E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

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Nathan
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E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

Messaggio da Nathan »

Posto a riguardo spinto da una persona del forum, che stimo molto, che qualche giorno fa mi ha raggiunto su facebook, dove siamo amici da anni, e mi ha sensibilizzato all'importanza di portare temi di "diritto all'inclusivilità e alle pari opportunità" anche in uno spazio come xdress.

Inizialmente mi sono dimostrato contrario: spesso mi si è fatto notare che io qui, parlando principalmente di non binary, identità di genere, binarismo di genere e antisessismo, sono fuoritema, però è anche vero che una (piccola?) parte di voi chiede questi temi, quindi...perché no?

Una persona crossdresser può/deve essere "femminista"?
Per "femminismo" intendo quel movimento, che comprende anche uomini, e persone LGBT anche di identità non femminile, che hanno come obiettivo l'uguaglianza e le pari opportunità indipendentemente da sesso e genere.

Il sessismo è un problema che si intreccia anche con l'omotransfobia e il binarismo.
In realtà si intreccia anche col crossdressing, se fosse praticato in forma pubblica, anche solo occasionalmente, ad esempio per recarsi ad un aperitivo: la violenza verbale o fisica che colpirebbe la crossdresser, in giro per la città magari per andare a giocare a canasta con le amiche crossdresser, si lega all'omofobia e alla misoginia, alla transfobia...anche se la persona crossdresser in realtà potrebbe essere un uomo eterosessuale padre di famiglia, quindi tecnicamente non donna, non uomo gay, non persona trans, ma il binarismo muoverebbe quell'atto di intolleranza, quindi sarebbe anch'esso vittima di quei maltrattamenti da cui la Legge Zan ci vuole tutelare.

Quindi, una persona crossdresser, dovrebbe essere alleata dei diritti che richiedono femministe e movimento LGBT, in quanto ne è toccata trasversalmente, in quanto la cultura barbara binaria "vieta" che un uomo etero padre di famiglia si vesta "da donna" (con abiti confezionati e venduti per le donne, per ragioni sociali e quindi tecnicamente "arbitrarie").

Eppure, spesso, alcune crossdresser, pensando che "va tutto bene se lo si faccia a casa propria e di nascosto", pensano di essere lontane dai temi femministi, LGBT, di rispetto delle identità e delle soggettività divergenti.
Applicano un "binarismo" alle loro vite: padre di famiglia reazionario, conservatore, di destra, nella vita coi pantaloni, e poi c'è una vita "in gonna" occasionale ma che non ha coscienza politica e non "deve" averla: altrimenti sarebbe tutto "meno divertente".
Spesso quelle persone, se c'è un dibattito magari sul posto di lavoro, che ne so, sulla legge Zan, quasi volutamente si mostrano contrari. Spesso sentono di doversi esprimere pubblicamente contro l'attivismo femminista ed LGBT, talvolta anche deridendo.
E, per concludere, spesso misgenderano volutamente le persone trans, gli attivisti e i non attivisti, davanti a persone etero, proprio per sottolineare la loro distanza dalle istanze LGBT e femministe.

A volte c'è una forma di "perculamento" degli attivisti LGBT che induce ad un sospetto: perché tanto accanimento verso una persona che, trasversalmente, tutelerà anche te?

Capisco il bisogno di riservatezza, non mi aspetto di vedere le crossdresser in massa ad una manifestazione dell'8 marzo di "Non Una Di Meno" (ma ad esempio vanno tanti uomini etero, attivisti per i diritti delle donne), ma perché addirittura essere contrari e deridenti?
Quali nervi scoperti tocca l'attivismo, ad una persona crossdresser?
Perché essere addirittura CONTRO e promuovere la cultura machista, benaltrista, dell'uomo potente che parla "sopra" le donne e le minoranze, con presunzione e supponenza?
Perché fare "mansplaining"? (spiegare alle donne con arroganza, come se loro fossero delle povere idiote a cui un uomo deve dire di cosa hanno bisogno).

Concludo dicendo che questo non vale per tutte le crossdresser. Anzi, se alcune ragazze mi hanno invitato qui a promuovere questi temi è proprio perché per molte questo discorso non vale.

