Carriera se se M dentro ma F fuori
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- Nathan
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
No, scusa,
è MOLTO legato al mio essere T.
sai quante volte mi ha bloccato fare colloqui?
non voglio iniziare come donna in un posto di lavoro. con la mail col nome femminile e socializzato al femminile.
io il posto "fisso" ce l'ho. sono a tempo indeterminato.
il problema è legato totalmente al genere, che per me non è "il vestirsi".
a me di fare la donna col tailleurino mascolino non me ne po' frega' de meno, se poi vengo socializzato comunque come donna e con il nome anagrafico
comunque questa è una fissa delle crossdresser, pensare che "la donna" (a parte che io non sono "donna") possa vestirsi "da uomo".
puo' vestirsi col vestito ambiguo ed ammiccante. non certo con giacca, cravatta, gemelli d'oro, profumo speziato e sigaro in bocca.
e posso garantirti che, visto che sono uomo ovunque tranne al lavoro, e anche amante del classico, è uno shock.
se dovessi rinunciare a tutto questo, lo farei solo per avere la sicurezza matematica di un lavoro coerente coi miei studi.
forse ti ha tratto in inganno il mio non conoscermi. non sono "trav". io porto una tematica di identità di genere e la mia esigenza di vivere da uomo non è legata alla sessualità, nè all'esibizionismo,nè a "cose private".
altrimenti dovremmo dire che mio fratello, uomo biologico, si presenta al maschile "per esibizionismo", e quello non lo credo.
è MOLTO legato al mio essere T.
sai quante volte mi ha bloccato fare colloqui?
non voglio iniziare come donna in un posto di lavoro. con la mail col nome femminile e socializzato al femminile.
io il posto "fisso" ce l'ho. sono a tempo indeterminato.
il problema è legato totalmente al genere, che per me non è "il vestirsi".
a me di fare la donna col tailleurino mascolino non me ne po' frega' de meno, se poi vengo socializzato comunque come donna e con il nome anagrafico
comunque questa è una fissa delle crossdresser, pensare che "la donna" (a parte che io non sono "donna") possa vestirsi "da uomo".
puo' vestirsi col vestito ambiguo ed ammiccante. non certo con giacca, cravatta, gemelli d'oro, profumo speziato e sigaro in bocca.
e posso garantirti che, visto che sono uomo ovunque tranne al lavoro, e anche amante del classico, è uno shock.
se dovessi rinunciare a tutto questo, lo farei solo per avere la sicurezza matematica di un lavoro coerente coi miei studi.
forse ti ha tratto in inganno il mio non conoscermi. non sono "trav". io porto una tematica di identità di genere e la mia esigenza di vivere da uomo non è legata alla sessualità, nè all'esibizionismo,nè a "cose private".
altrimenti dovremmo dire che mio fratello, uomo biologico, si presenta al maschile "per esibizionismo", e quello non lo credo.
Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
Nathan alla fine dei giochi un lavoro lo hai ed e' stabile , non ti possono mandare via perche' se volevano con il tuo Coming Out volendo lo avrebbero fatto e non credo che li siano tanto aperti mentalmente da accettarti , cerchi qualcosa che ti permetta di essere te stessa nella vita professionale ma sostanzialmente e' un po' il problema di buona parte di noi , con noi intendo chi come me o te non e' CD ma e' un gradino o qualche gradino oltre il CD , ti dico onestamente che io ci metterei la firma per avere una situazione lavorativa come la tua , invece sono 30 anni che mi barcameno tra la voglia di uscire allo scoperto e vivere finalmente la mia vita come Marina e la realta' che mi impedisce di farlo , ovvio che sei giovane e i sogni vanno coltivati , ma non illuderti tanto ancora per qualche decennio almeno qui in Italia quello che vorresti tu' e' quasi impossibile da avere .
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
Scusami, non avevo capito la "dimensione" in cui sei, avevo preso lucciole per lanterne.Nathan ha scritto:No, scusa,
è MOLTO legato al mio essere T.
sai quante volte mi ha bloccato fare colloqui?
non voglio iniziare come donna in un posto di lavoro. con la mail col nome femminile e socializzato al femminile.
io il posto "fisso" ce l'ho. sono a tempo indeterminato.
il problema è legato totalmente al genere, che per me non è "il vestirsi".
a me di fare la donna col tailleurino mascolino non me ne po' frega' de meno, se poi vengo socializzato comunque come donna e con il nome anagrafico
comunque questa è una fissa delle crossdresser, pensare che "la donna" (a parte che io non sono "donna") possa vestirsi "da uomo".
