La sequenza

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Monica Poli
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La sequenza

Messaggio da Monica Poli »

L'altro giorno scorrevo su Google una serie di immagini di capi d'abbigliamento maschili cercando degli spunti per il mio lavoro.
Passando in rassegna le varie immagini, i miei occhi si soffermavano sempre ed inevitabilmente sulle quelle poche figure femminili che di tanto in tanto spiccavano tra uomini in giacca e cravatta.
E, ovviamente, ad attrarmi di più erano le immagini di donne e ragazze piuttosto carine.
Ho pensato che questa sia una cosa perfettamente normale per un uomo, esattamente come capita per la strada quando il mio sguardo viene attratto solo ed esclusivamente dalle donne che incrocio o che mi precedono. È nella natura maschile notare la bellezza femminile e poi desiderarla.
Notare - Apprezzare - Volere - Avere. Credo sia questa, in sintesi, la sequenza che determina, dalla notte dei tempi, l'approccio di un uomo nei confronti di una donna. Ovviamente s'intende che per il "volere" e l' "avere" ci sia il consenso da perte della donna (su questo sicuramente Véro dirà la sua).
Ma tutto ciò è per dire che alla sequenza dei quattro verbi di cui sopra, per me se ne aggiunge un quinto: Notare - Apprezzare - Volere - Avere - Essere.
Oltre ad amare la donna, io voglio anche - seppur occasionalmente - "essere" ciò che amo, anche se per me "essere" non significa essere donna intrinsecamente ma esserlo apparentemente e sentirmici tale grazie agli artifizi "tecnici" che lo consentono.
Forse è questa cosa in più che ci distingue da qualsiasi altro uomo. La normalità è la sequenza di quattro verbi, mentre noi ne abbiamo cinque.
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

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Re: La sequenza

Messaggio da Kizzyheels »

Monica Poli ha scritto: Ma tutto ciò è per dire che alla sequenza dei quattro verbi di cui sopra, per me se ne aggiunge un quinto: Notare - Apprezzare - Volere - Avere - Essere.
Oltre ad amare la donna, io voglio anche - seppur occasionalmente - "essere" ciò che amo, anche se per me "essere" non significa essere donna intrinsecamente ma esserlo apparentemente e sentirmici tale grazie agli artifizi "tecnici" che lo consentono.
Forse è questa cosa in più che ci distingue da qualsiasi altro uomo. La normalità è la sequenza di quattro verbi, mentre noi ne abbiamo cinque.
concordo sempre precisa e dettagliata come al solito...

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Re: La sequenza

Messaggio da alexa70 »

Monica Poli ha scritto:L'altro giorno scorrevo su Google una serie di immagini di capi d'abbigliamento maschili cercando degli spunti per il mio lavoro.
Passando in rassegna le varie immagini, i miei occhi si soffermavano sempre ed inevitabilmente sulle quelle poche figure femminili che di tanto in tanto spiccavano tra uomini in giacca e cravatta.
E, ovviamente, ad attrarmi di più erano le immagini di donne e ragazze piuttosto carine.
Ho pensato che questa sia una cosa perfettamente normale per un uomo, esattamente come capita per la strada quando il mio sguardo viene attratto solo ed esclusivamente dalle donne che incrocio o che mi precedono. È nella natura maschile notare la bellezza femminile e poi desiderarla.
Notare - Apprezzare - Volere - Avere. Credo sia questa, in sintesi, la sequenza che determina, dalla notte dei tempi, l'approccio di un uomo nei confronti di una donna. Ovviamente s'intende che per il "volere" e l' "avere" ci sia il consenso da perte della donna (su questo sicuramente Véro dirà la sua).
Ma tutto ciò è per dire che alla sequenza dei quattro verbi di cui sopra, per me se ne aggiunge un quinto: Notare - Apprezzare - Volere - Avere - Essere.
Oltre ad amare la donna, io voglio anche - seppur occasionalmente - "essere" ciò che amo, anche se per me "essere" non significa essere donna intrinsecamente ma esserlo apparentemente e sentirmici tale grazie agli artifizi "tecnici" che lo consentono.
Forse è questa cosa in più che ci distingue da qualsiasi altro uomo. La normalità è la sequenza di quattro verbi, mentre noi ne abbiamo cinque.
Come non darti ragione al cento per cento ... Leggendo il tuo post mi sono riconosciuta appieno nella tua esposizione ... Grande !!

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Alla nascita ciascuno di noi ha ricevuto un biglietto.
Un biglietto di sola andata, che non prevede rimborso, che non concede una seconda corsa, che scade solo quando raggiungeremo la destinazione finale, l'unica certa di questo viaggio.
Che non sappiamo quanto dura.
L'unica cosa che possiamo fare e' quella di godercelo nel modo migliore e piu' completo che possiamo immaginare, cercando di toccare tutte le destinazioni che desideriamo. ...
Abbiamo il diritto, ma anche il dovere, di sfruttare al meglio ogni istante che il viaggio ci mette a disposizione, perche', alla fine, non possiamo pensare di andarcene con troppi rimpianti ....

