ritorno al passato

[Andrea]

Penso per la prima volta (o quasi) da 17 anni ad oggi, mia moglie ed io ci troviamo a casa senza figli per due giorni.

Ne approfitto finalmente per poter liberamente girare in casa al femminile: niente di che, un mini abito di maglina avorio, collant 50 denari, decolletè; senza trucco che lascio solo alle occasioni delle uscite.

Lei mi vede e mi dice: "Non mi piace più!". Ed io :"lo sai da 30 anni!". "Sì, -replica- ma si può cambiare! " "io no, se non ti andava bene, dovevi dirlo 30 anni fa, non ora".

Ovviamente sono rimasta e rimarrò per tutto il giorno al femminile. E lei non dirà nulla.
Ma è un peccato che abbia fatto questi passi all'indietro, anche perché per me, invece, di diminuire la cosa è cresciuta moltissimo.

E dovrà riabituarsi come quando eravamo senza figli; anzi fra un pò di anni, quando i figli, spero, saranno fuori casa per più tempo se non giorni, e sarò in pensione, vorrei vivere in casa quasi tutto il tempo al femminile.
Se non alllora, quando?

Very

[maxima]

Se prima pensavo che un giorno avrei potuto trascorrere qualche momento al femminile con la mia lei, da quando abbiamo una bellissima pargoletta che circola per casa (poco più di un anno) mi sembra che questa speranza sia svanita del tutto.
Peraltro mi sembra un po' troppo presto pensare a cosa accadrà quando saremo di nuovo soli... fra ben oltre 17 anni, penso.

Credo che nel tuo caso non si tratti davvero di un passo indietro. Potrebbe essere semplicemente una manifestazione di tua moglie per esprimere un suo desiderio; magari quello di riuscire di nuovo a condividere qualche istante soltanto con te (senza figlia) e, soprattutto, con la tua parte maschile. Credo che ogni donna che accetti la nostra condizione, mantenga comunque in fondo al cuore il desiderio di avere accanto a sé l'uomo che ha sposato, compresa la sua parte maschile, seppure spesso nascosta dietro un lato femminile piuttosto evidente e apprezzato.
Un grande augurio,
Maxima

[Katymakeup]

E' un pò l'incubo di ogni crossdresser.
Io a volte ci penso se prima o poi un giorno si stuferà e lo dico pure alla mia lei.
La sua risposta è sempre la stessa. "Amore sono tanti anni che lo facciamo. Perchè dovrei pensare male?"

Se mi succedesse una cosa del genere ci rimarrei malissimo.

[Sofia]

Mi lascia perplessa la frase della moglie: «"Sì, -replica- ma si può cambiare!”». Quindi in tutti questi anni lei ha vissuto nella speranza/desiderio – o ha avuto l’intenzione di provare a – che suo marito cambiasse “in meglio”.
Così come mi lascia perplesso la frase di maxima: «Credo che ogni donna che accetti la nostra condizione»… Condizione?! Quale condizione?!? Non siamo degli invalidi psicofisici, non c’è nulla da accettare se non noi in quanto essere umani.

N.B. Ho volutamente intercambiato la o con la a di perpless* per rimarcare il mio pensiero che l’essere umano è nel contempo unico e meravigliosamente diverso nella sua uguaglianza.

[maxima]

Mi lascia perplessa la frase della moglie: «"Sì, -replica- ma si può cambiare!”». Quindi in tutti questi anni lei ha vissuto nella speranza/desiderio – o ha avuto l’intenzione di provare a – che suo marito cambiasse “in meglio”.
Così come mi lascia perplesso la frase di maxima: «Credo che ogni donna che accetti la nostra condizione»… Condizione?! Quale condizione?!? Non siamo degli invalidi psicofisici, non c’è nulla da accettare se non noi in quanto essere umani.

hai pienamente ragione, Sofia! Forse mi sono espressa male; ho semplicemente inteso, con il termine "condizione" il fatto che sicuramente noi cd siamo un po' al di fuori dei canoni stereotipati con cui la maggior parte degli individui pensa debbano essere compresi tutti gli uomini. Questo fatto, per me, come credo per tutti noi è sicuramente un fatto positivo. A questa conclusione, noi stesse ci arriviamo dopo anni di dubbi, perplessità ed errate convinzioni di essere "sbagliate". Se così è - o per lo meno, è stato - per noi, posso immaginare cosa frulli nella testa delle nostre compagne/mogli.
Maxima, fierissima di essere come sono, con il solo rimpianto di non essermi "accettata" prima.

[MARINA65]

Mi e' sembrata piu' una frase del tipo "Non pensare di far allargare Veronica ovvero 30 anni fa' ti ho concesso degli spazi per Veronica e quelli devono rimanere figli in casa o meno " ........Diciamo la paura da parte di lei di perdere l'uomo a favore di una travestita ,ipotesi che vista con i suoi occhi appare abbastanza comprensibile.

[Andrea]

Credo che Sofia abbia colto nel segno: mia moglie con una certa involuzione a livello di apertura mentale ha pensato che con la nascita dei figli e l'avanzare degli anni sarei cambiata e mi sarei adattata a una vita da maschio classico.

Però avendo giocato a carte scoperte fin dall'inizio, ritengo non dialogante oggi rifiutare il mio modo di essere.

Non riesce invece a capire che questo non può succedere, anzi è andata bene che il mio disagio non è arrivato al punto di doversi chiedere se stessi ancora bene nel mio corpo maschile.

Very

[Katymakeup]

In pratica nel suo pensiero non ha mai accettato il tuo lato femminile.
Ti ha sempre accontentato o sopportato.
Però non si può dire così dopo tutti gli anni passati....

[Andrea]

In pratica nel suo pensiero non ha mai accettato il tuo lato femminile.
Ti ha sempre accontentato o sopportato.
Però non si può dire così dopo tutti gli anni passati....

Sì, hai detto bene: accontentata e sopportata, mai pienamente accettata.

[Eva]

Io quando l'ho detto me lo sono sentito definire "hobby"... Potrebbe anche essere che 30 anni fa abbia assecondato sperando in una cosa passeggera, le donne non sono preparate ad affrontare il crossdressing (non che noi si sia messi meglio peraltro).

Però non si può dire così dopo tutti gli anni passati....

Credo rientri nel filone, tutto femminile, di come quando capisci che c'è qualcosa che non va, chiedi e ti rispondono "no, niente." Essendo tutti marinai (di terraferma), abbiamo comunque negli anni capito che quel "niente" è foriero di tempesta in arrivo.