Carriera se se M dentro ma F fuori

[Irene]

"trans o come vi piace chiamarlo"
"personaggi del genere"
"viados"
"sturare il culo"
"baldraccone"
"nel privato va bene tutto..."

il mondo non cambierà finchè ci saranno persone violente come te

Onestamente non riesco a capire come mai tu non sia stata bannata, vista la volgarità e la violenza con cui ti esprimi verso gli altri,
e soprattutto verso te stessa.

Un mio ex collega una volta disse a un altro collega "attento, perchè quando con un dito mi punti, tre stanno indicando te".

Mi chiedo quanta violenza di quella che esprimi verso di noi sia in realtà orientata verso di te.
Serve a farti stare bene nella tua decisione di stare al gioco.
Di vivere da maschio e , essendo machista e pieno di stereotipi, giudicante, superficiale, essere "insospettabile" rispetto agli altri balordi maschi alfa prevaricatori e sessisti.
Questo ti dà la forza di dire: ho fatto bene, io non sono uno "scherzo della natura" come loro.

Ma la verità è che tutta questa rabbia, aggressività e violenza la stai rivolgendo verso te stessa.

Alla fine io, dopo averti letto, torno alla mia vita:
torno a palazzo chigi a firmare "nathan" nel registro di ingressi, con la mia bella giacca e la mia bella cravatta,
vado al monastero zen dove sono uomo, alla consulta milano laica dove sono uomo, al milk,
dormo in un letto dove ho un fidanzato gay che mi considera uomo,
e vado nelle aziende a formare gli amministratori delegati su come si accoglie una persona trans,
e anche li firmando nathan, con la mia bella giacca e la mia bella cravatta.

Sicuramente penserò "quanto è stata stronza sylvix", ma lo penserò per un attimo, e infondo un attimo quanto occupa in un'intera vita?
(che per quanto mi riguarda, avendo io 30 anni, potrebbe durare ancora due volte tanto)

E quindi, non per abbassarmi alle "gare di chi se la passa peggio", ma fondamentalmente io sarò anche uno stronzo,
ma non ho bisogno di disprezzare gli altri o affossarli quando chiedono aiuto ai loro pari.

Magari verrò bannato io per quanto detto, ma è quello che penso. Di te e delle altre 2, 3 persone livorose
la cui presenza è ai miei occhi fastidiosa in questo forum (ma non sono io il gestore).

Ultimo appunto: se hai quest'idea delle persone transgender, perchè intervieni nella sezione "identità di genere"?
non sarebbe meglio che tu scrivessi di trucco e parrucco nelle sezioni crossdresser?

Scusa Nathan, non voglio difendere le parole troppo colorite di sylvix, ma credo che tu abbia frainteso il senso di ciò che voleva dire.
A parte i termini coloriti, non trovo niente di male in questo suo intervento.



Irene.

[Nathan]

"coloriti"?
sono carichi di una transfobia allucinante.

e comunque la risposta si collega anche ad altre cose che scrive.

[LauraB]

Buoniiii....moderatevi...

"trans o come vi piace chiamarlo""personaggi del genere""viados""sturare il culo""baldraccone""nel privato va bene tutto..."

credo che i termini si riferiscano a una visione generica della vita reale, con una lettura personalizzata.

la discussione è interessante e io resterei a discutere sugli aspetti reali facendo in modo che escano idee positive e propositive..

[Monica Poli]

Buoniiii....moderatevi...

Giusto il richiamo alla moderazione, ma in generale a mio parere si dovrebbe sempre considerare che chi provoca, sia esplicitamente che subdolamente, magari senza lesinare espressioni triviali ed altamente offensive, ha sempre una responsabilità (ed una colpa) in più.
Sarebbe altrimenti come invitare alla moderazione sia chi è stato appena derubato sia il ladro che ha commesso il furto.
Se poi si minimizza, asserendo che il ladro non è che volesse veramente rubare, allora forse qualche problemino davvero c'è.

[Irene]

Buoniiii....moderatevi...

Giusto il richiamo alla moderazione, ma in generale a mio parere si dovrebbe sempre considerare che chi provoca, sia esplicitamente che subdolamente, magari senza lesinare espressioni triviali ed altamente offensive, ha sempre una responsabilità (ed una colpa) in più.
Sarebbe altrimenti come invitare alla moderazione sia chi è stato appena derubato sia il ladro che ha commesso il furto.
Se poi si minimizza, asserendo che il ladro non è che volesse veramente rubare, allora forse qualche problemino davvero c'è.

Mi sa di polemica nei miei confronti Monica.

Irene.

[Monica Poli]

Buoniiii....moderatevi...

Giusto il richiamo alla moderazione, ma in generale a mio parere si dovrebbe sempre considerare che chi provoca, sia esplicitamente che subdolamente, magari senza lesinare espressioni triviali ed altamente offensive, ha sempre una responsabilità (ed una colpa) in più.
Sarebbe altrimenti come invitare alla moderazione sia chi è stato appena derubato sia il ladro che ha commesso il furto.
Se poi si minimizza, asserendo che il ladro non è che volesse veramente rubare, allora forse qualche problemino davvero c'è.

Mi sa di polemica nei miei confronti Monica.

Irene.

Nessuna polemica, Irene. Solo una mia tranquillissima opinione espressa in modo estremamente pacato.
Naturalmente potete farne l'uso che volete, decidendo se tenerla in considerazione o cestinarla.

