Finalmente libera, finalmente me stessa

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Novella
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Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Novella »

Ciao a tutte, torno nel forum dopo un lungo periodo di assenza nel quale ho dovuto affrontare vari problemi. Con alcune amiche abbiamo già discusso di varie piccole e grandi cose, sebbene la mia incostanza mi abbia mantenuta poco visibile, ma tante altre ragazze che hanno frequentato questo forum in periodi diversi potrebbero chiedersi chi è l'autrice di questo racconto.

Mi presento, sono Novella, pugliese over 40, creatura rimasta sopita nell'altro me fin dagli anni della fanciullezza, quando in un periodo sentivo anche forte il desiderio di essere una bambina (mi addormentavo spesso pregando di risvegliarmi in quei panni e quando non mi vedeva nessuno facevo le labbra a cuoricino). La prima esperienza fu ad 11 anni, in casa da sola, i miei genitori al lavoro. Provai i collant di mia madre e calzai i suoi stivali in pelle marrone, a punta tacco a spillo, altezza sotto il ginocchio. Rimasi estasiata, mi sentivo bella, alta, leggiadra ed eterea, iniziai a camminarci con naturalezza. Eh sì, a quell'età la mia taglia di scarpe era ancora giusta... Conobbi così per la prima volta il mio corpo, toccandomi come una donna e conoscendo la capacità di donarmi piacere da sola. Capivo comunque che vestirmi così era una passione segreta, che non sarei stata capita, che era una cosa condannata, anche se fin da allora non ci vedevo nulla di sporco, esecrabile, sbagliato. Ero io così e basta, anche se istintivamente capivo che doveva rimanere il mio segreto.

Intanto crescevo con grandi soddisfazioni a scuola e poi un pò meno all'università e sul lavoro. Le esperienze con le ragazze tardavano ad arrivare per tutto il tempo del liceo, fino a che non mi fidanzai con una ragazza di pochissimo più giovane di me, con la quale ho poi diviso gli anni più belli, nonostante le differenze culturali e sociali (un errore, quest'ultimo del passar sopra le differenze, che non rifarei). Non che lei sia sempre stata la compagna ideale, anzi, fortemente egoista, è stata una iattura per la mia carriera, generando sempre crisi inutili nei momenti più critici. Tuttavia la nostra immaturità, indecisione, forse paura di rimanere soli, ci spingeva sempre a continuare, almeno finché non ha avuto la certezza di non rimanere sola, perché mi stava rimpiazzando. In un periodo di mia difficoltà profonda, soprattutto economica, ma anche di realizzazione personale, quella storia finì (questo comportamento nel momento dell'altrui bisogno, è scritto nell'istinto della specie, nel DNA). Rimasi single, come sono a tutt'ora.

Ma in quegli anni di maturazione, che il periodo fosse negativo o positivo, ogni tanto la pulsione di vestirmi ritornava forte, così come di truccarmi ed anche di agghindarmi con la bigiotteria di mia madre, quando tornavo a casa e mi ci ritrovavo da sola. Fare questo mi faceva star bene, ma i risultati di questi "travestimenti" erano effimeri, incompleti, immaturi, sbavati nel trucco ed in tutto il resto, dato che il tempo a disposizione era sempre limitatissimo, né mi ero applicata con metodo su una cosa che consideravo alla stregua di un gioco perverso o una giocosa perversione. Quanto mi sbagliavo. Non provavo attrazione per gli uomini, ma travestirmi era una cosa che mi faceva stare troppo, troppo bene. È forse una perversione stare bene con sé stessi o ricercare una grazia estetica?

