Female impersonator

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LadyDeborah
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Re: Female impersonator

Messaggio da LadyDeborah »

Io ho sempre pensato, opinione personale ovviamente, che chi più chi meno, si ispiri ad una donna bio come modello. Logicamente ci sono dei casi in cui non è così e lo abbiamo potuto constatare leggendo i messaggi di questo topic. Tuttavia sono felice, come già detto, di leggere ciò che pensate.

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sylvix
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Re: Female impersonator

Messaggio da sylvix »

Frida ha scritto: Sul piano ontologico il falso è impensabile in quanto contraddittorio. Nessuno pensa il falso poichè si può pensare solo il vero. Nell’inconscio convivono moti pulsionali contraddittori, cioè “falsi” dal punto di vista della logica tradizionale: das Reich der Unlogik!
ma il pensiero puro non ha segno o verso, la logica impiega costrutti soggiacenti più sulla noiesi che sulla conoscenza razionale; istanze formalmente incomplete che puntualmente cedono negli estremi all'aumentare della complessità del ragionamento.
nella pratica, negare il falso non sempre significa ammettere il vero e viceversa.
vero e falso, dopotutto, sono solo convenzioni (parzialmente complete) simmetriche al nulla.
anche il sogno, inteso come intima auto-imitazione, è soggetto alle aporie, ai buchi logici, dei pattern conoscitivi su cui dovrebbero basarsi gli archetipi.
jeg taler ikke dansk!

Frida

Re: Female impersonator

Messaggio da Frida »

sylvix ha scritto:
Frida ha scritto: Sul piano ontologico il falso è impensabile in quanto contraddittorio. Nessuno pensa il falso poichè si può pensare solo il vero. Nell’inconscio convivono moti pulsionali contraddittori, cioè “falsi” dal punto di vista della logica tradizionale: das Reich der Unlogik!
ma il pensiero puro non ha segno o verso, la logica impiega costrutti soggiacenti più sulla noiesi che sulla conoscenza razionale; istanze formalmente incomplete che puntualmente cedono negli estremi all'aumentare della complessità del ragionamento.
nella pratica, negare il falso non sempre significa ammettere il vero e viceversa.
vero e falso, dopotutto, sono solo convenzioni (parzialmente complete) simmetriche al nulla.
anche il sogno, inteso come intima auto-imitazione, è soggetto alle aporie, ai buchi logici, dei pattern conoscitivi su cui dovrebbero basarsi gli archetipi.
ma il pensiero inconscio è autonomo dal pensiero cosciente e dal pensiero autologico puro. È il Logos che possiede l'uomo e non viceversa altrimenti tutto sarebbe narcisismo. Forse si può tentare di addomesticare il pensiero onirico, non lo metto in dubbio.

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LadyDeborah
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Re: Female impersonator

Messaggio da LadyDeborah »

Vedo che dalla filosofia siamo passati alle supercazzole : Chessygrin : : Chessygrin : ragazze se avete altre idee scrivete pure, io vi leggo.

Celeste

Re: Female impersonator

Messaggio da Celeste »

Frida ha scritto:Negare di imitare, impersonare, la mamma, la moglie, la fidanzata, la zia, l'insegnante delle medie, l'attrice famosa... è necessario per non contraddirsi e aiuta ad alimentare false realizzazioni intenzionali.

È evidente che nessuno qui dirà mai di imitare o impersonare qualcuno.a.
Scusa però qui alcune persone hanno detto che imitano, quindi immagino che sentano con sicurezza questo senza problemi.

Poi secondo me è anche da valutare se un aspetto femminile aiuta a comunicare qualcosa. Per esempio a me piace poter essere dolce e accogliente (se mi sento ispirata), ma in questo non posso mettere sullo stesso piano me stessa vestita ad esempio con una gonna lunga e una maglia o una blusa delicata e un po' di trucco, con me stesso vestito in un modo maschile. Perchè nel primo caso dovrei imitare qualche donna se sento di esprimermi più compiutamente così? E perché invece nel secondo caso sarei originale e non la copia di tanti altri aspetti maschili? Anche se en femme posso solo assomigliare ad una donna, avendo tutti i miei limiti, come posso dire che quell'aspetto non mi appartenga? Io non credo che dirò mai di sentirmi donna (anche se mi dà una certa soddisfazione se in qualche modo mi viene attribuito) perché so che le parole sono potenti e non voglio appropriarmi di qualcosa che non posso sapere, tuttavia non vedo perché un'apparenza femminile dovrebbe essere a me negata come coerenza con quello che voglio dire, mentre una qualsiasi apparenza maschile (secondo la moda in vigore) dovrebbe essermi propria ed esprimermi compiutamente. Anche tra i vari aspetti femminili ci possono essere diversità e la scelta stessa di un aspetto femminile comporta una mia scelta che risente di quello che voglio esprimere in quel momento; ma se fosse solo imitazione significherebbe che non c'è collegamento con ciò che voglio dire, sarei solo un imitatore privo di creatività, uno spettatore che vuole replicare ciò che ha visto o ciò che vede senza nessun collegamento con le sue proprie caratteristiche interiori, insomma una specie di replicante solo perché ho osato indossare dei panni destinati alle donne. Ma se un giorno tutte le mamme si vestissero con una tuta da metalmeccanico, siamo sicure che poi ci sarebbero tanti figli imitatori? O forse una madre carina puo' anche essere solo un primo esempio di bellezza umana? Io non metto in dubbio che mia madre fosse carina (e obiettivamente lo era anche per lavoro) e non mi facevo problemi a dirglielo, ma se il mio scopo fosse solo imitare lei allora dovrei trarre maggiore soddisfazione a cercare di replicare quello che era il suo aspetto per rievocarla in me ma invece così non è. Io prediligo anche cose che su di lei non ho mai visto addosso, oppure non indosserei mai certi tipi di abiti che lei usava e la stessa cosa vale per tutte le mie parenti donne che avrei potuto vedere da piccola. Non è che io non guardassi le donne le guardavo già... ma avevo un mio gusto e sapevo se un aspetto mi piaceva o no, addirittura da piccolissima ricordo che dicevo a mia madre se il suo vestito mi piaceva o no (quando era no ovviamente lei non gradiva, ma pazienza io ero incapace di mentire).