in dialetto lombardo
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in dialetto lombardo
Normalmente sono MOLTO contro i campanilismi che ancora straziano la nostra nazione. Stavolta proprio non ho saputo resistere: se si tratta di ridere, tutto e' permesso (forse).
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--I'm a man, a woman, a lesbian, a genderless human, a pansexual, a cat, a positronic robot, whatever!
Re: in dialetto lombardo
Non la metterei sul campanilismo quanto sul fatto che si tratta delle nostre lingue natie, che poi per comprenderci in 60 milioni si faccia ricorso all’italiano, è un altro discorso, ma guai a farle morire come stanno provando da tempo, non dobbiamo diventare tutti figli della McDonald (in)coltura!
Tornando alla vignetta sarei curiosa di sapere da quale zona della Lombardia proviene, non riesco a riconoscerla, non vorrei fosse stata scritta da un foresto...
per la cronaca in pavese sarebbe: eh, g’ho i ball in güla, però am par da vèss un fighetón (fighetun in milanese)
Tornando alla vignetta sarei curiosa di sapere da quale zona della Lombardia proviene, non riesco a riconoscerla, non vorrei fosse stata scritta da un foresto...
per la cronaca in pavese sarebbe: eh, g’ho i ball in güla, però am par da vèss un fighetón (fighetun in milanese)
- vernica71
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Re: in dialetto lombardo
Pe una volta concordo con Eva... i dialetti sono radici culturali che mantengono e trasmettono
la storia dei luoghi in cui vengono parlati e come tali andrebbero insegnati a scuola...
Sul dialetto nella foto... a me sembra un tentativo di trascrizione non particolarmente riuscito
(trascrivere il dialetto, fondamentalmente una lingua parlata ma non scritta, è decisamente difficile
se non lo si conosce bene...) e probabilmente portato a termine da un "foresto"...
Veronica
la storia dei luoghi in cui vengono parlati e come tali andrebbero insegnati a scuola...
Sul dialetto nella foto... a me sembra un tentativo di trascrizione non particolarmente riuscito
(trascrivere il dialetto, fondamentalmente una lingua parlata ma non scritta, è decisamente difficile
se non lo si conosce bene...) e probabilmente portato a termine da un "foresto"...
Veronica
- angelaingrid
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Re: in dialetto lombardo
Io, da brava toscana, sono sempre stata lontana dal mondo dialettale (che in ogni caso è giusto salvaguardare).
Da noi il dialetto non esiste, al massimo quella che si chiama "calata", che altro non è che la lingua italiana (che del resto è nata a Firenze) con qualche inflessione locale, e nulla più. Un fiorentino viene capito ovunque vada, uno che parla stretto dialetto torinese molto meno.
Mi ricordo una volta era a tavola con delle persone e queste (molto maleducate, direi) per non farsi capire dagli altri si misero a parlare piemontese strettissimo: non una sola parola è stata compresa da chi non era delle loro parti.
E così pure il milanese, il veneto, il ligure...
Ecco, in Toscana e nel Lazio (soprattutto Roma) questo non esiste.
Da noi il dialetto non esiste, al massimo quella che si chiama "calata", che altro non è che la lingua italiana (che del resto è nata a Firenze) con qualche inflessione locale, e nulla più. Un fiorentino viene capito ovunque vada, uno che parla stretto dialetto torinese molto meno.
Mi ricordo una volta era a tavola con delle persone e queste (molto maleducate, direi) per non farsi capire dagli altri si misero a parlare piemontese strettissimo: non una sola parola è stata compresa da chi non era delle loro parti.
E così pure il milanese, il veneto, il ligure...
Ecco, in Toscana e nel Lazio (soprattutto Roma) questo non esiste.
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.
- Mari-dany
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Re: in dialetto lombardo
Per il toscano concordo, molto meno per il romano.
Lo si capisce solo a forza di aver visto film di Sordi e Verdone. E di sentire gli annunciatori RAI...
In effetti se mi metto a parlare piemontese, ben pochi mi capiscono.
Vi racconto un episodietto di mercoledì. Mentre salivo alla punta Aquila (una meta della nostra zona, molto battuta) supero un gruppo di vecchietti (come se io fossi giovane....). Uno del gruppo si toglie molto gentilmente dalla traccia per farmi passare. Io gli dico in piemontese "Grassie, ma mi i l'avio pa' pressa" (Grazie, ma non avevo fretta). Questo perchè la montagna è ancora l'unico posto in cui normalmente siamo ancora tutti delle nostre parti.
Lui mi guarda con aria stranita. Vabbè, sarà stanco, mi dico, e proseguo
Arrivo in vetta insieme all'avanguardia del gruppo e scopro che arrivano da Parabiago, vicino a Legnano...
Per dire che non ci comprendiamo nemmeno fra noi nordisti.
Comunque il problema delle nostre vecchie lingue è abbastanza grave. Siamo ormai in pochissimi a parlarle, la grammatica non la conosce quasi nessuno, e così si leggono cose ignobili , riportate ad orecchio, senza la minima parvenza di regole.
