L'inglese nella lingua italiana

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Roby
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L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da Roby »

Visto che l'argomento sembra di interesse e stava generando una discussione all'interno di un'altra discussione ho pensato di spostarci e parlarne qui.

È un dato di fatto che sempre più parole e frasi straniere, soprattutto inglesi, vengono usate nella comunicazione in lingua italiana.

Si parlava di Trans Lives Matter, ma restando in area LGBT è inevitabile pensare al Gay Pride; anche in questo Forum ci chiamiamo Crossdresser e non Travestiti, anzi qualcuno ha voluto dare significati diversi a questi due termini che etimologicamente sono del tutto equivalenti.

Parliamo di cose che ci piacciono? Look, outfit, make-up...
Ma anche i nostri vari governi, espressioni ufficiali dello stato italiano, hanno fondato il Ministero del Welfare, eseguito una Spending Review ed ora si parla di Flat Tax.
Mi fermo qui però la lista sarebbe lunghissima.

Lancio la discussione: pensate che questo uso dell'inglese renda più comprensibile la comunicazione, oppure per qualcuno sia un ostacolo per la comprensione?
È una normale evoluzione della lingua, è un fatto positivo, oppure è un inaridimento della nostra lingua? Segno di subalternità culturale?

A voi la parola

Baci

Roberta.

PS : personalmente riconosco a volte l'uso dell'inglese è quasi scontato, semplicemente perché alcuni terminj nascono in inglese e vengono usati così a livello globale (penso all'ambito tecnico-scientifico).
Però in Italia si esagera nell'usare l'inglese laddove si potrebbe usare l'italiano: per esempio si poteva benissimo ragionare di revisione della spesa pubblica o di Tassazione Piatta.

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La Roby

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Marinatravoi
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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da Marinatravoi »

Ciao Roby, a mio parere, finché l' inglese viene usato per esprimere contenuti che rientrano in un ambito internazionale, come accade, per esempio, coi termini tecnico-scientifici, ci può stare e ha anche un razionale.
Mi infastidisce molto invece quando si ricorre per forza a termini in inglese per esprimere oggetti, temi, contenuti di interesse solo nostrano, come se l'uso dell' italiano fosse dèmodè...perfetto l' esempio dei termini citati in ambito politico ( Ministero del Welfare, Spending Review, mi danno proprio ai nervi). Non parliamo poi dell' uso smodato addirittura di sigle in inglese...tipo asap, che sta per as soon as possible...qui proprio inorridisco, scrivere appena possibile é da sfigati? Un po' più rispetto per la nostra lingua no?
Marina

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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da LellaB »

Certe volte penso che sia un “fa fine, non impegna, e mi sento fig*”, soprattutto quando è usato da certi personaggi che faticano a parlare un italiano corretto. Questo è il mio personale sentimento (feeling) quando sento dire flat tax. Devo dire però che l’esperienza di tanti anni di lavoro passati a contatto col mondo anglosassone o, in ogni caso, con un mondo che parla sostanzialmente inglese, mi ha portata a usare spesso parole inglesi in modo naturale. Ancora oggi se voglio usare il termine italiano, incespico, mi fermo a cercarlo nella mia mente e poi, per non fare la figura dell’idiota, uso quello inglese…

Adesso, che sono finalmente in pensione e recito in una compagnia teatrale dilettantesca, sto cercando di recuperare il dizionario italiano inclusa la dizione corretta, ma che fatica togliersi dalla testa feeling e flat tax…
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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da Mari-dany »

Roby ha scritto: martedì 22 novembre 2022, 7:07 È una normale evoluzione della lingua, è un fatto positivo, oppure è un inaridimento della nostra lingua? Segno di subalternità culturale?
La seconda che hai detto, naturalmente.
I francesi, che in questo sono più furbi di noi, usano molte meno parole inglesi e vivono benissimo ugualmente.
Noi ci siamo lasciati rovinare persino il latino , che è la base della nostra lingua. Piccoli esempi : giunior, stedium (lo stadio di Torino), midia, plas, tiutor ....

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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da angelaingrid »

Marinatravoi ha scritto: martedì 22 novembre 2022, 8:00 finché l' inglese viene usato per esprimere contenuti che rientrano in un ambito internazionale, come accade, per esempio, coi termini tecnico-scientifici, ci può stare e ha anche un razionale.
Mi infastidisce molto invece quando si ricorre per forza a termini in inglese per esprimere oggetti, temi, contenuti di interesse solo nostrano, come se l'uso dell' italiano fosse dèmodè...
Condivido ogni sillaba. : Thumbup :

Ma perché, quando nel linguaggio aziendale dicono:
"Nell'ultimo briefing la mission del nostro brand ha sviluppato la vision total inclusive del custom del target..."
non vi vien voglia di mandarli tutti a quel paese?

Ma anche l'italiano vero non se la passa benissimo: dopo tutti i "piuttosto che" ed altri orrori, recentemente mi è pure toccato sentire il verbo cessionare e il sostantivo cessionazione, riferiti ai superbonus edilizi: "la cessionazione del credito...". Ma il banale "cessione" pareva così brutto?
Il fatto è che si vuole sembrare fighi senza avere la cultura linguistica e ci si espone a figuracce epocali. Il brutto è che neppure se ne rendono conto.
L'eterno fascino risiede nell'anima, non nel tempo o nella moda. La vera bellezza risiede nella grazia dell'anima, nel portamento e nella gentilezza, indipendentemente dall'età o dalla moda.

