vernica71 ha scritto:Non intendo negare l'esistenza delle diverse combinazioni possibili...
Ritengo che la proliferazione di classi e sottoclassi porti ad un eccessivo "distinguo".
Questa cosa è "divisiva" e, alla fine, secondo me, non porta a quello che dovrebbe essere
l'obiettivo finale, ovvero quello di affermare non tanto che ogni individuo è "unico" (cosa ormai
assodata da tempo) ma che nella sua particolare unicità è parte del tutto, ovvero, è, e come tale
essere rispettato, un essere umano.
A mio modo di vedere, una società senza discriminazioni (di ogni tipo), davvero "inclusiva" deve prescindere
dalla classificazione esasperata degli individui che è - e non può essere altro che - divisiva...
Ma mi rendo conto che in certi ambienti (ho avuto modo di constatarlo) la battaglia alla discriminazione
non viene percepita come via per all'inclusione, passatemi il gioco di parole, "indiscriminata" di tutti gli individui,
ma, piuttosto un modo per far emergere una categoria rispetto alle altre... generando una discriminazione al contrario...
Ma questa è un'altra storia...
Veronica
Difficile non essere d' accordo con te! Però mi sento di farti notare che una "classificazione", pur con tutti i suoi limiti, può aumentare la nostra conoscenza di qualcosa. Nella fattispecie probabilmente è utile per ragazzi delle medie superiori (inglesi).
Sicuramente qualsiasi classificazione non aggiunge nulla, se non confusione se viene usata per trovare una minoranza oppressa cui appartenere, per poter poi guidare all' ingiustizia sociale.
La classificazione non è nata per questo!
Come dici tu, è la persona che dovrebbe essere rispettata senza se e senza ma. Rendersi conto di una sua peculiarità o farla rendere conto di una sua peculiarità può servire a rispettarla in modo più compiuto, per esempio impedendole di aver inutili sensi di colpa.
Io almeno ho letto così il poster, e quindi ho capito poco o nulla del resto.
Per quanto mi riguarda è la versione aggiornata del tema che credo tutti noi abbiamo fatto: "Il mio compagno di banco". All' epoca IN ITALIA cercavano di capire se c'erano "deviazioni" per curarle. Adesso IN INGHILTERRA spiegano ai ragazzi che si può avere sentimenti non "ortodossi" per le altre persone senza doversi accollare il peso di un fardello che può essere molto pesante da portare. Fatto da un paese puritano, non mi sembra male.
Ma pensare di usarlo come un crivello sociale, mi sembra un po' stiracchiato!
Vorrei sapere cosa non ho capito!
Kiss