Bellissimo topic che solleva molte questioni che spesso mi sono posta anch'io!
Condivido in pieno ie preoccupazioni, ma anche le emozioni a cui molte di noi fanno riferimento. Certo, provare abiti en femme, in un camerino, in assoluta libertà, magari anche azzardando un'uscita oltre la tenda per guardarsi uno specchio ad una distanza maggiore, è una sensazione impagabile. Se veronica non rinuncerebbe mai a questa esperienza, io dico che per me è questa l'esperienza che mi ha lasciato le sensazioni più belle durante le mie uscite.
Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato di poter raggiungere questo traguardo e sentendo i racconti di Susy, di Vero, di Laura, di valeria e di molte altre non mi restava altro che morire d'invidia.
I primi acquisti erano infatti rigorosamente en-homme corredati dalla classica aria da "colpevole" per quello che si stava facendo attenti a non farsi "beccare" da occhi indiscreti e tanto meno conosciuti; a questi sono seguiti acquisti con la classica scusa del "è per un regalo, lei più o meno è alta tipo me" e per concludere "nel caso non andasse bene, è possibile cambiarlo?".
Naturalmente non ho praticamente mai cambiato nulla e mi sono riempita di capi fuori misura, che mi stavano male e che non mi piacevano.
La tecnica adottata successivamente è stata quella di vagare per il grande magazzino scegliendo un capo femminile da provare e "cammuffandolo" con altri due capi maschili che comunque mai avrei comprato. Così attrezzata mi infilavo nel camerino e anziché provare quegli inutili pantaloni scelti a caso senza neppure consultare le taglie, dedicavo tutto il tempo a provare quel solo capo femminile tanto desiderato.
Risultava, però sempre un'operazione quasi furtiva, per nulla soddisfacente, i cui risultati hanno spesso lasciato a desiderare.
Quando finalmente ho trovato il coraggio di fare un'uscita in pieno giorno - naturalmente a un migliaio di chilometri da casa mia! - ho avuto la possibilità e la gioia di fare finalmente acquisti direttamente come Maxima! Sensazione impagabile.
Ho perso ogni paura: ho girato in quei giorni ogni negozio. Entravo, sceglievo, provavo, mi guardavo, riponevo sullo scaffale e ricominciavo. Talvolta compravo... Il problema era che tropo spesso mi stavano malissimo!
Oltre a questo, i grossi problemi sono risultati quello di sfilarsi l'abito senza sfilarsi l'"acconciatura"... (risolvibile con le soluzioni adottate da Veronica, Laura e altre...) e quello di macchiare l'abito provato con i trucchi impiegati per il viso e, soprattutto, per il DECOLLETEE... ma come fate voi?
L'unica serebbe non usare correttori e altra roba per definire meglio il seno quando si decide di fare shopping...
Anche le altre "strutture" (leggasi fianchi aggiuntivi) sono talvolta risultati fastidiosi e hanno imposto laboriose operazioni di ripristino dopo la prova dell'abito con conseguente aumento del tempo di permanenza nel camerino.
In occasione dell'ultima uscita devo dire che mi sono sentita molto a mio agio anche a restare in coda alcuni minuti con altre donne e ragazze per poter accedere ai camerini, riconsegnando i capi provati alla commessa dopo la prova e salutandola e ringraziandola. Certo da ripetere al più presto!!
I capi che ho sfoggiato a Madrid in occasione dell'esperienza al dressing service di Dafni, li avevo acquistati da Stradivarius e da H&M proprio con questa piacevolissima (e tutto sommato, normalissima) modalità!
Maxima