Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

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Roby
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Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da Roby »

Care amiche,
vi avevo lasciate con il racconto di quei giorni, durante un viaggio di lavoro negli USA, in cui sono arrivata alla decisione di presentarmi enfemme senza parrucca.
Soprattutto per me era importante raccontare le emozioni legate all’essere meno protetta, più esposta e visibile nei tratti maschili, quasi messa a nudo; ma al tempo stesso più autentica ed in grado di esprimere una femminilità più interiore che legata a trucco pesante, parrucca e artifici vari. Spero di essere riuscita a far arrivare queste emozioni. Se non l’avete fatto, consiglio di leggere il mio primo racconto che trovate in questo link viewtopic.php?f=52&t=5051" onclick="window.open(this.href);return false;
Bene ora vorrei continuare il racconto:

Parte Seconda: Il viaggio di ritorno
Dopo la serata conclusa con il “non mi nascondo” ed il whisky sorseggiato nella lobby dell’albergo a Houston, non mi rimaneva che preparare i bagagli perché l’indomani avrei dovuto prendere il volo per tornare in Italia
Però, la mattina non ce la facevo proprio a vestirmi da uomo, con tutte le emozioni che ancora mi giravano in testa dalla sera prima e quindi ho deciso di presentarmi a colazione nuovamente enfemme, truccata e con lo stesso outfit della sera precedente (pantaloni a zampa, maglietta bianca e nera, borsetta a tracolla). Per lo staff addetto alle colazioni, quelli che le mattine precedenti mi trattavano in modalità gender neutral, ora ero anche io una ma’am (signora) … cominciamo bene.
Quindi già che ero enfemme, ho sbrigato le formalità del check out ed ho preso la macchina per andare in aeroporto, con l’idea di cambiarmi nella prima toilette che avrei trovato. Anche le ragazze dell’autonoleggio che hanno preso in carico la restituzione della vettura mi hanno appellata al femminile ed a quel punto mi è balenato questo pensiero:
ma io mi sento bene ed a mio agio così come sono, tutti si rapportano bene con me, perché devo cambiare?

Detto fatto ho preso questa decisione, senza pensare che forse stavo par fare la cosa più pazza della mia vita: vado a fare il check in e volo enfemme!
Naturalmente sapevo che avrei dovuto superare momenti potenzialmente imbarazzanti come il controllo passaporti, la security… ma davvero mi sentivo così bene e rilassata che non riuscivo a pensare che queste formalità potevano potenzialmente generare qualche problema. E quindi, con l’animo più sereno del mondo, sono andata !
Con la carta d’Imbarco stampata da una macchinetta automatica sono andata al controllo passaporti. In realtà era molto meno invasivo di quello fatto in ingresso: una signora in divisa da hostess ha preso il mio passaporto che mostrava un uomo con capelli stile militare ed alone scurissimo di barba, mi ha guardata, ha riguardato il passaporto con aria stupita, mi ha riguardata… al che io le ho detto “si, guardi, sono proprio io…” al che con un bel sorriso mi ha ridato il passaporto con un “ok, passi pure”. Primo ostacolo superato.

Controllo di security, la parte che mi dava più ansia, si svolge con la solita trafila: togli le scarpe, metti la borsa sul nastro, sacchetto con i liquidi, laptop e telefono ben in vista e via, passo attraverso il body scanner e … guarda caso suona l’allarme. “signora, aspetti, si metta qua un attimo”, mi dice l’addetto; al che chiama un’altra addetta che inizia a perquisirmi manualmente. Lì mi sono un po’ preoccupata ed ero pronta a fermarla nel caso avesse messo le mani nella parte bassa, facendole presente di essere una trans non operata (a quel punto, pur non essendo in cura ormonale, era l’unica parte che potevo sostenere). In realtà non ce n’è stato bisogno perché mi ha semplicemente toccato la schiena e verificato le spalline del reggiseno, dopo di che mi ha lasciata andare tranquillamente. Bene, con un sospiro di sollievo anche il secondo step era passato. Ed ero stata perquisita da una donna! Questo vuol dire essere passata per bio? oppure significa che per la security conta l’espressione di genere più che la biologia ? non lo saprò mai. Però l’autostima ha avuto un bel colpo in positivo, non c’è che dire.

Quindi dopo un po’ di attesa mi sono avviata all’imbarco. Una volta salita in aereo, è passata la hostess con la lista dei passeggeri e, tanto per cambiare, arrivata davanti a me si blocca. Mi guarda, guarda la lista, mi riguarda… ed io le dico: “sono Pxxxx (il mio cognome)”. E lei: “ah ma sulla lista ho un mr Roberto !”. Ed io: “Beh si, in effetti sono io, o meglio I used to be!”. E lei: “ ah bene, allora tutto ok, nessun problema”.

