Mia madre non accetta la mia transessualità

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Ilaria
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Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da Ilaria »

Salve ragazze, è da un pò che mi tengo una cosa dentro che mi fa stare male, purtroppo non so con chi parlarne, anzi, ci ho provato con una persona a me vicina, mia madre, ma non vuole sentire ragioni.
Come ho già spiegato nella mia presentazione, mi sento una donna sin da quando ero piccola e la mia voglia di esserlo cresceva con il passare del tempo. Mi sento a disagio ad essere un uomo ogni giorno della mia vita, è come se vivessi una vita che non mi appartiene. Mi sento quasi sempre triste e depresso. Detesto la barba, i peli sul corpo e in particolare i miei organi genitali: li odio da morire! Non sopporto le polluzioni notturne, le erezioni, lo sperma.
Avrei voluto tanto nascere femmina, purtroppo non è stato così.
Non sono mai stata da uno psicologo per parlare di questa situazione, ma credo proprio di avere la disforia di genere. Ho pensato più volte alla transizione da maschio a femmina e se avessi l'opportunità la farei subito.
Ho alcuni tratti diciamo femminili: ho i capelli lunghi, porto unghie più lunghe della media ma curate e cerco di depilarmi nonostante abbia veramente troppi peli.
Ultimamente mi sto depilando anche la barba, tale è il mio disagio.
Con mia madre ho un rapporto nel quale parliamo di tutto, anche di sesso. Mi ha detto che mi accetterebbe se fossi omosessuale, bisessuale e fin qui ci siamo: sugli orientamenti sessuali per lei non ci sono problemi. Ho cominciato a parlare del fatto che mi sento donna e che mi piace travestirmi da donna e sentirmi tale. Anche in questo caso non ci sono problemi perché è una cosa temporanea,
tolti i vestiti rimango sempre il ragazzo che ha sempre visto sin dalla nascita.
Purtroppo quando ho detto che desideravo cambiare sesso e realizzare finalmente il mio sogno di essere donna ogni giorno della mia vita ha cominciato decisamente a cambiare atteggiamento. E' rimasta shockata da quello che le ho detto. Era totalmente contro questa mia decisione. Ne ho parlato due volte, una a gennaio 2016, l'altra a maggio 2017. In entrambi i casi il suo parere non è cambiato di una virgola e io ho pianto e sono rimasta triste per giorni interi. Ha cominciato a tirarmi fuori alcune storie del tipo: "Ma se io diventassi uomo tu mi accetteresti o non mi parleresti più?" (In pratica ha rivoltato la fritatta sottosopra a un suo ipotetico cambio di sesso, forse per farmi sentire in colpa) "Credo che mi farebbe schifo e ribrezzo vedere mio figlio con il seno e non credo proprio che riuscirei ad avvicinarmi a te". "Io ti ho partorito che avevi il pene quindi maschio rimani". Mi ha detto anche le transessuali hanno molti problemi nella società, ci sono
molte storie di discriminazione, omicidi e atti di violenza contro queste persone e io credo che solo su questo punto abbia ragione. "Diventi donna, ok, e poi cosa fai per vivere, la prostituta, chi ti vuole per lavorare"? Per mia madre le transessuali sono dei "surrogati di donna" oppure delle "caricature di donne" e secondo questo punto una donna è tale solo se si nasce appunto donna. Anche se cambiassi sesso per lei non sarei ugualmente una donna, ma appunto una caricatura di una donna. Lei non capisce il mio disagio e non vuole capirlo, vorrebbe che io rimanessi uomo, non capisce che sto malissimo. In extremis mi ha detto anche "E' questo quello che vuoi? Fallo! ma scompari da questo paese e io sicuramente non ti vorrò più vedere né sentire". Le poche volte che ne ho parlato, mi dice "Sai già come la penso". Ha disprezzato la pubblicità andata in onda nell'autunno 2017 di Vladimir Luxuria per Intimissimi proprio perché era una transessuale a fare una pubblicità che in realtà a suo giudizio avrebbe dovuto condurre una donna.