Qualche anno fa in un afoso luglio, decisi che guardare gli annunci di abbigliamento femminile sognando di acquistarli (per non passare attraverso l'imbarazzo dell'acquisto in negozio), non poteva più bastarmi, dovevo agire o non sarei mai nata davvero. Un delizioso paio di scarpe in raso nero, sandali spuntati tacco 12 con plateau, era in offerta a prezzo abbordabile. Contattata la ragazza che li vendeva, combinai l'incontro in città presso un centro commerciale e quando li calzai in auto provai un'emozione fortissima (ed anche tanto dolore, visto che la taglia era 41 ed io calzo 43 da uomo). Ma prova e riprova ed allarga, soprattutto tenendo conto che il 43 maschile corrisponde grosso modo al 42 femminile (come avrei scoperto dopo altri tentativi) riuscii a calzarle ed anche a camminarci esercitandomi nei momenti in cui ero sola. Era difficile anche questo: il rumore dei tacchi per i vicini, il nascondiglio, la paura di essere scoperta. Poi dovevo nasconderle velocemente e con tristezza tornare a far finta di niente, persa tra i mille impegni di una vita difficile quanto sconclusionata. Non passò che un mese e, con le stesse modalità acquistai un tubino nero, con volant in vita e corpetto con paillettes che mi mandava in visibilio. Dopo qualche altro tempo presi coraggio per acquistare di persona (con una patetica scusa) una parrucca castano ramato, da un commerciante pugliese visto su ebay, che dal vivo riuscì a vendermene anche una nera. Cineserie, ma il mio viso mi piaceva così tanto di più. Ed allo stesso modo entrarono nel mio guardaroba corsetti e bustini, che una ragazza vendeva in quantità ed anche in questo caso impersonai prima una ragazza che, fingendosi impossibilitata all'incontro di persona, chiedeva al fratello (io) di ritirare questa roba. Di questi acquisti "avventurosi" ne ho fatti fino a poco fa, ed ancora ne farò, ma la motivazione è nel frattempo cambiata, dal non voler fare una figura in negozio al "desidero proprio quel capo lì, è ciò che mi serve per completare quell'outfit".

Infatti, un giorno che mi recavo nel capoluogo per faccende di routine, complice una giornata soleggiata che risvegliava i sensi, decisi di rompere la barriera dell'acquisto in negozio. Nel mio mirino c'era un negozietto che mi aveva sempre incuriosito in cui, affacciatami, per soli 8 euro c'era un abitino da sera sexy ma non volgare completo di bolero. In questo negozio c'era sempre l'angolo "8 euro" come avevo capito ogni volta che entravo sognando di comprare una cosa che mi piaceva e ne uscivo con un lampadina led! Quel giorno però ero carica, ero in vena di follie. Questo evento e queste persone sono importanti per la (lunga) storia che leggete. Con il cuore in gola, entrai nel negozio e, sotto lo sguardo attento dei titolari cinesi, una signora ed il marito (sì, il bello è che non c'erano assistenti italiani) scelsi il tubino con bolero che desideravo, matite occhi e contorno labbra, rossetti, brillantini, fondo tinta, fard, cipria, pennello,un completino reggiseno e mutandina ed ero alla cassa. Visto che l'angolo trucchi era visibile non solo dalla porta, ma dall'altra parte della strada (sic!), le mie erano scelte frettolose, fatte nei pochi momenti in cui non c'era un'altra signora a scegliere, per non metterla in imbarazzo e non essere imbarazzata io. Il comportamento fu certamente apprezzato, i due erano colmi di sorrisi e, mentre facevano il conto delle poche cose che avevo preso, commentavano ogni articolo (in cinese) con un atteggiamento che sembrava ammirato. Non capivo perché, forse ero capitata tra persone che venivano da un parte della Cina dove le trav sono tenute in considerazione (ho letto che in alcune zone vengono perseguitate, in altre ammirate e rispettate). Furono di una gentilezza squisita, dopo aver pagato il marito mi porse la busta (leggerissima) con le due mani, un tipico segno di rispetto orientale con un sorriso che sembrava un inchino. Io al culmine dell'imbarazzo non fui capace di ricambiare, salutai e quasi scappai via con gli acquisti. Lo stesso giorno, nel lungo percorso verso casa, mi fermai in un altro store, sempre ben lontana dal mio paesello bigotto, dove fui affascinata e catturata da un completino sexy "da letto". Qui i commessi e le commesse erano italiani, ma ormai ero svezzata e poi erano cose passabili come regalo (il ragazzo che fece il conto mi fece un "complimenti!" che era di una complicità manco avessi un appuntamento con la modella in foto sulla confezione). A casa volevo provare velocemente tutto ma realizzavo che provare queste cose sul mio corpo coperto di peli era troppo brutto, neanche per prova misure lo avrei fatto.
La depilazione è ovviamente impossibile se non si vuole essere scoperti in un ambiente familiare a privacy zero, ma la stagione fredda è un aiuto notevole. Così un giorno passai tutto il corpo tranne le braccia con grande sacrificio (rasoio bilama), con la tensione di dover finire presto fintanto che ero sola in casa. Provai un miniabito di quelli da squillo e mi vidi così bene con la parrucca e quei sandali deliziosi. Ma al solito dovevo riporre tutto in fretta e metterci una pietra sopra.

