Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

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Sery
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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da Sery »

A me lascia un po’ di perplessità il titolo dell’articolo, mi chiedo se si tratta veramente di coraggio o se più banalmente è una necessità.
Qualcosa di normale come respirare, mangiare...
Io non ho mai avuto coraggio, ho solo fatto ciò che andava fatto
Sery

Eva

Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da Eva »

Sery ha scritto:Io non ho mai avuto coraggio, ho solo fatto ciò che andava fatto

: b0807.gif : (chapeau!)

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LindaB
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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da LindaB »

Questa ragazza è proprio carina, la sua giovane età, unita alla sua consapevolezza, sono certa che saranno un ottimo binomio per la sua vita futura.
Io non penso che si debba farne una questione di età : Queen : , ed anche gli specialisti , a quanto pare: sono infatti possibili ed utilizzate delle terapie che bloccano lo sviluppo dovuto all'azione degli ormoni , finalizzate a "prendere tempo" proprio per consentire , previo accertamenti, di intraprendere, se necessario, il percorso di adeguamento.
La manifestazione di un genere non conforme può avvenire anche ben prima dell'adolescenza , accorgersene tempestivamente può fare la differenza.
Veronica, ci hai fatto una grande confidenza e te ne ringrazio: mettere nero su bianco, e su questa bacheca, la tua storia, ha certamente un gran significato , soprattutto per te.
La sfuriata di tua mamma ci stava tutta in quel momento , ma è la grande , ed amorevole, attenzione che ha avuto nei tuoi confronti che ha, come detto, fatto la differenza.
Da sola o con il supporto di tuo padre , è stata molto brava: vorrei, da genitore, essere in grado di fare altrettanto, nel caso servisse.
I vostri racconti, soprattutto quelli di Daniela, hanno fatto riemergere in me alcuni ricordi : anch'io usavo il trucco della chiave e "tiravo" le orecchie a sentire se arrivava qualcuno all'improvviso, complice il fatto di abitare ad un piano "alto" e che mi dava più tempo per rimettere tutto a posto e di rivestirmi.
Non ho mai subito espliciti rimproveri per aver "toccato" le cose di mia mamma o di mia sorella, ma sono certa che se ne siano accorte ed abbiano taciuto.
"Forse" non ero nemmeno il solo a farlo in casa , da qui potrebbe derivare il motivo dei mancati rimproveri.
Ti domandi cosa sarebbe potuto succedere se fossi andata da quella professionista ... non ci sei andata e già questo è un fatto(!) mentre Olimpia , così come altre persone T, hanno seguito un percorso differente ... ed io non credo mai che ciò che ci accade sia un caso.
Come dice Serena , non si tratta di coraggio, ma di (impellente ) necessità.

Buona giornata
Linda

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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da vernica71 »

Sery ha scritto:A me lascia un po’ di perplessità il titolo dell’articolo, mi chiedo se si tratta veramente di coraggio o se più banalmente è una necessità.
Qualcosa di normale come respirare, mangiare...
Io non ho mai avuto coraggio, ho solo fatto ciò che andava fatto
Coraggio non è (non solo almeno) avere sprezzo del pericolo.
Più spesso avere coraggio significa fare quello che è giusto, anche quando significa
rischiare del tuo, esporti, sapendo magari giù di avere tutti contro.
La tentazione di prendere la strada facile, quella che non ti espone, che ti
rende bene accetta, è sempre forte e spesso ci adagia dentro.

Da questo punto di vista Olimpia, tu e tutte le altre avete coraggio da vendere!

Veronica
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Frida

Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da Frida »

Sery ha scritto:A me lascia un po’ di perplessità il titolo dell’articolo, mi chiedo se si tratta veramente di coraggio o se più banalmente è una necessità.
Qualcosa di normale come respirare, mangiare...
Io non ho mai avuto coraggio, ho solo fatto ciò che andava fatto
non ne dubito e credo anch'io che si tratti di una necessità. Ma per essere felici non è sufficiente respirare, mangiare... e allora mi chiedo se si possa parlare solo di un dovere.
vernica71 ha scritto:
Epilogo: ricordo che ci furono inizialmente dei contatti, ma non arrivai mai a vederla di persona... la cosa poi fini in
un nulla difatto e tutto tornò come prima... e non riaprii mai il discorso con i miei.
A distanza di anni continuo a chiedermi cosa sarebbe stato se fossi arrivata nello studio di quella dottoressa..

