Deliri serali di una Crossdresser
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Deliri serali di una Crossdresser
Magari non è troppo scorrevole a causa di qualche errore ma l'ho scritto di getto, avevo voglia di svuotare un po la testa
Qualche sera fa mi incontro con un’amica per l’aperitivo e una volta arrivati mi dice che deve ancora passare a prendere un paio di scarpe , ovviamente le dico che non ci voglio perdere più di 30 minuti, quando in realtà avrei potuto passarci la serata, ma crearsi l’alibi a volte è un riflesso incondizionato.
E insomma voi che sicuramente avete fatto più shopping di me, non provate un senso di rabbia e ingiustizia profonda vedendo centinaia di scarpe stupende che immancabilmente fanno fatica ad arrivare al 41?
Io col mio 43 ci ho già provato, e ho capito che non ha senso farlo, forse va bene in casa per 20 minuti ma a camminarci per più tempo è una sofferenza ingiustificabile.
Così a vederla con il suo “maledetto” 39 provare 20/30 paia di scarpe diverse mi provocava una certa malcelata invidia, infatti ad una certa lei mi vede spazientito dicendomi, dai tranquillo abbiamo quasi preso una decisione. Da li a poco troviamo le prescelte, andiamo a bere e ci rimettiamo in macchina per andare a cena, a questo punto decide di provarle, che così si adattano e se devono fare vesciche lo scopro prima dell’evento onde evitare sorprese.
La serata prosegue con cena e cinema, e in più di un occasione si lamenta che sono scomode, così le dico “dai sei seduta quanto male mai potranno fare?” inizia uno sproloquio su noi uomini che non capiamo quanto scomodi sono i loro vestiti, che noi col completo e la scarpa stiamo comodi e con uno solo ci puoi andare dalla comunione al matrimonio; e insomma la serata prosegue un pò così, ci stuzzichiamo a vicenda sul discorso, riesce ad ottenere la mia compassione solo scendendo dalla gradonata del cinema (fare con una certa nonchalance le scale in discesa coi tacchi è un mistero che devo ancora svelare), arriviamo a casa, ci salutiamo e lei mi dice già che con queste scarpe ha già fatto l’ennesima caxxata.
La storia è semplice, il figlio del calzolaio va sempre via con le scarpe bucate… Ma non importa, questi sono i momenti in cui mi inalbero davvero, io che per usare quelle scarpe devo stabilire un programma, io che ne vorrei provare a migliaia e non esistono le taglie, io che ne vorrei 100 paia e già faccio fatica a nasconderne 2, che ci vorrei camminare ovunque solo perché sono troppo belle, che ci sono stata in piedi per ore soffrendo ma vivendo di un appagamento unico, io che quando mi vesto per un evento penso cheppalle! Sempre il solito vestito, le stesse scarpe lo stesso papillon, si perché infondo cambi il colore ma l’abito non cambia.
Pensi a quanto sarebbe bello dover decidere se mettere un abito scollato, uno aperto sulla schiena, uno aderente o meno, spalle coperte o no, lunghezza della gonna o magari pantalone…… E poi ti rendi conto che per scrivere stai facendo tardi per tornare a lavoro, prendi un paio di jeans dal letto, la t-shirt bianca sulla quale sei stato seduto fino ad ora, la giacca dello spezzato che hai adagiato sul divano, occhiali da sole e sei pronto, e ti rendi conto che essere uomo nella vita di tutti i giorni non fa poi così schifo…..
Qualche sera fa mi incontro con un’amica per l’aperitivo e una volta arrivati mi dice che deve ancora passare a prendere un paio di scarpe , ovviamente le dico che non ci voglio perdere più di 30 minuti, quando in realtà avrei potuto passarci la serata, ma crearsi l’alibi a volte è un riflesso incondizionato.
E insomma voi che sicuramente avete fatto più shopping di me, non provate un senso di rabbia e ingiustizia profonda vedendo centinaia di scarpe stupende che immancabilmente fanno fatica ad arrivare al 41?
Io col mio 43 ci ho già provato, e ho capito che non ha senso farlo, forse va bene in casa per 20 minuti ma a camminarci per più tempo è una sofferenza ingiustificabile.