Però volevo, fortemente volevo che questa creatura avesse voce, questa mia natura trovasse sfogo ed ascolto. E così, alla vigilia di Natale mi presentai su xdress, dopo aver cercato su internet, non ricordo neanche con quali termini, un luogo che corrispondesse ai miei bisogni. Fui salutata, accolta, capita, nonostante una presentazione ben poco lucida, ma l'impossibilità di essere me stessa nel quotidiano, e gli immancabili salti mortali per campare e conciliare tutto mi scoraggiarono dal continuare a frequentare la comunità virtuale.

Ma Novella voleva venir fuori e così agli acquisti avventurosi ne seguirono di più strutturati su ebay (con fermo posta), sempre provati (qualche volta fregature, soprattutto su ebay) e poi accantonati. Mi riaffacciai su xdress che era passato poco più di un anno dalla mia iscrizione e fui di nuovo accolta a braccia aperte, con un grazioso commento sul mio avatar, visto che finalmente ero riuscita a farmi una foto, sebbene imperfetta, in una mise floreale e primaverile, che poi è ciò che mi rappresenta. Per un po' interagii con le altre ragazze entrando tanto negli argomenti leggeri quanto in quelli più profondi. Dal lato pratico un'amica mi suggerì anche come ricevere pacchi in fermo posta privato senza spendere una fortuna e l'8 marzo scorso lo provai la prima volta. Smaniavo infatti di uscire femminile tra la gente, ma mi rendevo conto che le mie cose erano troppo appariscenti. Per caso vidi una promozione per la Festa della Donna di Bonprix, negozio che mi affascinava da anni. Volevo davvero che tutto arrivasse per tempo e magari uscire con qualche sorellina barese con cui ero in contatto. Le cose arrivarono subito, ma anche il rialzo di temperatura, con la conseguente impossibilità a depilarmi senza destare sospetti (per la ricrescita completa mi serve circa un mese) e soprattutto sentivo paura e senso di solitudine nell'affrontare la cosa (le altre amiche non ci stavano). Tutto accantonato. Un po' la delusione di me stessa, un po' gravi problemi familiari mi portarono ad isolarmi di nuovo dalla community. Raramente leggevo gli argomenti sul forum, ma mi concentravo sul sogno di avere uno spazio mio, di superare le mie paure, o anche di mettermi solo alla prova: se poi non mi fosse piaciuto ed avessi capito che era tutto un capriccio? Così mi sono rifugiata negli acquisti, conoscendo i canali più seri per l'acquisto delle calzature (Bonprix e Swanky), sognando abbinamenti eleganti, naturali non troppo apparisenti, ma molto femminili. Non disdegnavo il centro commerciale auchan (cassa automatica) ed i negozi della galleria. Nel frattempo il guardaroba aumentava, raggiungendo la consistenza di un buon armadio, frazionato in vari contenitori sparsi per vari mobili dello scantinato, nei quali erano abilmente occultati. Nel frattempo però, anche la mia voglia di perfezione aumentava.

A gennaio di quest'anno dopo una lunga ricerca sulle creme più adatte a me miglioravo drasticamente l'annoso problema della rasatura, della cura delle mani, del viso. Complice segreto, come sempre, amazon, coi suoi punti di ritiro e le recensioni degli utenti. Quest'anno non dovevo perdermi l'appuntamento con carnevale e con l'8 marzo, visti da me come giorno di tolleranza il primo (caso mai il travestimento fosse imperfetto) e come spartiacque di temperature il secondo, per la questione depilazione segreta e ricrescita. Volevo essere perfetta, essere bella, volevo un trucco perfetto e delle scarpe abbinate correttamente e comode, un seno naturale sotto i vestiti e magari anche con una scollatura. Così tenevo d'occhio amazon per avere seni autoadesivi convincenti e non plasticosi, che altrove costano una fortuna, trucchi tollerabili ed impermeabili, perché i fondotinta che avevo usato fino ad allora erano cremosi e quando sudavo creavano un effetto porosità orribile (e con la tensione avrei sudato anche sotto lo zero di temperatura). Volevo accessori, un buon profumo, volevo tutto. Alla fine, nel corso di settimane avevo perfezionato la mia lista della spesa, senza spendere una fortuna, ed avviato le spedizioni verso i punti di ritiro. Nei miei piani dovevo innanzi tutto prendere una stanza in un B&B che conosco bene per poterci anche lavare qualche capo del mio guardaroba che avevo la frenesia di provare d'estate e poi dovevo nasconderlo di corsa, stirare qualcosa, perfino rifare qualche cucitura, catalogare la roba che non mi andava per provare a rivenderla, diminuire il volume delle confezioni, catalogare le mie cose in contenitori (da numerare) che mi ero fatta arrivare in un punto indabox, per reperire immediatamente ciò che mi sarebbe servito nelle stagioni fredde dell'anno, perché ormai sapevo che volevo farlo spesso. I miei piani continuavano con una casa-vacanza (quindi mini appartamento intero) per me totalmente nuova, per un paio di giorni in un quartiere ultrapopolare di Bari, una zona che conosco a menadito per averci vissuto, e nella quale si trovano vari negozi-complici cinesi, ma soprattutto una zona che, rappresentando un pezzo della mia vita, avrebbe significato una continuità tra le due esistenze, il ragazzo di un tempo, la signora "a tempo limitato" di ora.