Infine la stoccata che mi inflisse mia madre alla fine del discorso del mio cambio di sesso. Mi disse così: "Sei una delusione di figlio". Ci rimasi molto male da questa affermazione.
Da quando me l'ha detto ho cambiato opinione su di lei, a tratti la odio, penso che l'amore materno non è incondizionato come credevo, che mi supportasse almeno moralmente, invece no. La vedo in modo diverso, più distaccato. Va tutto bene fino a che non si tocca l'argomento della mia transessualità. Se decidessi di intraprendere il percorso di transizione sarei completamente sola, senza supporto alcuno. So già che la mia famiglia non sarebbe d'accordo, nessuno capirebbe la mia condizione.
A complicare la situazione si aggiunge che sono senza lavoro al momento e per quanto mi riguarda è difficilissimo trovare lavoro nonostante io mandi molti curriculum, sono disoccupata e quindi dipendente dalla famiglia, vincolata in una realtà siciliana oppressiva, bigotta e menefreghista. Nei dintorni non ci sono neanche consultori per persone transgender e il più vicino è a Palermo che è troppo lontano da dove sto io.
Se avessi una base economica consistente, (perché il percorso è lungo e costoso), sinceramente me ne fregherei di tutti i giudizi altrui e farei questo percorso di transizione. Vorrei fare anche la vaginoplastica. Perdo mia madre, i miei parenti, ma chi se ne frega alla fine? Non ho partner, sentimentalmente sono libera. Voglio essere solo me stessa, solo questo, alla fine non credo di fare qualcosa di sbagliato.
Ho letto alcune storie di transizione di alcune ragazze qui sul sito e vedo che i parenti e gli amici hanno accettato questo cambiamento. Nel mio caso è veramente impossibile che ciò accada.
Il 30 maggio ho compiuto 24 anni e mi sembra che il tempo stia scorrendo inesorabilmente senza poter fare niente. Se penso che già ci sono molte ragazze già transizionate già a 20 anni mi viene rabbia e penso, perché non ci ho pensato prima, perché non ho fatto nulla in passato? Se già trovassi un lavoro (e spero di riuscire a trovarlo prima o poi), magari in nord Italia, le cose potrebbero migliorare, ma ora come ora, è tutto in stallo, purtroppo.
Qualcosa voglio farla, ma non so cosa, anche fuggire, non ho nulla da perdere.
Ho alcuni dubbi:
- Gli psicologi generici che si trovano nei consultori nei vari paesi possono aiutarmi in questa situazione, sono preparati su argomenti LGBT oppure c'è il rischio che non mi comprendano o che addirittura mi ostacolino?
- Come fanno molte ragazze MtF ad aver completato la transizione già a 19-20 anni? (Ad esempio Charlie Soumik Chana, bellissima secondo me). Dove hanno preso i soldi, che percorso hanno fatto?
Spero che tutte voi possiate capirmi.
Un abbraccio a tutte,
Ilaria
Ruka Urushibara. Nella voce e nei modi sembra una ragazza in tutto e per tutto, anzi: una gran bella ragazza, più femminile di tante altre ... in realtà è un ragazzo. È più alta di Mayuri, ma il suo fisico è molto esile... però è un ragazzo! Sta benissimo con gli abiti da miko, però è un ragazzo. (Okarin)

