Isabellcd ha scritto:Ieri mentre eravamo per strada..mia moglie mi chiede di entrare con lei in un negozio di abbigliamento femminile...
Wow certo..non vi dico i sogni ad occhi aperti che ho fatto..
il punto è che se non erro siamo ancora all ultimatum, e non ho piu sentito ulteriori passi avanti.
L impressione da qui è che tu sia su un campo minato, e l idea di tua moglie di entrare con te in un negozio potrebbe essere letta in piu modi, comprso una "prova" a cui si stata sotto posta, non so , se vero, per quale motivo.
Sempre da qui giungono messaggi confusi, per cui il mio invito è a valutare sempre tutto con attenzione.
roby_rm ha scritto:In particolare x Sabrina, ma non solo!
Come al solito non si può non considerare quanto dici, e sono d'accordo con la "diagnosi" di confusione, se non è successo che entrambe abbiamo saltato qualche passaggio.
C'è però da dire che esponi un caso diverso da quello di Isabella (o no? Non ci sto più dietro).
Il problema è SE il partner "sapeva" o no "prima". Credo che in caso di conoscenza (o sapienza?) ci sia poco da dire tranne che qualcuno fa la figura del cornuto e ci ripensa dopo aver provato a fare la o il crocerossina/o che cambia le persone. In entrambi i casi nulla a che vedere con il/la partner di coppia. In questo caso il tuo esempio nemmeno si pone.
Kiss
Quello che è successo alla sottoscritta
C'è stato un istinto di crocerossina e una speranza che qualche miracolo venisse a cambiare la situazione.
Un rifiuto che andato accentuandosi dopo la nascita dei figli e che prima non si era mai manifestato se non blandamente.
Una situazione che può esplodere sempre anche se il partner ne è a conoscenza: il cambiamento è una realtà della vita e bisogna prenderne atto.
Ci deve essere molta affinità, una progettualità comune che perdura: allora forse le cose possono rimanere in equilibrio, altrimenti prima o poi come in una pentola a pressione il tappo salta.
Come nel mio caso
Very
L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)
La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)
roby_rm ha scritto:In particolare x Sabrina, ma non solo!
Come al solito non si può non considerare quanto dici, e sono d'accordo con la "diagnosi" di confusione, se non è successo che entrambe abbiamo saltato qualche passaggio.
C'è però da dire che esponi un caso diverso da quello di Isabella (o no? Non ci sto più dietro).
Il problema è SE il partner "sapeva" o no "prima". Credo che in caso di conoscenza (o sapienza?) ci sia poco da dire tranne che qualcuno fa la figura del cornuto e ci ripensa dopo aver provato a fare la o il crocerossina/o che cambia le persone. In entrambi i casi nulla a che vedere con il/la partner di coppia. In questo caso il tuo esempio nemmeno si pone.
Kiss
Quello che è successo alla sottoscritta
C'è stato un istinto di crocerossina e una speranza che qualche miracolo venisse a cambiare la situazione.
Un rifiuto che andato accentuandosi dopo la nascita dei figli e che prima non si era mai manifestato se non blandamente.
Una situazione che può esplodere sempre anche se il partner ne è a conoscenza: il cambiamento è una realtà della vita e bisogna prenderne atto.
Ci deve essere molta affinità, una progettualità comune che perdura: allora forse le cose possono rimanere in equilibrio, altrimenti prima o poi come in una pentola a pressione il tappo salta.
Come nel mio caso
Very
... Voglia di ascoltare e di comprendersi ...
Serena
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )