Sondaggio: è importante "passare" ?

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E' importante "passare" ?

Si, passare è il mio obiettivo principale
20
56%
Più o meno: se accade va bene, altrimenti non c'è problema
12
33%
no, sono orgogliosa di essere riconosciuta per quello che sono
4
11%
 
Voti totali: 36

Frida
jedwabna poszewka na poduszkę 40x40

Re: Sondaggio: è importante

Messaggio da Frida »

Monica Poli ha scritto:
Alyssa ha scritto:
Frida ha scritto:Continuo a non capire come si possa mettere in relazione l'orgoglio di essere riconosciute.i per se stesse.i quando la passabilità si limita, ad esempio, indossando una parrucca o un filo di rossetto.
Non so.
Io ho votato per la terza opzione, perché sono, anzi ho imparato ad esserlo, orgogliosa di essere un maschietto che, con le dovute "correzioni", risulta passabile.
Certo che mi fa piacere se gli altri si rivolgono a me al femminile, ma ho imparato a non illudermi che sia perché non abbiano capito cosa sono in realtà.
Piuttosto è una conferma di aver fatto un buon "lavoro"..
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Secondo la mia esperienza è molto difficile che le persone che si rivolgono a noi al femminile lo facciano per motivi di cortesia e sensibilità, pur avendo compreso cosa si è in realtà. Piuttosto nel dubbio non “declinano”, stanno sul generico e sul vago.
Ho fondati motivi per ritenere che chi si rivolge al femminile, in quel momento pensa effettivamente di interagire con una donna. Poi magari se la cosa va avanti l’atteggiamento cambia, nel momento in cui l’interlocutore realizza qual è la vera natura di chi ha di fronte.
Per la mia poca esperienza, ho percepito che chi mi si rivolge al femminile non sta pensando d'interagire propriamente con un uomo. Francamente all'inizio ho pensato di essere presa in giro, mi sono chiesta" ma come fanno? " Ho capito che le persone se non notano subito delle discrepanze che minacciano il loro pensiero non cambiano atteggiamento restando fedeli alla prima impressione.

In realtà le persone interagiscono sulla base di automatismi noti. Quindi è possibile che non si tratti di distrazione o di gentilezza ma di una risposta condizionata ad uno stimolo, così come si studia in psiconomia.

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valeriaconte
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Re: Sondaggio: è importante "passare" ?

Messaggio da valeriaconte »

Io esco enfemme giorno si e giorno no.
Non mi è mai capitato di sguardi strani, mi si sono rivolti sempre al femminile, secondo me quello che conta è la prima impressione che si dà di sè.
Sorrisini e sguardi strani mi sono capitati in uscite di gruppo, ma raramente

Valeria

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Re: Sondaggio: è importante

Messaggio da vernica71 »

Frida ha scritto: Per la mia poca esperienza, ho percepito che chi mi si rivolge al femminile non sta pensando d'interagire propriamente con un uomo. Francamente all'inizio ho pensato di essere presa in giro, mi sono chiesta" ma come fanno? " Ho capito che le persone se non notano subito delle discrepanze che minacciano il loro pensiero non cambiano atteggiamento restando fedeli alla prima impressione.

In realtà le persone interagiscono sulla base di automatismi noti. Quindi è possibile che non si tratti di distrazione o di gentilezza ma di una risposta condizionata ad uno stimolo, così come si studia in psiconomia.
Concordo... Anche la mia esperienza sostiene questa ipotesi... Tant'è che mi è capitato che mi si rivolgessero al femminile pur essendo en-homme (magari iniziando la conversazione vedendomi di lato o di spalle) e, anche dopo avermi osservato di fronte, continuare come se nulla fosse... Le prime volte, essendo capitato in negozi di abbigliamento con le commesse, pensavo si trattasse di cortesia professionale o anche semplicemente del fatto di portare avanti una pantomima semplicemente per evitare l'imbarazzo... Poi però è capitato in contesti diversi...
L'ultima volta è stato alla cassa di una tavola calda... La cassiera si è rivolta a noi con un "Ragazze, sono subito da voi... " osservandoci di sguincio mentre finiva di sistemare il cassetto del cliente che ci ha precedute.... Appena formuata la frase, però, ha alzato lo sguardo di scatto, come se avesse il dubbio di aver sbagliato... ci ha osservato e poi con un sorriso aperto ha continuato "... vi siete trovate bene?" E, terminata la transizione ci ha salutate con un "Arrivederci ragazze!"...
Certo non avevo la barba di 3 giorni, la giacca con la cravatta, ma non avevo trucco e non mi pareva di fare nulla per apparire femminile... quindi... me lo spiego solo col fatto che la prima impressione ha guidato tutto quello che è venuto dopo...