Ed ecco arrivata la settimana della verità.
Arrivata nel primo B&B, in un paese dell'hinterland barese, faticosamente scarico il mio incredibile e segreto bagaglio (peraltro uscito con stratagemmi da film dalla "sorveglianza" familiare). Poi mi reco a Bari e ritiro tutte quelle cose che avevo ordinato. Prima delusione: i seni sono troppo scuri. Per evitare di prendere quelle cose biancastre orribili ho sbagliato in peggio. Dovrò renderli e prenderne altri. Uffa! Ormai ho saltato carnevale (ma non me ne frega niente, perché per me non è una mascherata) ma il resto della mia vacanza en-femme (o dovrei dire pro-femme) deve andare come voglio! Provo a far tutto ma riesco solo nella catalogazione, parte della riduzione del volume, qualche lavaggio. Intanto preparo il mio corpo, depilazione completa. Tortura, i miei peli sono come tronchi, dovrò trovare una soluzione a lungo termine per indebolirli, ma ora voglio solo essere liscia e bianca. Il luogo è buono per la privacy e l'assenza di telecamere nei corridoi, ma è sempre un B&B in un condominio ed il rumore dei tacchi ed un eventuale uscita di prova nel corridoio (unico posto dove c'è uno specchio lungo) non sono consigliabili. Pazienza. Non mi perdo d'animo, aver sistemato quel casino di roba che ho accumulato in oltre due anni è già qualcosa. Vabbe', tempo scaduto, carico tutti i pacchetti e libero la stanza. Prossima tappa: il "mio" quartiere.

Arrivata a Bari so che la vera disgrazia è il parcheggio, peraltro a pagamento, perciò sono lì con largo anticipo rispetto al chek-in. Essendo arrivata in anticipo, ne approfitto per studiare i movmenti del quartiere, quindi chi e come sono gli elementi che potrebbero infastidire, cioè sbandati stranieri e delinquenti locali, ma noto solo lavoratori extracomunitari ed i "buoni diavoli" locali (quartiere ultrapopolare, ricordate?). All'ora concordata arriva il ragazzo che è proprietario dell'appartamento ed entriamo. Non conosco la struttura, ho solo visto qualche foto (specchio lungo in camera!), ma quando entriamo sento il cuore allargarsi di gioia. L'androne del palazzo è di quelli fatiscenti ma molto discreti, una stretta scalinata laterale di una decina di gradini, porta al piano ammezzato che mi interessa (e continua ai piani superiori). L'appartamento ha un minuscolo disimpegno, la camera, un bagno angusto con doccia, climatizzatore. Il posto non è una suite, c'è un odore di chiuso (ma apro le finestre ed arieggio) ha le comodità minime per il viaggiatore, una cucina lunga e stretta. Quando va via il gestore trovo una piccola gradita sorpresa: la cucina ha un finestrino sull'androne! Posso spiare il traffico del palazzo prima di uscire, una piccola sicurezza in più. In camera c'è una vetrinetta che diventerà la mia scarpiera in cui ammirare quelle calzature economiche ma tanto desiderate, sceglierle, provarle tutte, provarle davvero camminandoci a lungo, non come a casa, dove le misuravo soltanto. E poi c'è una libreria aperta, su cui dapprima metto i contenitori, e poi, svuotati ed accantonati, tutta la roba per categoria. Immaginate la gioia di avere reggiseni e mutandine allineati come li ha una ragazza nel suo cassetto dei sogni. E qui un'altra gioia. Posso usare come passerella la cucina, stretta e lunga, da cui mi vedo nello specchio in camera. Sto quasi per piangere dalla felicità. Mi metto all'opera. Devo fare una piccola spesa di sopravvivenza e poi sistemare il tutto e poi ritoccare la depilazione, farmi delle foto con tanti outfit. Per questo ho con me una fotocamera usata (avuta per pochissimo da una ragazza dalla quale, con la scusa, ho comprato la scorsa estate anche due meravigliosi abitini primaverili - il gusto delle donne sempre al top) ed un cavalletto. Problema: non ho mai usato questa fotocamera, solo provata. Mi rimprovero di non averlo fatto prima, perdendo tempo prezioso adesso. Mi rimprovero anche di non aver fatto tappa unica in questo appartamento, ma... non lo conoscevo (se avessi beccato la fregatura mi rovinava i miei giorni speciali). Sono al massimo e capisco che per me la cosa più importante non è più fare le foto, ma uscire, uscire domani, fare i pochi metri che mi separano dal negozio a cui sono affezionata e mettermi alla prova. Ormai è tardi e stanca mi metto a dormire, con la sveglia fissata di buon'ora.

