È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femminile

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Celeste
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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da Celeste »

Sabrinasexy69 ha scritto:Se invece state iniziando una nuova relazione, allora ditelo. In quel caso ritengo che sia ingiusto non rivelarsi subito, e se lei non lo accetta non e' la compagna giusta per voi.
Il resto del tuo intervento lo condivido pienamente ma questa frase proprio no, perchè sono contraria ai termini "disonesto" o "ingiusto" in questo campo... per me bisogna fare delle SCELTE e se ci si innamora non vedo perchè si DOVREBBE privarsi di una nuova storia in nome del crossdressing... se invece si VUOLE privarsene in nome del crossdressing ben venga, ma assumendosi le proprie responsabilità senza bisogno di ricorrere a "onestà" e "giustizia" come se ci fosse qualcosa di superiore da rispettare... vestirsi da donna di nascosto non è come tradire... si sta vestendo il proprio corpo, sul proprio corpo si hanno dei diritti, anche diritto alla riservatezza.

Sabrinasexy69
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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da Sabrinasexy69 »

Celeste ha scritto:
Sabrinasexy69 ha scritto:Se invece state iniziando una nuova relazione, allora ditelo. In quel caso ritengo che sia ingiusto non rivelarsi subito, e se lei non lo accetta non e' la compagna giusta per voi.
Il resto del tuo intervento lo condivido pienamente ma questa frase proprio no, perchè sono contraria ai termini "disonesto" o "ingiusto" in questo campo... per me bisogna fare delle SCELTE e se ci si innamora non vedo perchè si DOVREBBE privarsi di una nuova storia in nome del crossdressing... se invece si VUOLE privarsene in nome del crossdressing ben venga, ma assumendosi le proprie responsabilità senza bisogno di ricorrere a "onestà" e "giustizia" come se ci fosse qualcosa di superiore da rispettare... vestirsi da donna di nascosto non è come tradire... si sta vestendo il proprio corpo, sul proprio corpo si hanno dei diritti, anche diritto alla riservatezza.

Hai ragione. Rifraso il mio pensiero... ritengo che se è una cosa centrale della vita, importante che si vive o vorrebbe vivere non solo dentro una stanza vuota in frenetici minuti liberi.... allora sia consigliabile iniziando una nuova relazione rivelarlo... non subito, ma prima di impegnarsi veramente. Aggiungo per chiarezza che è più per il proprio benessere futuro che per onestà verso l’altro che condivido non ha di per se’ un diritto a sapere. È anche a mio avviso consigliabile perché risolve alla radice l’eventuale problema di essere scoperti quando la relazione è inoltrata e rovinarla. Certo è che anche questa decisione richiede un alto livello di maturità e consapevolezza del proprio essere CD.

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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da AnnaSettantatre »

Curioso leggere del crossdressing come se fosse un hobby, cioe' una cosa che scegli e che puoi anche abbandonare: il crossdressing non pare che sia una libera scelta, ne' che sbarazzarsene sia facile al punto che se lo fosse, gia' l'avrei fatto.
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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da Alice80 »

Leggendo alcuni post sembra come che quando due persone si conoscono devono fare una profonda confessione prima di uscire la prima sera.
Perciò se mettiamo da parte il CD l’uomo dovrà dire che di tanto in tanto vede dei video porno. La donna dovrà ammettere che c’è un collega che ci prova a lei questa cosa un po’ piace e ci gioca anche un po’ su.
C’è bisogno di fare questo?
Io ribadisco che si tratta di fiducia. Mi fido che la mia compagna sappia respingere le avances quando oltrepassano il limite e viceversa lei si fida che semmai guardassi un porno non sarebbe una mania.
Poi se al contrario la cosa assume aspetti più importanti allora ci sta anche chiarire la posizione.


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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da Andrea »

veronica ha scritto:Assolutamente scorretto e disonesto non comunicare da subito chi si e'.

Ma pur avendolo fatto dopo un mese di conoscenza, con quello che era stato ritenuto consenso della partner, dopo 30'anni e due figli il rifiuto e' arrivato comunque.

Non bisogna dunque dare nulla per scontato.
Molto difficilmente una donna accettera' con piena consapevolezza la condizine del crossdressing, figuriamoci quella della transessualita' secondaria.

I nodi verranno al pettine e saranno dolori. Tanti.
Ne ho fatta esperienza

Very
Mi autocito perché la frase successiva chiariva il senso della prima affermazione.