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Maurina
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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da Maurina »

Ciao Ilaria,
intanto un grande abbraccio e grazie per aver condiviso questa tua situazione così complessa e delicata.
Quello che hai scritto mi ha portato indietro di qualche anno... ed è per questo che mi ha profondamente colpito.
Comincio rispondendo alle tue ultime domande facendo leva sulla mia breve esperienza. Affidarsi ad un consultorio e di conseguenza ad uno psicologo "generico" può esserti sicuramente di aiuto per analizzare la situazione nella sua globalità ma difficilmente potrà darti delle risposte in merito ad una disforia di genere e meno che meno avviare con lui un qualche tipo di percorso.
Per questo bisogna appunto affidarsi ad una struttura come quella di Palermo anche perchè ti da la possibilità di avviare eventualmente il percorso di transizione attraverso il sistema sanitario che si accolla una parte dei costi.
A proposito hai toccato un punto importante e questo evidenzia con quanta lucidità e cautela stai analizzando la tua situazione.
Transizionare costa, e neanche poco.
Anche se queste strutture, come quella di Palermo, di Bologna o di Roma tanto per citarne alcune, sono convenzionate con il sistema sanitario nazionale c'è comunque una parte dei costi che è a carico della paziente.
Considera che solitamente si procede con sei mesi di terapia psicologica prima di arrivare al dig, poi tutta una serie di analisi che precedono l'eventuale piano terapeutico dell'endocrinologo.
Infine la tos, che in alcune regioni come la mia non è sostenuta dal ssn.
Lasciando ovviamente fuori tutto il resto come il laser per l'eliminazione della barba che si deve pagare di tasca propria, dei viaggi che eventualmente si devono fare per raggiungere un centro o l'altro che come hai giustamente sottolineato non si trovano sotto casa.
Insomma se non si ha una bella copertura come una mensilità fissa, o una famiglia che ti sostiene anche econonomicamente come nel caso delle 18enni che avviano questo percorso, diventa tutto abbastanza complicato.
Ma di tutto questo ben poche volte si parla, anzi quasi mai.
Anche nel recente programma Storie del genere condotto dalla Ferilli e incentrato interamente sulla disforia di genere, non si è minimamente toccato questo tasto.
Ma polemiche a parte mi dispiace del conflitto che è nato con tua madre.
Sono volate parole grosse ma è normale, succede nella maggior parte dei casi quando ci si dichiara a colei che ti ha messo al mondo.
All'inizio penso che nessuna di noi ha trovato accettazione o comprensione perchè la reazione istintiva è quella del rifiuto.
Tua madre dice soltanto questo perchè è spaventata, non a caso ha tirato fuori l'argomento dell'emarginazione e della società.
Soltanto il tempo aiuterà a far metabolizzare questa situazione alle persone che si hanno intorno a partire dalla famiglia.
Devi lasciarle corda... molta corda e prima o poi si riavvicineranno.
Non è matematico ma il più delle volte è così.
Anche le persone più restie con il tempo accettano e anzi diventano delle ottime compagne di viaggio.
Mi auguro con tutto il cuore che sia così anche per te.
Per il resto hai 24 anni e tutta una vita davanti.
Non guardare al passato ma al futuro anche se è ricco di incognite.
Anche se difficile, niente è impossibile.
Devi soltanto sciogliere un nodo alla volta e mi sembra che al momento quello più importante sia quello lavorativo.
Sarebbe già un ottimo punto di partenza.
Dici che non hai niente da perdere ma penso che non sia del tutto vero, ma comunque non è detto che lo perderai. Quanto meno non darlo per scontato.
Ti invio un sincero in bocca al lupo, un abbraccio.
Maura

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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da LauraB »

Dall alto dei miei 54 anni ti potrei dire che hai davanti abbastanza tempo per fare tutto. Anche se so che è una magra consolazione per te che vuoi abbandonare il maschile il prima possibile.

Il suggerimento di Maura è ottimo... prova ad allacciare un contatto anche solo telefonico con palermo, giusto per un sostegno, per iniziare. da qualche parte bisogna iniziare.

Dovresti risolvere due punti: il lavoro e tua madre. Col lavoro, è dura.. con tua madre ci vuole ancora pazienza, ha bisogno di elaborare, deve staccarsi dalle sue aspettative. Dovresti capire quali sono esattamente le sue paure..

Il resto è tutta tecnica, dalla barba al resto, sarà un passo alla volta.
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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da LauraB »

Ho spostato l argomento in Area T, mi sembra più consono
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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da Monica Poli »

Essendo un banalissimo "feticista da travestimento", non ho praticamente titoli per intervenire in quest'area, e tra l'altro neppure ne ho le competenze.
Maurina ti ha scritto con saggezza e competenza, e sono certo potrai rivolgerti a lei anche in futuro per qualsiasi consiglio.

Mi ha invece colpito la reazione di tua mamma, e qui vorrei aggiungere che molto probabilmente la sua reazione è dovuta al fatto che si trova di fronte una cosa più grande di lei, che non conosce se non per luoghi comuni e che quindi non sa come gestire e affrontare.
Una reazione violenta di questo tipo nasconde una debolezza e una fragilità di fondo che ritengo vadano comprese.
Io penso che la priorità per un genitore debba essere quella di vedere felici i propri figli. Forse questo è un argomento che puoi usare con lei. Uno non può imporsi di essere felice se la sua condizione non glielo permette, e tantomeno nessuno può imporre, a chi non è felice, di esserlo. E lei non può importi di essere felice quando ti nega ciò che ti renderebbe felice. Ovviamente non parlo del lato economico ma dal lato della comprensione e dell'accettazione, che deve avvenire prima di tutto, anche se un genitore non deve "accettare un figlio" nonostante le sue caratteristiche ma deve amarlo a prescindere, perché lui è quelle caratteristiche.