Lo si capisce solo a forza di aver visto film di Sordi e Verdone. E di sentire gli annunciatori RAI...
In effetti se mi metto a parlare piemontese, ben pochi mi capiscono.
Vi racconto un episodietto di mercoledì. Mentre salivo alla punta Aquila (una meta della nostra zona, molto battuta) supero un gruppo di vecchietti (come se io fossi giovane....). Uno del gruppo si toglie molto gentilmente dalla traccia per farmi passare. Io gli dico in piemontese "Grassie, ma mi i l'avio pa' pressa" (Grazie, ma non avevo fretta). Questo perchè la montagna è ancora l'unico posto in cui normalmente siamo ancora tutti delle nostre parti.
Lui mi guarda con aria stranita. Vabbè, sarà stanco, mi dico, e proseguo
Arrivo in vetta insieme all'avanguardia del gruppo e scopro che arrivano da Parabiago, vicino a Legnano...
Per dire che non ci comprendiamo nemmeno fra noi nordisti.
Comunque il problema delle nostre vecchie lingue è abbastanza grave. Siamo ormai in pochissimi a parlarle, la grammatica non la conosce quasi nessuno, e così si leggono cose ignobili , riportate ad orecchio, senza la minima parvenza di regole.
- Monica Poli
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Re: in dialetto lombardo
Che i dialetti siano da conservare è giustissimo... Purtroppo però sono destinati a perdersi, esattamente come si sono perduti tanti mestieri che non si praticano più.
Io mi vanto di saper parlare il dialetto della mia regione e della mia zona, ma quando vado in montagna e mi trovo a chiacchierare con i margari, realizzo che il mio è un dialetto cittadino, italianizzato in moltissimi termini.
Loro ancora parlano quello originale. Chissà fino a quando...
Io mi vanto di saper parlare il dialetto della mia regione e della mia zona, ma quando vado in montagna e mi trovo a chiacchierare con i margari, realizzo che il mio è un dialetto cittadino, italianizzato in moltissimi termini.
Loro ancora parlano quello originale. Chissà fino a quando...
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.
- Mari-dany
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Re: in dialetto lombardo
Il piemontese cambia nel giro di dieci chilometri.Monica Poli ha scritto:Io mi vanto di saper parlare il dialetto della mia regione e della mia zona, ma quando vado in montagna e mi trovo a chiacchierare con i margari, realizzo che il mio è un dialetto cittadino, italianizzato in moltissimi termini.
Loro ancora parlano quello originale. Chissà fino a quando...
Però il torinese lo hanno sempre capito tutti qui attorno. Forse perchè nel secolo scorso era necessario parlarlo essendo la lingua che parlava il re.
Che poi qui è un pasticcio ulteriore, perchè nelle vallate abbiamo anche il franco-provenzale e l'occitano, a loro volta molto differenti spostandosi di poco.
Ma penso che, tempo un trenta-quarant'anni il tutto scomparirà e rimarrà una curiosità per studiosi come l'antico egiziano.
Io sono dell'ultima generazine cresciuta parlando il dialetto da piccola, mentre mio fratello di undici soli anni più giovane è cresciuto già parlando italiano.
- LellaB
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Re: in dialetto lombardo
Io ho imparato il piemontese alle superiori per non essere emarginato. Ora vivo in un paesino dove i locali parlano un piemontese già contaminato dai dialetti della Val Susa e qualche parola bisogna ripeterla e magari specificarla perché sennò non ti capiscono. comunque in alcune case le famiglie giovani parlano solo piemontese per cultura e conservazione della lingua... questa cosa mi intriga molto e la considero un atto di amore verso le origni, la propria terra, la cultura che non si tramanda più...Mari-dany ha scritto: Io sono dell'ultima generazine cresciuta parlando il dialetto da piccola, mentre mio fratello di undici soli anni più giovane è cresciuto già parlando italiano.
Antonella
E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)
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- Mari-dany
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Re: in dialetto lombardo
Nei paesini, specie nel cuneese, trovi ancora dei giovani che parlano correntemente la nostra lingua, ma sono sempre meno.
Nelle città praticamente nessuno.
Nelle città praticamente nessuno.
Re: in dialetto lombardo
Le città ormai si sono snaturate, trovare un milanese doc che parli in meneghino? Più facile il 6 al Superenalotto... nei piccoli paesi ancora lo si parla ed è una ricchezza inestimabile, non solo in Piemonte ma anche qui e credo un po’ ovunque ci sono differenze tra campanile e campanile. Faccio un esempio della mia zona, 3 paesi disposti a triangolo, i 2 principali a distanza di 3 km e il terzo a 4 da entrambi, il comunissimo uovo si pronuncia in 3 modi diversi: öeuv, òv, àv... in quest’ultimo paese, il peperone che è il pivrón in tutta la provincia, diventa puvrón...
Io trovo ciò fantastico.
Io trovo ciò fantastico.