Sono solo abiti, eppure...............

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Frances_nd
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Re: Sono solo abiti, eppure...............

Messaggio da Frances_nd »

Per me, come credo anche per altre di noi, non è solo una questione di vestiti
Io sono maschio, questa è la mia identità sessuale, e sono anche eterosessuale, non ho mai avuto il benché minimo desiderio di avere rapporti affettivi o sessuali con una persona del mio stesso sesso, tuttavia quando sono en femme non lo faccio solo per una questione di stile o come passatempo, o per mettere in discussione ciò che la società ci impone (aspetto comunque importantissimo), ma perché mi piace essere percepita dagli altri e percepire me stessa come una persona di genere femminile (genere e non sesso). Mi piace sentirmi chiamare con il mio nome femminile, cerco di avere movenze femminili e di passare tra la gente sembrando una donna, anche se so bene che non sarò mai credibile al 100%.
Naturalmente sto parlando di me stessa e per ognuna di noi ci sono mille motivazioni diverse che spingono al crossdressing. E' proprio questo che ci rende facilmente discriminabili sulla base al nostro modo di vestire (e per quanto mi riguarda di essere): non rientriamo in nessuna categoria, non siamo classificabili.
Frances

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Maura
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Re: Sono solo abiti, eppure...............

Messaggio da Maura »

Frances_nd ha scritto:Per me, come credo anche per altre di noi, non è solo una questione di vestiti
Io sono maschio, questa è la mia identità sessuale, e sono anche eterosessuale, non ho mai avuto il benché minimo desiderio di avere rapporti affettivi o sessuali con una persona del mio stesso sesso, tuttavia quando sono en femme non lo faccio solo per una questione di stile o come passatempo, o per mettere in discussione ciò che la società ci impone (aspetto comunque importantissimo), ma perché mi piace essere percepita dagli altri e percepire me stessa come una persona di genere femminile (genere e non sesso). Mi piace sentirmi chiamare con il mio nome femminile, cerco di avere movenze femminili e di passare tra la gente sembrando una donna, anche se so bene che non sarò mai credibile al 100%.
Naturalmente sto parlando di me stessa e per ognuna di noi ci sono mille motivazioni diverse che spingono al crossdressing. E' proprio questo che ci rende facilmente discriminabili sulla base al nostro modo di vestire (e per quanto mi riguarda di essere): non rientriamo in nessuna categoria, non siamo classificabili.
Frances
Condivido pienamente il ragionamento di Frances, in particolare il piacere di essere percepita come donna.
Il fatto che non metta in discussione l'identità sessuale ad oggi non ha determinato alcun tipo di discrimininazione, ma, forse, solo perché non c'è stata l'occasione

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Re: Sono solo abiti, eppure...............

Messaggio da Alyssa »

Frances_nd ha scritto:...mi piace essere percepita dagli altri e percepire me stessa come una persona di genere femminile...
Concordo pienamente.
Pur rispettando il gusto di chi come Davide (che diventerà sordo da quanto gli fischieranno le orecchie), so che non è il mio gusto, la mia ricerca come crossdresser.

Quando indosso qualcosa di femminile, penso che mi stia bene se ha lo stesso effetto che avrebbe su una donna.

Mi piacciono ad esempio gli abiti stretch, ma so per esperienza ( : Wink : ) che se ne metto uno si vedrebbero lontano un miglio i miei fianchi stretti e il torace ampio con un effetto pessimo.

Ma la cosa importante è che se qualcun altro vuole farlo, se si sente bene così, posso dirgli che a me non piace, che io non lo farei, ma resta liberissimo di farlo.
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Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Sono solo abiti, eppure...............

Messaggio da LauraB »

Concordo pienamente con le idee di Samantha, per cui si tratta solo di abiti e come tale deve/dovrebbe essere considerato. L'essenza base del cross-dressing è lo scambio-abiti, e principalmente solo abiti. Molto dipende dal fattore abitudine, per cui se siamo abituati a vedere le donne in pantaloni, non lo siamo per vedere uomini in gonna. Che poi, al di fuori del mondo occidentale, l abbigliamento cambia: in scozia si usa(va) il kilt, in India le donne mettono i pantaloni, in polinesia e dintorni gli uomini usano il sarong.
Peraltro siccome vige il binarismo perfetto, l abito assume anche un valore di messaggio, dalle forme, ai colori, io sono uomo, tu sei donna... gia andare fuori dai canoni dell'età (ti vesti da vecchio, sei troppo grande per quella maglietta, etc) ti rende obiettivo di critiche.

Esistono comunque altri livelli, per cui l abito del sesso opposto genera eccitazione, brividi, interesse oltre l aspetto semplice dell apparire. ma ci allontaniamo dal cd come concetto.

potremmo addentrarci anche discutendo di altre caratteristiche, inventando un cross-makeup, per cui anche l uomo mette rossetti e co.

facciamo un altro scalino e troviamo la tanto discussa parte femminile, per cui abito e trucco sono mezzi per farci sentire come si sentono le donne in genere, soprattutto quando si esce.

le sfumature sono tante, l apparenza è sull abito e contorno, ma le motivazioni cambiano. Prima si parlava giustamente di stile, adesso andiamo oltre.

Tornando al discorso iniziale, al momento solo poche persone hanno il coraggio e la volontà di rompere le barriere invisibili del binarismo ( che poi è a senso unico in realtà ) di abbigliamento, e la strada è ancora lunga...
Laura Bianchi

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