Scusate... mi sono fatta trasportare dai ricordi... brutto segno! Sto invecchiando...

Veronica
Nel bellissimo racconto di Veronica grazie e sua madre viene meno quel senso di necessità. Si trova davanti a una scelta difficile ed è giusto che i genitori s'interessino. Infine è la madre ad accompagnarla da uno specialista mentre il padre "non fece mai cenno alla questione".

A distanza di anni è difficile dire cosa sarebbe successo in quello studio medico ma soprattutto cosa sarebbe successo se ti avesse accompagnata anche tuo padre.

Non serve il coraggio per respirare, mangiare... ma ne serve tanto quando si pensa di "fare quello che è giusto" ed è esattamente come hai detto salvo che il punto di vista rimane quello dei genitori.

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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da Sery »

Frida ha scritto:
non ne dubito e credo anch'io che si tratti di una necessità. Ma per essere felici non è sufficiente respirare, mangiare... e allora mi chiedo se si possa parlare solo di un dovere.
Frida in che senso ‘solo di un dovere’?
Felicità non è direttamente collegata a transizione, essa si costruisce negli anni con le dinamiche della vita. Sicuramente operare un allineamento tra psiche e corpo è importante ma non è tutto ma soprattutto non è la soluzione di tutti i problemi.
Credo che una persona che ha realmente disforia di genere non possa far altro che seguire questo percorso, per cui resto dell’idea che non si tratti di coraggio ma di una scelta importante che cambia la vita per sempre.
Qualcosa ne so anch’io
Sery

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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da claudiapc »

io vorrei soffermarmi un attimo sulla madre, non tutte le mamma sono come la sua, o come la mamma di Vernica, quante di noi da "piccole" quando rubavamo i collant alla mamma abbiamo sentito frasi del tipo" guarda che nonsei una bimba" o frasi simili e noi per paura di "offenderli" facevamo tutto di nascosto.
Si è ovvio che una madre verso il proprio figli.. ha una innata protezione ( siamo tutti degli animali e le femmine proteggono sempre il loro piccoli fin quando non sono capaci di autodifendersi) ma accettare una cosa così ad una età che, si sei grande, ma non sei ancora grande, è da portargli rispetto
claudia : Love :

Frida

Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da Frida »

Sery ha scritto:
Frida ha scritto:
non ne dubito e credo anch'io che si tratti di una necessità. Ma per essere felici non è sufficiente respirare, mangiare... e allora mi chiedo se si possa parlare solo di un dovere.
Frida in che senso ‘solo di un dovere’?
Felicità non è direttamente collegata a transizione, essa si costruisce negli anni con le dinamiche della vita. Sicuramente operare un allineamento tra psiche e corpo è importante ma non è tutto ma soprattutto non è la soluzione di tutti i problemi.
Credo che una persona che ha realmente disforia di genere non possa far altro che seguire questo percorso, per cui resto dell’idea che non si tratti di coraggio ma di una scelta importante che cambia la vita per sempre.
Qualcosa ne so anch’io
sono d'accordo, anche per me non si tratta di coraggio e sono certa che il percorso sia obbligato. Ho interpretato quando dici che hai fatto ciò che andava fatto come senso del dovere ma nella tua risposta hai poi precisato che si tratta di una scelta importante, senza trascurare "l'intenzionaità".

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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da vernica71 »

Frida ha scritto: Nel bellissimo racconto di Veronica grazie e sua madre viene meno quel senso di necessità. Si trova davanti a una scelta difficile ed è giusto che i genitori s'interessino. Infine è la madre ad accompagnarla da uno specialista mentre il padre "non fece mai cenno alla questione".

