John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Brad)
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John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Brad)
http://progettogenderqueer.wordpress.co ... brad-pitt/
Molti articoli stanno riflettendo su quanto sia “legittimo” che i genitori assecondino, sull’uso della notizia per la fama dei genitori, quando in realtà Brad e Angelina sono attivisti GLBT da una vita, entrambi vagamente bisessuali, e il minimo che possono fare è assecondare il desiderio di John di non essere trattato da femmina.
A chi dice che è un eccesso anche mettergli la cravatta, dico che l’infanzia è fatta di eccessi e forzature, ma non tanto nel caso di questi splendidi genitori che appoggiano la diversità e sperimentazione del figlio, ma soprattutto in tutti gli altri che, non avendo un’educazione neutra e garantista, vengono instradati nello stereotipo molto prima di avere caratteri sessuali definiti, pulsioni e predisposizioni.
Anche quando i corpi sono non formati sessualmente, vengono riempiti di accessori che li differenzino, instradati, influenzati, verso il genere scelto per loro.
Che poi io sia scettico sulle transizioni ormonali sui minori è un dato di fatto, ma che le sperimentazioni dei figli vadano assecondate, e che sia importante avere i propri genitori a fianco in esse è una cosa insindacabile e importante.
Ce ne fossero di genitori così!
Molti articoli stanno riflettendo su quanto sia “legittimo” che i genitori assecondino, sull’uso della notizia per la fama dei genitori, quando in realtà Brad e Angelina sono attivisti GLBT da una vita, entrambi vagamente bisessuali, e il minimo che possono fare è assecondare il desiderio di John di non essere trattato da femmina.
A chi dice che è un eccesso anche mettergli la cravatta, dico che l’infanzia è fatta di eccessi e forzature, ma non tanto nel caso di questi splendidi genitori che appoggiano la diversità e sperimentazione del figlio, ma soprattutto in tutti gli altri che, non avendo un’educazione neutra e garantista, vengono instradati nello stereotipo molto prima di avere caratteri sessuali definiti, pulsioni e predisposizioni.
Anche quando i corpi sono non formati sessualmente, vengono riempiti di accessori che li differenzino, instradati, influenzati, verso il genere scelto per loro.
Che poi io sia scettico sulle transizioni ormonali sui minori è un dato di fatto, ma che le sperimentazioni dei figli vadano assecondate, e che sia importante avere i propri genitori a fianco in esse è una cosa insindacabile e importante.
Ce ne fossero di genitori così!
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Re: John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Bra
Giusto, ma forse non vedo tanti eccessi o forzaturenel periodo dell'infanzia: si tende più che altro a classificarli subito per ciò che si presume diventeranno.
Stefy
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Re: John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Bra
ma io contesto proprio quello. l'instradare le persone a dei ruoli a seconda dell'organo sessuale che hannodream62 ha scritto:Giusto, ma forse non vedo tanti eccessi o forzaturenel periodo dell'infanzia: si tende più che altro a classificarli subito per ciò che si presume diventeranno.
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Re: John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Bra
Il grande errore sta li da sempre. E' una necessità quasi ancestrale nel dover appartenere ad uno od all'altro genere. La maggior parte della gente, è convinta di fare bene nell'instradare i bambini, nel fornirgli un modello da seguire, mentre i penso che invece sia sbagliato, sbagliatissimo. I bambini in generale, devono poter sperimentare ogni cosa, senza condizionamento alcuno e solo così potranno pian piano trovare la loro identità senza dover soffrire per averne "subita" una dalle scelte della società.
Ma è così difficile da capire? A me sembra talmente lineare e semplice che trovo quasi imbarazzante parlarne nel 2014...quasi 2015!
;-)
BYE
Ma è così difficile da capire? A me sembra talmente lineare e semplice che trovo quasi imbarazzante parlarne nel 2014...quasi 2015!
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Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
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Non discutere mai con un idiota... Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza!
Voi ridete di me perchè mi vedete diversa...io rido di voi perchè siete tutti uguali!!!
Chi "approfondisce", tra un maccherone e un'insalata, è un diverso e un rompicoglioni che non sa stare a tavola.
Esistono 10 tipi di persone: quelle che capiscono il codice binario e quelle che non lo capiscono!