Veronica
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Re: Sondaggio: è importante "passare" ?

Messaggio da Roby »

Io ho inserito questo sondaggio e mi fa molto piacere che abbia suscitato iinteresse e tante risposte.
Mi riservo di dire la mia opinione tra qualche tempo vi posso anticipare che trovo spunti interessanti e condivisibili in ciascuno dei post.
Con questo intervento vorrei solo invitare chi usa lettere maiuscole a non farlo. Nei Forum esiste una "netiquette" per cui usare le maiuscole equivale ad alzare la voce ed è considerato un segno di scortesia.
So, anzi sappiamo tutte benissimo che il 99% di chi scrive in questo Forum non potrà mai essere scambiato per una bio, in primis la sottoscritta.
Però voglio anche dire che per una bella fetta di noi il fatto di essere nati nel sesso maschile e non poter mai essere viste come vere donne è fonte di sofferenza quotidiana.
Sentirci urlare in faccia che siamo uomini e non saremo mai vere donne ci fa solo acuire la sofferenza.
Lo sappiamo già.
Per favore siate delicate qundo ci parlate di queste cose.
Grazie
Roby

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Re: Sondaggio: è importante "passare" ?

Messaggio da Roby »

Ok ragazze credo che sia giunto il momento in cui anche io contribuisca alla discussione con il mio pensiero riguardo alla passabilità.

Consentitemi un paio di premesse:
La prima è che ho preso questo sondaggio da un altro sito e l’ho tradotto letteralmente per provare a vedere se siamo in linea con le colleghe statunitensi. Ben sapendo che alcuni termini ed alcune affermazioni (es. l’orgoglio di essere CD) potrebbero non essere del tutto nelle corde del Forum o di alcune di noi come è stato fatto notare giustamente.
Ciò nonostante è venuta fuori una discussione interessante, sono contenta di avervi stimolato ad esprimervi e vi ringrazio.

La seconda premessa è che la prospettiva può essere diversa per una trans / transgender ed una CD. Anche se abbiamo più volte rilevato che i due mondi sono confinanti ed a volte la stessa persona faccia fatica a definirsi in modo univoco in una categoria: io per esempio tecnicamente sono una CD ma sono consapevole di avere una psicologia transgender.
Alla fine la grossa differenza sta tra l’aver fatto una scelta di vita al femminile h24/7 (o essere in percorso per arrivarci) ed il vestirsi al femminile part time, saltuariamente, per qualsivoglia motivo.

Le considerazioni che farò sono basate sull’esperienza delle mie uscite, in cui incontro per lo più persone sconosciute (commesse, cameriere/i, addette/i a vari servizi…), e sono filtrate col mio stato di CD; mi rendo benissimo conto che una persona in percorso di transizione potrebbe fare delle considerazioni diverse.

Allora, io ho votato opzione numero 3: non mi pongo la passabilità come primo obiettivo e sinceramente preferisco essere individuata come donna non bio, pur facendo di tutto per essere più femminile possibile, tanto che a volte sono stata sicuramente scambiata per una bio.

In un certo senso, preferisco che le cose siano chiare fin da subito, perchè facendomi passare per donna bio mi sembrerebbe quasi di imbrogliare; mi chiedo cosa potrebbe accadere se dopo un primo momento di passabilità la verità venisse fuori. Non vorrei mai essere accusata di aver tentato di farmi passare per qualcosa che non sono.

Quando io mi pongo al femminile lo faccio e basta, non fornisco spiegazioni non richieste, ma dentro di me presumo che chi è di fronte a me capisca che ho una biologia di tipo maschile. Questo fatto, tra l’altro mi consente di godermi maggiormente i momenti perché sono più rilassata, non considero un fallimento l’essere eventualmente “sgamata”, non mi limito nelle mie uscite per il fatto che forse non sono perfetta.

Per la cronaca penso che insieme alla sottoscritta, il 99% per cento delle frequentatrici di questo Forum non possa essere scambiata per una bio, con l’eccezione di alcune di noi, mie care amiche, graziate da madre natura nel fisico e nel volto e / o supportate dalla terapia ormonale.

Ma attenzione, qui viene la parte più importante: pur sapendo di non essere “passabile”, non vuol dire che non ci tenga ad essere identificata e trattata conseguentemente come donna. Niente affatto, io ci tengo e come ad essere identificata a trattata come donna !!!