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Re: La sequenza

Messaggio da LindaB »

Ho pensato che questa sia una cosa perfettamente normale per un uomo, 

Anche per una lesbica o comunque per chiunque abbia attrazione per ... : Razz :
Linda

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Monica Poli
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Re: La sequenza

Messaggio da Monica Poli »

LindaB ha scritto:Ho pensato che questa sia una cosa perfettamente normale per un uomo, 

Anche per una lesbica o comunque per chiunque abbia attrazione per ... : Razz :
Linda
Si, certo... ovviamente! : Wink :
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.

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Re: La sequenza

Messaggio da Véro »

Monica Poli ha scritto: Ovviamente s'intende che per il "volere" e l' "avere" ci sia il consenso da perte della donna (su questo sicuramente Véro dirà la sua).
La mia? La mia, caro Claudio, è che concordo in toto! : Chessygrin :
Anche per quel che riguarda la precisazione "sentirmici tale grazie agli artifizi "tecnici"".
Certo, se trascuriamo i concetti e andiamo in cerca delle parole... allora, ad esempio, l' "ovviamente" si applica solo alle persone cosiddette civili : Eeek : ed il "volere" è indipendente dal consenso. : Smile :
Ma resta il fatto che la sintesi in quattro (cinque) verbi della nostra (di noi maschietti e di noi XDs) essenza "sessuale" mi sembra mirabile e, come tuo solito, crudamente esplicativa! : Thumbup :
........... Se ci penso, però, .... io spesso guardo le donne anche senza concupiscenza, solo per vedere come vestono o come si muovono.... E non guardo solo le donne ..... qualche volta, specie se sono en femme, qualche pensierino censurabile lo rivolgo anche a qualche bel maschietto.... : WohoW : .... Ma questa è un'altra storia! : Smile :
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Re: La sequenza

Messaggio da strano72 »

"Essere non essere? Questo e' il problema."
Qualche idea sparsa, qui di seguito, in un ultimo rantolo di pensieri di questa debilitante giornata.

Crescere comincia proprio con l'imitare. Prima nei movimenti, nelle azioni, nel linguaggio. Poi ciascuna persona sceglie, decide cio' che le piace negli altri e ne insegue la strada, possibilmente facendo si' che l'allievo superi il maestro, come si dice. La molla e' l'ammirazione. Passare dal voler essere il complemento di chi si ammira, a voler somigliare alla stessa persona, ad acquisirne i tratti che piacciono, e' un niente. I neurofisiologi parlano, a volte, di "neuroni-specchio" destinati precisamente alla funzione di immaginare l'imitazione per poi farne realta'. Cioe', chiudendo il cerchio, destinati a supportare l'apprendimento.

Altra forte spinta e' unificare cio' che nasce diviso. Gli autori di letteratura a volte si cimentano nello sforzo di unire cicli di storie diversi in uno solo. Gli scienziati sono tuttora alla ricerca di una teoria "del tutto" cioe' di un insieme di equazioni le piu' semplici possibili (e ben si sa quanto diventano, invece, cervellotiche) per descrivere tutti in una volta i fenomeni del mondo, macroscopici e microscopici insieme. In quella divisione che (anche etimologicamente) costituiscono i sessi, a un certo punto non si e' soddisfatti, non si puo' onestamente piu' esserlo; a meno, forse, di accontentarsi dei propri istinti come puo' capitare in civilta' piu' primitive della nostra, o in generazioni a noi nemmeno tanto precedenti. In questo le donne, tradite da una storia che, nel grosso delle culture, le ha relegate al ruolo di esseri inferiori, si stanno tuttora prendendo la propria rivincita incarnando il meglio della specie, probabilmente, in tutti i suoi aspetti. C'e' comunque di piu'.

Chiudo citando due storie di fantasia, due personaggi poco noti, due donne: una personaggio ricorrente in un telefilm e una protagonista di un cartone animato.

Ro Laren racconta la propria storia di esule bajoriana nell'episodio di Star Trek in cui compare il suo personaggio. Dopo che i militari Cardassiani invasero il suo mondo, quando ancora era una bambina, venne accompagnata da loro a vedere il padre che, torturato, piangeva, e si vergogno' della sua debolezza. Pur comprendendo, in seguito, quanto cio' fosse sbagliato, le rimase addosso il desiderio di essere e mostrarsi forte e, infatti, nel personaggio rimane, ogni volta che compare, proprio questa impronta. [Non a caso, l'attrice Michelle Forbes finira' per interpretare un'altra donna forte in fantascienza: il Capitano Caino della Pegasus, nella nuova serie Galactica e nel corrispondente film "Razor".]