Così a vederla con il suo “maledetto” 39 provare 20/30 paia di scarpe diverse mi provocava una certa malcelata invidia, infatti ad una certa lei mi vede spazientito dicendomi, dai tranquillo abbiamo quasi preso una decisione. Da li a poco troviamo le prescelte, andiamo a bere e ci rimettiamo in macchina per andare a cena, a questo punto decide di provarle, che così si adattano e se devono fare vesciche lo scopro prima dell’evento onde evitare sorprese.
La serata prosegue con cena e cinema, e in più di un occasione si lamenta che sono scomode, così le dico “dai sei seduta quanto male mai potranno fare?” inizia uno sproloquio su noi uomini che non capiamo quanto scomodi sono i loro vestiti, che noi col completo e la scarpa stiamo comodi e con uno solo ci puoi andare dalla comunione al matrimonio; e insomma la serata prosegue un pò così, ci stuzzichiamo a vicenda sul discorso, riesce ad ottenere la mia compassione solo scendendo dalla gradonata del cinema (fare con una certa nonchalance le scale in discesa coi tacchi è un mistero che devo ancora svelare), arriviamo a casa, ci salutiamo e lei mi dice già che con queste scarpe ha già fatto l’ennesima caxxata.
La storia è semplice, il figlio del calzolaio va sempre via con le scarpe bucate… Ma non importa, questi sono i momenti in cui mi inalbero davvero, io che per usare quelle scarpe devo stabilire un programma, io che ne vorrei provare a migliaia e non esistono le taglie, io che ne vorrei 100 paia e già faccio fatica a nasconderne 2, che ci vorrei camminare ovunque solo perché sono troppo belle, che ci sono stata in piedi per ore soffrendo ma vivendo di un appagamento unico, io che quando mi vesto per un evento penso cheppalle! Sempre il solito vestito, le stesse scarpe lo stesso papillon, si perché infondo cambi il colore ma l’abito non cambia.
Pensi a quanto sarebbe bello dover decidere se mettere un abito scollato, uno aperto sulla schiena, uno aderente o meno, spalle coperte o no, lunghezza della gonna o magari pantalone…… E poi ti rendi conto che per scrivere stai facendo tardi per tornare a lavoro, prendi un paio di jeans dal letto, la t-shirt bianca sulla quale sei stato seduto fino ad ora, la giacca dello spezzato che hai adagiato sul divano, occhiali da sole e sei pronto, e ti rendi conto che essere uomo nella vita di tutti i giorni non fa poi così schifo…..
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
Caro/a Vale, ho letto tutto d'un fiato il tuo sfogo/racconto e ti confesso che mi sono divertita!Vale-90 ha scritto: [...] E poi ti rendi conto che per scrivere stai facendo tardi per tornare a lavoro, prendi un paio di jeans dal letto, la t-shirt bianca sulla quale sei stato seduto fino ad ora, la giacca dello spezzato che hai adagiato sul divano, occhiali da sole e sei pronto, e ti rendi conto che essere uomo nella vita di tutti i giorni non fa poi così schifo…..
Però certo che butti tutto su abiti e scarpe... diciamo che essere uomo o donna implica qualche situazione e sensazione ben più complessa e profonda della semplice possibilità di scelta dell'abbigliamento.
Baci e benvenut* in Forum
Roberta
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La Roby
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
Serena
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
"Poichè non sappiamo quando moriremo, si è portati a credere che la vita sia un pozzo inesauribile; però tutto accade solo un certo numero di volte, un numero minimo di volte. Quante volte vi ricorderete di un certo pomeriggio della vostra infanzia, un pomeriggio che è così profondamente parte di voi che senza neanche riuscireste a concepire la vostra vita - forse altre quattro o cinque volte, forse nemmeno. Quante altre volte guarderete levarsi la luna - forse venti - eppure tutto sembra senza limite."
cit. da " Il tè nel deserto "
... L'ora miracolosa che almeno una volta tocca a ciascuno. Per questa eventualità vaga, che pareva farsi sempre più incerta col tempo, uomini fatti consumavano lassù la migliore parte della vita.
cit. da " Il deserto dei Tartari " ( Dino Buzzati )
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
diciamolo: sai scrivere bene e trasmetti molto bene i tuoi sentimenti, forse anche perché sono stati i nostri così tante volte!