Però mi chiedo invece cosa prova chi si oppone fortemente a chi lotta per i diritti, le pari opportunità, e anche banalmente per il diritto di mettersi un collant essendo maschio e padre di famiglia senza che nessuno "rompa le palle".

Perché rendere legittimi tutti i desideri rappresenta un problema? se fossero legittimi sarebbero "meno trasgressivi ed eccitanti" e quindi il tutto diventerebbe poco interessante?

Sperando in un confronto civile.

Nathan

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Re: E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

Messaggio da Roby »

Nathan,
come ben sai, moltissimi CD, se non la maggior parte, si sentono del tutto avulsi dall'area (se così si può dire) LGBT+.

Quindi per loro non si può pensare che siano necessariamente a favore delle rivendicazioni e lotte LGBT in quanto appartenenti, semplicemente perché non lo sono*.

Naturalmente, una persona fuori dal contesto LGBT può comunque essere femminista, ed a favore della parità e libertà di genere, per via della propria coscienza politica / culturale o convincimento personale. Allo stesso modo può non esserlo affatto.

Non vedo altre spiegazioni

Roberta

*nota: un* CD può essere accomunato all'area LGBT da chi lo vede dall'esterno, secondo un bieco stereotipo uomo travestito da donna = fr***io.
Ma ovviamente questo non ha nulla a che fare col sentito interiore del* CD in questione, che può essere un uomo cisgender, oppure un gay, oppure una persona disforica oppure qualunque altra cosa...

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La Roby

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Nathan
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Re: E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

Messaggio da Nathan »

Le discriminazioni non avvengono per quello che "siamo".

Una donna etero potrebbe "sembrare" lesbica, un uomo etero potrebbe "sembrare" gay, e se venissero pestati sarebbe comunque omofobia.
Una crossdresser che va ad un aperitivo di xdress potrebbe "sembrare" una trans.

La mentalità che vuole che uomini e donne non siano gay/trans/femministe è la stessa che non vuole neanche che esista il crossdressing, ovvero che una persona nata maschio si vesta in un modo pensato per il genere femminile, e non importa il perché, se per prostituzione, per identità di genere, per diletto.

Quindi il mondo conservatore/reazionario NON vuole che si sia crossdresser.
Allo stesso tempo, molti uomini eterosessuali sono femministi. Sposati e padri di famiglia, femministi, in piazza l'8 marzo, tesserati a "non una di meno", perché il femminismo intersezionale comprende anche loro.

Alo stesso modo, uomini e donne etero sono stati tesserati al Milk, una coppia etero era chef alle nostre cene sociali. Questp accadeva già 15 anni fa.

Va a finire che è più facile che un/a etero senza "segreti" possa essere apertamente femminista o pro LGBT senza dire "ah no, non me ne sento parte", perché appunto per loro non è importante essere LGBT o donna per essere a favore delle libertà individuali delle soggettività oppresse, e penso che non sia per loro neanche importante che qualcuno lo pensi.

Di contro, le persone crossdresser (non tutte), che vengono oppresse e disapprovate dalla stessa mentalità omo/transfobica e misogina (e questo è un fatto, non un'opinione), spesso sono proprio CONTRO i diritti LGBT e delle donne, quasi a "voler apparire" conservatori per "non destare sospetti.

Ecco, è questo che non riesco a capire.

Celeste

Re: E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

Messaggio da Celeste »

NON sono femminista ma detesto il sessismo (sia quello che sminuisce le donne bio o non bio, sia quello che sminuisce gli uomini bio o non bio). Non sono femminista perché già associare la radice femmin- a qualcosa di buono e maschil- a qualcosa di cattivo lo trovo non egualitario. L'uguaglianza dei diritti è un valore che non ha bisogno di essere associato ad un genere, semmai è associabile alla giustizia, all'intelligenza, al saper amare. Per il resto mal tollero chi pretende di imporre modi di vedere il mondo agli altri, esattamente come non tollero chi non è capace di lasciar vivere il prossimo, né tollero chi offende il prossimo soprattutto da una posizione di potere e soprattutto non tollero chi parla di uguaglianza (a suo favore) per dopo essere sessista quando gli fa comodo.

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Re: E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

Messaggio da LauraB »

Mi viene in mente quel ministro ungherese che ha tuonato contro l omosessualita, e vediamo come l Ungheria si sia chiusa.