È il gran giorno, colazione al bar en-homme, rientro e mi metto comoda. Provo tutte le scarpe o in collant e basta, oppure con alcuni otufit. Uno in particolare è mozzafiato per naturalezza eleganza e classe, ma è praticamente da primavera-estate. Peccato non aver fatto fotografie, ma dovevo continuare gli ultimi dettagli delle sistemazioni, sennò il rischio di essere scoperta a casa diventava troppo grande. E poi tutti quegli outfit provati come un'invasata fuori controllo! È ormai il primo pomeriggio quando rado via le setole dal viso e curo il trucco. Piacevole sorpresa: L'Oreal Infallible copre veramente bene, ho indovinato le tinte delle mia pelle (viso e mani), asciuga benissimo (quindi va bene anche per il dorso delle mani). In mattinata avevo già passato, per la prima volta in vita mia, lo smalto sulle unghie delle mani e dei piedi, e almeno quella era fatta. Il lip-plumper mi ha delusa: tenendolo per ben 12 minuti (su un massimo di 5 consigliati), con buona aderenza ed a più riprese, l'effetto svaniva comunque entro 10 minuti. Altro che effetto 12 ore, vabbe' ho preso una fregatura. Di buono c'è che i seni, che ormai ho deciso di restituire, li userò lo stesso, solo oggi, senza farli aderire alla pelle (per non rovinare il reso), ma incellophanati in una pellicola domopak all'uopo acquistata, e messi nel reggiseno. La matita sulle labbra non mi convince, non riesco a definire bene il contorno, vorrei di più, ma non voglio sembrare un clown. Definito il contorno con una matita rosa, passo un rossetto a tinta (quelli impermeabili) e l'effetto non mi piace molto, ma ammetto che colora. Passo sopra un burro cacao (forse sbagliando), per dare un effetto più lucido.
Il fondotinta più chiaro toglie le odiose imperfezioni alle mani, ma è sbagliato sul viso e sul collo dove cresce la barba, dove invece mi trovo bene con quello più scuro. Quello più chiaro lo uso però per le occhiaie, al posto del correttore, che ho solo del tipo cremoso. Le ciglia finte non me la sento, faccio solo la linea delle palpebre con una matita specifica nera economica del tipo a pennarello e passo, faticosamente e maldestramente il mascara. Qualche macchiolina si forma sulla palpebra inferiore e devo sfumarla con le dita ripulite dal trucco, penso di aver rovinato tutto, ma quell'alone nero limitato alla parte superiore della palpebra inferiore aggiunge molta profondità allo sguardo, vuoi vedere che è andata bene? È il momento dell'ombretto, scelgo un marrone per non mettere troppi colori. Voglio usare la parrucca castano ramato, quindi non voglio sopracciglia nere, e realizzo un mix tra marrone ed amaranto per ottenere la stessa tinta dei capelli. Purtroppo sbaglio (lo capirò solo molto dopo) per non aver alzato la parte centrale del sopracciglio. Le gote, le poche volte che ho provato il trucco, le arrossivo con un blush, ma il trucco stavolta non mi riesce e così passo una traccia di rossetto classico cremoso sulle gote (stupida!) e poi cipria e sfumo tanto con il pennello per il blush. Con una cipria leggermente più chiara sfumo tutto il viso per un effetto matte e mi fermo. Si è fatto tardi. Se non voglio andare in negozio alla chiusura devo muovermi. Colpo di phon freddo e poi una passata di lacca fructis con gli occhi chiusi. È fatta.