Però leggendoti mi si è risvegliata la vena viperina ( sono sempre più convinta che tra Adamo ed Eva c'era uno dei nossstri)e mi sono trovata a pensare: ora lo dice! Ora lo chiede! E invece niente! Cosa? Ma è ovvio! Di quelle scarpe lì con lo spillo, il fiocco... Fino a che numero avete??
Ok, lo so che non si può fare sempre, ed anche io una volta dopo il millesimo 39 su Amazon ho fatto una sciocchezza qui su xdress. Purtroppo in Italia la tauromachia, che in certi casi aiuterebbe per abbassare la pressione, non è diffusa!
Mi rimane da dirti che secondo la vulgata, le scale con i tacchi si scendono:
1) con il sorriso, la nonchalance, ed il cuore in gola se i gradini sono abbastanza ampi, nel qual caso anche un certo movimento di fianchi sarebbe richiesto. Si vede di più in salita, ma andrebbe fatto anche in discesa.
2) mettendo i piedi di traverso ed aggrappandosi al corrimano se i gradini sono stretti. Consigliati i video con le performances delle "divine". In fondo lo stile lo hanno dettato loro.
Da dire che nemmeno loro avevano il 43 (noi abbiamo la stessa misura) e quindi hanno a disposizione più scalini utili Dalla nostra abbiamo che se lo spillo è abbastanza alto, la superfice necessaria si riduce.
3) mettendo i piedi di traverso ed "usando" un volonteroso sostituto del corrimano, di nuovo con il cuore in gola se inciampa il "corrimano". In quel caso l' unica speranza è di cadere sopra ed essere più rapide a dargli dello stupido.
Comunque con un po' di abitudine e gioco di caviglie ti assicuro che si può. Non mi ha fermata nemmeno una scala a chiocciola Alla fine della discesa il numero dei battiti credo che si potesse scrivere a 4 cifre, ma sorridevo! ;-)
Kiss
P.s. su Amazon, sezione crossdresser si trovano delle scarpe fino al 45. Enjoy e stai sopra i 12 senza plateau
Però leggendoti mi si è risvegliata la vena viperina ( sono sempre più convinta che tra Adamo ed Eva c'era uno dei nossstri)e mi sono trovata a pensare: ora lo dice! Ora lo chiede! E invece niente! Cosa? Ma è ovvio! Di quelle scarpe lì con lo spillo, il fiocco... Fino a che numero avete??
Ok, lo so che non si può fare sempre, ed anche io una volta dopo il millesimo 39 su Amazon ho fatto una sciocchezza qui su xdress. Purtroppo in Italia la tauromachia, che in certi casi aiuterebbe per abbassare la pressione, non è diffusa!
Mi rimane da dirti che secondo la vulgata, le scale con i tacchi si scendono:
1) con il sorriso, la nonchalance, ed il cuore in gola se i gradini sono abbastanza ampi, nel qual caso anche un certo movimento di fianchi sarebbe richiesto. Si vede di più in salita, ma andrebbe fatto anche in discesa.
2) mettendo i piedi di traverso ed aggrappandosi al corrimano se i gradini sono stretti. Consigliati i video con le performances delle "divine". In fondo lo stile lo hanno dettato loro.
Da dire che nemmeno loro avevano il 43 (noi abbiamo la stessa misura) e quindi hanno a disposizione più scalini utili Dalla nostra abbiamo che se lo spillo è abbastanza alto, la superfice necessaria si riduce.
3) mettendo i piedi di traverso ed "usando" un volonteroso sostituto del corrimano, di nuovo con il cuore in gola se inciampa il "corrimano". In quel caso l' unica speranza è di cadere sopra ed essere più rapide a dargli dello stupido.
Comunque con un po' di abitudine e gioco di caviglie ti assicuro che si può. Non mi ha fermata nemmeno una scala a chiocciola Alla fine della discesa il numero dei battiti credo che si potesse scrivere a 4 cifre, ma sorridevo! ;-)
Kiss
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roby_rm
I'm not so bad! They just draw me that way!