E poi salta fuori non solo che è omosessuale, ma viene pure beccato a un festino.


la comunità cd e lgbt sono intimamente legate, tra l altro ricordo le discussioni se la T comprendeva pure i trav...
E come in ogni comunità ci sono piu pensieri, a volte anche divergenti, siamo persone alla fine.
Nathan ha scritto: giovedì 28 gennaio 2021, 11:27 spesso mi si è fatto notare che io qui, parlando principalmente di non binary, identità di genere, binarismo di genere e antisessismo, sono fuoritema, però è anche vero che una (piccola?) parte di voi chiede questi temi, quindi...perché no?
In realtà esistono delle aree create apposta qui su genere e T, per cui i temi sono pertinenti, poi sta all'utente decidere se gli interessano e partecipare o non gli interessano e restarne fuori.

Spesso il confine tra cd e tg per alcun* ( come è stato per me) è sottile, ci sono tante sfumature, e questi articoli, discussioni, temi , aiutano molto a conoscere aspetti poco affrontati, o per niente.

Citando NUDM, ricordo la lotta al patriarcato, cioè la messa in discussione di modelli apparentemente neutri ma che in realtà sono palesemente maschili. Si deve partire dal riconoscere questi modelli, smontarli e ricostruirli su un piano di pari opportunità.
Non è facile, siamo permeati di questa cultura, le stesse donne spesso non se ne accorgono..
Per cui anche per un cd uomo, a meno di avere una maggiore sensibilità, un qualcosa che va oltre agli abiti, è difficile riconoscere aspetti consolidati di cui inconsapevolmente trae vantaggio.

Roby ha scritto: giovedì 28 gennaio 2021, 14:32 *nota: un* CD può essere accomunato all'area LGBT da chi lo vede dall'esterno, secondo un bieco stereotipo uomo travestito da donna = fr***io.
Gli LGB non hanno bisogno di sdoganarsi, le persone T ovviamente si. Per una persona T, essere in questo forum è una cosa positiva, non ha bisogno di nasconderlo ma anzi puo andare a testa alta dicendo "sono iscritt* a Xdress".
Piu difficile per ora per un/a cd anche se lo scopo del forum è anche sdoganare il crossdressing, far capire che è una cosa pulita e innocua. Questo presuppone che un/a iscritt* possa dire lo stesso come una persona T, e che anzi possa magari scendere in piazza ( o a un caffè) senza paure.
oggi questo accade poco, qui forse solo Davide ci mette la faccia, la maggioranza ( che capisco benissimo, ovviamente) ha delle paure.
paure che noi tutte ( molte, dai) abbiamo superato quando abbiamo iniziato a fare le prime uscite.
C'è speranza.... : Wink :
Laura Bianchi

Celeste

Re: E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

Messaggio da Celeste »

LauraB ha scritto: giovedì 28 gennaio 2021, 20:11 Citando NUDM, ricordo la lotta al patriarcato, cioè la messa in discussione di modelli apparentemente neutri ma che in realtà sono palesemente maschili. Si deve partire dal riconoscere questi modelli, smontarli e ricostruirli su un piano di pari opportunità.
Non è facile, siamo permeati di questa cultura, le stesse donne spesso non se ne accorgono..
Per cui anche per un cd uomo, a meno di avere una maggiore sensibilità, un qualcosa che va oltre agli abiti, è difficile riconoscere aspetti consolidati di cui inconsapevolmente trae vantaggio.
Tre osservazioni, e a me piace mettere il secondo me, perchè non me ne importa nulla di proferire verità che siano valide per tutti (ognun* è responsabile di ciò che pensa, dice e fa):

1 - I vantaggi che un gruppo può ottenere a discapito di un altro possono essere anche collegati a svantaggi. Ad esempio l'idea sessista che la donna sia in qualche modo debole, se da un lato ha causato discriminazione sul lavoro dall'altro in passato ha favorito come età pensionistica le donne (nonostante siano statisticamente più longeve degli uomini), per non parlare poi del fatto che solo gli uomini venivano obbligati a combattere e morire in guerra. Svantaggi sono inoltre rinunciare di tenere conto delle competenze delle persone, ad esempio se sono un imprenditore maschio e mi privo della possibilità di avere una collaboratrice competente solo perchè è donna (bio o non bio) mi sto autocreando un danno, questo autocrearmi un danno non è maschile è semplicemente da sprovveduti (a meno di pensare che maschile e sprovveduto siano sinonimi).