Utena Tenjou e' la protagonista di una storia in cui, studentessa in un collegio, si adopera per tenere un'altra ragazza fuori dal ruolo, apparentemente inevitabile, di proprieta': di trofeo, in duelli combattuti con la spada. Il suo passato, pero', porta lo stesso rifiuto dell'idea di debolezza.
Recita cosi' il prologo:
====
Molto, moltissimo tempo fa c'era una giovane principessa a cui il destino aveva sottratto entrambi i genitori e che il lutto aveva sprofondato nella sofferenza. Un giorno apparve un principe che percorreva le vie del mondo su un cavallo bianco. L'aspetto del giovane era nobile e il suo sorriso gentile. La principessa fu avvolta dal profumo delle rose mentre il principe le asciugava le lacrime con un bacio.
"Piccola principessa che sopporti da sola il tuo grande dolore, non perdere mai il tuo coraggio e la tua nobilta' d'animo. Come ricordo di questo incontro, prendi il mio anello."
"Ti prego, dimmi: ci incontreremo di nuovo?"
"Certo. Non temere: sara' questo sigillo a guidarti da me."
Quel misterioso anello era forse un pegno di fidanzamento? La principessa non lo sapeva.
Era stato un bellissimo incontro, ma la principessa provava una tale ammirazione per quel giovane che decise di diventare un principe lei stessa. Chi puo' dire se fosse la scelta migliore per lei?
====
Chi puo' dire quanto una storia interessante come quella di Utena Tenjou celebri un modello in cui ormai crediamo in pochi, maschile uguale forte e femminile uguale debole?
Ultima modifica di strano72 il lunedì 11 giugno 2018, 22:54, modificato 1 volta in totale.
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Re: La sequenza

Messaggio da Katymakeup »

Sono perfettamente d'accordo con te Monica.

Nel mio caso personale però a volte penso che non mi bastano gli artifizi.
Vorrei essere qualcosa di più, ma non sempre si intende sempre mentre si è enfemme.
Avere la possibilità di avere un seno vero e un corpo femminile al comando quando si vuole.
Mantenere il proprio sesso maschile abbinato ad un corpo femminile e una mente ibrida divisa tra il pensiero maschile e femminile..... Un sogno.

Forse proprio perchè non potrò mai avere tutto ciò che esaspero la mia ricerca di femminilità puntando sul mondo drag.

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Re: La sequenza

Messaggio da Ale_lei »

Avere o Essere, Fromm ne ha scritto un saggio. Io dico Essere perchè va oltre il tempo, lo spazio, la percezione. Essere l'espressione più alta della coscienza, che per altro contiene in sè il tutto.
Notare, apprezzare, volere è una sequenza che si applica a tutto ciò che ci colpisce. Avere come quarto elemento mi sembra un po' meschino. Essere nella forma e nel modo in cui la nostra coscienza ha colto la vibrazione.
Tema su cui sto riflettendo da qualche settimana complice un video di un tal Chopra (premio IG Nobel - da leggersi tenendo a mente la scena.del fil Frankestain jr)
Baci
Luisa

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Re: La sequenza

Messaggio da Valeria »

Monica Poli ha scritto:L'altro giorno scorrevo su Google una serie di immagini di capi d'abbigliamento maschili cercando degli spunti per il mio lavoro.
Passando in rassegna le varie immagini, i miei occhi si soffermavano sempre ed inevitabilmente sulle quelle poche figure femminili che di tanto in tanto spiccavano tra uomini in giacca e cravatta.
E, ovviamente, ad attrarmi di più erano le immagini di donne e ragazze piuttosto carine.
Ho pensato che questa sia una cosa perfettamente normale per un uomo, esattamente come capita per la strada quando il mio sguardo viene attratto solo ed esclusivamente dalle donne che incrocio o che mi precedono. È nella natura maschile notare la bellezza femminile e poi desiderarla.
Notare - Apprezzare - Volere - Avere. Credo sia questa, in sintesi, la sequenza che determina, dalla notte dei tempi, l'approccio di un uomo nei confronti di una donna. Ovviamente s'intende che per il "volere" e l' "avere" ci sia il consenso da perte della donna (su questo sicuramente Véro dirà la sua).
Ma tutto ciò è per dire che alla sequenza dei quattro verbi di cui sopra, per me se ne aggiunge un quinto: Notare - Apprezzare - Volere - Avere - Essere.
Oltre ad amare la donna, io voglio anche - seppur occasionalmente - "essere" ciò che amo, anche se per me "essere" non significa essere donna intrinsecamente ma esserlo apparentemente e sentirmici tale grazie agli artifizi "tecnici" che lo consentono.
Forse è questa cosa in più che ci distingue da qualsiasi altro uomo. La normalità è la sequenza di quattro verbi, mentre noi ne abbiamo cinque.
Condivido il discorso che amare la donna e le donne mi abbia fatto cercare anche di smontarle pezzetto per pezzettino e rimontandole su me stessa.
Di qua ad essere donna no, non lo sento mio come concetto.

In fondo mi piace anche il panettone e mica per questo divento panettone .. anche se vista la pancetta che ho messo su un po' si assomiglio anche al panettone ... esiste il crossdressing panettone ? spero di no, se no sono messo male, e ancor di più messa peggio!! :-)
Valeria

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