sia solo una semplice opinione in merito, ma tant'è.
Comunque, al netto della retorica del dolore o della minimizzazione del problema, dovremmo essere tutt* d'accordo che la cosa che conta è tutelare il bambino/adolescente.
Io penso sia opportuno supportare la persona, ma non inteso come dargli ormoni, o bloccanti.
Andrebbe affrontato un percorso psicologico che coinvolgesse tutta la famiglia, e che consentisse a tutti, innanzitutto, di accettare la situazione e trovare il modo migliore di gestirla.
"Aspettare i 18 anni" non va inteso come "ignorare il problema".
Non è che gli ormoni siano la cura per il disagio, le discriminazioni o il bullismo che un bambino diverso dagli altri subisce.
Non sono i bloccanti che lo faranno accettare dalla sua famiglia o dagli amici.

Non è giusto negare ad un bambino la possibilità di crescere ed imparare a conoscere il corpo che abita, anche se non gli piace, anche se non lo sente suo.
È uno dei passaggi che tutti gli adolescenti devono affrontare e dal quale sboccia l'adulto, che a quel punto sarà libero di fare ciò che vuole del suo corpo.

A meno che salti fuori un metodo per stabilire con una certa sicurezza che il/la bambin* necessiti di cure mediche per adeguare il suo corpo al suo "sentito interiore", nessun medico (a ragione, secondo me) si può permettere di decidere per lui/lei, né tanto meno dei genitori del/della bambin* in questione.
Sarebbe, secondo me, una violenza al pari dei "trattamenti correttivi" che si cercava di mettere in pratica in passato.
Teniamo ben presente che possono esserci effetti irreversibili anche se non voluti, che "esistono le sfumature", che ogni caso è un caso a sé, e non sono io a dire queste cose!
E col consenso dei genitori?
Neanche!
Che grado di comprensione o preparazione dovrebbero avere i genitori per poter stabilire una cosa così importante quando neanche un team di medici è in grado di farlo in modo univoco?
Non è mica come avere un dente cariato che si vede, va tolto e basta.

E allora si torna al punto di partenza: finché il/la bambin* non sarà in grado di prendersi la responsabilità legale di quello che fa, sarebbe opportuno darle supporto senza pasticciare con il suo corpo.
anch'io la penso così! ma la vedo molto irrealizzabile o almeno difficilmente realizzabile in tutto il paese questo perchè siamo un paese "di vecchi" dove il pensiero giovane fa fatica a farsi comprendere.
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Chicca.love
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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Chicca.love »

Io la vedo in maniera molto simile a Laura , con una piccola postilla importante non sempre i genitori fanno scelte per il solo interesse dep minore ( vederla così sarebbe utopia) spesso sono condiIonati dal contesto sociale e culturale ed e proprio in questa fase che devono intervenire soggetti esterni a tutela de minore. L identità di genere e il punto centrale di ogniuno di noi non un gioco o un capriccio. La morale e l etica non deve perdere di vista la felicità del ragazzo/a

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Alyssa
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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Alyssa »

Maurina ha scritto:Mi sembra di capire che a questo punto il domandone è se consentire al minorenne se avviare un qualche tipo di intervento sul proprio corpo, oppure aspettare che compia i fatidici 18 anni.
Personalmente non credo che 17 o 18 faccia tanta differenza sotto il profilo della maturità....
Se un 16enne...
E allora spostiamo la maggiore età a 16, perchè no?
...e siamo già a 16.
Maurina ha scritto: A questo punto una blanda cura ormonale non penso possa fare tanta differenza nel creare disagi sotto l'aspetto della socializzazione o aumentare il rischio di bullismo.
Quindi tanto vale...
Allora facciamo che ormoni e bloccanti li lasciamo in libera vendita come le Zigulì e siamo tutti felici, tanto non fanno tutta 'sta differenza, no?

Però, se non fanno tutta 'sta differenza, qual è il vantaggio di somministrarli da subito?
Gli adolescenti T non vengono mica bullizzati perché prendono ormoni o perché non li prendono.
Vengono presi di mira perché sono diversi ed è questo il fronte su cui lottare secondo me.
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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Maurina »

