Non sarebbe una cattiva idea.Eva ha scritto:E qui ci si potrebbe riallacciare a una discussione fatta tempo fa riguardo una spillina discreta ma inequivocabile da portare enfemme...
Ma dove siamo?
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Re: Ma dove siamo?
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Utente bannato
Re: Ma dove siamo?
Giusta osservazione.Frida ha scritto:Mi auguro che le mie uscite non abbiano nulla da imporre alla gente, specie quale sia una nuova immagine di donna. Certe volte mi sembra che ci siano già così tanti maschi ansiosi d'imporre alle femmine l'immagine "giusta" di donna e persino insegnare a loro cosa vuol dire sentirsi o essere donna. Un maschio potrebbe invece provare a insegnare agli altri maschi cosa vuol dire sentirsi o essere uomo per avere un'immagine nuova di sé.jessicaP ha scritto: Dovremmo uscire più spesso, secondo me, e imporre alla gente un'immagine nuova di donna.
Voi che ne pensate?
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Re: Ma dove siamo?
Ottima testimonianza. Grazie.LauraB ha scritto:Intanto è una piramide, alla base tante che fanno cd in casa "in qualche modo", qualcuna che si spinge alla trasformazione totale, e ancora meno che escono. E per uscire bisognerebbe essere preferibilmente passabili. poi c è chi non ha problemi a uscire anche se non perfettamente passabile.jessicaP ha scritto:Ma come mai molte di noi non si vedono in giro visto che la mentalità è cambiata? Dove ce ne stiamo nascoste?
Se si cerca di essere passabili, almeno come silouette, viste come donne a 5 metri, senza essere sottoposte ai raggi x, si puo fare. E nemmeno noi che abbiamo il fiuto, a volte ce ne accorgiamo.
A me è capitato di fermarmi in auto alle strisce e mi sono trovata davanti una trav storica e a quel tempo famosa, e l ho riconosciuta. Non ho riconosciuto invece l'amica(/o) subito dietro. scambiata per una bio.
imporre temo sia un termine troppo forte, semmai io direi "abituare". E comunque appunto anche tra chi esce c è chi non ha problemi a farsi passare per cd e chi invece vorrebbe essere presa subito per bio.jessicaP ha scritto: imporre alla gente un'immagine nuova di donna
Il punto, secondo me, è essere corrette, sobrie, gentili. Non si viene mai respinte, magari si recepisce un po di disagio, non di più ..
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Re: Ma dove siamo?
Io credo che la maggior parte lo faccia solo in privato in 10 anni ne avrò viste tre ...in giro e tutte veramente passabili addirittura su qualcuna ho ancora il dubbio..se qualche volta vai a Firenze avvisami che ci vediamo..io sto a un ora..
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Re: Ma dove siamo?
... essere passabili è importante ed in effetti richiede tempo è cura ma : NON CI SONO CD BRUTTE, CI SONO CD PIGRE !!!
Serena
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )