Questa volta invece no: con Monica mi sono scontrato qualche volte ma non ha mai detto cose banali e oltretutto scrive in italiano corretto e leggibile (cosa non scontata) e poi il titolo del topic mi ha fatto temere non dico il peggio ma quasi.
Francamente mi dispiace che Monica decida di ritirarsi come opinionista del forum (io mi sono già ritirato ufficialmente come crossdresser e senza rimpianti, per cui mi intendo di ritiri...), e inoltre condivido il suo post.
Mi hanno colpito i seguenti passi:
un’identità sessuale maschile non si trasforma in femminile (e viceversa) col passare degli anni, e quindi non è ipotizzabile che una persona normale diventi disforica in tarda età e che quindi si renda necessario il cosiddetto “riallineamento” in una fase tardiva della vita.
È una cosa che ho sempre sostenuto a spada tratta pure io...
Ma proseguiamo.
non si spiegherebbe come possa esistere una così alta percentuale di persone classificate come disforiche che approdano con tutta calma ad un percorso di transizione solo dai quarantacinque/cinquant’anni in su, come se per alcune di loro, solo ad un certa età e dopo una vita trascorsa attuando pratiche di travestimento sempre più affinate e credibili, si palesasse la necessità (o la volontà, o il desiderio) di esprimere sé stesse interamente in versione femminile e di vivere come donne per il resto della propria vita. O, almeno, tutto ciò non si spiegherebbe se queste persone fossero realmente disforiche, ma la cosa diventa invece plausibile se queste persone anziché disforiche fossero in realtà autoginefile.
In effetti non ci voleva molto a capire che la chiave di tutto era l'autoginefilia, mascherata però da disforia, come a chiedere un alibi e una giustificazione. Questa è sempre stata anche la mia opinione.
E concordo alla stragrande pure col seguente passo:
Ciò è probabilmente dovuto al fatto che chi è personalmente coinvolto nelle dinamiche che riguardano tutti questi aspetti non è in grado di avere quella lucidità e quel distacco indispensabili per evitare permalosità e personalismi, i quali fatalmente finiscono per compromettere una serena analisi complessiva dell’intera tematica.
Nella speranza che Monica ci ripensi, anche perché abbiamo avuto un fitto scambio epistolare nel mio periodo post malattia, concludo il mio post.
In realtà io l'ho capita benissimo!