[...Asimov...]
Mari-dany ha scritto:[...]
Ti invito a leggere ad esempio un breve raccontino "Proprietà endocroniche della tiotimolina risublimata", dove descrive le straordinarie proprietà della tiotimolina , una sostanza chimica talmente solubile da sciogliersi ancora prima del contatto con l'acqua. Straordinario.[...]
C'e' un aneddoto formidabile su quel raccontino. Lo scrisse da studente, quando stava per laurearsi in biochimica e quindi affogava nelle pubblicazioni scientifiche: saggi, trattati, tesi e cosi' via. Chiese all'editore di pubblicarglielo sotto psedudonimo, perche' l'esame finale era in vista e non voleva giocarsi la reputazione con i docenti per aver messo in parodia proprio la scienza. L'editore dimentico' l'avvertenza e lo pubblico' col nome vero, col risultato che il "nostro" affronto' l'esame con la tranquillita' di una pignatta di fagioli messa sul fuoco. Fu dichiarato promosso, e solo in quel momento arrivo' la staffilata: "e adesso ci parli delle proprieta' della tiotimolina, DOTTOR Asimov...".
Mari-dany ha scritto:[...]
Però purtroppo non sapeva scrivere. I suoi romanzi sono poveri, scarni , in una prosa essenziale , troppo.
Diciamo pure che teneva poco alle descrizioni, le considerava secondarie rispetto alle idee e alla trama.
In una sua opera, "Gold", Asimov mise pero' in gioco se' stesso come personaggio, ovviamente con un altro nome ma rendendosi riconoscibile, e utilizzo' il romanzo "Neanche gli Dei" (anch'esso con un altro titolo) come pretesto per parlare di cinema, o di teatro. Del futuro, ovvio: una sorta di realta' aumentata nella quale un regista e' chiamato a rivestire la recitazione con un insieme di sensazioni, di musiche, e cosi' via. Ed e' il romanziere stesso, individuo affermato ma insoddisfatto delle trasposizioni delle sue storie, a farsi produttore e promettere ad un regista di talento, in caso di successo, oro. Vero e proprio oro, come ai vecchi tempi: da possedere, toccare, soppesare nelle mani. Non voglio rovinarvi la sorpresa, ma sono costretto a rivelare che il regista dovra' mettere nella storia proprio tutto cio' che l'autore aveva lasciato indefinito.
Mari-dany ha scritto:[...]
Tra l'altro non amava le donne, quasi nessuna nei suoi libri.
Non amava molto il romanticismo nelle storie di fantascienza; era cosi' gia' da ragazzo. Peraltro, amava talmente tanto le donne che si era fatto una certa fama; al punto da guadagnarsi una targa premio, consegnatagli in occasione di non so quale evento, con la inequivocabile motivazione di "amabile satiro" scritta sopra.
--I'm a man, a woman, a lesbian, a genderless human, a pansexual, a cat, a positronic robot, whatever!