Ma vedo che la maggior parte si è risentita e ha reagito con toni decisi e con un istinto di protezione e sopravvivenza al richiamo alla "correttezza e all'onestà" senza cogliere il senso amaro dell'affermazione.

Il senso è che in un rapporto d'amore, serio, impegnativo la sincerità dovrebbe essere l'elemento portante.

Ma dato che
AnnaSettantatre ha scritto:Curioso leggere del crossdressing come se fosse un hobby, cioe' una cosa che scegli e che puoi anche abbandonare: il crossdressing non pare che sia una libera scelta, ne' che sbarazzarsene sia facile al punto che se lo fosse, gia' l'avrei fatto.
(grazie Anna che mi hai letta nel pensiero!)

non ritengo che il crossdressing sia un hobby (e l'impegno di tempo a discuterne e a capirsi qui, credo, lo dimostri) e in esso sia compreso, come è stato detto qui da qualcuna), anche in chi sente di potersene sbarazzare liberamente, una leggera componente disforica,

premesso questo
considerata l'evidenza psicologica e non esclusivamente ludica del medesimo
un compromesso tra vita segreta e relazione amorosa sarà sempre difficile e borderline.

La rivelazione, tranne pochissimi casi, che avvenga subito o avvenga (e in questo caso i rischi sono ovviamente ancora più elevati) in in itinere, è sempre foriera del rischio rottura.

Non è solo questione di indossare vestiti.
Ci si pone in concorrenza con la donna con cui siamo in relazione (se volete si può approfondire questo aspetto: la mia espereinza di vita è legata in modo particolare a questa situazione): è come se ci fosse un'amante e la dimensione narcisistica può avere il sopravvento.
Se poi la disforia è accentuata e sempre più marcata, visibile, quotidiana (come nel mio caso è successo), i problemi diventano insormontabili.
Anch'io pensavo fosse una dimensione di me che si poteva controllare, mantenere in equilibrio con una relazione amorosa.
Il doppio fallimento esistenziale in tal senso mi ha confermata che per una donna eteronormata l'accettazione del crossdressing e tanto più della transessualità è davvero difficile. Esistono anche qui delle eccezioni (Cristina e Cucciola ne sono un esempio mirabile) ma nella maggior parte dei casi un marito/compagno crossdresser è una figura destabilizzante.

Certo, ognuna è libero di dirlo o no dirlo, non sono io certo a fare la morale e indicare regole etiche di comportamento.

Il senso della mia prima affermazione, ribadisco, era il sogno di potersi rivelare a chi si ama per quello che si è e il senso della seconda era la sfiducia che (nella maggior parte dei casi) una rivelazione possa comunque far convivere le due realtà in modo condiviso, sereno, felice.

Very
L'identità è qualcosa a cui non si può sfuggire (Susan Faludi)

La verità è che i nomi ci scelgono ancora prima di pronunciarli (Giovanna Cristina Vivinetto)

Celeste

Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da Celeste »

AnnaSettantatre ha scritto:Curioso leggere del crossdressing come se fosse un hobby, cioe' una cosa che scegli e che puoi anche abbandonare: il crossdressing non pare che sia una libera scelta, ne' che sbarazzarsene sia facile al punto che se lo fosse, gia' l'avrei fatto.
La libertà interiore ritengo che si possa conquistare, il fatto che si è schiavi di qualcosa non significa che bisogni esserlo per sempre. Io sinceramente mi sono liberata anche di altre schiavitù e pertanto sono ottimista, ma so anche che l'amore per la libertà deve partire da dentro perchè a questo mondo nessuno nessuno dona libertà, anzi spesso creare dipendenze porta dei vantaggi. I vestiti che ci piacciono tanto non sono forse stati creati per colpire, attirare, sedurre? Bè anche i coloranti nei cibi servono a questo, ma con un po' di accortezza si può evitare di ingurgitare una massa di coloranti senza rendersene conto. La parola hobby a me proprio non piace perchè le sensazioni forti che si provano sono qualcosa che coinvolge a fondo; anche se si trattasse di mera eccitazione sessuale come potrebbe mai essere considerata un hobby? Anche se fosse una carnevalata come si potrebbe non accorgersi di quanta fantasia coinvolga? Per me è proprio accogliendo tutte le sensazioni che si provano, lasciandosi innondare, che si ha qualche speranza di gestire la cosa; quelli che invece reprimono a mio modo di vedere sono solo destinati a ricaderci peggio di prima (dopo aver oppresso se stessi inutilmente).