Un altro punto che mi ha coplito è il fatto che tua madre non avrebbe problemi se fossi omo o bisessuale mentre non accetta la transessualità.
Probabilmente tutto ciò è legato ad una certa cultura chiaramente maschilista (ché non dimentichiamo molte donne sono maschiliste) che vede l'uomo come detentore del potere (e il pene è simbolo di potere) e la donna sottomessa.
Per certe donne è incomprensibile che un uomo non sia orgoglioso di esserlo e che voglia diventare come loro perché sono loro stesse a considerarsi inferiori all'uomo.
Un po' come se tua mamma ti dicesse che non è affatto felice di essere una donna...

Scusa, magari ho detto un sacco di stupidaggini.

Con i miei più sinceri auguri di realizzare i tuoi sogni!

Un bacio,
Claudio
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da LauraB »

Monica Poli ha scritto:Mi ha invece colpito la reazione di tua mamma, e qui vorrei aggiungere che molto probabilmente la sua reazione è dovuta al fatto che si trova di fronte una cosa più grande di lei, che non conosce se non per luoghi comuni e che quindi non sa come gestire e affrontare.
prendo spunto da questo passaggio per ricordare a Ilaria, e a chi servisse, che centri come il sat a verona fanno incontri mensili per i genitori. Questo perché anche i genitori hanno possbilità di capire grazie alla prresenza di guide esperte e al confronto con atri genitori. Presumo che a palermo ci sia...
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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da Ilaria »

Ringrazio innanzitutto tutte voi per avermi risposto. Sono felice che voi mi capiate. Cerco di rispondere ad ognuna di voi.