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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da LauraB »

L inglese è lingua viva e di uso oramai mondiale.
Solo qui ci sono almeno ben 6 topic con titolo in inglese, oltre al nome del forum.
Lo stesso termine topic è inglese, cosi come faq e chat e via dicendo.
Molte lezioni universitarie sono in inglese pure qui, e molti termini non si riescono a tradurre in italiano perche si è perso il contatto.
Io stessa a volte, da ex elettricista, mi trovo a usare termini in inglese prima che mi vengano in mente quelli italiani.
Cosi come molti manuali elettrici sono in inglese ( e speso non me ne rendo conto, li leggo senza problemi,poi me lo fanno notare : Chessygrin : )

L inglese è la lingua dei nostri migranti lgbt (seguita dal francese) e ogni tanto faccio traduzioni volanti per loro.
L inglese è lingua dei nostri giovani oramai quasi naturale, seguita dal giapponese , grazie ai manga : book : . Non è raro che senta qualcuno dei miei parlare giapponese.
Con l inglese facciamo tutte le conferenze europee lgbt, è lingua comune e i suoi termini sono oramai entrati nel linguaggio comune, la traduzione non passa nemmeno per l anticamera del cervello.

L italiano è una lingua bellissima, la quarta studiata nel mondo, ma è proprio in Italia che è purtroppo bistrattata. Molti termini sono sconosciuti, proprio ieri una analisi di un bancario evidenziava la carenza di capacità di discernere nel settore economico, a partire dai normali termini di mittente e destinatario.
Non parliamo al contrario di certi termini burocratici da paura.

La Francia da sempre conduce una lotta per preservare il francese, ma a fatica.

Tornando all'inglese, nel mondo del travestitismo e del transgenere molte fonti sono americane.

personalmente preferisco l italiano quando si puo, ma non disdegno ogni tanto un buon libro in inglese ( e anche francese), da Cime tempestose a shakespeare, passando per qualche giallo, di solito con un inglese piu moderno e meno difficile.
Laura Bianchi

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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da Daniella+ »

Roby ha scritto: martedì 22 novembre 2022, 7:07
Lancio la discussione: pensate che questo uso dell'inglese renda più comprensibile la comunicazione, oppure per qualcuno sia un ostacolo per la comprensione?
È una normale evoluzione della lingua, è un fatto positivo, oppure è un inaridimento della nostra lingua? Segno di subalternità culturale?

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Per chi non conosce l'Inglese ovviamente esiste principalmente un problema di comprensione/avversione, oggi come oggi. Del resto però, se la lingua "mondiale" fosse il cinese o l'arabo, personalmente avrei anch'io notevoli problemi sia di comunicazione che di comprensione. Confermo invece, anche dal mio punto di vista che, in ambito tecnico-scientifico, l'uso di vocaboli inglesi facilita di molto la discussione con tutto il mondo, perchè sono unanimemente riconosciuti e comuni. Non apprezzo gli acronimi e quelli piuttosto potrebbero essere il prossimo argomento di discussione. Trovo poi che sia una inevitabile evoluzione della lingua, ciò che sta avvenendo ormai da tempo, ma che è sempre avvenuto nel tempo però non dobbiamo dimenticarcene. Solo che oggi giorno accade ad una velocità mai riscontrata prima, quindi è numerosa la parte di persone che la percepisce come subalternità o perdita culturale per il nostro paese. Nel mio caso considerarla evoluzione è dipeso anche dalle abitudini di vita o lavoro. Per una che viaggia molto o per chi lavora in ambienti o aziende internazionali, diventa la quotidianità e prevalente, l'uso di determinati vocaboli non italiani. Altro input che porta a far diventare di uso comune vocaboli stranieri potrebbe essere invece il tempo, la velocità o la presunta velocità a cui vogliamo vivere, o vogliono farci vivere. Flat Tax è indubbiamente più veloce da dire rispetto a Tassazione Piatta, occupa meno bit, attiva meno sinapsi nel dirlo, per gli Italiani potrebbe essere questa la scelta che porta a preferire "flat tax". Il problema è che all'estero acronimi tipo asap, omg, tbc, lol, fyi hanno totalmente soppiantato la dicitura completa che avrebbero come frasi; e da lì non credo si tornerà indietro. E quella è considerata una evoluzione della lingua. Sinceramente non credo sia un fenomeno arginabile. Se le generazioni nuove crescono masticando Italiano e Inglese, sicuramente a meno di una nuova era autarchica, riterranno che non chiamare "touch pad" il "touch pad" del "calcolatore personale" non avrà senso.

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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da Mari-dany »

Io capisco benissimo che per certi termini , specie nell'informatica, non esista nemmeno l'equivalente in italiano, quindi sia giocoforza usare tali parole (anche se i francesi che, come ho già detto, almeno in questo campo sono più furbi di noi, hanno inventato espressioni tipo ordinateur anzichè computer).
Però, è di pochi minuti fa al TG, non ditemi che di uno che lavora nel settore "food and beverage" non si possa dire tranquilalmente che lavora nel settore cibi e bevande eh !

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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da LellaB »

Mari-dany ha scritto: mercoledì 23 novembre 2022, 20:10 […]
Però, è di pochi minuti fa al TG, non ditemi che di uno che lavora nel settore "food and beverage" non si possa dire tranquilalmente che lavora nel settore cibi e bevande eh !
Vero, ma food and beverage fa molto più figo…!!! Oh, questo sa pure l’inglese, oh! Vedi un po’… : Lol : : Lol : : Lol :
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Re: L'inglese nella lingua italiana

Messaggio da Mari-dany »

Altra perla del TG3 questa sera.
L'intervistata, una ricercatrice di Novara, parlando di un nuovo sistema di individuazione di cellule cancerose, prima dice "E' un ottimo strumento", poi ribadisce "E' un ottimo tool".
Penso che siamo veramente all'ultimo stadio....

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