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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da LellaB »

Mi scuso con tutte per voler tornare sull'argomento che è "nascondere alla consorte la nostra parte femminile". Ho apprezzato i vostri commenti che parlano di esperienze positive e negative del fare coming out con la compagna, cosa che io probabilmente non farò mai. Leggo da due anni le vostre storie, spesso di sofferenza interiore nel non poter essere ciò che si desidera nel profondo e mi pongo domande su di me, su cosa sono e cosa è per me fare CD... ebbene vorrei chiarire che, come ho scritto molte volte, io non ho un'anima femminile, sono un maschio a cui piacciono le sensazioni che dà vestirsi femminile, soprattutto lingerie, e camminare sui tacchi a spillo. Esattamente come mi piace ogni tanto fumare mezzo toscano pur non essendo un fumatore e lo faccio ogni tanto il che vuol dire che tra una volta e l'altra possono passare settimane o anche solo un giorno, dipende dalle circostanze. Non vi piace chiamarlo hobby? Sono d'accordo, un hobby vuole dedizione che io non ho, non sto male se non mi metto sempre addosso qualcosa di femminile. Aggiungo che sono sposato da 38 anni e che Antonella è nata due anni fa in un periodo molto particolare della mia vita, non è per me questione di vita o di morte e non ritengo giusto gettare alle ortiche la mia bellissima vita matrimoniale per questa cosa così tardiva. Non mi sento un traditore per questo, non tutte le cose che facciamo io e mia moglie le facciamo insieme e ce le raccontiamo. A causa del mio lavoro abbiamo passato anche lunghi periodi di lontananza in cui solo la fiducia e la fedeltà reciproche, oltre al dialogo, ci hanno aiutato a superare le difficoltà. Non mi permetto di dare torto o ragione a nessuna, ma vorrei ricordarvi che siamo tante, con mille esperienze diverse, con mille motivazioni diverse, mille anime diverse, non dimentichiamocelo mai. Questo forum serve per condividerle, per aiutare e consigliare quelle che ne hanno bisogno per raggiungere la pace con se stesse e quelle come me che all'inizio avevano una grande confusione in testa, poi, leggendo e pensando, pian piano sono riuscite a districare il groviglio di emozioni e far luce nella propria testolina per trovare le proprie motivazioni e la propria serenità. Celeste, non nego la profondità con cui tu vivi i tuoi momenti CD, semplicemente non è la stessa con cui li vivo io. Io non provo la smania di uscire enfemme, mi basta avere ogni tanto il mio momento solitario tra le quattro mura domestiche e provare quelle sensazioni meravigliose che conoscete benissimo. Potrei rinunciarvi, ma, scusatemi, non ho ancora trovato un motivo valido per farlo. E di segnali a mia moglie ne lancio ogni giorno, come il fatto di essermi depilata completamente, gioielli compresi, cosa che a lei piace moltissimo, ma restando l'uomo che ha sposato. Spero di essere stata chiara a sufficienza e di non aver provocato od offeso nessuna, non è così facile scrivere senza essere fraintese, bisognerebbe scrivere la propria biografia e forse non basterebbe, sarebbe meglio poterne parlare, ma tant'è.
Con tantissimo affetto e ammirazione verso ognuna di voi...
Antonella : Nar :

E' facile essere una femmina, bastano un paio di tacchi a spillo e abiti succinti. Ma per essere DONNA ti devi vestire il cervello di carattere, personalità e coraggio (Anna Magnani)

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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da Alice80 »

Riconosco che definirlo hobby è riduttivo.
Qualunque cosa sia non sento di tradire la fiducia di lei se ogni tanto indosso una gonna o metto il rossetto.
Perciò alla domanda è giusto non dirlo rispondo che per me di non è indispensabile.
Se invece ci vogliamo dire quanto sarebbe bello poter condividere tranquillamente questa cosa con la consorte allora sono d’accordo: sarebbe bello.


