I motivi da te ipotizzati mi sembrano molto plausibili. Comunque secondo me ci potrebbero essere anche altre ragioni (in aggiunta) tra cui:Frida ha scritto:Cara Celeste, quando siamo incerti circa i nostri sentimenti tendiamo a presumere la certezza circa i sentimenti altrui. Noi non possiamo sapere quali siano i sentimenti del "travestito indeciso"; forse temiamo che le nostre poche certezze vengano messe in discussione dagli altri. Io non so perchè periodicamente si debba tracciare il solco tra travestito e transgender; ho percepito che è un'esigenza intima di alcune persone. Se siamo sicuri circa i nostri sentimenti non dovremmo correre alcun rischio di spingerci verso la disforia di genere, ad esempio. L'articolo fa una disamina interessante; per conto mio, che non sono addetta ai lavori, in quello che leggo, ad esempio, in questo forum, faccio fatica a trovare corrispondenza con i tratti nevrotici e psicotici di cui si parla. Ho fiducia che chiunque intraprenda un percorso si rivolga a un consultorio prima di fare un'autodiagnosi. Voglio dire che se essere transgender è la soluzione a un disagio psichico ben venga; i manuali diagnostici parlano chiaramente: la disforia di genere esclude la componente sessuale del disturbo transvestico. Dunque non mi meraviglia che si cerchi di precisare le differenze; se si dice allo psicho che indossare indumenti femminili ti faceva o ti fa emozionare c'è il rischio che il percorso di transizione parta in salita. Quindi è normale creare una netta distinzione tra ciò che è serio (perchè lo è veramente) e ciò che è una forma ludica (il che non lo è veramente).Celeste ha scritto:Ma il problema grosso, a mio avviso, è un altro e cioè che creare delle alternative in modo forzoso può avere un effetto persuasivo; può spingere il travestito indeciso a credere che se prova delle sensazioni profonde ed intense allora la sua strada forse è essere transgender, perché altrimenti dovrebbe solo giocare.
- varie difficoltà a gestire la componente sessuale: non voler esagerare con l'autoerotismo, non voler diventare tr**e, voler mantenere o trovare un rapporto di coppia stabile;
- difficoltà a conciliare erotismo e spiritualità, cosa non impossibile ma difficile se la spiritualità viene intesa come repressione anti-sesso;
- voler immergersi totalmente in ciò che potrebbero provare le donne, a quel punto negare o addormentare la sessualità maschile potrebbe sembrare un prerequisito per accedere a qualcosa;
- difficoltà a tollerare le contraddizioni;
- difficoltà a "delirare" consapevolmente.