Monica, Cinzia, Alyssa:
Non siete affatto OT, almeno in relazione all'intenzione con la quale ho aperto il topic.
A parte le considerazioni sulla bizzarria di questa pratica, che condivido, la cosa che mi ha colpito in particolare e' stata proprio la frase riportata da Monica, che non a caso ho posto in apertura.
Il desiderio di bellezza, la sensazione di non bastarsi, la fame di vita.
Questo mi ha colpito perche' e' qualcosa che provo anche io, pur non indossando uno scafandro di lattice.
E' quello che prova Monica, il cui modo di fare crossdressing e' molto diverso dal mio, eppure questa cosa ci unisce.
E' quella sensazione di stupore che ha provato per un attimo Alyssa mentre si guardava allo specchio, e che ben conosco avendola provata piu' volte io stessa.
E' quel tentativo di trascendersi, di portarsi oltre i confini ristretti della propria esistenza quotidiana.
E' quel qualcosa di profondo che per un attimo vediamo balenare in uno specchio, riflesso in una vetrina, nell'obiettivo di una fotocamera che immortala un momento in cui non siamo piu' noi, ma altro.
Io non so come si chiama questa cosa ma mi fa stare bene, se la faccio rende migliore la mia esistenza anche quando non la pratico.
E quando non c'e', un po' mi manca.
Perche', semplicemente, e' bella.
E' parte di me.
Forse, la migliore.
Rubberdoll: nei panni di una bionda
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- AnnaSettantatre
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
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"La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia." (E. Flaiano)
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- Monica Poli
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Si, devo dire che ho letto espressioni inedite riguardo a quello che, nonostante tutti i tentativi di dargli un senso, rimane sempre per me un mistero.
Le sensazioni che ancora oggi provo, quando mi affaccio allo specchio dopo la trasformazione, sono identiche a quelle che provavo più di cinquant'anni fa. Nulla è cambiato, se non la qualità dell'immagine. Stesse emozioni, stesso tuffo al cuore, stesso corto circuito, stessa incredulità. Stessa eccitazione.
Questo "star bene", spesso tradotto con termini come euforia, pace, tranquillità e relax, è costante nel tempo, una linea continua che attraversa i giorni, i mesi, gli anni.
L'ho spesso paragonato ad una droga, e continuo a ritenere che qualche analogia vi sia.
Ma ho anche la ferma convinzione che, se di un tipo di droga si tratta, i suoi effetti collaterali siano positivi, a patto che vi sia la possibilità di gestirla il più possibile assieme ai propri affetti, di incanalarla entro argini sicuri, di manovrarla con la necessaria delicatezza.
Anna dice che è una cosa bella, e lo penso anch'io. Ma una cosa non è mai bella in termini assoluti.
Questo forum può testimoniare che nello stesso istante in cui noi consideriamo questa cosa "bella" vi sono altre persone che la vivono come una tragedia.
Segno che vi è ancora molta strada da fare sul terreno della conoscenza, dell'indagine, dell'approfondimento, per comprendere il più esattamente possibile la natura di questa "cosa" con cui abbiamo, nostro malgrado e nel bene o nel male, a che fare.
Le sensazioni che ancora oggi provo, quando mi affaccio allo specchio dopo la trasformazione, sono identiche a quelle che provavo più di cinquant'anni fa. Nulla è cambiato, se non la qualità dell'immagine. Stesse emozioni, stesso tuffo al cuore, stesso corto circuito, stessa incredulità. Stessa eccitazione.
Questo "star bene", spesso tradotto con termini come euforia, pace, tranquillità e relax, è costante nel tempo, una linea continua che attraversa i giorni, i mesi, gli anni.
L'ho spesso paragonato ad una droga, e continuo a ritenere che qualche analogia vi sia.
Ma ho anche la ferma convinzione che, se di un tipo di droga si tratta, i suoi effetti collaterali siano positivi, a patto che vi sia la possibilità di gestirla il più possibile assieme ai propri affetti, di incanalarla entro argini sicuri, di manovrarla con la necessaria delicatezza.
Anna dice che è una cosa bella, e lo penso anch'io. Ma una cosa non è mai bella in termini assoluti.
Questo forum può testimoniare che nello stesso istante in cui noi consideriamo questa cosa "bella" vi sono altre persone che la vivono come una tragedia.
Segno che vi è ancora molta strada da fare sul terreno della conoscenza, dell'indagine, dell'approfondimento, per comprendere il più esattamente possibile la natura di questa "cosa" con cui abbiamo, nostro malgrado e nel bene o nel male, a che fare.
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Non potrei mai, sara' una mia paranoia ma il piacere fisico del contatto diretto e il piu' possibile naturale con gli indumenti femminili e' fondamentale per me! Con una tuta siffatta come fai a sentire morbidezza di pizzi e voile che ti sfiorano e svolazzano mentre ti muovi?
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
In effetti in alcuni casi il risultato è più da Stephen King che non da fanciulla della porta accanto.
Tuttavia non mi sento di giudicare: io non lo farei, però se qualcuno lo fa e ci si trova bene... buon per lui, no?
Ho visto che ultimamente stanno venendo fuori delle maschere ben fatte e molto realistiche, anche se sempre inquietanti. Per quel che riguarda il corpo, invece, la cosa non mi sconvolge più di tanto: è soltanto una versione più sofisticata delle protesi di silicone per il seno. Mi spaventa il prezzo, invece: ho letto cose tipo 2-3.000€...
Io non soffro di claustrofobia: magari la cosa non è poi molto diversa dal mettersi un bustino contenitivo. Più che altro mi preoccuperebbe il materiale di questi body suits, visto che la pelle non respirerebbe e che più di una mezz'oretta è sconsigliabile starci, se non si vuole svenire.
Tuttavia non mi sento di giudicare: io non lo farei, però se qualcuno lo fa e ci si trova bene... buon per lui, no?
Ho visto che ultimamente stanno venendo fuori delle maschere ben fatte e molto realistiche, anche se sempre inquietanti. Per quel che riguarda il corpo, invece, la cosa non mi sconvolge più di tanto: è soltanto una versione più sofisticata delle protesi di silicone per il seno. Mi spaventa il prezzo, invece: ho letto cose tipo 2-3.000€...
Io non soffro di claustrofobia: magari la cosa non è poi molto diversa dal mettersi un bustino contenitivo. Più che altro mi preoccuperebbe il materiale di questi body suits, visto che la pelle non respirerebbe e che più di una mezz'oretta è sconsigliabile starci, se non si vuole svenire.
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
https://youtu.be/LLZc3bce0KI in italia però mica si scherza.
Valeria
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Pienamente d'accordo con te! queste maschere sintetiche ti fanno soffocare, e poi ste cose in latex non mi attirano proprio! poi a chi piace... ognuno ha i propri gusti!!!LauraB ha scritto:Pur capendo le motivazioni, non riesco a farmela piacere.. e poi soffrirei di claustrofobia... non indosso mai nemmeno una guaina per cambiarmi le forme, lascio che siano gli abiti a "lavorare"...figuriamoci una muta
less is more... e li dentro sarei proprio less e cott...