puo' vestirsi col vestito ambiguo ed ammiccante. non certo con giacca, cravatta, gemelli d'oro, profumo speziato e sigaro in bocca.
e posso garantirti che, visto che sono uomo ovunque tranne al lavoro, e anche amante del classico, è uno shock.
se dovessi rinunciare a tutto questo, lo farei solo per avere la sicurezza matematica di un lavoro coerente coi miei studi.
forse ti ha tratto in inganno il mio non conoscermi. non sono "trav". io porto una tematica di identità di genere e la mia esigenza di vivere da uomo non è legata alla sessualità, nè all'esibizionismo,nè a "cose private".
altrimenti dovremmo dire che mio fratello, uomo biologico, si presenta al maschile "per esibizionismo", e quello non lo credo.
Alcune forse le hai prese pure tu, in realtà ho scritto cose un po' differenti e non "accumonarmi ad altri pensieri di altri in genere.
Ora capisco che la domanda e' vivere da uomo in sostanza, ma da quello che dicevi ed hai scritto prima, scusa ma sembrava l'opposto che dicessi, vado da donna.
Ho mal compreso, quindi il problema e' quello che vorresti essere uomo al 100%.
Na' parola! Che posso rispondere, solo che dipende dal tipo di lavoro, in realta', penso che forse ci dovrebbe essere meno , ma parlo da ignorante sia chiaro, riluttanza psicologica e sociale ad accogliere il tuo caso, forse perche' siamo maschilisti, per cui, nel vedere un uomo, ci si fa meno caso e ci facciamo meno problemi ad accettarlo ed è piu' normale ed accettato, ma dipende dal lavoro, dai colleghi, dai superiori, dal contatto che hai, con pubblico, dal ruolo che hai ecc. da parecchie cose.
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Quel giorno, non so proprio perché decisi di andare a correre un po', perciò corsi fino alla fine della strada, e una volta lì pensai di correre fino la fine della città, e una volta lì pensai di correre attraverso la contea di Greenbow. Poi mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale correre attraverso il bellissimo stato dell' Alabama, e cosi feci. Corsi attraverso tutta l'Alabama, e non so perché continuai ad andare. Corsi fino all'oceano e, una volta lì mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui tanto vale girarmi e continuare a correre. Quando arrivai a un altro oceano, mi dissi, visto che sono arrivato fino a qui, tanto vale girarmi di nuovo e continuare a correre; quando ero stanco dormivo, quando avevo fame mangiavo, quando dovevo fare... insomma, la facevo! (Forrest Gump)
- Nathan
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
ma piu che altro il problema è che senza un buon punturone di ormoni, non hai alcun riconoscimento legale.
è questo il vero problema.
quindi devo fare i conti con una vita dove nei documenti saro' sempre F
è questo il vero problema.
quindi devo fare i conti con una vita dove nei documenti saro' sempre F
- Nathan
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
ma come gia' detto io voglio fare il lavoro per cui ho studiatoMARINA65 ha scritto:Nathan alla fine dei giochi un lavoro lo hai ed e' stabile , non ti possono mandare via perche' se volevano con il tuo Coming Out volendo lo avrebbero fatto e non credo che li siano tanto aperti mentalmente da accettarti , cerchi qualcosa che ti permetta di essere te stessa nella vita professionale ma sostanzialmente e' un po' il problema di buona parte di noi , con noi intendo chi come me o te non e' CD ma e' un gradino o qualche gradino oltre il CD , ti dico onestamente che io ci metterei la firma per avere una situazione lavorativa come la tua , invece sono 30 anni che mi barcameno tra la voglia di uscire allo scoperto e vivere finalmente la mia vita come Marina e la realta' che mi impedisce di farlo , ovvio che sei giovane e i sogni vanno coltivati , ma non illuderti tanto ancora per qualche decennio almeno qui in Italia quello che vorresti tu' e' quasi impossibile da avere .
comunque essere me stessO
non sono una crossdresser, ma un ragazzo T
io credo che nessuno metterebbe la firma con un lavoro che potrei comunque fare con un quarto della mia istruzione...
Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
Nathan , guarda che io suo tempo ho iniziato il percorso interrotto per un incidente , se cerchi c'e' un mio post dove ne ho parlato credo nell'area dei racconti , e ti capisco ma di questi tempi ti assicuro che trovare un lavoro a tempo indeterminato e' la cosa piu' fortunata che ti e' capitata , poi sei giovane e la vita puoi ancora creartela ma al momento sei strafortunato che hai un lavoro con tutele vere e non uno di quei contratti che offrono adesso anche ai laureati come te' .