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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da angelaingrid »

AnnaSettantatre ha scritto:Curioso leggere del crossdressing come se fosse un hobby, cioe' una cosa che scegli e che puoi anche abbandonare: il crossdressing non pare che sia una libera scelta, ne' che sbarazzarsene sia facile al punto che se lo fosse, gia' l'avrei fatto.
Beh Anna, non puoi generalizzare: per me (e a quanto pare per tante altre, qui dentro) la cosa è proprio un hobby, né più né meno.
In quanto al poter vivere senza, ti garantisco che per me la cosa non sarebbe un problema: È molto, ma veramente molto, più difficile vivere senza musica (che è un hobby pure questo, e senz'altro più importante del crossdressing).
Dovendo scegliere tra la musica e il crossdressing, nel caso, non avrei dubbi, nemmeno per un secondo.
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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Re: È giusto nascondere alla consorte la nostra anima femmin

Messaggio da Valeria »

Dissertazione ... il crossdressing ... se con tale termine si intente il vestirsi e il truccarsi e sentirsi in quel momento e ascoltarsi ... beh ... si apre una riflessione come quando sei di fronte ad un acquisto ... ti chiedi ...mi serve davvero? ne posso fare a meno? ... poi se ti interroghi sulle cose veramente importanti dell'esistere o confronti il tuo habita di uomo dell'anno 2000 con quello di chi, prima di te, non poteva certo permettersi il lusso o anche la leggerezza di pensare alle cazzate invece che al quotidiano della sua famiglia, delle persone che amava, di se e anche degli altri, nel senso che pensava politicamente ad un bene comune per cui lavorava ... ti accorgi che la risposta ce l'hai nella tasca, quella dentro di te ... e ti accorgi che, per quanto ti possa essere stato utile o lo sia, e per quanto liberatorio, o di conforto in quei momenti in cui ti serve, è ben poca cosa rispetto a questi pensieri, e ancora minor cosa rispetto all'amore per la persona che ami o le persone che ami, la donna, i figli, i genitori ecc ... e se questo vuol dire fare una rinuncia (lo è poi davvero in quanto non è certo indispensabile al vivere farlo) ad un qualcosa che c'è .. ma che è sintomo anche di altro di un qualcosa che manca ... beh è sintomo anche di una società e di individui adulti non cresciuti, insicuri, (me lo dico da solo quindi nessuno si senta offeso è solo una constatazione la mia) viziati da un benessere (parlo di chi vive nella parte benestante piccolo borghese sia chiaro) e di un sentimento poco maturo ... non siamo maturi, come non è matura la miriade di coppie che si sposano, separano ecc. vi è un atteggiamento verso l'altro che è consumo, "vizio" nel senso di bambini e bambine viziate.
Per mia fortuna non sono completamente così, non sono stato viziato, ne ho avuto lussi e le mie cazzate che faccio vestendomi e truccandomi quando lo faccio sono soppesate e sentite come un momento che non ho ancora risolto nel mio io, ma so, che non è quella la mia soluzione al vivere o a vivere è stare meglio, ma un semplice paliativo alla sofferenza e alla solitudine esistenziale. Vorrei essere un uomo migliore e sempre migliore, in questo devo ammettere che anche il vestirmi e truccarmi mi ha aiutato, a capirmi, ad affrontarmi, a togliermi paure, a vivere il mio essere e corpo, a vivere il corpo della donna e a saperle vedere (le donne) per come sono, senza basarmi su schemi mentali maschilisti o invaghimenti da bellezza esteriore, magari del tutto finta.
Serve, non è che non serve, non è un hobby, ma uno strumento. Saperlo è già un qualcosa di positivo per me, e aiuta a viverne la bellezza, senza cadere in un circolo vizioso che invece che essere liberatorio diviene a sua volta uno schema limitante e di prigione e non di evoluzione individuale.

Se mai sarò amato davvero da una donna, come mia moglie o compagna di vita, valuterò allora la persona, il caso, la necessità, il suo grado di comprensione, il mio stato emotivo, l'opportunità, scindendo tra effetti positivi e negativi, male e bene ecc ... e soprattutto circa ciò che declino e declineroò in allora per amore e amare e sentirò dentro di me e vedrò che lei sentirà per me.
So solo che per me non è indispensabile. Campo lo stesso anche senza vestirmi e truccarmi, per anni e anni non l'ho fatto con ricadute qua e la.
Non ho un problema di genere. Non voglio diventare donna ... se fosse quello il problema certo che dovrei dire alla mia donna ... prima che cosa sono o sento e non fingere ...ma quella e' un'altra cosa rispetto a me.
Ripeto poi ... se vivessi in africa con le pezze al culo ... non credo proprio che penserei a come vestirmi o truccarmi e a quanto questo mi dia pace .. magari avrei ben altri pensieri ... più di sostanza e meno da viziato dalla vita e da piccolo borghese come tanti che pensano che la vita sia in uno schema ... o in cose ... la vita è fatta non di cose, non di vestiti e trucchi ma di ben altro e questo è veramente il punto ... e di questo si che vale la pena parlare con chi ami, sempre e affrontare con lei queste domande del vivere.
Valeria

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