Da parte mia faccio tutti gli sforzi possibili per avere un aspetto femminile. Mi sto facendo crescere i capelli, sto facendo il laser per eliminare la barba; mi trucco al meglio che so fare, con cura e senza esagerare in make up troppo elaborati che fatti dalle mie mani me risulterebbero solo in pasticci. Mi vesto in maniera raffinata ma sobria, in linea con la mia età e con le varie circostanze in cui mi trovo. Uso abiti ed accessori non costosi ma “giusti”, abbinati con gusto, almeno secondo il mio stile.

Il risultato è che normalmente vengo senza dubbio individuata come donna ed appellata al femminile. Credo che chi mi chiama signora non lo faccia per semplice cortesia (che andrebbe comunque bene) ma perché in base a quello che esprimo non potrebbe fare diversamente.

Ritengo in questo modo di essere Credibile nel genere e nel ruolo femminile, anche se chi mi chiama signora ha chiaro che la mia biologia è maschile: al limite penserà di avere a che fare con una trans, io lascio il dubbio, non do spiegazioni se non è strettamente necessario ed a persone con cui sono in confidenza.

In conclusione questa è la mia ricetta, che umilmente mi permetto di consigliare alle amiche meno esperte, ancora alla ricerca del proprio modo di essere: non dannarsi nella ricerca di una impossibile passabilità, ma puntare sicuramente alla credibilità.

Vi abbraccio tutte

Roberta
La Roby

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Re: Sondaggio: è importante "passare" ?

Messaggio da CristinaV »

Carissima Roby, posso solo condividere al 100% quanto hai scritto.
E' esattamente quello che volevo dire con le mie due righe striminzite e mal articolate.

Un abbraccio.

Cristina
La mia esistenza, si rifà a quei buoni vecchi jeans: Chi mi ama mi segua.

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Frida

Re: Sondaggio: è importante "passare" ?

Messaggio da Frida »

Trovo questo argomento molto interessante e sul sito statunitense ho letto con interesse l'intervento di Roberta.

Provo a porre la questione da un punto di vista fattuale; se ad esempio davanti a un giudice che dovrà decidere per la riassegnazione da maschio a femmina ci si presenta con un aspetto e modi maschili, è probabile che l'istanza possa non essere accolta facilmente. Quindi non sono convinta ( secondo me, secondo me, secondo me) che siano appropriate le risposte 2-3 per chi si definisce transgender o che stia facendo un percorso di transizione. Insomma è come dire sono pur sempre un uomo e fa niente se non passo per una donna. Anche da una prospettiva giuridica, per mia opinione personale ma potrei anche saperlo per altri motivi, ci deve essere la certezza che la riassegnazione di genere sia la condizione nececessaria al benessere della persona.

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Re: Sondaggio: è importante "passare" ?

Messaggio da Roby »

Frida ha scritto: [...]
Provo a porre la questione da un punto di vista fattuale; se ad esempio davanti a un giudice che dovrà decidere per la riassegnazione da maschio a femmina ci si presenta con un aspetto e modi maschili, è probabile che l'istanza possa non essere accolta facilmente. Quindi non sono convinta ( secondo me, secondo me, secondo me) che siano appropriate le risposte 2-3 per chi si definisce transgender o che stia facendo un percorso di transizione. Insomma è come dire sono pur sempre un uomo e fa niente se non passo per una donna
[...]
Cara Frida sono d'accordo in parte.

Concordo con te che se un* si presenta con fattezze e fare maschile davanti ad un giudice, potrebbe avere difficoltà ad avere la sentenza di cambio anagrafico di genere. Tra l'altro mi risulta che un caso del genere sia veramente accaduto.

Però se una persona transgender per proprie caratteristiche fisiche proprio non può essere assimilabile ad una bio (metti che sia molto alta o con lineamenti molto marcati) cosa dovrebbe fare? Non avrebbe diritto alla transizione?

Io credo che se una si veste e si cura bene ed ha il fare femminile abbia tutte le possibilità di essere riconosciuta come donna al di là delle caratteristiche fisiche che ahimè la tradiscono.

La stessa Deborah Lambillotte, grande attivista LGBT nel periodo a cavallo dell'anno 2000, fondatrice di Arcitrans, era una persona grande e grossa, francamente non passava per una bio (io l'ho vista) ma questo non le ha impedito di vivere da donna ed anzi essere una grande donna.