Maurina ha scritto:Ciao Ilaria,
intanto un grande abbraccio e grazie per aver condiviso questa tua situazione così complessa e delicata.
Quello che hai scritto mi ha portato indietro di qualche anno... ed è per questo che mi ha profondamente colpito.
Comincio rispondendo alle tue ultime domande facendo leva sulla mia breve esperienza. Affidarsi ad un consultorio e di conseguenza ad uno psicologo "generico" può esserti sicuramente di aiuto per analizzare la situazione nella sua globalità ma difficilmente potrà darti delle risposte in merito ad una disforia di genere e meno che meno avviare con lui un qualche tipo di percorso.
Per questo bisogna appunto affidarsi ad una struttura come quella di Palermo anche perchè ti da la possibilità di avviare eventualmente il percorso di transizione attraverso il sistema sanitario che si accolla una parte dei costi.
A proposito hai toccato un punto importante e questo evidenzia con quanta lucidità e cautela stai analizzando la tua situazione.
Transizionare costa, e neanche poco.
Anche se queste strutture, come quella di Palermo, di Bologna o di Roma tanto per citarne alcune, sono convenzionate con il sistema sanitario nazionale c'è comunque una parte dei costi che è a carico della paziente.
Considera che solitamente si procede con sei mesi di terapia psicologica prima di arrivare al dig, poi tutta una serie di analisi che precedono l'eventuale piano terapeutico dell'endocrinologo.
Infine la tos, che in alcune regioni come la mia non è sostenuta dal ssn.
Lasciando ovviamente fuori tutto il resto come il laser per l'eliminazione della barba che si deve pagare di tasca propria, dei viaggi che eventualmente si devono fare per raggiungere un centro o l'altro che come hai giustamente sottolineato non si trovano sotto casa.
Insomma se non si ha una bella copertura come una mensilità fissa, o una famiglia che ti sostiene anche econonomicamente come nel caso delle 18enni che avviano questo percorso, diventa tutto abbastanza complicato.
Ma di tutto questo ben poche volte si parla, anzi quasi mai.
Anche nel recente programma Storie del genere condotto dalla Ferilli e incentrato interamente sulla disforia di genere, non si è minimamente toccato questo tasto.
Ma polemiche a parte mi dispiace del conflitto che è nato con tua madre.
Sono volate parole grosse ma è normale, succede nella maggior parte dei casi quando ci si dichiara a colei che ti ha messo al mondo.
All'inizio penso che nessuna di noi ha trovato accettazione o comprensione perchè la reazione istintiva è quella del rifiuto.
Tua madre dice soltanto questo perchè è spaventata, non a caso ha tirato fuori l'argomento dell'emarginazione e della società.
Soltanto il tempo aiuterà a far metabolizzare questa situazione alle persone che si hanno intorno a partire dalla famiglia.
Devi lasciarle corda... molta corda e prima o poi si riavvicineranno.
Non è matematico ma il più delle volte è così.
Anche le persone più restie con il tempo accettano e anzi diventano delle ottime compagne di viaggio.
Mi auguro con tutto il cuore che sia così anche per te.
Per il resto hai 24 anni e tutta una vita davanti.
Non guardare al passato ma al futuro anche se è ricco di incognite.
Anche se difficile, niente è impossibile.
Devi soltanto sciogliere un nodo alla volta e mi sembra che al momento quello più importante sia quello lavorativo.
Sarebbe già un ottimo punto di partenza.
Dici che non hai niente da perdere ma penso che non sia del tutto vero, ma comunque non è detto che lo perderai. Quanto meno non darlo per scontato.
Ti invio un sincero in bocca al lupo, un abbraccio.
Maura
Sono d'accordo con tutto quello che hai detto.
Ho pensato di rivolgermi ad uno psicologo generico infatti ma come giustamente dici non potrà darmi informazioni in merito né tantomeno iniziare (dopo il consulto psicologico di 6 mesi) la terapia ormonale. Inoltre vorrei evitare di farla nel paese dove attualmente sto io poiché la mentalità del luogo è molto arretrata e le persone sicuramente sparlerebbero di me in men che non si dica. Non dovrei farmi vedere più in quel paese, per sempre. (Non è comunque un dramma, il paese nel quale sto non mi è mai piaciuto, non c'è praticamente nulla, hanno tolto anche la banca, non ci sono negozi).
Probabilmente in una grande città dove nessuno mi conosce potrei cominciare più tranquillamente il percorso.
Per quanto riguarda i costi purtroppo so che sono molto alti, si parla forse di 20000€ minimo compresa depilazione definitiva barba, (150€ a seduta mi pare). Confido comunque che trovando un lavoro posso avere una base sulla quale fare affidamento. Sto cercando in tutta Italia, principalmente al nord: voglio cambiare totalmente aria.
Non ho visto il programma di Sabrina Ferilli "Storie di genere". In genere non guardo la tv, (oltre al fatto che a casa certi argomenti sono fuori discussione) però mi fa piacere che si parli della transessualità in televisione in modo da farla conoscere al grande pubblico anche se come dici tu hanno omesso il fattore costi che è comunque importante se non hai un budget fisso o qualcuno che ti aiuti economicamente.
Per quanto riguarda invece mia madre, spero che tu abbia ragione, perché a distanza di un anno e mezzo (parlo del periodo 2016-2017) non ha cambiato opinione sull'argomento. Dopo quella fatidica data del maggio 2017 non ho più toccato l'argomento anzi ho paura di iniziarlo nuovamente. E non credo neanche che alcuni tratti che ho come i capelli lunghi che voglio farli allungare fino a dove è possibile, unghie lunghe curate, depilazione corpo e barba le facciano pensare che io mi sento diverso da come lei crede. Mi vede sempre come un uomo ma non capisce che c'è qualcosa oltre.
Se mia madre mi accettasse sarebbe già un notevole passo avanti, i problemi si ridurrebbero della metà lasciando solo il fattore costi, ma questo quando accadrà? Non posso credere che dica che mi voglia bene e poi non mi voglia più perché non è d'accordo sul percorso che voglio fare. Lei è la prima a dire che devo fare ciò che mi rende felice. In questo caso mi renderebbe felice essere donna, solo questo. Lo voglio con tutta me stessa.
E' vero ho 24 anni (ma spesso penso che non ne ho più 18) e spero vivamente che tutto ciò si realizzi, possibilmente nel più breve tempo possibile.
Hai mai visto l'anime Steins:Gate? Io non ho il coraggio di guardarlo al momento. So solo più o meno la trama. Nella storia c'è anche un ragazzo chiamato Ruka Urushibara che è stato educato in famiglia come una donna sia nel modo di fare che nel modo di vestirsi. Vorrebbe essere nato femmina. In alcune linee temporali della storia diventa femmina per poi rimanerlo per sempre. (Quanto lo invidio, vorrei essere lei).
I tuoi genitori dopo quanto tempo ti hanno accettata?
L'uso di pueraria mirifica potrebbe compromettere una futura tos o le analisi pre-transizione o si può prendere senza problemi anche ora?
Crepi per il lupo e che tutto vada per il verso giusto! Un abbraccio anche a te.

