Grazie a tutte e due per il benvenuto :)
Roby ha scritto: ↑lunedì 1 marzo 2021, 6:42
Car* amic*, grazie della presentazione, è bella in quanto riporta il tuo flusso di coscienza ma un po' ermetica.
Se capisco bene hai circa 20 anni e non indossi abiti femminili da 7, cioè dall'adolescenza; in questo periodo hai avuto un turbinio di emozioni che ti hanno fatto immedesimare con personaggi trans (Danish Girl) ma hai tenuto tutto dentro finché è arrivato il momento di smettere di nasconderti. E quindi? Aiutaci tu, che succede ora?
In realtà ne ho 30 e diciamo che è volutamente ermetica
.
E' un po' difficile farvi capire chi io sia, ma ci provo...
Guardandomi alle spalle intravedo, in cio che ho vissuto, tre grandi periodi nella mia vita che hanno influenzato la mia identità sessuale.
La prima è quella della pubertà. Ricordo che all'epoca fantasticavo spesso, tra le tante cose, di entrare nel corpo delle mie compagne. Erano per di più sogni "erotici". Parlai della cosa con alcuni amici, di cui con uno in particolare condividemmo dei momenti "intimi" legato proprio a questo.
Nel corso degli anni ho sempre letto la cosa come eccessivo desiderio del sesso femminile.
All'epoca ricordo di vivere, nel guardare determinati video porno, una strana sensazione in bilico tra l'attrazione e l'immedesimazione.
Il secondo periodo ricopre i dieci anni successivi. Passai questo periodo abbastanza in solitudine e la cosa, col senno di poi, influì parecchio sulla questione non potendomi confrontare con altre persone.
Non nascondo che la questione ha avuto da fare col sesso negli anni. Inoltre nel vedere le altre persone che si vestivano da donne per certi aspetti mi lasciava con una sensazione di nausea, come se fosse un estremizzazione di qualcosa, una forzatura.
Il terzo ed ultimo periodo è quello che mi ha portato dove mi trovo ora. Ho pensato per parecchio tempo di poter essere transgender, ma accantonavo la questione perché poteva trattarsi di altro visto che sapevo di essere pieno di "problemi" relazionali con gli altri e con me stesso. Mi diedi comunque un nome femminile, che ora evito come la peste. Come dissi già, per un periodo incominciai a truccarmi ed indossare i reggiseni di mia madre. Solo ora ricordo che a volte era come un desiderio impellente da soddisfare soprattutto quando avevo casa libera.
La cosa finisce dopo qualche mese, ma per anni continuo a considerare di avere una parte femminile che a volte tornava a galla facendomi rivalutare ciò che pensavo di me. E' stato per anni un tira e molla fino a quando nel 2018/2017, qualche giorno dopo aver visto di The Danish Girl, esplodo in una crisi. E' come se tutto ciò che avessi pensato di me stessa non rispecchiasse più ciò che sentivo. Tutto falso.
Da allora è un continuo divenire, nella ricerca di perchè provo certe cose.
E' un vero casino quando si cresce senza potersi conoscere ed esplorare per ciò che si è.
