La rivelazione

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Ale
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Messaggio da Ale »

È bello avervi come compagne d’avventura, e ringrazio tutte per il pensiero che mi avete dedicato, Ecco un altro riassunto del passato un po meno passato che il caldo di questi giorni ha fatto riaffiorare.
Abbraccio a tutte
Ale
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Dio c’è. Ormai sarei pronta a difendere la tesi, e rinegare la mia precedente convinzione avversa e dubbi giovanili. In età quando si pongono le prime domande serie, ai consueti esami davanti allo specchio in disperata ricerca di pur minima curvatura del torace che potesse passare come seno, e di una forma un po’ più morbida delle cosce, un paio di centimetri in più sui fianchi… partiva il solito ritornello: Dio se ci sei da qualche parte, onnipotente e così empatico, perché hai plasmato proprio me così diversa da quello che volevo esserci? Io, non ti ho fatto niente di male, anzi volevo la tua compagnia ma tu mi hai posto talmente tante condizioni che alla fine ho rinunciato! Sai che ti dico? Da oggi, faccio ibernare il nostro rapporto visto che non hai voluto rispondere neanche alla prima domanda a corredo della mia esistenza; chi cazzo sono io? E così, accantonato buon Iddio, ho smesso di tormentare l’anima tutto sommato contenta delle proprie scelte, fino a quando un’improvvisa irruzione del Signore con una mail mentale m’ha fatto capire quanto era preoccupato per le mie sorti, e quanto supporto m’ha riservato. È capitato che un giorno, nel solito vagabondare per le vie cittadine, ho varcato il portone di una delle poche chiese non cattoliche romane, San Paolo entro le Mura, edificio in stile neogotico di assai modesto valore architettonico, zeppo d’un contenuto a base di fede e simbologia massonica, insomma robba un po’ americana ma comunque imbastita con maestosa mano di Edward Burn-Jones ed il suo credo preraffaellita, raccontato nel grande mosaico, opera fra le più importanti del tutto suo opus. Lì, nell’abside dietro l’altare è sistemata l’immagine di Gesù giudicante con ai lati alti gerarchi dell’amministrazione celeste. Con rischio di cervicale ho scrutato la preferenza arbitraria di Burn-Jones nella selezione di Arcangeli addetti alle mansioni divine. A destra di Gesù il posto vuoto del vacante Lucifero, angelo caduto in disgrazia del Signore (una di noi?) e omesso dal tripudio angelico in conferma del non diritto alla ribellione e alle leggi divine. Nel continuare l’esame del grande mosaico (ne ho visti di meglio, siamo a Roma), rimango folgorata. Il Redentore che mi tiene d’occhio con la sfera terrestre nella mano sinistra intento ad esprimere il giudizio inappellabile è donna. Anzi no! È una di noi, xdress, trav, trans o qualsivoglia altra parola per descriverci. Sta lì, impassibile e avvolta nella sua tunica bianca con bel viso di ragazza ed un mistero nel corpo nascosto dalle pieghe di lino candido. Ripasso velocemente le nozioni basilari dei Vangeli cercando un punto ambiguo in favore della scelta di Burn-Jones (era troppo educato per interpretare in malo modo il contenuto delle Scritture) ma da Giuseppe al Matteo, Marco, Luca e Giovanni, compreso il Signore, nessuno mette in dubbio l’orientamento di Gesù che rimane saldamente attributo maschilista. Sebbene non abbia lasciato le tracie certe della sua mascolinità, manco quelle di lettura opposta esistono come prova contraria. Però, sono certa, almeno in questo caso; Il messaggio di Burn-Jones è la scelta voluta. Destinato a noi, figlie dell’inganno di qualche divinità beffarda e crudele, noi esperte di Pueraria Mirifica e Serenoa Repens, noi arbitre nella scelta di calza giusta per abbinare al pantalone o gonna tubino, noi uniche e irripetibili, sempre in cerca di una fede rivelatrice in grado di mettere in pace le nostre anime agitate. Ed ecco, di fronte all’immagine di un dio che finalmente riconosco e che non si offende del mio concetto di essere donna, sono sicura che il mondo che tiene nella mano sinistra, sarà giudicato per ben altri peccati. Per quanto ci riguarda, noi, il castigo ci abbiamo autoinflitto già da mo’!
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Re: La rivelazione

Messaggio da Io, (e) Giulia »

L'argomento è ostico e delicato (questo è il probabile motivo dei mancati riscontri).