Tornando al giudice, va da sé che non può (non dovrebbe) non riconoscere tutto ciò e soffermarsi solo su alcune caratteristiche fisiche su cui non abbiamo controllo per decidere se una può fare una transizione legale oppure no

Tanto per prendere come esempio la sottoscritta, come sai sono alta 1.85, in sovrappeso e quindi impossibile da scambiare per una fanciulla; eppure mi è stata riconosciuta da molte amiche una certa femminilità ed io non mi sono mai sentita a disagio o troppo poco femminile nelle varie circostanze in cui mi sono esposta.

Baci

Roberta

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Frida

Re: Sondaggio: è importante

Messaggio da Frida »

Roby ha scritto:
Frida ha scritto: [...]
Provo a porre la questione da un punto di vista fattuale; se ad esempio davanti a un giudice che dovrà decidere per la riassegnazione da maschio a femmina ci si presenta con un aspetto e modi maschili, è probabile che l'istanza possa non essere accolta facilmente. Quindi non sono convinta ( secondo me, secondo me, secondo me) che siano appropriate le risposte 2-3 per chi si definisce transgender o che stia facendo un percorso di transizione. Insomma è come dire sono pur sempre un uomo e fa niente se non passo per una donna
[...]
Cara Frida sono d'accordo in parte.

Concordo con te che se un* si presenta con fattezze e fare maschile davanti ad un giudice, potrebbe avere difficoltà ad avere la sentenza di cambio anagrafico di genere. Tra l'altro mi risulta che un caso del genere sia veramente accaduto.

Però se una persona transgender per proprie caratteristiche fisiche proprio non può essere assimilabile ad una bio (metti che sia molto alta o con lineamenti molto marcati) cosa dovrebbe fare? Non avrebbe diritto alla transizione?

Io credo che se una si veste e si cura bene ed ha il fare femminile abbia tutte le possibilità di essere riconosciuta come donna al di là delle caratteristiche fisiche che ahimè la tradiscono.

La stessa Deborah Lambillotte, grande attivista LGBT nel periodo a cavallo dell'anno 2000, fondatrice di Arcitrans, era una persona grande e grossa, francamente non passava per una bio (io l'ho vista) ma questo non le ha impedito di vivere da donna ed anzi essere una grande donna.

Tornando al giudice, va da sé che non può (non dovrebbe) non riconoscere tutto ciò e soffermarsi solo su alcune caratteristiche fisiche su cui non abbiamo controllo per decidere se una può fare una transizione legale oppure no

Tanto per prendere come esempio la sottoscritta, come sai sono alta 1.85, in sovrappeso e quindi impossibile da scambiare per una fanciulla; eppure mi è stata riconosciuta da molte amiche una certa femminilità ed io non mi sono mai sentita a disagio o troppo poco femminile nelle varie circostanze in cui mi sono esposta.

Baci

Roberta

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Cara Roberta,

fino a quando la "piccola soluzione" non diventerà legge bisogna partire dal presupposto che la transizione non è un diritto di tutti. La legge disiplina una procedura per ottenere il cambiamento di sesso. Si tratta di presupposti procedurali per l’accesso al trattamento medico-chirurgico di cambiamento di sesso. Riguarda il modo complessivo in cui la persona percepisce il proprio essere, femminile o maschile al di là del suo sesso reale; in particolare si chiede di avere caratteri sessuali morfologicamente tipici maschili o femminili.
La L. 164/1982 consente dunque la modificazione del sesso dietro preventiva autorizzazione del Tribunale quando risulta necessario un adeguamento dei caratteri sessuali da realizzare mediante trattamento medico-chirurgico. Se per motivi di salute non è possibile procedere il giudice ne terrà conto.

Mi piace molto il tema della credibilità perchè aiuta a distinguere le diverse posizioni. Prima di "arrendersi al nemico" però c'è bisogno di lottare per passare come donna bio anche quando c'è chi ti fa notare che non lo sarai mai. Altrimenti di che stiamo parlando?

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Re: Sondaggio: è importante "passare" ?

Messaggio da Alyssa »

Frida ha scritto:... Prima di "arrendersi al nemico" però c'è bisogno di lottare per passare come donna bio anche quando c'è chi ti fa notare che non lo sarai mai. Altrimenti di che stiamo parlando?
Più o meno era ciò che intendevo nel mio primo intervento quando parlavo di "minimo sforzo".
Se non è palese, con tutti i limiti del caso, la volontà di "passare" come appartenente al genere d'elezione, come si può pretendere l'accettazione?
Il rischio è di trovarsi casi (e ce ne sono) di persone con barbe fluenti che dichiarano di essere donne trans.
E questo è un male, secondo me, per tutte quelle persone trans che invece hanno un sincero bisogno di allineare il proprio fisico e la propria "identità giuridica" (i documenti insomma) al proprio sentire.

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Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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