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
Vale sei grande!!! Anche io mi perdo nei negozi di scarpe ed ogni volta mi innamoro di almeno dieci paia diversi. Cerco sempre di vedere se per un miracolo c'è un 43 per me ......ma niente, ed allora eccomi a invidiare tutte le donne che sono lì a provare e guardarsi come le stanno le scarpe che io già amo.
Meno male qui a Milano ci sono due negozi che pensano anche a noi donne particolari, benvenuta cara tra noi.
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
Anch'io stesso problema col 43. Oramai ci ho rinunciato a cercare nei negozi, le prendo da internet.
Vorrei davvero essere quella del mio avatar.
Re: Deliri serali di una Crossdresser
Grazie a chi ha letto, e grazie per i complimenti,
Cara Roberta, ho pubblicato appunto nell'angolo dello sfogo, è una frivolezza e voglio che rimanga tale, approfondire un argomento così importante e soggettivo riguardo a ciò che ci fa sentire uomini e/o donne credo meriti molto più spazio.
Se comunque la mia opinione ti fa piacere, io personalmente mi reputo una crossdresser (e forse nell'accezione più "nazista" del termine), mi sento a mio agio col mio corpo, quindi nel mio caso ti direi che è proprio l'abito a fare il monaco, la scarpa per me fa una differenza abissale, mi sento più donna e femminile con un paio di decolleté che non con un abito, la scarpa mi fa cambiare postura e modo di camminare, mi fa scattare quel qualcosa che mi fa stare attenta a tutti gli altri dettagli.
Cara Roby_rm, grazie per il mini tutorial, qualcosa di nuovo l'ho imparato, ma per me la scala in discesa rimane una di quelle cose da non mostrare in pubblico, se non a pochi intimi comunque tacco 15 senza plateau l'ho comprato…. eh no… fisicamente non ci riesco proprio a camminare! 12/13 e il massimo che posso azzardare, mentre 10 il minimo che posso accettare
Cara Roberta, ho pubblicato appunto nell'angolo dello sfogo, è una frivolezza e voglio che rimanga tale, approfondire un argomento così importante e soggettivo riguardo a ciò che ci fa sentire uomini e/o donne credo meriti molto più spazio.
Se comunque la mia opinione ti fa piacere, io personalmente mi reputo una crossdresser (e forse nell'accezione più "nazista" del termine), mi sento a mio agio col mio corpo, quindi nel mio caso ti direi che è proprio l'abito a fare il monaco, la scarpa per me fa una differenza abissale, mi sento più donna e femminile con un paio di decolleté che non con un abito, la scarpa mi fa cambiare postura e modo di camminare, mi fa scattare quel qualcosa che mi fa stare attenta a tutti gli altri dettagli.
Cara Roby_rm, grazie per il mini tutorial, qualcosa di nuovo l'ho imparato, ma per me la scala in discesa rimane una di quelle cose da non mostrare in pubblico, se non a pochi intimi comunque tacco 15 senza plateau l'ho comprato…. eh no… fisicamente non ci riesco proprio a camminare! 12/13 e il massimo che posso azzardare, mentre 10 il minimo che posso accettare
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
Mi trovi perfettamente d'accordo, adoro le decolleté e le adoro ancora di più abbinate a belle calze con reggicalze ed altri accessori, del resto sono una feticista che però non disdegna le altre sensazioni che dona il vestirsi da donna...Vale-90 ha scritto: ... la scarpa per me fa una differenza abissale, mi sento più donna e femminile con un paio di decolleté che non con un abito ...
Antonella
E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
see. magari avessi il 43..tutto è relativo
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Re: Deliri serali di una Crossdresser
Quanto ti capisco... Sia per la tristezza di sentirsi escluse dal mondo delle scarpe da donna, sia per la sensazione di doverti subire le battutine della amiche che non sanno di te. Ricordo che una volta andai vestito da donna in una festa in maschera, ed una mia amica ogni tanto mi stuzzicava: "Vedi, eh, quanto dobbiamo soffrire su quei tacchi?" A fine serata io su quei tacchi a spillo ci ballavo
Un giorno essere un travestito sarà una realtà accettata e avremo meno problemi del genere...
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