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Re: John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Bra
Riporto la riflessione, già fatta altrove, che solo in tempi recenti l'infanzia è diventata così binaria, con giocattoli così marcatamente (e spesso arbitrariamente) suddivisi in giochi per bambine e bambini, idem per l'abbigliamento e per i tagli di capelli. Ho una foto di mio nonno a 7 anni con dei bei boccoli biondi e un grazioso vestitino bianco in cotone e merletti, evidentemente fino a inizio '900 tutta quest'ansia di imprigionare i bambini in ruoli di genere non c'era. E' anche interessante che in alcune lingue che possiedono il genere neutro, come il tedesco, la parola bambino sia neutra: non esiste proprio un modo per dire bambino/a...lo trovo concettualmente meraviglioso.
Condivido molto l'opinione di Valentina.
Nel mio caso i miei genitori hanno avuto un atteggiamento abbastanza...contraddittorio: forse in minima parte mi hanno anche assecondato, visto che tra tutti i cugini, lo zaino azzurro toccava a me, forse hanno assecondato un desiderio mai ammesso di avere un figlio, forse entrambe le cose. Sempre e solo abbigliamento maschile, capelli corti, orgoglio malcelato quando ero preso per M. Alle prese in giro delle bambine dell'asilo, visto che non mettevo mai una gonna, mia madre rispose mentendomi per la prima volta "ok, la metti domani". Gonna mai messa, richiesta avanzata un paio di giorni, in risposta sempre la solita bugia, ho smesso di chiedere...parallelamente elogi a profusione per mia cugina con gonne fiocchi e braccialetti con annesso sprezzante "mica come te!". Alla cresima e alla comunione isteria collettiva visto che nei panni di una femmina ero credibile quanto un tricheco vestito da scoiattolo. Fierezza quando il figlio del fabbro disse che tiravo le palle di neve come un maschio, ma acchiappata per una manica mentre dopo il catechismo stavo correndo ad arrampicarmi su un albero perchè "tu no, perchè sei femmina". Diciamo che avrebbero potuto quantomeno decidersi oppure lasciare a me la libertà di vestirmi da M quasi sempre, ma anche da F se mi andava. Di sicuro, per quanto l'aspetto esteriore sia un elemento forte, io penso che le maggiori violenze avvengano nel divieto di un comportamento, un'attività, una pulsione interiore: mi spiego, se anche i Bradangiolina lo lasciano vestire da bimbo, ancora più importante è che, se tale si sente, non lo obblighino poi ad iscriversi a danza mentre vorrebbe fare calcio. Per la faccenda della gonna, io all'asilo me la sono gestita con successo per i fatti miei, anche quando sono stati i maschi a disturbarmi (ho un ottimo destro)...ma il divieto di non arrampicarmi, mai ricevuto prima e dunque motivato solo dal fatto che c'erano altre madri, è stato così traumatico che posso tranquillamente collocare l'inizio dei miei problemi di disforia in quel preciso atto: mi sono veramente accorto di essere in un corpo F e di cosa avrebbe implicato in questa società, per la prima volta in quel momento.
Quindi forse se non si è genitori abbastanza "sicuri" dal mantenere una linea di comportamento coerente, è meglio non fare il passo più lungo della gamba. Potevano dirmi che avrebbero preferito un maschio, gli avrei risposto "anche io!"
Condivido molto l'opinione di Valentina.
