Venerdì scorso accompagno mia figlia in piscina e mentre le sistemo le cose nella borsa dopo la doccia assisto ad una conversazione madre/figlio.
La madre aiutava il bimbo, (poteva avere quattro o cinque anni,quindi si cambia nello spogliatoio delle donne), a sistemarsi e mentre lo fà gli dice con tono isterico “fai una cosa alla volta, tanto tu sei un maschio e i maschi sanno fare solo una cosa alla volta, mica come noi donne...anche tuo padre è un maschio ed non sa fare più cose insieme, fà una cosa alla volta. Il bambino, tenerissimo, ha accennato un fievole ”no, io non sono così”.
Sarà un periodo che sono poco tollerante, e sopporto poco i luoghi comuni, ma volevo quasi risponderle che in quanto genitore era lei la responsabile dell'educazione del figlio e magari poteva insegnarle a essere un maschio diverso.
Mi ha irritato il fatto che, già ad un bambino così piccolo mettano in testa questi preconcetti. Certo sicuramente la sua isteria sarà motivata dalle corse folli che le toccherà fare.
Poi ovviamente non le ho detto nulla, non è nel mio carattere avere la battuta pronta, per di più con una sconosciuta.
A mente più serena ho riflettuto un po’ sulla questione: spesso etichettiamo i bimbi nel loro genere (maschio e femmina) e li conduciamo verso comportamenti magari diversi dalla loro personalità. Uso il plurale perché, pensandoci, è capitato anche a me di pensare: no questo gioco è troppo da maschio, soprattutto quando era più piccola.
Anche se cerco di non essere così limitante mi rendo conto che a volte sono condizionata anche io; verso la ”via della guarigione “ perché non mi pongo problemi se mi dice che gioca di più con i maschi.
Come genitore sento davvero che bisognerebbe cominciare piano piano a scrollarsi di dosso certi insegnamenti (macchinina =maschio, bambola=femmina) solo per fare un esempio.
Grazie per l'ascolto.
Un abbraccio Lucia.
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Episodio in piscina
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Re: Episodio in piscina
Succede a tutte, impegolarsi in questioni personali è sempre un rischio, anche se fa rabbia sentire queste cose..Lucia Bio ha scritto:Poi ovviamente non le ho detto nulla, non è nel mio carattere avere la battuta pronta, per di più con una sconosciuta.
Intanto quella mamma era negativa, invece di spronare in modo pro/positivo il figlio, gli creava degli alibi per essere più lento.. e poi l aspetto di genere, di cui siamo intrisi e solo pochi riescono ad accorgersene.
Non vorrei essere nei "panni di quella famiglia", non si respira aria buona. Posso anche io capire la fretta, lo stress, ma stiamo parlando dell educazione di una persona.. purtroppo per fare i genitori non serve un patentino..
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Re: Episodio in piscina
esattamente!LauraB ha scritto: Succede a tutte, impegolarsi in questioni personali è sempre un rischio, anche se fa rabbia sentire queste cose..
l'esperienza, poi, insegna che è meglio mantenere la distanza e il silenzio.
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Re: Episodio in piscina
Lucia aspetta che tua figlia cresca e vedrai quante volte le dirai "ma tu sei una ragazza". Ne ho tre e ne so qualcosa.
Sulle parole della madre mi astengo, Dico solo che i figli assorbono tante tante energie e come mi piace dire che talvolta ti strappano l'anima dal corpo
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Re: Episodio in piscina
Questi indifesi sono costretti a sorbirsi tutte le frustrazioni e meschinità varie dei loro tutori ma credo che ognuno anche nelle peggiori situazioni sappia trovare esempi su cui formarsi..il peggio per un genitore potrebbe essere doversene rendere conto tardi in caso di grossi guai
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Re: Episodio in piscina
Sante parole.LauraB ha scritto:purtroppo per fare i genitori non serve un patentino..