LauraB ha scritto:Dall alto dei miei 54 anni ti potrei dire che hai davanti abbastanza tempo per fare tutto. Anche se so che è una magra consolazione per te che vuoi abbandonare il maschile il prima possibile.

Il suggerimento di Maura è ottimo... prova ad allacciare un contatto anche solo telefonico con palermo, giusto per un sostegno, per iniziare. da qualche parte bisogna iniziare.

Dovresti risolvere due punti: il lavoro e tua madre. Col lavoro, è dura.. con tua madre ci vuole ancora pazienza, ha bisogno di elaborare, deve staccarsi dalle sue aspettative. Dovresti capire quali sono esattamente le sue paure..

Il resto è tutta tecnica, dalla barba al resto, sarà un passo alla volta.
Comprendo che ho 24 anni e spero con tutto il cuore di poter fare il percorso che tanto desidero, so che non sarà facile ma è qualcosa che parte da dentro di me e che voglio fare con tutta me stessa.
Quello che mi preoccupa è quanto tempo ci metterò a raggiungere questo obiettivo. Ci sono degli scogli alti da superare ma voglio riuscirci.
Vorrei solo un sostegno psicologico da chi mi vuole più bene in assoluto: mia madre. Sembra impossibile al momento.
Per il lavoro è molto difficile, sto cercando prevalentemente in Italia e spero che anche questo prima o poi verrà.
Per mia madre, credo di capire quali sono le sue paure anche se non sono completamente certa. Dice che non mi riconoscerebbe più se facessi la transizione, sarei un'altra persona, un'estranea,uno scherzo della natura, non più suo figlio e avrebbe repulsione anche ad abbracciarmi. Ho perso mio padre quando avevo due anni e mezzo, e facendo la transizione ha paura che in paese la additino come quella che "Poverina, non solo ha perso il marito, ma suo figlio ha cambiato sesso. Una cosa giusta non le va." La voce si spargerebbe e lei si coprirebbe di vergogna. Ha paura che io non riesca a trovare lavoro e questa credo sia l'unico motivo fondato perché come può una persona in transizione trovare lavoro? E' possibile? O sono tutte dicerie?
Chiamando lo stesso a Palermo cosa potrebbero dirmi? Cioé potrei parlare con loro di quello che ho parlato qui con voi?

Monica Poli ha scritto:Essendo un banalissimo "feticista da travestimento", non ho praticamente titoli per intervenire in quest'area, e tra l'altro neppure ne ho le competenze.
Maurina ti ha scritto con saggezza e competenza, e sono certo potrai rivolgerti a lei anche in futuro per qualsiasi consiglio.

Mi ha invece colpito la reazione di tua mamma, e qui vorrei aggiungere che molto probabilmente la sua reazione è dovuta al fatto che si trova di fronte una cosa più grande di lei, che non conosce se non per luoghi comuni e che quindi non sa come gestire e affrontare.
Una reazione violenta di questo tipo nasconde una debolezza e una fragilità di fondo che ritengo vadano comprese.
Io penso che la priorità per un genitore debba essere quella di vedere felici i propri figli. Forse questo è un argomento che puoi usare con lei. Uno non può imporsi di essere felice se la sua condizione non glielo permette, e tantomeno nessuno può imporre, a chi non è felice, di esserlo. E lei non può importi di essere felice quando ti nega ciò che ti renderebbe felice. Ovviamente non parlo del lato economico ma dal lato della comprensione e dell'accettazione, che deve avvenire prima di tutto, anche se un genitore non deve "accettare un figlio" nonostante le sue caratteristiche ma deve amarlo a prescindere, perché lui è quelle caratteristiche.

