Cosa succede all'Università di Padova

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vernica71
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Re: Cosa succede all'Università di Padova

Messaggio da vernica71 »

lucreziacd ha scritto: Tu parli di decisione mettendo fra parentesi la parola scelta. Quindi pensi che il messaggio sbagliato sia parlare di libera decisione. Io penso che per scelta e decisione si debba assolutamente intendere “libertà di decidere se lasciare emergere le proprie sensazioni, la propria natura, i propri istinti”. Libertà di scegliere se vivere in armonia con le proprie pulsioni piuttosto che sentirsi costretti a reprimerle. Questa è l’interpretazione corretta del concetto di scelta e di libertà. Solo una ideologia impazzita potrebbe predicare che siamo liberi di scegliere se essere maschi o femmine, e mi sembra che tutti i movimenti LGBTQ e simili non abbiamo mai fatto dichiarazioni di questo tipo.
Come tu dici noi non siamo liberi di scegliere e di decidere, però siamo liberi di scegliere se assecondare le nostre pulsioni oppure reprimerle.
Spero di aver espresso con chiarezza il mio pensiero e l’interpretazione che reputo più corretta riguardo la possibilità di decidere.
Sei stata chiarisima... e condivido la tua chiave di lettura... solo che leggendo i documenti non la si riesce a intendere così...
A mio parere andrebbe veicolato il senso del rispetto verso ogni diversità... e uso diversità per intendere ogni situazione
(fisica o meo) che differenzia ciascuno dagli altri. Anche la maggioranza degli uomini dalla maggioranza delle donne... ovvero i cosiddetti
"normali" (intesi come norma statistica)... Uomini e donne sono diversi biologicamente e intellettivamente. Non si può negare questo.
Chiunque viva a contatto con dei bambini e li osserva nello sviluppo vede che non tutto il comportamento è frutto dell'educazione; ci
sono inclinazioni naturali proprie. Queste differenze devono essere accettate con rispetto: solo così gli uomini posono rispettare le donne e viceversa (nella nostra società di solito il primo è un problema e la cronaca lo dimostra, purtroppo...)
Poi ci sono varianti che portano anche a situazioni intermedie o sfumate. Queste vanno rispettate insegnando che si ha a che fare sempre con persone e queste restano tali indipendentemente dalle loro inclinazioni personali o dalle loro situazioni fisiche...
La società (intesa come collettività di individui non come soggetto a se) tende ad accettare la diversità quando legata ad un fatto contingente (es. malattia).

Non c'è scelta nel seguire le proprie inclinazioni... Puoi (anzi devi) gestire le tue pulsioni e impedire che queste gestiscano te...
Puoi solo scegliere di controllare il comportamento nel rispetto degli altri. Il resto è contingente ed è questo che va insegnato.
Quando si arriverà a rispettare ogni individuo per quello che è senza che le sue eventuali differenze con noi diventino il metro con cui
lo misuriamo, allora tutto il resto (ma proprio tutto) verrà da sè...
Attualmente questa strada è quella seguita nelle scuole... Se in una classe c'è un bambino con difficoltà fisiche o cognitive (ad esempio) tutto il lavoro svolto mira alla sua integrazione, senza cercare di nascondere le differenze, ma rendendole un valore aggiunto (ed è un
lavorone enorme che agli insegnanti non viene mai riconosciuto)
I documenti in questione, sebbene non in modo diretto ed esplicito, non seguono questa via... pretendono di seguire la scorciatoia veloce e facile dell'imposizione di una visione in cui si elimina il problema alla radice dicendo che non ci sono differenze... tutto è scelta libera. Ovviamente questo non è applicabile alle situazioni contingenti (malattie, situazioni familiari,...) quindi è chiaro che si riferisce solo alla sfera sessuale, anche se non esplicitamente dichiarato.
I documenti vogliono fa intendere che sono pensati per minimizzare il fenomeno del bullismo, ma nella pratica trattano solo l'omosessualità, che sebbene sia in effetti nel mirino del bullismo, non è l'unico... Si è parlato, nelle presentazioni, anche del contrasto alla violenza sulle donne... ma nei documenti non c'è traccia...

Per quanto riguarda i movimenti LGBT. Non essendo un unico movimento monolitico, non tutto segue tutto il medesimo approccio. C'è sicuramente un sottoinsieme che spinge verso una certa rappresentazione dei fatti (adducendo ad una teoria scientifica mai provata
anzi smentita dai risultati delle ricerche) che vuole una fluidità di genere per ciascun individuo: oggi sei etero, domani chissà... potresti cambiare...

Queste teorie si basano sugli studi di due medici (uno un chirurgo e l'altro uno psicologo) che teorizzarono il fatto che l'orientamento sessuale di ogni individuo fosse frutto dell'educazione. Ad un certo punto al chirurgo capitò l'occasione d'oro per provare la sua teoria: ad un bambino di pochi mesi, durante una circoncisione, venne per errore asportato il pene. Il chirurgo suggerì di operare il bambino
rendendolo una bambina e di educarlo in tal senso. Il risultato fu un fallimento. Nonostante gli sforzi il bambino manteneva l'inclinazione maschile vivendo con disagio e problemi la condizione. Altri esperimenti ebbero risultati contraddittori. Nonostante questo negli USA
la pratica si è diffusa e ha creato una infinità di casi problematici, al punto che attualmente in molti stati è stato vietato.
Quindi non esiste nessun supporto scientifico per la teoria di fluidità di genere, intesa come una possibilità di variare liberamente
le proprie inclinazioni: se un giorno ti scopri bi-sex è perché lo sei sempre stato.
Impostare uno schema educativo su queste basi non è possibile... quindi si veicola il discorso facendo leva sul bullismo...

Per il resto mi sono già espressa. Educare veramente al rispetto delle differenze (tutte) è essenziale perché la società possa accettare
situazioni anche lontane dalla norma.
Comunque è una "guerra" tra due movimenti minoritari, il primo che vuole mantenere il proprio status-quo, il secondo che aspira
al raggiungimento rapido di una serie di diritti senza doversi accollare i relativi doveri (Zia docet).

Veronica
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