E' permesso rispolverare vecchi post? Lo faccio con cognizione di causa, fidatevi e siate pazienti.
angi73 ha scritto: ↑martedì 3 gennaio 2023, 14:37
Nel mio fantasticare più che insegnante vorrei essere una segretaria a tutti gli effetti, con il classico tailleur giacca e gonna sopra il ginocchio nera, camicetta bianca, collant color carne, con gambe liscissime e delle favolose decolté tacco 12 a spillo.
Angie, non me ne volere, ma ho come il sospetto che questo non sia proprio il tipico outfit da segretaria nella vita reale.
Ora, nulla vieta di immaginarsi segretaria, professoressa, scolaretta monella o in qualsiasi altra situazione, stereotipata o meno.
Lo faccio anche io, per mera necessità di sano narcisismo.
Meno lo è invece se questa è la concezione che si ha delle Donne in generale, ma sono certa che da parte tua non fosse così.
Quello che invece mi fa rispolverare il post, è la memoria scolastica che ha voluto condividere Steffi con tutte noi, inerente il suo speciale insegnante d'arte. Ma davvero faceva tutto questo? (sebbene sotto "l'ombrello" del periodo di carnevale, che ne legittimava in qualche misura l'eccentricità del comportamento)
Sono strabiliata, anche perché di quando stai parlando Steffi, fine anni 70/inizio anni 80?
Ecco allora la mia piccola riflessione: qualche anno fa, nel forum americano che frequentavo, alcune T-girl narravano di come già 25 anni fa in alcune scuole durante lo
spring break venivano organizzate delle "sfilate" in cui i maschi erano truccati da femmine e le femmine da maschi.
Dietro alla motivazione ufficiale della raccolta fondi per beneficienza, l'esperimento avrebbe dovuto sensibilizzare alunne/i e le relative famiglie su tematiche quali bullismo e violenza di genere.
L'adesione era su base facoltativa, sia chiaro. A nessuna persona era imposto di vestirsi con abiti e sembianze del sesso opposto.
Ora io non sono mai stata in America e non so quanto questa storia sia reale o favolistica, ma stando a sentire quanto scrivevano, molte ammettevano di aver compreso e soprattutto accettato già da adolescenti la loro essenza e che anche i compagni e le compagne avevano un atteggiamento più aperto nei loro confronti, mentre quello genitoriale era più controverso e non sempre di comprensione/accettazione, forse anche per il salto generazionale, anche se non sempre la generazione passata è più chiusa di quelle successive.
Tornando al prof di Steffi, chissà se oggi, a distanza di tanti anni questa cosa accadesse di nuovo in una scuola di questa Repubblica, quale potrebbe essere la reazione, soprattutto dei genitori.
Il timore è che, finché questo dovesse accadere nella classe di fianco, tutto bene, e via con le lodi verso l'apertura mentale, l'uguaglianza e tanti altri bei luoghi comuni conditi di buonismo e inclusività (questa parola va così tanto di moda)
Se invece accadesse nella classe del proprio figlio/propria figlia, più probabilmente ci sarebbero levate di scudi, tra chi si lancia in accuse di immoralità e chi ribadisce con inusitato fervore l'unica natura della famiglia cattolica, composta da mammina, papino, figlio maschio e figlia femmina.
Perdonate la vena di amarezza, ma oggi è così.
Vorrà dire che appena cliccherò "invia" per condividere con voi questo pensiero serale, per stemperare l'atmosfera pesante tornerò a giocare a fare la modella di lingerie, ancheggiando sulle mie pleaser tacco 16 lungo un'immaginaria
catwalk
E per concludere coi luoghi comuni, sarebbe stato meglio nascere meno intelligenti, ma con 2 taglie di reggiseno in più.
Sabina