Prime emozioni

[Novella]

L'emozione del primo paio di scarpette è troppo bella. Era un'afosa giornata di luglio, da tempo guardavo gli annunci di usato, non avendo coraggio di andare in un negozio, nè di ordinare online con le difficoltà che la ricezione avrebbe comportato. Ormai sconfortata dalle misure reperibili in negozio, sapevo che solo lì avrei trovato il 41 e che avrei dovuto imbastire una qualche scusa, che ogni volta mi sembrava poco credibile.

Ma di fronte a quell'annuncio era impossibile resistere. Per pochi spiccioli una ragazza, di una città vicina, voleva togliersi un meraviglioso paio di sandali tata, neri in raso con plateu tacco 12.

Fu la volta che superai ogni inibizione e contattai per email la persona con la scusa meno credibile del mondo, trattandosi di scarpe, il regalo. Questa si mostrò disponibile a concludere, e ci incontrammo all'ingresso di un centro commerciale. Era accompagnata da un ragazzo, presentatomi come il fratello, entrambi altissimi (ecco spiegato il numero su lei), e lei ci tenne a mostrarmi quanto erano nuove e belle. Ero imbarazzatissima, ma cercavo di dissimulare, e penso che andò bene. Mi diressi volando verso l'auto, lasciata fuori visuale, e le provai subito, con un paio di gambaletti velati rimediati qualche tempo prima.
Dolore! Il 41 era per me un ripiego. Avevo sì letto avidamente le tecniche per allargare le scarpe di circa una taglia, che una cd aveva postato su un blog, ma temetti di aver fatto una cavolata. Su tutto prevaleva comunque la meravigliosa sensazione di vederle calzate su di me, una cosa che mi tolse il fiato. Avrei dato l'anima per uscire dall'auto e camminarci, ma i sogni sono una cosa, la realtà un'altra. Riposi tutto in fretta e ripresi la mia strada verso casa.

Non resistetti a fermarmi in un'area di sosta, dove volli provarle di nuovo, e col cuore gonfio, ripetei il rito di poco prima.
A casa finalmente, in un momento di tranquillità, le riprovai, stavolta col peso del mio corpo, che amplificava il dolore. Ma erano troppo belle per rinunciarvi, e riuscii, con pazienza, ad allargarle senza rovinarle. Nei giorni seguenti, ogni momento che ero sola in casa, non potevo fare a meno di esercitarmi a camminare, di fronte ad uno specchio complice del mio segreto.

[indecisa]

Come ti capisco. Io da deichmenn a Voghera ho comprato delle meravigliose decolte nere tacco 10 se non sbaglio erano 42 di taglia ma a me serve il 43. Subito nel parcheggio le ho indossate non resiste o nonostante fossero strette per me sono state stupende e per giorni non facevo altro che calzarle in camera da sola ....ti capisco perfettamente

[Novella]

ti capisco perfettamente

E poi dopo neanche una settimana il primo abitino (ovviamente succinto, come sempre ai primi abitini). Ero in orbita ad ogni sfiorarlo, ad ogni volta che mi rimiravo allo specchio, immaginando come doveva essere su un corpo reso più femminile e con qualche kilo di meno. Una motivazione forte ad avere maggior cura di me e... dopo qualche mese la parrucca, i primi acquisti sfacciatamente femminili, e poi xdress (trovato davvero per caso o cercato inconsciamente?)