Cara Alissa comprendo benissimo il tuo punto di vista e le preoccupazioni legate ad un percorso che ti cambia la vita sul quale bisogna riflettere non una volta ma mille e potrebbe non bastare.
Specialmente in età adolescenziale.
Io penso soltanto che se l'adolescente viene seguito correttamente da un centro specializzato, può cominciare anche qualche trattamento prima della maggiore età senza incorrere in particolari rischi per la salute e sotto il profilo sociale che come dici va al di la della somministrazione di ormoni.
Se è stato certificato che è quello il suo percorso, difficilmente cambierà strada.
Frequento il Mit di Bologna e vedo tanti giovanissimi e giovanissime, accompagnate li dai loro genitori.
Alcuni di loro sono sicuramente minorenni.
Non so se hanno cominciato una qualche terapia ormonale, ma di sicuro molti di loro si presentano già nell'identità a cui ritengono di appartenere.
Di sicuro a loro il dig viene rilasciato soltanto dopo una lunga e attenta analisi.
Non certo dopo un paio di sedute.
A me hanno tirato il collo, a 35 anni suonati.
8 mesi di sedute prima di avere la certificazione, altri 4 prima di avere il piano terapeutico, poi i cambiamenti che sono lentissimi.
Figuriamoci per un adolescente quanto possono andarci cauti con le tempistiche.
Il fatto a questo punto è se intendiamo fidarci di queste strutture oppure no.
Il dig non viene rilasciato dal medico di famiglia, ma da specialisti molti dei quali si stanno specializzando proprio sulla disforia di genere in età adolescenziale.
Certo non sono dei maghi, anche loro sono umani e possono sbagliare.
Così come i genitori e tutti quanti.
Ma come dice Laura, i ripensamenti sono mosche bianche una volta cominciato il percorso.
Poi che debbano essere prese mille precauzioni e mille accorgimenti, son d'accordo con te.
Così come sul non indirizzare subito il bimbo di 6 anni verso una femminizzazione solo perché gioca con le bambole o mette il rossetto della sorella.
Come ripeto, il problema è quando l'adolescente non trova l'appoggio dei genitori. E' li che porbabilmente rischia di fare scelte sbagliate

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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da LauraB »

Alyssa ha scritto:Servirebbero competenze in diversi ambiti medici per poter esprimere qualcosa che non sia solo una semplice opinione in merito, ma tant'è.
recupero un passaggio precedente, mi sono venuti spontanei un paio di pensieri..

Il primo è che ovviamente noi, qui, adesso, cerchiamo di dare delle risposte con l esperienza e la conoscenza che abbiamo.

Il secondo è che (ovviamente) nel caso specifico ci sono le competenze nei diversi ambiti.

da parte mia, e cosi Maurina, cerchiamo di portare la nostra conoscenza frequentando un centro specializzato e facendo l iter, ovviamente non per minori.

Anche noi scopriamo esperienze strada facendo, confrontandoci con minori alle prese col problema.

Quale è la differenza degli ormoni? Un esempio.Se io mtf riesco a non farmi crescere la barba, oltre a non odiare il mio corpo per uno, due? anni, a non sentirmi in imbarazzo, posso evitare in futuro tutto il percorso per rimuoverla. Che poi, comunque, sentendomi donna, la barba non mi appartiene.
E una ftm senza barba, basta il solo alone, sembrerà sempre un minorenne, con episodi scoccianti nel quotidiano. ok passare per maschio, ma sapete come è irritante dover passare per magari un tredicenne?

E alla fine torniamo ai genitori... molto gruppi fanno riunioni di auto mutuo aiuto mettendo gli stessi di fronte al fatto che non sono soli a gestire una situazione insolita. Tuttavia restano ancora molti genitori che remano contro. E l appoggio dei genitori è importante, specie per un minore.
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Celeste

Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Celeste »

Io ritengo che scelte così importanti non possano basarsi sulla fiducia in tali strutture. Le figure professionali che vi lavorano sono persone che hanno deciso di appoggiare determinate scelte teoriche e pratiche. Lo psicologo e il suo certificato non sono esenti da sue scelte volontarie, e non sono esenti da scelte su come difendere il proprio modo di lavorare e guadagnarsi da vivere. Un adolescente di 16 anni forse non ha la stessa consapevolezza di una persona di 25 o 35 o 45 anni. Ma siccome sembra impossibile aspettare, perlomeno la maggiore età mi sembra un limite ragionevole come punto di partenza di un percorso di transizione. Non sono però contraria al supporto psicologico ricevuto prima di iniziare la transizione, e comunque sono contraria alle repressioni che, soprattutto in adolescenza, generano l'effetto opposto. Se si ha tanta fretta di fare le cose però non mi stupisco che ci sia tanta resistenza da parte dei genitori. Se un anno di consulti psicologici viene considerato uno sforzo non so cosa dire. Io in totale sono stata da tre psicologi per un totale di 6 anni (piu altre attività psicologiche e una laurea in psicologia) e tuttora non ritengo di conoscermi a fondo, ma forse sono io che sono tarda.

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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Alyssa »

Dove c'è appoggio familiare e una corretta gestione medica il problema non sussiste, ci mancherebbe.

Le cose sbagliate, secondo me, sono due.
Una narrazione distorta, che si trova un po' ovunque, secondo cui ci siano bambini (la protagonista di Butterfly ha 12 anni) in pericolo, a rischio suicidio, la cui soluzione sia la transizione (subito!) quando si sa che ogni caso è a sé stante e sostituire un tipo di omologazione con un'altra non fa differenza (e poco importa se per non dover vedere i primi peletti sul viso, che compaiono anche alle ragazze cisgender, si rischi di rimanere sterili a vita).

E la chiusura al dialogo con il resto del mondo, o con noi o contro di noi (quando poi a ben vedere non esiste "noi" e "voi").

Un discorso come questo non dovrebbe mai perdere di vista la tutela del soggetto, che come ho già detto, se non può essere responsabile delle proprie scelte, deve essere tutelato da qualcun altro: genitori e strutture adeguate.

