Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Il fatto è che la Drag è una licenza poetica, non un errore grammaticale...
Inviato dal mio spettegolefono usando i miei polpastrelli
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Tanto assurdo e fugace è il nostro passaggio per questo mondo, che l’unica cosa che mi rasserena è la consapevolezza di essere stata autentica, di essere la persona più somigliante a me stessa che avrei potuto immaginare.
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Viviamo in una società strana.. mandi fior di messaggi approfonditi e i media ti beccano l unica ( piu o meno..) drag nell ultimo giorno, saltando il resto delle persone e delle iniziative di una settimana.
Le strade sono insicure di notte per le donne? state a casa, voi, donne..
Il lavoro da fare è di rimettere i pensieri in modo corretto... il problema non è il pride o la drag, il problema sono i media. Per cui concentriamoci sui media, su come ottenere un corretto racconto. Altrimenti il problema non lo si risolverà mai.
Idem nel secondo caso, il problema non sono le donne ma certi uomini,bisogna anche qui concentrarsi sul cuore del problema. E anche qui i media hanno colpe, per narrazioni giustificatrici.
Cosa si puo fare? Si martellano i media.. non si comprano certi giornali.. su questo dobbiamo concentrarci
Le strade sono insicure di notte per le donne? state a casa, voi, donne..
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Idem nel secondo caso, il problema non sono le donne ma certi uomini,bisogna anche qui concentrarsi sul cuore del problema. E anche qui i media hanno colpe, per narrazioni giustificatrici.
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Laura Bianchi
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Nobili intenti ma battaglia persa in partenza secondo me, per evidente disparità di forze. O battaglia vinta tra qualche secolo e chissà con quante vittime ancora.LauraB ha scritto: ↑martedì 16 marzo 2021, 18:57 Viviamo in una società strana.. mandi fior di messaggi approfonditi e i media ti beccano l unica ( piu o meno..) drag nell ultimo giorno, saltando il resto delle persone e delle iniziative di una settimana.
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Il lavoro da fare è di rimettere i pensieri in modo corretto... il problema non è il pride o la drag, il problema sono i media. Per cui concentriamoci sui media, su come ottenere un corretto racconto. Altrimenti il problema non lo si risolverà mai.
Idem nel secondo caso, il problema non sono le donne ma certi uomini,bisogna anche qui concentrarsi sul cuore del problema. E anche qui i media hanno colpe, per narrazioni giustificatrici.
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L'unica via è aggirare l'ostacolo, usando astuzia e intelligenza. A mio parere.
La femminilizzazione è la mia vacanza dall'essere uomo.
Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Laura a Roma non c'e' una sola "drag queen" ... Queste le prime foto che mi sono capitate cercando al volo con Google ......... Poi come ho scritto sta bene a loro non sta bene a me' che ormai sono un bel po' di anni che sono fuori dal movimento per queste ed altre chicche , che vuoi siano errata comunicazione o altro fatto sta' che per il grande pubblico ci rappresentano in una maniera che non posso accettare ......
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Non so roma ma verona o brescia sono stati pride allegri colorati ma non esagerati.
Ribadisco l impegno per preparare incontri, convegni, incontri, mostre, per un mese, per comunicare il mondo lgbt e che questa resta l unica strada corretta da parte nostra. la delusione per riuscire a far passare quasi niente al di fuori.
L impegno di lavorare 365 giorni all'anno con bravi professionisti, con volontari preparati e motivati.
la necessità di creare rete per persone disagiate..
E quindi se il messaggio non arriva, bisogna combattere. nessuna battaglia è stata vinta con uno schiocco di dita. Ogni vittoria è fritto di anni, , di nobili intenti di suffragette, femministe, associazioni.
le vittime le ascrivo a chi ci boicotta, diciamolo chiaramente di chi sono le responsabilità.
Ribadisco l impegno per preparare incontri, convegni, incontri, mostre, per un mese, per comunicare il mondo lgbt e che questa resta l unica strada corretta da parte nostra. la delusione per riuscire a far passare quasi niente al di fuori.
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la necessità di creare rete per persone disagiate..
E quindi se il messaggio non arriva, bisogna combattere. nessuna battaglia è stata vinta con uno schiocco di dita. Ogni vittoria è fritto di anni, , di nobili intenti di suffragette, femministe, associazioni.
le vittime le ascrivo a chi ci boicotta, diciamolo chiaramente di chi sono le responsabilità.
