Sicuramente a livello generale non c'è apertura sull'argomento perchè manca informazione, e senza consapevolezza comprensibilmente c'è il senso di timore (anche rifiuto purtroppo) da parte dei genitori, a cui il proprio bambino/a dichiari di sentirsi altro da quello che per biologia viene dato per scontato.fatabarbara ha scritto:https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca ... 002a.shtml
Dubito che tutti i genitori abbiano una tale apertura...
In ogni caso, anche se hanno dichiarato di voler aspettare la maggiore età, non potranno intervenire chirurgicamente per 5 anni, anche se il percorso dovrebbe essere in qualche modo facilitato dal loro appoggio.
Però possono iniziare sicuramente a far vivere una realtà femminile. Di una cosa ho paura: dei compagni di scuola, perché in una società ancora chiusa come quella italiana secondo me non siamo ancora pronto a queste realtà, nonostante tutto
E in tal senso per fortuna in questi ultimi anni c'è una crescente campagna di sensibilizzazione/informazione, non soltanto da parte di associazioni ma anche gruppi o singoli, facilmente reperibili sul web.
La paura di trovarsi a che fare con la transfobia è giustificata. Però le nuove generazioni, sono decisamente meno attaccate a inquadrature e stereotipi di genere, e vivono in maniera possibile qualcosa che 10-20 anni fa era tabù. Quindi è un "problema" di comprensione rivolto più che altro per le persone di mezz'età (boomer come me).
Una nota riguardo la "transizione": considerare la transessualità come un adattamento chirurgico a quello che si sente di essere, è una visione limitata. Nel senso che non tutte le persone transgender soffrono di disforia verso i propri genitali, e per fortuna dal 2015 in Italia non è più necessaria "l'operazione" per veder riconosciuto il cambio anagrafico sui propri documenti.
Il percorso è sopratutto psicologico e/o ormonale, quello chilurgico è opzionale.