Anch'io, infatti, non affronterò l'argomento religioso, tenendo per me le mie considerazioni .

Ma il Tuo racconti vale, per come è scritto, per le informazioni storiche ed artistiche e.....per i desideri....

Giulia ....... che, a volte, si vede quello che si desidera.....

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virgolette
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Re: La rivelazione

Messaggio da virgolette »

Ale ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 23:15 Ed ecco, di fronte all’immagine di un dio che finalmente riconosco e che non si offende del mio concetto di essere donna, sono sicura che il mondo che tiene nella mano sinistra, sarà giudicato per ben altri peccati. Per quanto ci riguarda, noi, il castigo ci abbiamo autoinflitto già da mo’!
Finalmente una discussione diversa.
Sono molto felice per questa tua rivelazione, sono sicuro che ti aprirà una vita nuova; ho riportato l'ultima frase perché è una cosa che ripeto continuamente da quando sono nel forum: il nostro castigo ce lo siamo autoinflitto da mo'
Poi è anche vero che quando siamo per strada, se il nostro aspetto non è proprio perfetto, anche gli altri non risparmiano il loro castigo, del tutto gratuito.

Le cose cambieranno, ma ci vorrà ancora molto tempo, specie in un paese come il nostro.

Intanto tu ora hai una marcia in più, usala ogni volta che potrai.

In bocca al lupo.
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Re: La rivelazione

Messaggio da Karen_75 »

Interessante.tempo fa'(molto),lessi in un testo che NOI sofferenti inquesta vita,nella prossima reincarnazione saremo alla destra del signore.
Ogni tanto mi viene in mente la morte come liberazione.
Occhio..amo la vita e tutte le gioie che da'.Fossi un'ape volerei di fiore in fiore ..prendete le mie parole con leggerezza..
Baci
Nella vita vorrei essere come un bruco. Mangiare molto, dormire un po’ e poi svegliami bellissima.

Le vie del signore sono infinite,è la segnaletica che lascia a desiderare.

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Re: La rivelazione

Messaggio da kollant79den »

Ciao Ale, ma questa del redentore donna è una tua visione o é una tesi sostenuta anche da qualcun'altro? Cmq sia é una rivelazione molto illuminante! Un abbraccione!

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Re: La rivelazione

Messaggio da Coffee »

virgolette ha scritto: giovedì 21 luglio 2022, 17:52 il nostro castigo ce lo siamo autoinflitto da mo'
Buongiorno.
Io non direi autoinflitto bensì capitato, non l'ho scelto però l'ho fra le mani e devo cercare di gestirlo.

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virgolette
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Re: La rivelazione

Messaggio da virgolette »

Scusa Coffee; io credo che tu abbia frainteso. Il castigo a cui si riferisce Ale è la montagna di sensi di colpa ed insicurezze che ci creiamo da soli nelle nostre teste, almeno la maggioranza di noi.