E così mi sono fatta le mie dieci ore di volo tra un drink, un film, il tentativo di dormire, ed il pensiero che ero in giro ormai da quasi 20 ore, da quando mi ero vestita la mattina, forse la barba cominciava a fare capolino ed il trucco a perdere pezzi. Ho tentato di rimediare velocemente nel minuscolo bagno dell’aereo, ma non sono riuscita a milgiorare molto la situazione e quando finalmente sono arrivata a Monaco di Baviera alle 7.00 locali dopo una pseudo notte insonne, forse non ero proprio un fiorellino; i poliziotti del controllo passaporti mi hanno guardata un po’ strano ma tant’è… che dovevo fare ? ero li, mal truccata e con faccia stanca ma ero io, il passaporto era valido, e quindi non c’era motivo per non lasciarmi passare. E quindi sono passata, ero di nuovo in Europa.

Ora devo riconoscere di essere una privilegiata perché ho potuto sfruttare la lounge della business class. Lì (forse non tutti lo sanno) ci sono dei bagni completamente attrezzati per farsi la doccia e sistemarsi in totale intimità e con tutto il tempo a disposizione. Quindi mi sono ri messa a nuovo e fresca come una rosa sono ripartita per l’ultimo step: volo Monaco Malpensa.

In volo tutto liscio, controlli assenti (siamo in zona Shengen, fin che c’è) ed arrivo a Malpensa.

Qui, visto che abito in un paesino non servito da mezzi pubblici, avevo prenotato un’auto a noleggio per tornare a casa. QuIndi mi presento al banco dell’autonoleggio dico che c’è una prenotazione a nome Pxxxx e la signorina gentilissima: “ecco qui signora, ho trovato la prenotazione…. Ok aspetti un attimo che stampo i documenti… però qui la prenotazione è a nome del signor Roberto”. Ed io: “ si certo lo so …” E lei: “ si signora, ma vede, il signor Roberto dovrebbe proprio venire qui per firmare personalmente, se no non posso darle l’auto.” Ed io: “ guardi, che sono io “ . La ragazza sgrana gli occhi: “davvero…. Ehm… uhm… mi può dare un documento d’identità e la patente?”. Si certo, glie li passo e lei imbarazzata: “Guardi mi scusi tanto, non avevo capito, credevo che lei magari era la moglie…” Ed io infine: “non si preoccupi, anzi grazie perché lei forse involontariamente mi ha fatto un grande complimento !”.
E qui purtroppo è finita questa bella avventura: nel garage ho rimosso il trucco, indossato abiti maschili e sono tornata a casa.

Ma una domanda continuava a frullarmi in testa, ripensando alla reazione degli addetti alla security, della hostess, dell’impiegata dell’autonoleggio: ma che, sono passata davvero per una donna? A parte che io mi vedevo, non dico brutta, ma comunque piuttosto maschile, non so se ero del tutto contenta.

Mi spiego, e questa forse è la parte più importante per me, perchè è quella che riguarda le emozioni: da una parte mi sono sentita gratificata, e indubbiamente la cosa mi ha permesso di evitare dei problemi anche seri che magari avrebbe avuto una Trav poco passabile. Gli unici momenti di imbarazzo sono stati al momento di mostrare i documenti, ed in questo mi rivedo in molti racconti di amiche trans. Però ho anche pensato che per certi versi passare è un po’ come imbrogliare, mentre io sto facendo di tutto per essere trasparente, limpida, non voglio imbrogliare nessuno. Non ho problemi ad essere individuata come donna T* (senza darmi etichette, trav, trans, transgender… non importa) purchè sia comunque considerata e trattata come persona di genere femminile (incidentalmente di biologia maschile). L’importante è che ci sia coerenza con la mia espressione di genere.
Ma forse queste sono veramente masturbazioni mentali, anche perché non saprò mai veramente cosa abbiano pensato queste persone, magari hanno capito benissimo che ero una T*, in un qualche stadio intermedio di transizione.
Resta il fatto che ho vissuto alcuni giorni in cui ho agito ed ho ricevuto feedback assolutamente e direi senza remore, nella modalità femminile. Era quello che desideravo, sono stata bene e quindi non vedo perché dovrei disquisire oltre.
Niente tutto qui…. Per i vostri commenti. Allego anche una fotina che mi ritrae in aereo, a ricordo di questo emozionante viaggio.