[kymera]

Più che altro la realtà che io osservo nel mondo reale è molto differente, e da donna trans che non risponde al centralino né fa nulla di creativo ma, anzi, esercita una professione abbastanza noiosa e tradizionale, non posso che pensare a quante differenti interpretazioni della realtà possano esistere.
Quella di sylvix è una visione molto comune.
Certamente in una sezione che si chiama identità di genere e che dovrebbe servire ad aiutare qualcuno in difficoltà, beh, è inappropriata.
Ma è proprio una questione tecnica, tipo non entrare in una chiesa bestemmiando a squarciagola...

[Nathan]

secondo me il problema è questo:
ammettiamo che una persona "T" (trav, cross, trans...) dica
"rassentati, per i "normali" i trans tutti viados, mostri, scherzi della natura, puttane".
io mi chiederei: è rassegnata o connivente?
perchè a volte mi sembra che alcune persone del forum in realtà giustifichino e si identifichino
con chi non vuole le persone trans al lavoro, o le obbliga ad essere "velate".

Paradossalmente, magari il capo che rabbonisce la persona trans, dicendole di non dichiararsi,
sbagliando genere, disprezzandola, escludendola dalle promozioni perchè "è incresciosa",
poi magari arriva a casa e si mette la parrucca, oppure si iscrive a gruppi crossdresser.

Non è che rischiamo, alla fine, di diventare noi stessi dei carnefici?

[sylvix]

Quella di sylvix è una visione molto comune.

può essere che mi sia espresso male, ma in primis vorrei edurre gli attaccanti :) circa l'accezione da me impiegata riguardo la parola 'discriminare': http://unaparolaalgiorno.it/significato ... iminazione" onclick="window.open(this.href);return false;
qui è spiegato in maniera esauriente :)
in seconda istanza -come fatto giustamente notare dalle moderatici che hanno colto lo spirito del post-, quella riportata nel post è una visione generalista della questione, peraltro ricostruita con la terminologia più solidale all'andamento del mondo.
la mia visione intima del lavoro, invece, coincide con il mio malessere, poichè è difficile -quando non te ne frega più nulla- arginare coloro che si azzuffano per prendere il tuo posto, nonostante tu abbia creato da zero la baracca e già ceduto, da anni, quasi tutte le quote.
leggono il disprezzo nei miei occhi e questo li rende folli, ma credo sia giunto il momento di fermarmi.
andrò, anzi sto già andando, negli usa probabilmente per l'ultima volta e poi chissà...

[Nathan]

Io non vengo dal mondo crossdressing (nella mia direzione neanche esiste una vera e propria comunità crossdresser),
ma una cosa l'ho notata, una grande differenza col mondo LGBT:
questo attaccamento a "come funziona il mondo" con un leggero sottinteso del " e cosi' deve funzionare".
Immagino che sia anche un mantra che serve a confermare la propria scelta di non visibilità della propria condizione.

E' anche vero che nella sezione identità di genere invece la visibilità della propria condizione è quasi intrinseca alla condizione,
mentre è più facile nascondere la condizione di gay, lesbica, bisessuale, travestito, praticante BDSM, etc etc

Comunque il significato di "discriminare", in tutte le sue accezioni, lo conosco a tal punto che anni fa dedicai alla questione
un editoriale sul mio blog.

Col tempo mi sono reso conto che non è l'aspetto, non è l'ormone, l'operazione, ma è la socialità che ti rende donna o uomo.
Un'identità di genere sola, anche se autentica, se non espressa e non collaudata, diventa una cyber-identità.

Quindi io sono realmente convinto che qui ci siano persone di identità di genere femminile,
ma a volte una vita vissuta socialmente da maschio alfa, porta a ragionamenti da maschio alfa,
spesso involontariamente vessatori (verso la donna biologica, o le persone LGBT), ma spesso senza coscienza di farlo:
è per questo che a me, attivista rodato, leggere certe cose mi indispone, cose che magari sono poco visibili e leggibili
sia da chi le scrive, sia da chi le modera.

Faccio un esempio:
Se uno a un gruppo di autoaiuto in cui mi sto confidando su come dichiararmi ftm al lavoro,
mi rispondesse
"cara, fattene una ragione, tu sei donna, fisicamente e burocraticamente, comportati come tale!",
quella persona probabilmente sarebbe guardata con occhi sgranati.
Mentre magari qui è normale, è un parere legittimo e magari incoraggiante.

Lo stesso vale per il dicorso delle priorità.
Per me la priorità assoluta è avere un lavoro da un lato da laureato, ma dall'altro come nathan e non come carmela in tacco.
Per un crossdresser, che è ben felice di mettersi i collant "nella vita privata che deve rimanere privata" (ma limitatamente a quella persona, non a tutti!), il problema magari è lottare, come maschio, con centomila altri maschi che vogliono diventare "alfa" nella sua azienda.

A parte questo, forse è anche un problema di empatia.
Quando in questa discussione mi è stato detto che la mia identità di genere, e volerla vivere apertamente, è una "Vessazione di noi siciliani",
quasi un capriccio, un puntiglio futile, piu' legato al volersi imporre, ho pensato (oltre ad incazzarmi),
"ma questa persona ha la minima idea di cosa sia l'identità di genere?" (e quindi la relativa disforia di genere).

Per concludere, forse ho proprio sbagliato io a portare la questione in questo forum,
perchè, almeno per quanto riguarda alcune (o, a questo punto, credo preferiscano essere chiamati alcuni) di voi,
non c'è canale di comunicazione, di empatia.
Credo concetti come "disforia di genere" e bisogno di vivere la propria identità, siano proprio estranei,
quindi c'è proprio anche una difficoltà a dare consigli.

Io ho sbagliato pensando che nella sezione "identità di genere" venissero già persone interessate un minimo, o coinvolte dal tema.
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