Continuo con l'intimo modellante: culotte con imbottiture sui glutei (non prima di un moderato tucking aiutato da cerotto anallergico), corpetto modellante con spalline che riempio con il seno finto. Sotto: gambaletto 20 den, leggins neri in lurex (con quei moderati riflessi dorati). Sopra: maglioncino leggero a scollo largo bordeaux (pure scucito era, l'ho dovuto cucire in due secondi!), minigonna nera aderente, collanina in tono con le finiture del giubbino in pelle nera. Stivaletti con tacco a cono scamosciati bordeaux, bracciali, orologio, borsa.
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Non dimenticare le chiavi Novella! E mettile nelle tasche del giubbino, con cerniera, come il portafogli ed il cellulare per le emergenze. Ho il cuore in gola, mi guardo allo specchio e sorrido. Mi vedo carina, forse sarò passabile? Ce l'ho fatta, sto per farlo. L'ansia è svanita, so solo che devo affrettarmi, devo guardare basso, camminare decisa con scioltezza tacco-punta ed usare l'avambraccio libero dalla borsa per bilanciarmi. Adesso basta! Controllo dal finestrino che l'androne sia libero, ho le chiavi in mano per dare la mandata, esco, chiudo il portoncino blindato, scendo le scale. Sono inebriata dal rumore dei tacchi e dalla naturalezza con cui scendo, tenendomi comunque per prudenza al corrimano. Arrivo al portoncino dell'androne ed esco. Sono in strada. Mi avvio sul mio percorso. All'angolo c'è un crocchio di ragazze che parlotta e che si interrompe brevemente, ma solo per qualche secondo, mentre passo vicino. Mi avranno riconosciuto come trav, che per il quartiere significa frocio perso? Oppure hanno visto una tipa un po' elegante nuova del quartiere? Passo vicino ad un artigiano che è sulla sua vetrina, faccio qualche decina di metri e sono in una strada molto più trafficata. Il negozio è a pochi metri. Entro, salutando con la voce attenuata ed addolcita che mi ero preparata da tempo smorzando il tono maschile ed aumentando l'acuto. Salve è la parola corta che funziona sempre :) Oltre ai titolari c'è una famiglia di loro amici italiani con passeggino. Nessuno mi nota più di tanto. Vuoi vedere che sono passata? Inizio a prendere le cose che sono nella mia lista della spesa, fermandomi come una bambina davanti a quello scaffale dei trucchi che tante ansie sempre mi dava al maschile. Sto scegliendo da diversi minuti con le gambe che spontaneamente assumono una posa femminile volta ad assottigliare la figura. Scelgo un po' di cose e chiamo la signora: non trovo le calze a rete nere che di solito ha, le troviamo insieme, mi aiuta nella ricerca di accessori come un portamonete e degli occhiali da sole (indispensabili per uscire di giorno).
Quando vado alla cassa ci sono solo i titolari, i signori col bimbo sono già andati via. Al momento di pagare, tirando fuori il mio protafogli da uomo, che è un po' particolare, credo che mi abbiano riconosciuto. Ho visto la signora sorridermi con gli occhi incredula, il marito mi ha regalato un accendino perlinato e, alzatosi, ha preso un mazzo di mimose che avevano preparato per le clienti. Stavolta l'ho preso con due mani (segno di rispetto) ringraziandoli. Mi hanno fatta sentire così bene.

Tornando a casa ero felice, mi sembrava di volare sui tacchi. Ho realizzato solo in quel momento che il profumo non l'avevo messo, dopo tanto che avevo fatto per trovare il Killer-Queen a poco e farlo arrivare. Stavo rientrando e già pensavo di lasciare la spesa ed uscire di nuovo. Allo specchio ridevo da sola: ce l'ho fatta! Ah, il profumo. Ehi non dimenticare le chiavi! Avevo anche messo il nastro adesivo alle porte con la scritta "LE CHIAVI!". Fatto, esco di nuovo. Quando esco dal portone esterno che dà sulla strada sta entrando una ragazza di colore (andrà dai suoi amici che vivono sotto di me?) mi mantiene il portone aperto salutandomi, le rispondo con il tono più dolce ed acuto che mi viene ringraziandola. Non so se si è accorta o no. Mi sono tuffata tra la gente, su un percorso lunghissimo e col marciapiede sconnesso. Lì il tacco a cono ogni tanto svicolava il piede di lato, tradendo forse la mia reale natura, ma non mi importava. Come non mi è importato dell'unica coppia di scherzosi amici che hanno fatto qualche commento (ma scherzavano da prima, non so se ce l'avevano davvero con me). Per il resto le donne mi ignoravano, qualcuna guardava l'abbinamento, gli uomini mi guardavano come si fa con una donna (secondo quello che percepivo con la coda dell'occhio), agli incroci qualche auto si fermava a farmi passare. Mi sono ritrovata sul lungomare di Bari a fare un lunghissimo tratto tutta da sola, mentre sul lato mare un gruppo di ragazzi extracomunitari parlava concitatamente di cose loro raggiungendo a grandi passi la movida centrale. Io ero sul marciapiede ben fatto davanti alla Regione, sul quale i piedi soffrivano molto meno e mi sono accorta che i movimenti erano sciolti, specie quelli del braccio libero, e che seguivo naturalmente una linea, che a quel punto mi son divertita a seguire con precisione millimetrica per vedere se riuscivo a tenere l'incrocio dei piedi non esagerato (definiamolo accostamento, via). E guardare i movimenti della mia ombra creata dai lampioni, sentendo il rumore dei tacchi è stata una sensazione dolce.
Ultimo tratto, torna il marciapiede sconnesso col tacco che ogni tanto perde un colpo e da queste parti meglio non dare nell'occhio che c'è solo la movida dei poveri diavoli (quelle che fanno più paura sono le ragazze, più aggressive ed intolleranti, non tanto gli uomini), ma supero man mano tutte le criticità avviandomi verso casa con ormai il piede sinistro auto-anestetizzato dal dolore.