Nel mio caso i miei genitori hanno avuto un atteggiamento abbastanza...contraddittorio: forse in minima parte mi hanno anche assecondato, visto che tra tutti i cugini, lo zaino azzurro toccava a me, forse hanno assecondato un desiderio mai ammesso di avere un figlio, forse entrambe le cose. Sempre e solo abbigliamento maschile, capelli corti, orgoglio malcelato quando ero preso per M. Alle prese in giro delle bambine dell'asilo, visto che non mettevo mai una gonna, mia madre rispose mentendomi per la prima volta "ok, la metti domani". Gonna mai messa, richiesta avanzata un paio di giorni, in risposta sempre la solita bugia, ho smesso di chiedere...parallelamente elogi a profusione per mia cugina con gonne fiocchi e braccialetti con annesso sprezzante "mica come te!". Alla cresima e alla comunione isteria collettiva visto che nei panni di una femmina ero credibile quanto un tricheco vestito da scoiattolo. Fierezza quando il figlio del fabbro disse che tiravo le palle di neve come un maschio, ma acchiappata per una manica mentre dopo il catechismo stavo correndo ad arrampicarmi su un albero perchè "tu no, perchè sei femmina". Diciamo che avrebbero potuto quantomeno decidersi oppure lasciare a me la libertà di vestirmi da M quasi sempre, ma anche da F se mi andava. Di sicuro, per quanto l'aspetto esteriore sia un elemento forte, io penso che le maggiori violenze avvengano nel divieto di un comportamento, un'attività, una pulsione interiore: mi spiego, se anche i Bradangiolina lo lasciano vestire da bimbo, ancora più importante è che, se tale si sente, non lo obblighino poi ad iscriversi a danza mentre vorrebbe fare calcio. Per la faccenda della gonna, io all'asilo me la sono gestita con successo per i fatti miei, anche quando sono stati i maschi a disturbarmi (ho un ottimo destro)...ma il divieto di non arrampicarmi, mai ricevuto prima e dunque motivato solo dal fatto che c'erano altre madri, è stato così traumatico che posso tranquillamente collocare l'inizio dei miei problemi di disforia in quel preciso atto: mi sono veramente accorto di essere in un corpo F e di cosa avrebbe implicato in questa società, per la prima volta in quel momento.
Quindi forse se non si è genitori abbastanza "sicuri" dal mantenere una linea di comportamento coerente, è meglio non fare il passo più lungo della gamba. Potevano dirmi che avrebbero preferito un maschio, gli avrei risposto "anche io!"
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Re: John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Bra
Comprendo quello che dici Alon, ma vorrei esortarti nel non colpevolizzare i tuoi genitori. In generale, i genitori amano i propri figli, vogliono il loro bene e quando prendono delle decisioni, sono convinti di essere nel giusto per il bene del proprio figlio. E' evidente che a volte sbagliano, soprattutto quando ci sono di mezzo queste questioni delicate. Purtroppo spesso, è la non conoscenza dell'argomento che li spinge a comportarsi nella maniera che credono sia giusta, molto probabilmente per convenzioni sociali, per istinto e per stereotipo.
Tu sei una persona fortunata, perché hai scoperto la tua direzione molto presto ed in qualche modo, hai la possibilità di seguirla. Vero è che nulla è facile, soprattutto per chi, come tutti noi, esce un "po'" fuori dagli schemi. Mi piace pensare però, che in futuro, le cose migliorino sotto ogni profilo, anche grazie alla nostra opera di divulgazione che pian piano, instillerà la cAnoscenza!
BYE
Tu sei una persona fortunata, perché hai scoperto la tua direzione molto presto ed in qualche modo, hai la possibilità di seguirla. Vero è che nulla è facile, soprattutto per chi, come tutti noi, esce un "po'" fuori dagli schemi. Mi piace pensare però, che in futuro, le cose migliorino sotto ogni profilo, anche grazie alla nostra opera di divulgazione che pian piano, instillerà la cAnoscenza!
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Re: John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Bra
pienamente d'accordo!Valentina ha scritto:Il grande errore sta li da sempre. E' una necessità quasi ancestrale nel dover appartenere ad uno od all'altro genere. La maggior parte della gente, è convinta di fare bene nell'instradare i bambini, nel fornirgli un modello da seguire, mentre i penso che invece sia sbagliato, sbagliatissimo. I bambini in generale, devono poter sperimentare ogni cosa, senza condizionamento alcuno e solo così potranno pian piano trovare la loro identità senza dover soffrire per averne "subita" una dalle scelte della società.
Ma è così difficile da capire? A me sembra talmente lineare e semplice che trovo quasi imbarazzante parlarne nel 2014...quasi 2015!
;-)
BYE
io sono un esempio di questa metodologia educativa, mi hanno lasciato libero e chiaramente sono uscito dagli schemi, però mi sono trovato fuori dal mondo e ho fatto e faccio di tutto per starne alla larga.
forse era meglio se avessi seguito i consigli paterni e fossi diventato medico, il 'figlio(coglione)di': guadagnerei un sacco di soldi, avrei forse fama (sfruttando in nome di mio padre), una famiglia vera, due figli e una station wagon... mi sembra il sogno americano, che purtroppo o per fortuna non mi appartiene.
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Re: John Pitt, bambino transgender (figlio di Angelina e Bra
ma nell'articolo che ho scritto (quello del link) io ho praticamente risposto a queste obiezioni con delle argomentazioni