Elisa Da Vinci ha scritto:Alla nascita il mio XY ha detto al “mondo” che sono maschio.
prendo liberamente spunto da questa frase per chiarire alcuni concetti che vedo poco chiari..
I gay sono uomini, sono maschi, hanno virilità come qualsiasi altro uomo.
Essere gay non è legato al sesso, o perlomeno non solo a quello. Cosi come non si "riduce" la vita di un etero al sesso.
le persone vivono, soffrono, amano ( anche platonicamente, volendo) hanno interessi.
distinguerei poi l essere enfemme, essere femminile, essere effemminato. Sono tre cose diverse..
Non è possibile distinguere un etero e un gay.. non esistono, in condizioni quotidiane situazioni che possono far distinguere.
nel medioevo non esisteva l omosessualita,nel senso che il termine è stato coniato solo in era moderna.
Non esistevano sostanzialmente gay in germania nel 45. Morti un po prima nei campi di sterminio o relegati in quelli di concentramento con un trangolo rosa.
Invece a livello personale non me ne importa niente. Quello che scoccia sono le persone che saltano alle conclusione di testa loro.
Il problema, per me è al contrario.. i miei hanno saputo di me che convivo col Boss, e pensano io sia gay. per non farli impazzire con i concetti di transizione, mi sono accomodata dietro al loro pensiero e cerco di immedesimarmi. Il mio problema non è quello che pensano, ma "fare la parte" di gay. Non essendo la mia natura , mi riesce difficile. Mi salvo perchè frequentando l'arcigay ho abbastanza conoscenze teoriche per affrontare gli argomenti.
Piu o meno quello che credo stia accadendo in paese.. il paese è piccolo, la gente mormora..tuttavia essendo conosciuta come persona seria e impegnata socialmente, questo controbilancia eventuali pensieri negativi.