La linea dell'orizzonte poggiata sui campi e' tinta di rosso scuro che poco sopra trascolora in azzurro, per poi cedere al blu della notte ancora trapuntato di stelle.
Il cane si ferma spesso ad annusare per terra, tutto preso in un mondo per me incomprensibile ma che a lui deve interessare tanto, visto la resistenza che oppone quando cerco di tirarlo via.
Ma non importa se non vuol venire: anch'io sono persa nel mio mondo in questa fredda mattina di gennaio, all'inizio di un nuovo anno.
La mia idiozia no, e' diversa: e' fatta di lunghi silenzi, di abbandoni, di perentorieta' nell'esprimermi, a volte di sarcasmo.
La mia e' un'idiozia che ferisce gli altri, ed e' tanto piu' colpevole quanto piu' ferisce proprio quelle persone che con le migliori intenzioni mi vorrebbero aiutare.
Non ho mai pensato di smettere, se lo avessi fatto avrei buttato via tutto quando ho traslocato, e invece si puo' dire che un viaggio l'ho fatto solo per trasferire le mie cose femminili.
Qualcuno dira' che non ho buttato via nulla perche' sono tirchia, e siccome quel qualcuno mi conosce bene ed ogni tanto ha ragione non staro' a discutere: sì, magari non ho buttato nulla perche' sono tirchia.
Pero' e' ancora tutto li', e questo e' quel che conta.
Quelle che la retorica aziendale presenta come "sfide" spesso non sono altro che un eufemismo, un modo per farti lavorare il doppio pagandoti sempre la stessa cifra. Non bisognerebbe mai cascarci eppure ci si casca sempre, forse perche' una parte di noi spera che le cose andranno diversamente, che qualcosa ci verra' alla fine riconosciuto, e invece non e' vero: il riconoscimento non arriva mai.
Io ci sono cascata, anni fa, forse perche' non avevo di meglio da fare. Forse perche' speravo, illudendomi, che dedicandomi anima e corpo a qualcosa di "normale", qualcosa che potessi andare a raccontare in giro avrei dimenticato il resto, quel che in giro non potevo raccontare, chissa'.
Una collega a un certo punto mi ha detto "proprio tu che dicevi di non voler mischiare lavoro e vita privata, ora ci inviti alle grigliate a casa tua!". Quello che per lei era una contraddizione per me era invece perfettamente logico: era il segno che il lavoro era diventato la mia vita privata.
E' cosi' che nascono i grumi nell'anima: nella costante, inesorabile negazione di se' stessi, di quel che si e', di cio' di cui si ha bisogno.
Ed e' cosi' che si feriscono le persone intorno: con l'indifferenza, l'abbandono, la negazione di se'.
Non puo' essere sempre domenica, ma neppure dovrebbe essere sempre lunedi'.
Io l'ho cercato quel lunedi' perpetuo, perche' avevo paura.
Una grande, fottuta, inconfessabile paura.
Perche' quando dopo una vita ti riesce di mettere in piedi qualcosa, la sola prospettiva che possa crollare tutto ti mette una paura tale che negare se' stessi non pesa, anzi sembra quasi un naturale sacrificio in funzione di qualcosa di piu' alto, di piu' importante.
Io capisco quelle che non vogliono aprirsi con la moglie anche se io l'ho fatto: le capisco e non mi sento di biasimarle, perche' la paura e' una brutta bestia.
E' la stessa paura che mi prende alla gola quando penso ad uscire, intendendo con uscire non l'uscita in gruppo o nel locale amico ma quella da sola in mezzo alla gente, di giorno. Trovo tutte le scuse, le giustificazioni: che mi si nota perche' sono alta, che non sono passabile a sufficienza, che la voce mi tradisce ma la verita' e' una sola: e' che ho paura.
Manzoni fa' dire a don Abbondio che il coraggio se uno non ce l'ha, non se lo puo' dare: forse non e' vero, bisogna solo trovarlo, ma per trovare qualcosa la si deve cercare.
Sono un'idiota, e vi chiedo scusa.
Scusa a tutte le persone con cui non mi sono piu' fatta sentire, scusa per le cose che ho detto e scritto in passato che possono aver ferito i sentimenti di persone piu' sensibili di me, scusa per aver perso di vista le cose importanti a beneficio di quelle futili.
La quotidianita' e' un veleno sottile che ti cambia e pian piano ti uccide: ho paura che ormai sia tardi, ma spero di riuscire almeno nell'unica cosa che ormai conti.
Rimaner viva.