Giusto Ale ?
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Re: La rivelazione

Messaggio da Coffee »

virgolette ha scritto: venerdì 22 luglio 2022, 17:00 Scusa Coffee; io credo che tu abbia frainteso. Il castigo a cui si riferisce Ale è la montagna di sensi di colpa ed insicurezze che ci creiamo da soli nelle nostre teste, almeno la maggioranza di noi.
Giusto Ale ?
Buonasera! Ma sai che non lo so?
Ale ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 23:15 Ed ecco, di fronte all’immagine di un dio che finalmente riconosco e che non si offende del mio concetto di essere donna, sono sicura che il mondo che tiene nella mano sinistra, sarà giudicato per ben altri peccati. Per quanto ci riguarda, noi, il castigo ci abbiamo autoinflitto già da mo’!
Secondo me il castigo autoinflitto é proprio la ricerca d'esser donna (...) attraverso un dispositivo tangibile. Questo potrebbe essere benissimo un indumento, il trucco, il modo di porsi o anche tutto insieme.
Questo companatico femminile giocoforza appaga la psiche con tutto ciò che ne consegue.
Il castigo, dolce o amaro che sia, é la differenza fra ciò che visualizziamo su di noi e quello che invece vorremmo essere... La galera invece é il possibile.giudizio negativo di chi ci sta attorno.

AAA chiedo aiuto a Sylvix, abbia pietà di me, dipani le idee confuse di Coffe e che le scriva in italiano corretto. ;-)

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Steffi Ritzka
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Re: La rivelazione

Messaggio da Steffi Ritzka »

Ale ha scritto: martedì 19 luglio 2022, 23:15 È bello avervi come compagne d’avventura, e ringrazio tutte per il pensiero che mi avete dedicato, Ecco un altro riassunto del passato un po meno passato che il caldo di questi giorni ha fatto riaffiorare.
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Dio c’è. Ormai sarei pronta a difendere la tesi, e rinegare la mia precedente convinzione avversa e dubbi giovanili. In età quando si pongono le prime domande serie, ai consueti esami davanti allo specchio in disperata ricerca di pur minima curvatura del torace che potesse passare come seno, e di una forma un po’ più morbida delle cosce, un paio di centimetri in più sui fianchi… partiva il solito ritornello: Dio se ci sei da qualche parte, onnipotente e così empatico, perché hai plasmato proprio me così diversa da quello che volevo esserci? Io, non ti ho fatto niente di male, anzi volevo la tua compagnia ma tu mi hai posto talmente tante condizioni che alla fine ho rinunciato! Sai che ti dico? Da oggi, faccio ibernare il nostro rapporto visto che non hai voluto rispondere neanche alla prima domanda a corredo della mia esistenza; chi cazzo sono io? E così, accantonato buon Iddio, ho smesso di tormentare l’anima tutto sommato contenta delle proprie scelte, fino a quando un’improvvisa irruzione del Signore con una mail mentale m’ha fatto capire quanto era preoccupato per le mie sorti, e quanto supporto m’ha riservato. È capitato che un giorno, nel solito vagabondare per le vie cittadine, ho varcato il portone di una delle poche chiese non cattoliche romane, San Paolo entro le Mura, edificio in stile neogotico di assai modesto valore architettonico, zeppo d’un contenuto a base di fede e simbologia massonica, insomma robba un po’ americana ma comunque imbastita con maestosa mano di Edward Burn-Jones ed il suo credo preraffaellita, raccontato nel grande mosaico, opera fra le più importanti del tutto suo opus. Lì, nell’abside dietro l’altare è