2 - Chiamare maschile (modello maschile) ciò che è discriminazione è come affermare che questa sia insita nella natura maschile e per me invece non lo è affatto. Sarebbe come dire che è da bianchi voler schiavizzare i neri o che è da cristiani voler fare inquisizioni e crociate e così via. La discriminazione (e anche la violenza) a mio modo di vedere non è insita nella natura di nessuno, è un fenomeno sociale e anche interiore che si crea, e si può anche ridurre/eliminare senza snaturare nessuno. Inoltre non sono poche le donne che ridicolizzano i crossdresser ma non per questo si può dire che questa ridicolizzazione sia femminile, e a volte le mogli/madri possono anche minacciare il marito CD di non fargli più vedere i figli se continua con il crossdressing, ma non per questo si tratta di un modello femminile (nè tanto meno maschile).

3 - Se io, e dico io perchè non so cosa facciano le altre persone, mi mettessi a pensare che è maschile (modello maschile) discriminare o sfruttare le donne bio o non bio probabilmente detesterei ciò che c'è di maschile in me, ma fortunatamente non penso nè provo nulla del genere.

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LauraB
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Re: E se i crossdresser fossero femministi e per la libertà di genere?

Messaggio da LauraB »

Concordo su tante cose.. intanto ricordo che NUDM è transfemminista, e all'interno ci sono puore uomini, maschi...
Quando una battaglia è fatta per la parità, è giusto che ci siano tutte le componenti.
E' chiaro che ci siano delle frange estreme, che non fanno troppo testo, il problema è il cuore, il centro, non gli estremi.
Celeste ha scritto: sabato 30 gennaio 2021, 8:46 I vantaggi che un gruppo può ottenere a discapito di un altro possono essere anche collegati a svantaggi.
La richiesta è per parità, uguaglianza, pari dignita e pari opportunità. Non ci sono richieste di vantaggi...

Sull'età pensionistica il "vantaggio" reale è di un anno ( 12 mesi) e basta. Ma se valutiamo il mondo del lavoro allora bisogna valutare anche il gap salariale, la carriera limitata, la necessità delle quote rosa per legge perche per logica non ci si arriva. Bisogna valutare il lavoro domesticooltre a quello in azienda, che va sommato, e che ancora oggi è 70/30 sulle spalle delle donne. Cosi come l accudimento dei figli e dei genitori anziani, con la necessità di permessi che ti tagliano le gambe appunto sulla carriera.

Sulla guerra vorrei volare lontana, le donne sono vittime di stupri in guerra, rapite, uccise, non ci vedo proprio dei vantaggi.. e comunque le donne NON vogliono fare guerre, questo non è il tipo di parità che si vuole. Le donne gli uomini li mettono al mondo, mica li vogliono uccidere.. questa è una vvisione non femminile.

Potrei toccare il tema del voto femminile( solo dal 46), della presenza in politica, del delitto d onore scomparso nel 82 o della figura del capofamiglia abolita nel 75.


Il maschile.... il maschile puo essere una bellissima cosa se i suoi componenti si danno una svegliata. A tuttoggi non esistono libri maschili sulla parità..
Il maschile puo essere bellissimo quando si rapporta al mondo senza volerlo distruggere o soggiogare.
Penso a Benjamin franklin, Oscar Wilde, Obama,Al idrisi, san Francesco, etc
La discriminazione non è maschile, è maschilista, è patriarcale, è nelle forme del consumismo sfrenato..
Tocca agli uomini parlare tra loro, confrontarsi, rivedere comportamenti sbagliati.
Tocca agli uomini parlare del maschile come bello, come amore, come vita.
Le nuove generazioni sembra stiano crescendo un po meglio delle precedenti, il percorso da fare deve essere accompagnato da un ragionamento positivo.

Ancora oggi sentire un "aiuto mia moglie in casa" suona drammatico.. la casa è di tutti e due, la famiglia è di tutti e due, non si tratta di aiuto ma di fare la propria parte.

: Wink :
Laura Bianchi

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