Penso che le mamme lo sappiano.
Non saranno sicure al cento per cento, ma molti dubbi diventano certezze.
Anche se non ho mai messo, neanche di nascosto, i suoi indumenti, non so forse per una forma di rispetto.
E poi non sono i vestiti che ti fanno sentire donna.
Non so se mi percepiva come figlio o come figlia.?....
Avere certezze come le ha Olimpia è molto positivo, non dipende dall'età.
Le hai o non le hai , io non ne ho mai avute.
Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia
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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia
Allora vediamo.
Chiamamolo pure come vogliamo, coraggio, necessita', estremo bisogno... ma la sostanza non cambia.
Concordo pienamente con Sery, quando si arriva ad un certo punto questa strada va intrapresa.
Ovviamente seguendo il protocollo, ma non ci sono altre vie alternative, sia a 17 anni che a 52.
Quando il malessere per la propria condizione è tale da sopravvivere e non vivere, questa è la strada.
Almeno cosi' e' stato per me.
Come ho avuto modo di dire già in altre occasioni io non lo ritengo un atto di coraggio (almeno per il significato che do a questo termine) ma di disperazione.
Tempo fa feci l'esempio di un palazzo in fiamme, in cui ho provato a rifugiarmi all'ultimo piano nella speranza di non essere raggiunta dalle fiamme.
Ma quando sono arrivate anche li l'unica soluzione è sstata quella di gettarsi dalla finestra.
Per me non è coraggio, ma appunto disperazione.
Scusate ma nella realtaa' poi non la faccio cosi' tragica, ma è giusto per rendere l'idea.
Invece il coraggio, secondo me, è quello di coloro che hanno deciso di gettarsi con me a partire dai familiari.
Quello si, perchè per loro il palazzo non era assolutamente in fiamme.
Magari non sentivano neanche l'odore di fumo mentre io stavo intossicando.
Un abbraccio a tutte,
Maura
Chiamamolo pure come vogliamo, coraggio, necessita', estremo bisogno... ma la sostanza non cambia.
Concordo pienamente con Sery, quando si arriva ad un certo punto questa strada va intrapresa.
Ovviamente seguendo il protocollo, ma non ci sono altre vie alternative, sia a 17 anni che a 52.
Quando il malessere per la propria condizione è tale da sopravvivere e non vivere, questa è la strada.
Almeno cosi' e' stato per me.
Come ho avuto modo di dire già in altre occasioni io non lo ritengo un atto di coraggio (almeno per il significato che do a questo termine) ma di disperazione.
Tempo fa feci l'esempio di un palazzo in fiamme, in cui ho provato a rifugiarmi all'ultimo piano nella speranza di non essere raggiunta dalle fiamme.
Ma quando sono arrivate anche li l'unica soluzione è sstata quella di gettarsi dalla finestra.
Per me non è coraggio, ma appunto disperazione.
Scusate ma nella realtaa' poi non la faccio cosi' tragica, ma è giusto per rendere l'idea.
Invece il coraggio, secondo me, è quello di coloro che hanno deciso di gettarsi con me a partire dai familiari.
Quello si, perchè per loro il palazzo non era assolutamente in fiamme.
Magari non sentivano neanche l'odore di fumo mentre io stavo intossicando.
Un abbraccio a tutte,
Maura
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Re: Cambiare sesso a 17 anni, il coraggio di Olimpia
Maura, trovo calzante la tua spiegazione riguardo il "coraggio" .
Ed anch'io penso che nella realtà non sia poi così tragica : da tempo cerco di pormi in modo differente rispetto a ciò che mi accade e considerandolo non come un problema ma come una opportunità.
In tal modo riesco ad affrontare tutto in una prospettiva diversa , a non subire gli eventi ma a piuttosto a cavalcarli.
Se ci si piange (troppo) addosso, non si riesce a fare nulla , mentre ogni giorno è necessario fare dei passi , delle scelte, prendere delle decisioni.
Ed ognuna di queste porterà altre opzioni e via di seguito.
Per questo mi piace pensare di essere comunque artefice del mio destino e che il caso quindi non esista.
Buona giornata.
Linda
Ed anch'io penso che nella realtà non sia poi così tragica : da tempo cerco di pormi in modo differente rispetto a ciò che mi accade e considerandolo non come un problema ma come una opportunità.
In tal modo riesco ad affrontare tutto in una prospettiva diversa , a non subire gli eventi ma a piuttosto a cavalcarli.
Se ci si piange (troppo) addosso, non si riesce a fare nulla , mentre ogni giorno è necessario fare dei passi , delle scelte, prendere delle decisioni.
Ed ognuna di queste porterà altre opzioni e via di seguito.
Per questo mi piace pensare di essere comunque artefice del mio destino e che il caso quindi non esista.
Buona giornata.
Linda