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
So che vado in cerca di zizzanie... e infatti, nel post precedente, mi ero ben guardata...: ma quando ce vo', ce vo'!
Punto quarto: rapporti con Collaboratori di origine siciliana. Detto-fatto: ottimi in un caso (una donna), pessimi o inesistenti negli altri (tre uomini). Perché? Probabilmente perché io ho una cultura, e quindi una mentalità, nordica, mitteleuropea; per me "a" è a e basta: non è a oggi e qualcos'altro domani, e non è a se mi pare, se mi piace, se mi conviene; per me uno può essere bravissimo, ma se non "fa gruppo", se si pone al di sopra del gruppo o se addirittura vi apporta zizzania, non può e non deve entrare a far parte di un gruppo; per me, soprattutto, le regole sono regole: sono io che partecipo al mondo, non il mondo che gira attorno a me. La mia impressione è che questi aspetti, nel caso dei Siciliani (anche quella con cui lavoravo ottimamente!), non fossero affatto condivisi o lo fossero solo... saltuariamente, quando conveniva loro personalmente: è stato soprattutto la pretesa di farsi regole a loro misura, o comunque di interpretarle a loro esclusivo vantaggio, che ha minato i nostri rapporti fin dal principio. Ebbene, nel tuo caso percepisco un po' questa tendenza: tu pretendi che il mondo del lavoro non solo ti accetti per quello che sei, ma ti apra le porte perché lo sei. No, caro, non funziona così: il mondo del lavoro detta le regole e tu puoi solo aderirvi o meno; se vuoi puoi partecipare a quel mondo e, se vuoi, puoi non parteciparvi, ma quello che non puoi fare è pretendere che quel mondo cambi per farti posto ai tuoi patti. E tanto per concludere: il titolo di studio, i masters, le specializzazioni, sono necessari (in Italia in particolare) per ottenere un certo posto di lavoro, ma non sono sufficienti, in nessuna parte del mondo, per rivendicarne un diritto, anche solo morale; se invece ti muovi in quest'ottica... ahi ahi ahi!
Baci
Véro
Punto quarto: rapporti con Collaboratori di origine siciliana. Detto-fatto: ottimi in un caso (una donna), pessimi o inesistenti negli altri (tre uomini). Perché? Probabilmente perché io ho una cultura, e quindi una mentalità, nordica, mitteleuropea; per me "a" è a e basta: non è a oggi e qualcos'altro domani, e non è a se mi pare, se mi piace, se mi conviene; per me uno può essere bravissimo, ma se non "fa gruppo", se si pone al di sopra del gruppo o se addirittura vi apporta zizzania, non può e non deve entrare a far parte di un gruppo; per me, soprattutto, le regole sono regole: sono io che partecipo al mondo, non il mondo che gira attorno a me. La mia impressione è che questi aspetti, nel caso dei Siciliani (anche quella con cui lavoravo ottimamente!), non fossero affatto condivisi o lo fossero solo... saltuariamente, quando conveniva loro personalmente: è stato soprattutto la pretesa di farsi regole a loro misura, o comunque di interpretarle a loro esclusivo vantaggio, che ha minato i nostri rapporti fin dal principio. Ebbene, nel tuo caso percepisco un po' questa tendenza: tu pretendi che il mondo del lavoro non solo ti accetti per quello che sei, ma ti apra le porte perché lo sei. No, caro, non funziona così: il mondo del lavoro detta le regole e tu puoi solo aderirvi o meno; se vuoi puoi partecipare a quel mondo e, se vuoi, puoi non parteciparvi, ma quello che non puoi fare è pretendere che quel mondo cambi per farti posto ai tuoi patti. E tanto per concludere: il titolo di studio, i masters, le specializzazioni, sono necessari (in Italia in particolare) per ottenere un certo posto di lavoro, ma non sono sufficienti, in nessuna parte del mondo, per rivendicarne un diritto, anche solo morale; se invece ti muovi in quest'ottica... ahi ahi ahi!
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Utente dimessasi il 13/7/2018
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
Ciao, so di farti una domanda stupida. Senza ormoni come hai sviluppato la barba? Perchè volendo essere T non procedi con regolarizzare la tua "anagrafe" visto che con un buon avvocato e una relazione psichiatrica convincente puoi ottenere quella M che risolverebbe ogni problema?
Scusami per l'ignoranza ed ovviamente sei libero di rispondermi.
Grazie
Geraldine
Scusami per l'ignoranza ed ovviamente sei libero di rispondermi.