Rientro a casa. Sono felice, felice, felice. Allo specchio mi guardo come una scema. Mi dico: ma le vuoi fare queste benedette foto per mostrare alle tue amiche come sei? Deciditi che devi rifare tutto il bagaglio e lasciare la stanza per tempo domattina. E poi devi guidare! Familiarizzo con la mia macchina fotografica, provo delle pose e faccio con l'autoscatto. Scrivo un messaggio al forum che mi ha dato il coraggio di raggiungere questo traguardo, lo scrivo tardi ma è come un urlo di liberazione che so che sarà raccolto da chi mi capisce. Stanca mi strucco e mi spoglio. Pensavo che avrei pianto, invece sono felice, felice di sapere chi sono, cosa voglio, felice di essermi sentita libera e bella.

: II-100.gif :
Ultima modifica di Novella il martedì 12 marzo 2019, 20:08, modificato 6 volte in totale.
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Lau

Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Lau »

La mia prima uscita in un lontano dicembre di una quindicina di anni fa ..fu la cosa più bella della mia vita...
Le altre saranno la consacrazione di ciò che sei veramente , ma le sensazioni della prima te le porterai nel cuore tutta la vita...

Un mega abbraccio e le cose migliori per te da qui in avanti...e ce ne saranno vedrai


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Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Roby »

Che bello, cara Novella !
Praticamente hai messo la tua vita in un racconto. Ho sentito tutta la tua evoluzione, la tua tensione vitale, il tuo bisogno di essere che si è fatto via via più forte ed ineluttabile, fino a spingerti a fare cose che magari un anno prima pensavi impossibili.
Invece ti sei accorta che nulla (quasi) è impossibile ed il coraggio si trova se si è spinte da quel forte desiderio che diventa urgenza di farsi vedere, di dire al mondo che noi esistiamo, che Novella esiste.
La tua storia è quella di molte qui in Forum ma è bello che tu l'abbia raccontata. Sicuramente per te è un momento di "liberazione" da troppi anni di segreti repressi, ma per molte altre può essere un'occasione di confronto, di riflessione, un esempio positivo.
Brava.
Ora mi viene una domanda: e ora? Che farà Novella? Hai fatto un grande passo ma sappiamo bene che dopo si pone l'asticella sempre un po' più in alto. Riuscirai a portare con orgoglio e disinvoltura la depilazione anche d'estate? Ti organizzerai per uscire con amiche e magari andare a cena fuori o a ballare?
Un abbraccio grandissimo
Roby
La Roby

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Frida

Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Frida »

Che bel racconto!
..ma quanto costa il parcheggio a Bari? mi hai fatto venire un'ansia, che neanche un thriller. : Nar :
Adesso che hai rotto il ghiaccio, ti auguro di passare dei bei momenti spensierati. Vogliamo sapere tutto di Bari che non ci sono mai stata. : Love :

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Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Novella »

Lau ha scritto:La mia prima uscita in un lontano dicembre di una quindicina di anni fa ..fu la cosa più bella della mia vita...
Le altre saranno la consacrazione di ciò che sei veramente , ma le sensazioni della prima te le porterai nel cuore tutta la vita...