Un altro punto che mi ha coplito è il fatto che tua madre non avrebbe problemi se fossi omo o bisessuale mentre non accetta la transessualità.
Probabilmente tutto ciò è legato ad una certa cultura chiaramente maschilista (ché non dimentichiamo molte donne sono maschiliste) che vede l'uomo come detentore del potere (e il pene è simbolo di potere) e la donna sottomessa.
Per certe donne è incomprensibile che un uomo non sia orgoglioso di esserlo e che voglia diventare come loro perché sono loro stesse a considerarsi inferiori all'uomo.
Un po' come se tua mamma ti dicesse che non è affatto felice di essere una donna...

Scusa, magari ho detto un sacco di stupidaggini.

Con i miei più sinceri auguri di realizzare i tuoi sogni!

Un bacio,
Claudio
Anche se non sei nella mia stessa situazione apprezzo moltissimo il tuo intervento.
Sicuramente quello che ho raccontato a mia madre è un discorso molto complicato e complesso e che non sa come affrontare. Lei, ma direi la maggior parte delle persone hanno una visione stereotipata della transessualità magari vedendo alcuni personaggi in televisione che reputano "strani" o "deviati", che poi non sono strani o deviati come loro pensano ma sono persone comuni che hanno avuto il coraggio e la forza di essere se stessi.
Sono d'accordo con tutto quello che hai detto a proposito della felicità dei genitori per i propri figli. Mia madre mi ha sempre detto più volte: "Io sono felice se tui sei felice", "Fai ciò che ti fai stare bene". E questo va bene per tutto, tranne per la mia transessualità, proprio non riesce a digerirla. E' passato un anno dall'ultima litigata al riguardo e non credo che le sue posizioni siano cambiate.
Non oso più toccare questo argomento neanche di travestitismo. Forse dovrei riparlare con lei di tutta questa siutazione?
Io non sono felice ad essere uomo, provo parecchio disagio, mi sento una donna intrappolata in un corpo di un uomo e tutto questo l'ho esternato più volte. Diventando donna sarei molto più felice, ma lei non lo capisce, si difende dicendo un sacco di cose atte solo ad offendermi e a farmi piangere.
Io non mi reputo ne omosessuale ne bisessuale, mi ritengo transgender (non so se è corretto il termine), ovvero una persona il cui sesso biologico non coincide con l'identità di genere.
Mia madre mi ha detto più volte che non avrebbe problemi ad accettarmi come omosessuale o bisessuale o anche come travestito (inteso che dopo essermi tolti i vestiti da donna sempre uomo rimango) mentre come transessuale no, non mi accetterebbe. Ha accettato senza problemi una coppia di donne omosessuali (una delle quali la conosce da quando erano piccole) e sono molto amiche. Ma dubito che mia madre possa accettare di avere amici transessuali: l'anno scorso è passata per strada una donna in transizione e mia madre ha schernito negativamente la ragazza. Ma perché tutto questo suo odio per le transessuali?
Per me non è incomprensibile che un uomo possa desiderare di essere una donna, è una cosa che parte da dentro ed è molto forte e spesso solo chi la vive riesce a capirla fino in fondo. Spesso l'identità di genere non coincide con il sesso biologico e questo è il mio caso.
Ho chiesto più volte a mia madre se lei è felice di essere donna, mi ha sempre risposto di si.
Io non sono mai stato contento di essere uomo. Sarei felice e realizzato se fossi una donna, quello si.
Ti ringrazio per gli auguri. Spero di riuscire a realizzare i miei sogni. Un bacio anche a te.
Ruka Urushibara. Nella voce e nei modi sembra una ragazza in tutto e per tutto, anzi: una gran bella ragazza, più femminile di tante altre ... in realtà è un ragazzo. È più alta di Mayuri, ma il suo fisico è molto esile... però è un ragazzo! Sta benissimo con gli abiti da miko, però è un ragazzo. (Okarin)

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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da LauraB »

