Festeggio quest’anno le nozze d’oro con l’xdress, con il travestitismo in genere che accompagna la mia vita etero praticamente da sempre . Avevo quasi sette anni ed abitavamo
ancora in una casa all’attico e già vedevo con molta curiosità i cassetti dell’intimo di mia mamma . Come già detto , il mio imprinting , sono state le calze di nylon, le guêpière e le scarpe. Partiamo dalle calze : nel grande cassetto di mamma , prendevo i suoi collant e me ne stavo in bagno per ore a guardarmi e a “ sentirmi addosso “ questi indumenti così strani e al contempo per me così sexy . Indossavo sempre quelli usati, perché non sapevo come poter richiudere le confezioni nuove ed avevo paura che si accorgesse . Idem per i corsetti o le guêpière ( ancora non si chiamavano body). Un giorno però mi feci coraggio e aprii una nuova confezione di calze e la scatola sigillata di una nuova guepiere. Quest’ultima , di colore nero, con pizzi e rasi così elastica e intrigante al tatto, con le asole per i gancetti dei reggicalze che emanava profumo di nuovo , di donna, di femmina, così come i collant nuovi , così stirati , così velati. A quel tempo le pulsioni sessuali non erano ancora definite ed io vedevo tutto ciò come un gioco. Strano, da tenere segreto, ma pur sempre un gioco . Indossai il tutto , misi anche un paio di scarpe , una camicetta ed una gonna . Questi ultimi due capi di abbigliamento , per la prima volta . Ricordo ancora come fosse ieri....,sentivo addosso gli odori del nylon e del tessuto della guêpière appena rinnovati. In più i profumi di mia madre che mi trasmetteva il suo guardaroba indossato per la prima volta . Ebbi paura : quegli odori addosso a me non mi appartenevano, li sentivo lontani da me. Quei profumi che appartenevano a mia madre, su di me , mi facevano sentire fuori posto. Ero andato forse troppo oltre, qualcosa mi diceva che il gioco non era più tale . La mia mente di bimbo, partoriva il peccato, la vergogna , l’inadeguatezza . O forse , più semplicemente la paura che quegli odori mi rimanessero addosso e che i miei familiari mi avrebbero scoperto . La consapevolezza di dover rimettere le calze e la guêpière nella nuova confezione senza destare sospetti . Mi tolsi subito tutto , ricordo il disagio in me , il senso del fuori posto . Per mesi , quegli odori furononil repellente ad una nuova avventura nel mondo femminile. Ma poi il richiamo “della foresta” prese di nuovo il sopravvento e la cosa si ripete’ dapprima con la curiosità , l’appagamento poi e la vergogna infine . Ci volle molto tempo perché quegli odori mi diventassero “familiari” e che non mi trasmettessero la sensazione dell’inadeguatezza. In quegli anni la paura degli odori era seconda solo a quella di essere scoperta
La paura degli odori
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Re: La paura degli odori
Il fascino del travestimento, la paura, il segreto, l'emozionante scoperta di sensazioni sempre nuove... diventare familiare con l'odore di donna su se stessa...
Mi sono emozionata a leggere le tue parole... grazie!!!
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Re: La paura degli odori
E' una cosa che ho notato pure io.
L'intimo femminile ha un odore totalmente diverso da quello maschile.
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Re: La paura degli odori
pure io ho vissuto le tue stesse emozioni e paure, ma adesso oramai, sono anni che indosso sempre intimo femminile, e come dice Kety ha un altro odore...e aggiungo...altra sensazioneNAIMA LEI ha scritto:Festeggio quest’anno le nozze d’oro con l’xdress, con il travestitismo in genere che accompagna la mia vita etero praticamente da sempre . Avevo quasi sette anni ed abitavamo
ancora in una casa all’attico e già vedevo con molta curiosità i cassetti dell’intimo di mia mamma . Come già detto , il mio imprinting , sono state le calze di nylon, le guêpière e le scarpe. Partiamo dalle calze : nel grande cassetto di mamma , prendevo i suoi collant e me ne stavo in bagno per ore a guardarmi e a “ sentirmi addosso “ questi indumenti così strani e al contempo per me così sexy . Indossavo sempre quelli usati, perché non sapevo come poter richiudere le confezioni nuove ed avevo paura che si accorgesse . Idem per i corsetti o le guêpière ( ancora non si chiamavano body). Un giorno però mi feci coraggio e aprii una nuova confezione di calze e la scatola sigillata di una nuova guepiere. Quest’ultima , di colore nero, con pizzi e rasi così elastica e intrigante al tatto, con le asole per i gancetti dei reggicalze che emanava profumo di nuovo , di donna, di femmina, così come i collant nuovi , così stirati , così velati. A quel tempo le pulsioni sessuali non erano ancora definite ed io vedevo tutto ciò come un gioco. Strano, da tenere segreto, ma pur sempre un gioco . Indossai il tutto , misi anche un paio di scarpe , una camicetta ed una gonna . Questi ultimi due capi di abbigliamento , per la prima volta . Ricordo ancora come fosse ieri....,sentivo addosso gli odori del nylon e del tessuto della guêpière appena rinnovati. In più i profumi di mia madre che mi trasmetteva il suo guardaroba indossato per la prima volta . Ebbi paura : quegli odori addosso a me non mi appartenevano, li sentivo lontani da me. Quei profumi che appartenevano a mia madre, su di me , mi facevano sentire fuori posto. Ero andato forse troppo oltre, qualcosa mi diceva che il gioco non era più tale . La mia mente di bimbo, partoriva il peccato, la vergogna , l’inadeguatezza . O forse , più semplicemente la paura che quegli odori mi rimanessero addosso e che i miei familiari mi avrebbero scoperto . La consapevolezza di dover rimettere le calze e la guêpière nella nuova confezione senza destare sospetti . Mi tolsi subito tutto , ricordo il disagio in me , il senso del fuori posto . Per mesi , quegli odori furononil repellente ad una nuova avventura nel mondo femminile. Ma poi il richiamo “della foresta” prese di nuovo il sopravvento e la cosa si ripete’ dapprima con la curiosità , l’appagamento poi e la vergogna infine . Ci volle molto tempo perché quegli odori mi diventassero “familiari” e che non mi trasmettessero la sensazione dell’inadeguatezza. In quegli anni la paura degli odori era seconda solo a quella di essere scoperta
- Elisabetta
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Re: La paura degli odori
L'odore, anzi il profumo del rossetto è di una forza evocativa che mi sconvolge.
Il profumo della lacca per capelli, altra attrazione fatale.
E l'odore della prima girdles Lovable acquista a diciotto anni per il primo cambio totale di vestiti.
Indimenticabile
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