Un mega abbraccio e le cose migliori per te da qui in avanti...e ce ne saranno vedrai
Grazie Lau, le prossime uscite le immagino più sciolte e rilassate, che poi fa anche più femminile, sempre con una ricercata eleganza leggera fatta di velati particolari.
Gli outfit più belli sono senz'altro i primaverili, quando si abbandonano i colori scuri ed i tessuti pesanti, ma difficilmente potrò per questa primavera...
Ricambio l'abbraccio, smack!
Roby ha scritto:Che bello, cara Novella !
Praticamente hai messo la tua vita in un racconto. Ho sentito tutta la tua evoluzione, la tua tensione vitale, il tuo bisogno di essere che si è fatto via via più forte ed ineluttabile, fino a spingerti a fare cose che magari un anno prima pensavi impossibili.
Invece ti sei accorta che nulla (quasi) è impossibile ed il coraggio si trova se si è spinte da quel forte desiderio che diventa urgenza di farsi vedere, di dire al mondo che noi esistiamo, che Novella esiste.
Infatti è stata una botta di autostima che avrà ripercussioni anche sull'altro me, sulla vita di tutti i giorni, a rafforzare l'idea che qualunque cosa voglio fare posso se solo mi impegno. Molte volte mi sono accasciata, quasi a cullarmi nella malinconia. Ecco, percepivo questo positiva conseguenza in ogni momento di questa "vacanza".
Roby ha scritto: Ora mi viene una domanda: e ora? Che farà Novella? Hai fatto un grande passo ma sappiamo bene che dopo si pone l'asticella sempre un po' più in alto. Riuscirai a portare con orgoglio e disinvoltura la depilazione anche d'estate? Ti organizzerai per uscire con amiche e magari andare a cena fuori o a ballare?
Un abbraccio grandissimo
Magari, ma non posso correre troppo, ho una situazione delicata. Farò di tutto per concedermi questa gioia per la prossima primavera. Il mio progetto è indebolire parecchio la peluria nel prossimo autunno, per rendere più semplice e meno dolorosa la trasformazione. Per ora mi accontento così.
Ti abbraccio anche io : Love :
Frida ha scritto:Che bel racconto!
..ma quanto costa il parcheggio a Bari? mi hai fatto venire un'ansia, che neanche un thriller. : Nar :
Adesso che hai rotto il ghiaccio, ti auguro di passare dei bei momenti spensierati. Vogliamo sapere tutto di Bari che non ci sono mai stata. : Love :
Guarda, non l'ho scritto che sennò allungavo il racconto oltre misura. La macchina mica poteva rimanere sulle strisce blu davanti casa... sarebbero stati 12€ al giorno e ma quel che è peggio il rischio di far incazzare qualche residente perché aveva perso il posto (so come prenderli, i locali, ma meglio evitare). I garage sono cari e mi sembrava di sottostare ad un'estorsione, allora ho dovuto mettere in conto anche una scarpinata di 15 minuti per portarla fuori dalla zona e poi riprenderla il giorno della ripartenza. E ti pareva che trovavo posto lì vicino quando dovevo lasciare la stanza per un certo orario e con tutto quel bagaglio da caricare? Certo che no! Auto ad un isolato e vai di facchinaggio.
Se solo riuscissi a prendere casa nell'urbe sarei felice di invitare le mie amiche per qualche giorno di vacanza ed insisterei finché non ti vedo con la valigia pronta! Per ora mi devo arrangiare, perché lì sono un'ospite anche io. Grazie Frida per gli auguri : Love :
~ N o v e l l a ~

Frida

Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Frida »

Belle foto!
baci, Frida : Love :

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Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Serena Crossdresser »

Beh che dire Novella accidenti che racconto ! ... I miei avi sono Baresi ... Per cui teniamo alta la pugliesita' anche nel crossdressing : Love :
Ultima modifica di Serena Crossdresser il lunedì 11 marzo 2019, 21:11, modificato 2 volte in totale.
Serena


"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."

cit. da " Il tè nel deserto "

... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.

cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )

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Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da CristinaV »

Complimenti Novella, bello il racconto, pur se lungo, ma fantastico il risultato da guinness dei primati.
: II-011.jpg :
Cristina
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Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Novella »

Grazie amiche mie, sì il racconto è lungo, temevo di essere pesante, che non lo leggesse nessuno, ma non riuscivo a fermarmi nel dettagliare i particolari.
Mi giustificavo pensando che scrivere ogni difficoltà, ogni emozione, potesse anche aiutare qualche altra novellina, così come potesse far capire meglio anche ai lettori occasionali quanta insicurezza, dolcezza e purezza ci può essere nel vivere questa nostra passione.

Speravo anche di avere qualche suggerimento sul trucco, come ha fatto Cristina, che ringrazio particolarmente.
: II-016.jpg :
Ultima modifica di Novella il martedì 12 marzo 2019, 20:00, modificato 1 volta in totale.
~ N o v e l l a ~

Lau

Re: Finalmente libera, finalmente me stessa

Messaggio da Lau »

Frida ha scritto:Belle foto!
baci, Frida : Love :
dove?

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