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
ma che stai a dì?Véro ha scritto:So che vado in cerca di zizzanie... e infatti, nel post precedente, mi ero ben guardata...: ma quando ce vo', ce vo'!
Punto quarto: rapporti con Collaboratori di origine siciliana. Detto-fatto: ottimi in un caso (una donna), pessimi o inesistenti negli altri (tre uomini). Perché? Probabilmente perché io ho una cultura, e quindi una mentalità, nordica, mitteleuropea; per me "a" è a e basta: non è a oggi e qualcos'altro domani, e non è a se mi pare, se mi piace, se mi conviene; per me uno può essere bravissimo, ma se non "fa gruppo", se si pone al di sopra del gruppo o se addirittura vi apporta zizzania, non può e non deve entrare a far parte di un gruppo; per me, soprattutto, le regole sono regole: sono io che partecipo al mondo, non il mondo che gira attorno a me. La mia impressione è che questi aspetti, nel caso dei Siciliani (anche quella con cui lavoravo ottimamente!), non fossero affatto condivisi o lo fossero solo... saltuariamente, quando conveniva loro personalmente: è stato soprattutto la pretesa di farsi regole a loro misura, o comunque di interpretarle a loro esclusivo vantaggio, che ha minato i nostri rapporti fin dal principio. Ebbene, nel tuo caso percepisco un po' questa tendenza: tu pretendi che il mondo del lavoro non solo ti accetti per quello che sei, ma ti apra le porte perché lo sei. No, caro, non funziona così: il mondo del lavoro detta le regole e tu puoi solo aderirvi o meno; se vuoi puoi partecipare a quel mondo e, se vuoi, puoi non parteciparvi, ma quello che non puoi fare è pretendere che quel mondo cambi per farti posto ai tuoi patti. E tanto per concludere: il titolo di studio, i masters, le specializzazioni, sono necessari (in Italia in particolare) per ottenere un certo posto di lavoro, ma non sono sufficienti, in nessuna parte del mondo, per rivendicarne un diritto, anche solo morale; se invece ti muovi in quest'ottica... ahi ahi ahi!
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tu pensi che io vorrei che il mio essere trans dovrebbe risultare un "vantaggio"? vantaggio rispetto a chi? agli uomini cisgender? alle donne cisgender?
(cisgender significa semplicemente non transgender)
è normale che essendo io uomo, voglio lavorare come tale, e non vivere continuamente delle pressioni e delle aspettative che mi vogliono donna, relativamente agli stereotipi vigenti (perchè se nel mondo elitario di amici che mi scelgo il binarismo di genere è basso anche tra etero, nel mondo del lavoro invece è alto, cosi' come gli stereotipi).
come puoi pensare che sia solo una scusa per "imporre", perchè sono" siciliano" e quindi vorro "imporre". altro che transfobia. io qui vedo...razzismo :)
io non posso fare gruppo in aperitivi dove si aspettano che io mi comporti da donna. quindi di conseguenza, se io devo essere "socializzato" come donna, alla fine preferisco non andare proprio. la cosa ti stupisce? pensi che dipenda da "soverchierie siciliane"? o dall'esigenza di essere me stesso anche al lavoro ?(come lo sono fuori)
le regole non le invento io. si sa che esistono le persone transgender, la disforia di genere etc etc. se proprio dovevo "inventarla", non l'avrei mai inventata, visto che è molto meglio essere cis
p.s. se io mi dovessi mettere nello stato d'animo "il mondo è cosi e devo accettarlo" non sarei attivista.
Eppure esistono attivisti, di ogni genere (ecologisti, diritti delle donne, dei bambini, etc etc)
e meno male che ci sono, altrimenti in questo mondo dove la A è A e la O è O, tu non potresti vestirti da donna
- Nathan
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Re: Carriera se se M dentro ma F fuori
no, non ho la barba e la tos non mi interessa.geraldine ha scritto:Ciao, so di farti una domanda stupida. Senza ormoni come hai sviluppato la barba? Perchè volendo essere T non procedi con regolarizzare la tua "anagrafe" visto che con un buon avvocato e una relazione psichiatrica convincente puoi ottenere quella M che risolverebbe ogni problema?
Scusami per l'ignoranza ed ovviamente sei libero di rispondermi.
Grazie
Geraldine
questa è una foto "crossdresser".
Non mi interessa la sterilizzazione.
esistono transessuali e transgender.
i transessuali sono quelli che modificano il loro sesso biologico con operazioni ed ormoni,
i transgender non sempre.
non mi interessa la sterilità, ma non per questo sono meno uomo di un uomo transessuale (o di un uomo biologico)