Ilaria ha scritto:L'uso di pueraria mirifica potrebbe compromettere una futura tos o le analisi pre-transizione o si può prendere senza problemi anche ora?
no, non interferisce, ma non aspettarti grandi risultati. E' più una soddisfazione personale secondo me.
Ilaria ha scritto: Ha paura che io non riesca a trovare lavoro e questa credo sia l'unico motivo fondato perché come può una persona in transizione trovare lavoro? E' possibile? O sono tutte dicerie?
trovare un lavorp oggigiorno è difficile. Tuttavia si puo trovare e iniziare una transizione. In questo senso i posti più facili sono nella ristorazione, però con tutto quel che ne comporta in termini di stipendio e altro. Comunque si puo trovare anche in altri ambiti, anche perchè una transizione richiede come minimo minimo due anni.. e ci si puo "confondere" nel frattempo senza uscire allo scoperto.

Palermo prova a contattarlo.. magari hanno indirizzi più vicini a te. Oppure qualcuno di quel gruppo abita dalle tue parti. Tu prova..
Io ad esempio vado a verona, sono di brescia, e un gruppo a brescia in qualche modo c è. ma non tutti lo sanno.
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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da LauraB »

Ilaria ha scritto:Cioé potrei parlare con loro di quello che ho parlato qui con voi?
post scriptum: questo è sostanzialmente un gruppo crossdersser, in cui ci sono alcune utenti come maura, paolina, Sery e io in via di transizione. Anche se informate restiamo utenti e qui proviamo a portare la nostra esperienza. Uno staff competente come i Sat ti potrà dare più dritte avendo una maggiore esperienza, sicuramente più specifica rispetto a qui. : Wink :
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Re: Mia madre non accetta la mia transessualità

Messaggio da Maurina »

Cara Ilaria,
Laura ti ha dato già delle ottime dritte invitandoti comunque a contattare uno di questi centri e rispondendoti sull'utilizzo di prodotti che possono modificare il proprio corpo (io ti avrei detto la stessa cosa)

[quote="Ilaria"]
I tuoi genitori dopo quanto tempo ti hanno accettata?
/quote]
Non c'è stato un click, è stata una cosa graduale.
All'inizio è stata dura, poi con il tempo hanno cominciato a metabolizzare.
La negazione iniziale ha lentamente lasciato spazio all'accettazione ma ci è voluta tanta pazienza e tanti bocconi amari da inghiottire da una parte e dall'altra.
Quel che ti posso consigliare è di cominciare a parlare di questi centri a tua madre, quello di Palermo o quello di Messina che forse è anche più vicino a te?
Dille che hai bisogno del loro aiuto per capire questa tua condizione e necessità.
Nondarle per scontata la tua transizione (anche se tu ne sei più che convinta), informala che non tutti quelli che entrano in queste strutture se ne escono con in mano il certificato del dig e il piano terapeutico per iniziare la tos.
Anche perchè in effetti è proprio così.
Ricordo che una delle prime cose che mi disse la psicologa che mi prese in carico al Mit di Bologna, è stata proprio che non tutti quelli che entrano nel suo studio saltano la staccionata.
Forse facendole capire che ti metti in mano a professionisti del settore l'aiuterà a capire il tuo disagio, e forse ad accettare meglio una eventuale transizione.
All'inizio è dura mia cara, molto dura.
Questo è il primo grande scoglio da superare, il primo di una lunga serie.
Non farti prendere dallo sconforto per la reazione iniziale di tua madre e non avere fretta.
Capisco che senti i giorni scivolarti tra le dita perchè è una sensazione che ad un certo punto del percorso ho provato anch'io, ma ogni cosa ha il suo tempo.
Fai un passo alla volta e vedrai che i tasselli piano piano andranno al loro posto.
Sui costi i 20mila euro mi sembrano un tantino esagerati, a meno che non hai incluso anche la riassegnazione chirurgica del sesso in qualche clinica privata tipo in Tailandia.
Però per eliminare la barba la cifra è quella che hai scritto tu, metti in preventivo almeno 2000 euro per toglierla del tutto.
A questo punto penso che sia fondamentale un lavoro per essere autonoma nel sostenere queste spese, quindi ti invio un sincero in bocca al lupo.
Un abbraccio, Maura

Un abbraccio

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