sistemata l’immagine di Gesù giudicante con ai lati alti gerarchi dell’amministrazione celeste. Con rischio di cervicale ho scrutato la preferenza arbitraria di Burn-Jones nella selezione di Arcangeli addetti alle mansioni divine. A destra di Gesù il posto vuoto del vacante Lucifero, angelo caduto in disgrazia del Signore (una di noi?) e omesso dal tripudio angelico in conferma del non diritto alla ribellione e alle leggi divine. Nel continuare l’esame del grande mosaico (ne ho visti di meglio, siamo a Roma), rimango folgorata. Il Redentore che mi tiene d’occhio con la sfera terrestre nella mano sinistra intento ad esprimere il giudizio inappellabile è donna. Anzi no! È una di noi, xdress, trav, trans o qualsivoglia altra parola per descriverci. Sta lì, impassibile e avvolta nella sua tunica bianca con bel viso di ragazza ed un mistero nel corpo nascosto dalle pieghe di lino candido. Ripasso velocemente le nozioni basilari dei Vangeli cercando un punto ambiguo in favore della scelta di Burn-Jones (era troppo educato per interpretare in malo modo il contenuto delle Scritture) ma da Giuseppe al Matteo, Marco, Luca e Giovanni, compreso il Signore, nessuno mette in dubbio l’orientamento di Gesù che rimane saldamente attributo maschilista. Sebbene non abbia lasciato le tracie certe della sua mascolinità, manco quelle di lettura opposta esistono come prova contraria. Però, sono certa, almeno in questo caso; Il messaggio di Burn-Jones è la scelta voluta. Destinato a noi, figlie dell’inganno di qualche divinità beffarda e crudele, noi esperte di Pueraria Mirifica e Serenoa Repens, noi arbitre nella scelta di calza giusta per abbinare al pantalone o gonna tubino, noi uniche e irripetibili, sempre in cerca di una fede rivelatrice in grado di mettere in pace le nostre anime agitate. Ed ecco, di fronte all’immagine di un dio che finalmente riconosco e che non si offende del mio concetto di essere donna, sono sicura che il mondo che tiene nella mano sinistra, sarà giudicato per ben altri peccati. Per quanto ci riguarda, noi, il castigo ci abbiamo autoinflitto già da mo’!
Argomento molto delicato e soggettivo, difficile da trattare poiché Ognuno ha le sue convinzioni in materia... Tuttavia provo a rispondere per quanto mi riguarda. Come molti, Forse la maggior parte delle persone che popolano questo pianeta mi sono interrogata sull'esistenza di un'entità Superiore in grado di controllare il destino di tutti...
In effetti sarebbe bello credere che possa esistere qualcosa di questo tipo qualcuno a cui rivolgersi per chiedere qualcosa per se stessi o per qualcuno che abbiamo a cuore, ma fino ad ora la ragione e la logica hanno avuto il sopravvento la mia convinzione personale è che il destino di ognuno di noi è nelle nostre mani e non dipende da niente da nessuno, Per quanto riguarda l'eventuale accettazione della mia diversità da parte dell'onnipotente, è un qualcosa che non ho mai preso in considerazione... se credessi in Dio allora crederai anche che esistono le anime che secondo il mio modesto parere non dovrebbero avere sesso o un genere di appartenenza, si nasce nudi e si muore altrettanto nudi. Poco importa Secondo me se in vita si preferisce indossare una gonna piuttosto che un paio di pantaloni o Un collant al posto dei calzini, sono orpelli sono oggetti creati ad uso e consumo del genere umano e non hanno nulla a che fare con la consistenza dell'anima.
Elle s'en fout, elle balance son cul avec indolence.
Elle s'en fout
Elle s'en balance de savoir ce que les autres pensent...