Io ho precisato di non avere competenze perché non sono né psichiatra, né psicanalista, né endocrinologa, né antropologa, né sociologa, ed è per questo che il mio resta solo UN punto di vista quindi valido come quello di chiunque altro.

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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da Chicca.love »

In un argomento come questo oltre la valutazione medica relativamente oggettiva, rimarrà sempre una parte etica nella scelta sia essa fare o non fare, aspettare o agire. Tutto questo deve essere diretto al principle obbiettivo di tutelare il minore. Certamente il bilanciare gli interessi in gioco e complicatissimo in particolare in un. Contesto culturale come quello italiano dove sessismo e omofobia la fanno ancora da padrone.
Il confronto anche duro magari anche nell opinione pubblica è necessario, le maggiori conquiste vedi l’aborto sono giunte così.

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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da LauraB »

Celeste ha scritto:Io ritengo che scelte così importanti non possano basarsi sulla fiducia in tali strutture. Le figure professionali che vi lavorano sono persone che hanno deciso di appoggiare determinate scelte teoriche e pratiche. Lo psicologo e il suo certificato non sono esenti da sue scelte volontarie, e non sono esenti da scelte su come difendere il proprio modo di lavorare e guadagnarsi da vivere.
Perdonami ma forse non ho capito bene.. Leggo che chi vi lavora ha degli interessi per "guadagnarsi da vivere". Sembrerebbe che l interesse personale (e addio quello professionale) vada a scapito del minore, visto come oggetto e non come soggetto. Si tratta di centri composti da volontari, che siano il semplice volontario o lo psicologo stesso...
Questi centri, e i parlo per l'esperienza coi veronesi, ma anche Milano per quel che sento, non sono dei posti dove vale il numero, ma dove vale il soggetto, ogni persona è a se stante e in quanto tale viene seguita. Potrà sembrare strano, ma non tutti quelli che vi passano transizionano. Non è automatico. Alcuni trovano il loro equilibrio prima.

Le scelte non si basano sulla fiducia nella struttura, o perlomeno nella stessa misura in cui io mi fido del medico, del farmacista, dell'ospedale. Le scelte si basano su un percorso su più livelli che genitori e figli fanno, in strutture con esperienza decennale, le scelte si basano su un periodo di moltissimi mesi, anni, e nessuno, nemmeno il genitore arriva in fondo senza conoscere le varie sfaccettature del problema. Ed è su di queste che prenderà la decisione.

quote="Celeste"] Le figure professionali che vi lavorano sono persone che hanno deciso di appoggiare determinate scelte teoriche e pratiche.[/quote]

Assolutamente no. Sono persone che hanno deciso di appoggiare altre persone, in un momento difficile della loro vita, e lo fanno con dedizione impegno e competenza.
Altrimenti altrettanto, anzi di più, posso affermare che chi va a bruciare le sedi Lgbt hanno deciso di appoggiare determinate scelte in modo pratico.

Qui non si tratta di appoggiare scelte. Si tratta di avere una rete di sostegno che aiuti la persona lgbt, spesso bullizzata, sicuramente poco capita, alla deriva nella ricerca della propria identità, poco o niente appoggiata dalla famiglia, quando non buttata fuori di casa.. Persone che una volta trovato conunque il Sé, debbono scontrarsi col mondo.
Laura Bianchi

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Re: transgender e adolescenza

Messaggio da LauraB »

Celeste ha scritto: Non sono però contraria al supporto psicologico
Qui addirittura è richiesta l obbligatorietà, per sapere che il soggetto non ha malattie mentali o altro..
Celeste ha scritto:Se un anno di consulti psicologici viene considerato uno sforzo
nei casi che conosco io di persona o letture sul web è più di un anno, e non ho sentito altre esperienze diverse, ritengo che la realtà sia più vicina a un periodo più lungo. Che in genere, per quello che si legge e sente, inizia gia per alcuni a 3 o 6 anni, per altri intorno ai 12. Va da sé che 3 e 6 non hanno lo stesso peso dei 12, e che a quell età non si puo valutare nessuna disforia. A 12 le cose cambiano. A 16 sono gia passati 4 (quattro) anni. E a 16 si inizia a cambiare il corpo...
Alyssa ha scritto:Le cose sbagliate, secondo me, sono due.Una narrazione distorta, che si trova un po' ovunque
ho visto parecchi film a tema e li trovo quasi tutti fatti male. Per vari motivi: condensare un tema in 2 ore è troppo riduttivo. Molto si perde. Restano anche qui errori generati da stereotipi, la buona volontà del regista spesso non basta.
Penso a Transamerica, dove gia la scelta di far fare il protagonista a una donna la trovo incongrua, non credibile, per non parlare del suo abbigliamento.

Tornando sul tema psicologi, faccio notare che quelli non di strutture lgbt, sono quasi totalmente impreparati sul tema. Gia a livello crossdresser fanno fatica, penso a mettere nelle loro mani un(*) ragazz* che vuole transizionare. Non hanno esperienza, non conoscono il tema, rischiano di farti navigare in tondo..
Laura Bianchi

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