A distanza di anni è difficile dire cosa sarebbe successo in quello studio medico ma soprattutto cosa sarebbe successo se ti avesse accompagnata anche tuo padre.

Non serve il coraggio per respirare, mangiare... ma ne serve tanto quando si pensa di "fare quello che è giusto" ed è esattamente come hai detto salvo che il punto di vista rimane quello dei genitori.
No... aspetta! C'è un fraintendimento! : Wink :
Sono certa che i miei ne avessero parlato tra loro e avessero concordato una condotta da tenere.
Io avevo soggezione di mio padre (sebbene non avesse mai avuto nei miei confronti atteggiamenti che
giustificassero questo mio sentire... anzi...) e probabilmente decisero di non mettermi in una situazione più
difficile...
Fu lui ad accompagnarmi in macchina a casa dell'amico che aveva organizzato la festa, e ricordo che la sera
che portammo a casa la parrucca, per scherzo la indossò! (decisamente la frangetta non gli donava...)... chi lo sà?
Forse riteneva che la mia fosse una fase passeggera...
Quanto a mia mamma... Tuttora non sa nulla di Veronica! Certo, sospetterà qualche cosa... Avrà notato (e in qualche
occasione me l'ha anche detto) che i miei abiti sono da abbottonati dalla parte sbagliata... Sicuramente dentro di sè
collegherà tutto questo a quanto accadde a suo tempo... Però questo non significa che abbia accettato Veronica!
L'unica occasione in cui ha visto Veronica dal vivo è stato il carnevale di quattro anni fà (quello del mio avatar... la mano
che mi porge la mimosa è la sua...) e la sua prima reazione non fù delle migliori... Ha capito che il trucco non mirava
alla "carnevalata" ma a qualche cosa di decisamente troppo "serio"... E la conferma me l'ha data a carnevale di quest'anno quando
mi ha detto:"Se ti vesti ancora come l'altra volta, io non vengo..." E alla mia domanda: "Ma ero proprio così impresentabile?"
la risposta è stata "Quello non era un costume di carnevale..."

Ripensando poi a quello che ho scritto nell'epilogo, mi è tornata in mente quello che potrebbe essere il motivo per cui
non ci fu un seguito. Qualche giorno dopo la visita, il neurochirurgo telefonò a casa nostra e, da quel che ricordo,
disse a mia mamma che la dottoressa, vista la giovane età e il fatto che comunque la situazione era
anche per me piuttosto confusa, consigliava di aspettare un po' di tempo - qualche mese - lasciandomi fare (per senza
agevolarmi) per vedere come evolveva la cosa; trascorso questo tempo di contattarla.
Purtroppo il medico morì qualche tempo dopo (infarto...sembra incredibile ma è vero!), e forse anche questo influì.

Veronica
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Frida

Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia

Messaggio da Frida »

Sicuramente ho frainteso qualcosa ma non tutto. Il tuo avatar è strastupendo ed è una certezza!

Nel video c'è una madre rassicurante ma finchè non comparirà anche un padre al suo fianco, ascolto con pacata perplessità certe affermazioni.

Forse i miei genitori non centrano nulla ma non mi sento di assolverli.
L'accettazione di mia madre è necessaria così come il riconoscimento di mio padre. Entrambi hanno provato il timore che il loro figlio non corrispondesse a quanto hanno sperato di vedere e accogliere tra le braccia. Tuttavia noi siamo persone intere è abbiamo costante bisogno di essere accettati e riconosciuti interamente sia dalla madre che dal padre. Adesso, credo di non poterci fare molto e se non gli ho mai detto nulla è perchè non è dipeso solo da me o dagli eventi ma soprattutto da loro.
L'accettazione parentale non è scontata e penso che sia possibile che una madre non accetti un figlio e che un padre lo disconosca. Mia madre vuole bene alla parte di me che sente di aver generato e questo per me è inaccetabile, mio padre riconosce in me solo la parte che lui ha generato e anche questo per me è inaccetabile nonostante tutto l'amore che mi danno.

Il coraggio è anche accettare ciò che non viene da se stessi e comprendere che i figli sono vite a sé.

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