Forse, veramente tanti. "In English", sperando che la lingua di Albione non sia un grave problema per il grosso de* presenti.
Mi sto leggendo, ma "a puntate" e col contagocce, una recente (e interessantissima) discussione in questo forum, dove si e' visto un po' di tutto: logica binaria e non, etichette e ragionamenti.
Prima di intervenire, posto che sia davvero possibile, vorrei leggermela fino in fondo. Una volta arrivato alla fine sospetto, pero', che non sara' proprio possibile aggiungere qualcosa che prima non sia gia' stato scritto e ottimamente "smontato" nei suoi numerosi significati.
Salvo una cosa, giusto la piu' ovvia e ripetuta di tutte: il fatto che il sentire, le priorita', le etichette, forse sono numerose almeno quante lo sono le persone.
Quanti colori ha l'arcobaleno?
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Quanti colori ha l'arcobaleno?
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Re: Quanti colori ha l'arcobaleno?
Sicuramente è una lettura interessante.
Tante volte le etichette ci stanno strette, a volte però ne sentiamo (o forse solo io, boh) il bisogno per non sentirci soli, per sentirci parte di un gruppo.
Mi viene in mente un tweet che ho letto tempo fa sulla recente "esplosione" di casi "gender not conforning" e di come vada vista non tanto come una sorta di moda, ma piuttosto come l'effetto di una risposta più aperta da parte della società, come è successo con le persone mancine che fino a non molto tempo fa venivano forzatamente "corrette".
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Tante volte le etichette ci stanno strette, a volte però ne sentiamo (o forse solo io, boh) il bisogno per non sentirci soli, per sentirci parte di un gruppo.
Mi viene in mente un tweet che ho letto tempo fa sulla recente "esplosione" di casi "gender not conforning" e di come vada vista non tanto come una sorta di moda, ma piuttosto come l'effetto di una risposta più aperta da parte della società, come è successo con le persone mancine che fino a non molto tempo fa venivano forzatamente "corrette".
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Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Quanti colori ha l'arcobaleno?
Questo e' sicuro. Nessuno desidera sentirsi solo.Alyssa ha scritto:[...]
Tante volte le etichette ci stanno strette, a volte però ne sentiamo (o forse solo io, boh) il bisogno per non sentirci soli, per sentirci parte di un gruppo.
Per esperienza, temo di poter dire con alta confidenza che la societa', abbandonata a se' stessa, non fara' altro che perpetuare il passato, per lo piu' cavalcando una ottocentesca idea di decenza nei casi migliori. Nei casi peggiori, sfogando le piu' primitive voglie di fare la guerra a qualcuno (e per fare una guerra ci vuole il nemico da combattere).Alyssa ha scritto:Mi viene in mente un tweet che ho letto tempo fa sulla recente "esplosione" di casi "gender not conforning" e di come vada vista non tanto come una sorta di moda, ma piuttosto come l'effetto di una risposta più aperta da parte della società,
Pochi meglio di me conoscono altrettanto bene il "ventre molle" della altrimenti avanzata Lombardia. Il grosso di chi e' "la' fuori" cavalchera' ben volentieri, ed in qualsiasi momento, l'onda del degrado dei costumi; giustificando a spron battuto, pero' (perche' nessuno ammette di essere stato tradito o di aver scelto male: mai), i propri politici preferiti, fino ad una classe dirigente che mai come in quest'epoca si e' dimostrata ingorda (non lo dico io, lo dicono statistiche contrabbandate di straforo nei titoli di coda di un film di serie B intitolato "Poliziotti di riserva").
Tutto e' possibile. Non facile, ma almeno possibile si'.Alyssa ha scritto:[...]come è successo con le persone mancine che fino a non molto tempo fa venivano forzatamente "corrette".
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L'importante e' progredire.
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Re: Quanti colori ha l'arcobaleno?
Io penso che proprio perché il mondo è vario come le persone per questo è interessante l'opinione e l'esperienza di tutti... dire qualcosa di nuovo può essere un vero rompicapo... però io sono sicura che ognuna/o avrà sempre una particolare sfumatura o esperienza personale che arricchisce chi la legge, o forse qualcuno avrà qualche nuova domanda o curiosità non ancora soddisfatta da aggiungere... in realtà anche vedere che una persona condivide o non condivide le parole di qualcun altro è prezioso, proprio perché dietro le parole ci sono le persone, e ognuna ha un valore infinitamente grande... le parole, anche le più spettacolari o raffinate non potranno mai oscurare la bellezza di vedere la presenza viva di una persona... sempre secondo me.strano72 ha scritto: Prima di intervenire, posto che sia davvero possibile, vorrei leggermela fino in fondo. Una volta arrivato alla fine sospetto, pero', che non sara' proprio possibile aggiungere qualcosa che prima non sia gia' stato scritto e ottimamente "smontato" nei suoi numerosi significati.
Salvo una cosa, giusto la piu' ovvia e ripetuta di tutte: il fatto che il sentire, le priorita', le etichette, forse sono numerose almeno quante lo sono le persone.