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Ale
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Re: La rivelazione

Messaggio da Ale »

Vorrei chiarire una cosa. Il commento di Giulia lo considero sacrosanto, e opportuno. Lungi dal me l’intenzione di suggerire o indicare la “retta via” a chiunque, o proporre qualunque forma di autocommiserazione. Sono di natura propensa a considerare la vita e suoi aspetti anche più bizzarri, con buona dose di ironia e senza le cadute nel vittimismo. Sono pur sempre la nipote di vecchio militante anarchista che ha contagiato gli eredi con le assolute libertà di scelta. Il rapporto con Dio è una di queste, private e intoccabili. Mi sentirei in colpa se a qualcuna di voi, avessi offeso quel delicato binario così unico per ogni essere pensante. Ripeto, il mio pensiero sul Dio è stato solo libero riflesso personale, neanche una mia convinzione. Per quanto riguarda il senso di colpa che noi così a lungo abbiamo portato come distintivo e sul quale si sofferma (con parecchie sane motivazioni) virgolette, c’è da precisare che (secondo me) si tratti di un fenomeno a doppio senso di lettura. Basti ricordare non tanto lontano “caso” di Wladimiro Guadagno (in arte Vladimir Luxuria) che a parte la risonanza forse eccessiva, abbia comunque contribuito tanto alla libertà di scelta di molte di noi, senza essere costrette a nascondersi o auto indagarsi sulla adeguatezza delle decisioni prese. Io, nel mio piccolo, non mi sono interrogata in modo eccessivo sulla propria decisione di scegliere il genere che ho deciso come quello di appartenenza. Va detto comunque, che la scelta non è stata così spontanea e indolore. All’inizio, avevo il mondo (intero o quasi) contro, e se non ci fosse la decisa presa di posizione di mia madre in difesa della mia scelta, sarebbe stata una lotta con esito assai incerto. Ho passato la via tortuosa fra psicologi agli strizzacervelli, endocrinologi e altri luminari della scienza, in cerca di propria identità. Alla fine, contrariamente ai miei iniziali dubbi sulla tesi di personalità forte e influenza esercitata della figura materna, si è epurato che fu proprio la difesa della mia identità, fatta da mia madre a salvarmi dalle tentazioni della strada, droghe e simili trappole disseminate sul percorso. Si è scoperto anche con le analisi cliniche che, come esemplare maschio, non ero impeccabile e che qualche difettuccio era presente nel mio programma. I rubinetti che erogavano le quantità di testosterone e estrogeni nel mio corpo lavoravano per conto proprio, e così ero esemplare imperfetto come maschio e come femmina in egual percentuale. Mi sentivo femmina, ma messo davanti alla prospettiva di correggere il proprio genere con perenni aggiunte ormonali ed esteso uso di bisturi, ho optato per non fare nulla e adeguarmi alla situazione esistente. Così, ho deciso di essere ragazza in tutti i sensi eccetto quello sessuale visto che la mia libido non richiedeva nulla, ma per sevizio sanitario, documenti e servizio di leva, sono rimasto il genere che visibilmente la madre natura abbia scelto per me. Ricordo che lo psichiatra che mi aveva in cura, disse congedandomi: “Tu sei ragazza in tutto, ma ricordati che già fuori da questo studio gira un impressionante numero di maschi alfa in cerca di farti del male. Devi imparare di convivere con te stessa e senza le sfide quotidiane. Delle volte è più difficile che lottare e dimostrare i denti, ma alla lunga apporta benefici maggiori.” Per la mia indole, questa ricetta funzionava, e l’ho adottata senza grossi sforzi. Intanto potevo anche passare con certa facilità come una ragazza non particolarmente bella e dotata e nessuno si soffermava sul mio aspetto fisico più di tanto. Però, qualche domanda mi ritornava puntualmente nelle lunghe notti passate in solitudine, scelta volontaria sì, ma non sempre piacevole. Perché mi sentivo a posto solo con indumenti femminili, e perché mi identificavo femmina in ogni pensiero che formulavo? Ragazzi non mi attiravano affatto ma in fondo ero più vicina al genere maschile con certi attributi donatimi alla nascita, e che stranamente non sentivo estranei al mio corpo, nonostante sognavo l’apparenza più femminile. Erano questi i misteri che mi hanno accompagnato fino ad oggi, e che nonostante non diniego nessuna delle mie decisioni, la coscienza identifica la mia scelta di vita come un ciclo lungo parecchi anni, privato volutamente da tutta una dimensione. Sono reduce di una breve trasferta verso i luoghi d’origine, e un tentativo di trovare qualche tassello del mosaico della età d’innocenza. Era un salto nel passato dolce e amaro, un po’ malinconico e a momenti pieno di struggente nostalgia. Ho ritrovato ritagli di memoria che oggi, a distanza di così tanti anni hanno un sapore che solo la giovinezza spensierata può regalarci. Mi piacerebbe condividere con voi le pagine di questo improvvisato diario, ma a momenti ho la sensazione di rubare lo spazio e tempo destinati ad altre iniziative.

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