Rubberdoll: nei panni di una bionda
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Rubberdoll: nei panni di una bionda
"...Eppure, come dicevamo all’inizio, se la modalità adottata dai female masker per esprimere una loro intima necessità può lasciare perplessi, questa stessa necessità è qualcosa che conosciamo tutti. È il desiderio di bellezza, di essere degni d’ammirazione – della propria ammirazione innanzitutto -, la sensazione di non bastarsi e la tensione ad essere più di se stessi. La voglia di vivere più vite in una, di essere più persone allo stesso tempo, di scrollarsi di dosso il monotono personaggio che siamo tenuti a interpretare, pirandellianamente, ogni giorno. È una fame di vita, se vogliamo."
Il mondo del rubber doll masking e' ancora piu' sconosciuto del nostro, ma al di la' delle modalita' d'espressione che si possono non condividere presenta molti e interessanti punti di contatto se non con tutto almeno con parte del nostro contesto.
Per questo motivo vi propongo questo interessante articolo dal sito Bizzarro Bazar, come sempre ben scritto, leggibilissimo e altrettanto ben documentato.
A voi: Rubberdoll - Nei panni di una bionda
Il mondo del rubber doll masking e' ancora piu' sconosciuto del nostro, ma al di la' delle modalita' d'espressione che si possono non condividere presenta molti e interessanti punti di contatto se non con tutto almeno con parte del nostro contesto.
Per questo motivo vi propongo questo interessante articolo dal sito Bizzarro Bazar, come sempre ben scritto, leggibilissimo e altrettanto ben documentato.
A voi: Rubberdoll - Nei panni di una bionda
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"La stupidità degli altri mi affascina, ma preferisco la mia." (E. Flaiano)
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Rubberdoll: nei panni di una bionda
Conosco l'argomento.
Certo che sarebbe una bella comodità se si potesse indossare un intero e realistico corpo femminile.
È un po' ciò che facciamo quando usiamo imbottiture, corsetti e simili, no?
Certo che sarebbe una bella comodità se si potesse indossare un intero e realistico corpo femminile.
È un po' ciò che facciamo quando usiamo imbottiture, corsetti e simili, no?
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Esatto, anche se credo che per il momento il gioco non vale la candela non mi sembra molto convincente preferisco il crossdressing "tradizionale"
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Interessanti anche -alcuni- commenti
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Convengo che le maschere siano assai poco realistiche e che l'effetto sia discutibile, tuttavia nel leggere le motivazioni addotte da alcuni dei praticanti intervistati ho provato una sensazione di forte empatia e riconoscimento, per non parlare del corsivo che ho citato in apertura del post.
Insomma, ho trovato parecchio su cui riflettere: questa gente fa una cosa diversa da quella che faccio io, ma con motivazioni in cui almeno in parte mi riconosco.
Insomma, ho trovato parecchio su cui riflettere: questa gente fa una cosa diversa da quella che faccio io, ma con motivazioni in cui almeno in parte mi riconosco.
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Pur capendo le motivazioni, non riesco a farmela piacere.. e poi soffrirei di claustrofobia... non indosso mai nemmeno una guaina per cambiarmi le forme, lascio che siano gli abiti a "lavorare"...figuriamoci una muta
less is more... e li dentro sarei proprio less e cott...
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Beh, credo che anche quelli che si rinchiudono in tute di lattice, abbiamo qualche motivazione simile alla nostra.
Bambola o meno, Io soffrirei di claustrofobia...
Irene.
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
conoscevo già questo mondo, e non nego che per una volta mi piacerebbe provare l'esperienza.
sono però rimasto deluso dal video di lucignolo: sono andati a prendere proprio la rubberdoll meno femminile che ci sia, per non parlare della maschera
sono però rimasto deluso dal video di lucignolo: sono andati a prendere proprio la rubberdoll meno femminile che ci sia, per non parlare della maschera
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Ecco, era più o meno ciò che intendevo anch'io.AnnaSettantatre ha scritto: Insomma, ho trovato parecchio su cui riflettere: questa gente fa una cosa diversa da quella che faccio io, ma con motivazioni in cui almeno in parte mi riconosco.
Tolto chi lo fa esclusivamente per pulsione sessuale, è una pratica che io definirei parallela alla nostra: l'obiettivo è diverso ma il "percorso mentale" è molto simile.
Per la cronaca, ce n'è anche una sottocategoria con maschere in stile manga: kigurumi che a quanto pare vuol dire "gioco delle bambole viventi".
Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Rubberdoll: nei panni di una bionda
Bo...io credo che sia una pratica sessuale in primis.....quando mi travesto cerco di assaporare il contatto tra pelle e indumenti cerco la liberta' di movimento la trasformazione della figura attraverso il semplice cambio di vestiario.....se devo mettere la tuta da palombaro farei il subdresser ihihihih non credete? Poi che ci possa essere una similitudine e' innegabile ma lontanissima...tipo vado a roma da milano passando da Reggio Calabria ahahahah....