Baci

Roby

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La Roby

Moderatrice di X-Dress

Danysissy

Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da Danysissy »

Ciao Susy,
emozionante!
Ho trattenuto il fiato come se fossi stata con te al momento dei controlli documenti (imbarazzo) e del body scanner (panico).
Io non so se ce l'avrei fatta ad espormi così tanto, non sono ancora pronta.
Ti invidio per il livello di consapevolezza di cosa vuoi essere che hai raggiunto.
Si parla di coraggio...si, quello ci vuole ma sopratutto di consapevolezza di cosa si è e si vuole essere.
Può essere che con tanta gente negli aeroporti non abbiano poi fatto più di tanto caso e può essere che , chi si è soffermato ad osservarti, abbia pensato che sei una qualche fase della transizione ma la cosa che è importante è che tu lo hai fatto stando bene con te stessa e questo vuol dire solo che eri pronta.
Ti capisco quando dici che l'autostima è stata "dopata", ha avuto una spinta quando ti hanno considerato donna...Fa piacere, e sembra di volare!
Grazie per la tua condivisione.
Ciao
Dany

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ccinzia61
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Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da ccinzia61 »

Susy, come ho gia scritto e detto molte volte,Io continuo a sostenere che se anche le persone si accorgono che siete donne un po "anomale" basta essere identificate "a pelle" come donne e tutto va bene!!! >Poi ,onestamente, oggi trans ce ne sono molte "normali" una volta erano tutte vestite da " viados" , oggi ne trovi moltissime e fanno lavori normali pertanto la gente e' molto piu' abituata!! Un conto e' vedere ai Gay pride tutti agghindati , un conto e' vedere persone normali trans.. La normalita' e' il segreto della passabilita'!

Eva

Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da Eva »

E anche qui mi hai fatto rivivere i momenti passati "live" l'altro giorno mentre chattavamo durante i tuoi spostamenti nei vari aeroporti... Non c'è molto da aggiungere, è nata Roby, viva Roby!!!
Ma ricordati che Susy deve sempre organizzare il X Apericena della Susy!!! ...e sarebbe anche ora!!! : Wink :

PS mi spiace che stasera non riesci ad essere della partita, le ragazze, soprattutto le due nuove, avrebbero sicuramente avuto tante cose da chiederti...

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Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da Andy »

Grande Susy ops Roby!!!!! Hai passato gli aeroporti più controllati del mondo ed all'ultimo ostacolo a due passi da casa e quelli del noleggio auto hanno avuto un'incertezza su di te !!!!! Ma dai !!!!! Ho letto con molto piacere il tuo racconto parte uno e due !!!!! Sei una persona molto speciale direi unica !!!!! Quella chiacchierata fatta in auto mi rimane nel mio cuore !!!!Un grosso abbraccio andy e bacio!!!! Dai che prima o poi ci rivediamo!!!!

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Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da claudiapc »

bellissimo resoconto, guardando la foto che hai caricato capisco perchè nessuno ha avuto problemi o dubbi su chi si trovava davanti! sei una bella signora, in giro si vedono donne bio molto più brutte e mascoline di te! Se poi ci metti anche che come abbigliamento eri normale e non avevi nulla di stravagante si capisce benissimo il risultato.
Brava Brava Brava
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Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da Mari-dany »

Però! Quella dell'aereoporto ancora mi manca, e non so se la tenterò mai. Certo che avevo idea che, specie negli USA, fossero più rigorosi. Vabbè che stavi andando via.
Sei arrivata a quello che ho conquistato molti anni fa, complimenti.
Concordo che non usare la parrucca, bensì avere i tuoi capelli, acconciati al femminile è tutta un'altra cosa, anche solo a livello di praticità, ma anche in sicurezza di se stesse.

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Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da Maurina »

Grande Roby, una bellissima esperienza la tua, carica di sensazioni positive, emozioni, consapevolezza e sicurezza!
Secondo me quel che è importante in tutto questo è la tua grande maturazione alla quale stai dando una forma ben precisa, più naturale e reale rispetto alla Susy.
Qualcosa di tuo, profondamente tuo.
Tutto questo è molto bello anche più della gratificazione di essere stata sempre identificata nel genere femminile.
A tal proposito sottolineo che ti sei beccata più signora e madam tu in 24 ore, che io in un anno di transizione (anche oggi mi son beccata un paio di lui riferiti a me, anche se la persona che l'ha detto era a conoscenza del mio passato!).
Complimentoni e un grande abbraccio!
Maura
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Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da LellaB »

Dal tuo racconto traspare una tale consapevolezza che ti induce a riflettere profondamente. Grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza.
Antonella : Nar :

E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)

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Re: Roby, le nuove esperienze, parte seconda: il viaggio

Messaggio da Andrea »

Cara Roby,

ho letto tutti e due i racconti e mi sono emozionata moltissimo nella lettura, in particolare in quest'ultimo.
Sono davvero contenta per te, per questo tuo percorso.

Sono pienamente d'accordo con Cinzia: le persone ti hanno identificata con donna e tanto basta. L'immagine che tu hai dato nel tuo modo di essere, al di là di quello che può essere un make up più curato o un outfit più significativo, è quella di una persona appartenente al genere femminile.

Immagino anche però che questo tuo percorso non sia scevro di difficoltà sopratutto nelle relazioni familiari: è un aspetto che sto vivendo oggi sulla mia pelle in modo pesante. Puoi dirci qualcosa su questo?

Un abbraccio

Very
L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)

La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)

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