Laura Bianchi
Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Complimenti per la tua passione e il tuo impegno, Laura.
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Vi leggo tutte. Che bello vedere che il mio topic ha dato modo di creare una conversazione costruttiva in merito. È tutto molto interessante ciò che scrivete.
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
Cara Laura,LauraB ha scritto: ↑martedì 16 marzo 2021, 18:57 Viviamo in una società strana.. mandi fior di messaggi approfonditi e i media ti beccano l unica ( piu o meno..) drag nell ultimo giorno, saltando il resto delle persone e delle iniziative di una settimana.
Le strade sono insicure di notte per le donne? state a casa, voi, donne..
Il lavoro da fare è di rimettere i pensieri in modo corretto... il problema non è il pride o la drag, il problema sono i media. Per cui concentriamoci sui media, su come ottenere un corretto racconto. Altrimenti il problema non lo si risolverà mai.
Idem nel secondo caso, il problema non sono le donne ma certi uomini ,bisogna anche qui concentrarsi sul cuore del problema. E anche qui i media hanno colpe, per narrazioni giustificatrici.
Cosa si puo fare? Si martellano i media.. non si comprano certi giornali.. su questo dobbiamo concentrarci
I media hanno come principale obbiettivo quello vendere. Per farlo devono stimolare l'attenzione del potenziale acquirente attraverso il clamore della notizia.
Quante volte capita di leggere un articolo che rispecchia poco o quasi nulla il titolo dello stesso?
"Scoperto il farmaco anti cancro!!!" E poi quando leggi l'articolo si parla della molecola sperimentata su un paio di ratti uno dei quali ha avuto una regressione della malattia ma che ci andranno almeno vent'anni per iniziare la sperimentazione sull'uomo e se darà gli stessi risultati si potrà produrre il farmaco a partire dal 2060...
In casi come questi (e sono migliaia) non si può neppure accusare la testata di aver dato una notizia falsa. È stato solo messa in evidenza la parte che interessa la massa affinché sia indotta a leggere l'articolo.
Gli scienziati che fanno determinate scoperte, anche quelle di eccezionale rilevanza, non hanno alcun interesse a "spettacolarizzare" la scienza, perché sarebbe solo un danno. Pur tuttavia, il giornalista e il cronista, che sono sempre a caccia di notizie per vendere i loro prodotti, sono quelli che, nel bene e nel male, veicolano le informazioni adattandole al pubblico di riferimento.
Figuriamoci quindi quali chances hanno gli organizzatori e i partecipanti ai pride di veder garantita una informazione corretta delle loro manifestazioni, quando il clamore non è neppure da inventare perché è già lì bell'e pronto.
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- LauraB
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
grazie.. e nel frattempo abbiamo aperto un nuovo gruppo, questo per i genitori. Se va tutto come previsto a fine anno sono in pensione e ci posso dedicare il tempo come si deve.
@Monica..
rispondo come ho risposto gia a Celeste.. per chi deve vendere, si boicotta, per il servizio pubblico.. mi aspetto che faccia quello che deve fare.
Non necessariamente danno notizie false, come dici tu infatti un titolo e un articolo diversi, o l ignorare.
Io comunque resto ottimista
Laura Bianchi
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Re: Che ne pensate di una bandiera crossdresser per i prides?
non è solo un fatto di drag queen: ho abitato per anni a brighton e la gente del posto -diciamolo chiaramente- non sopporta i finocchi, soprattutto per il modo di porsi in pubblico.
non posso dagli torto, me ne sono andato anche io (non solo per quello, comunque).
riguardo alle pagliacciate in strada, ne ricordo in particolare una al village a ny, dove su un carretto, fra i tanti, c'era persino un tipo blablablabla che indossava uno strapon jelly, fuxia a led intermittenti, lungo almeno un metro, che leccava o sventolava incitando i presenti...
inutile dire che queste cagate gratuite danneggiano irreparabilmente tutti coloro, che pur detestando questi soggetti, vengono comunque massificati -per diritto associativo d'informazione- come tali.
per me è offensivo anche essere chiamato gay (meno dagli inglesi), che ai miei orecchi suona come minorato mentale o peggio come disgraziato affetto da malattia incurabile, figuriamoci l'essere minimamente accostato a queste scelleratezze d'infima categoria.
il vero pride, se proprio pride deve essere, sarebbe esclusivamente il farsi i cazzi propri, con successo.
jeg taler ikke dansk!