Ciao, sono Emma!

[Emma1993]

Ciao a tutt*!
Mi chiamo Emma, ho 29 anni e vengo dalla provincia di Cremona.

Nonostante la mia esperienza di crossdressing sia iniziata un paio di anni fa, è più o meno dall'età di 14/15 anni che provo un forte attrazione per gli abiti femminili, anche se all'inizio solo di natura sessuale, vista anche l'età. Infatti, quando la ragazza con la quale stavo si "metteva in tiro" per una cena o una serata, provavo sempre una maggiore attrazione nei suoi confronti rispetto a quando era vestita con abiti meno femminili. Insomma, stivali, collant e gonne mi attraevano di più rispetto a pantaloni e maglietta.
Ho sempre pensato che questo mio gusto fosse riferito sempre a ciò che indossavano gli altri e non mi ha mai sfiorato l'idea di indossare uno di quegli indumenti particolari, non mi hai mai sfiorato l'idea che potesse piacermi o farmi sentire a mio agio indossare una gonna o un paio di collant. Anzi, ho sempre creduto che la mia fosse solo una forma di feticismo particolare, dopotutto ce ne sono molti e quello era semplicemente il mio.

Poi, un paio di anni fa, la mia compagna (ad oggi moglie da quasi 5 mesi) ha indossato in una sera qualsiasi una gonna e, per prenderla in giro, le ho detto qualcosa come "Ti sta molto bene quella gonna, ma sono certo che starebbe molto meglio a me!" Davvero, stavo scherzando, non volevo veramente indossarla, era sinceramente un modo bonario per prenderla in giro. Lei si è messa a ridere e mi ha risposto "Dai, perché non la provi veramente?" La domanda lì per lì mi ha fatto scoppiare a ridere a mia volta ma per una frazione di secondo il mio inconscio ha pensato "Sicuro sicuro che non vorresti davvero indossarla?"

Da lì è un po' iniziato il tutto. Quella sera in particolare non ho indossato la gonna (non mi sarebbe nemmeno andata bene!) ma ho iniziato a ragionare su quel pensiero brevissimo che mi aveva in un certo senso sorpreso. E se tutta quella attrazione ai vestiti femminili non fosse in verità solo stato un desiderio di provarli su me stesso? E se l'attrazione verso stivali, collant e gonne non fosse stato solo perché quelli sono i vestiti che più identificano la differenza di vestiario per la nostra società? Jeans e maglietta possono indossarli tutti, ma ad oggi chi mette le gonne sono ancora le donne.

Questo semplice pensiero però si è accompagnato ad una sicurezza certa: se anche volessi provare su di me abiti femminili io resto al mille per cento convinto della mia eterosessualità e del mio identificarmi come maschio. I vestiti sono vestiti, riguardano il modo di apparire nel mondo, non intaccano la mia appartenenza di genere o la mia sessualità.
Forte di questo pensiero ho deciso di parlare con mia moglie, donna che fin dal nostro primo appuntamento mi ha detto di essere bisessuale. Ho iniziato dicendole che la sua risposta sulla gonna mi aveva sì fatto ridere, ma anche riflettere e che, dopo averci pensato un po' su, avevo deciso di provare a indossare qualcosa di femminile e che volevo sapere il suo parere a riguardo. Lei mi ha detto di non avere alcun problema a riguardo e, anzi, ha aggiunto di essere ben contenta di vedermi con elementi femminili addosso data la sua attrazione anche verso il genere femminile. "Ti posso accompagnare a fare shopping se vuoi, così ti aiuto a scegliere qualcosa e magari non ti vergogni ad entrare da solo in un negozio di vestiti da donna", mi ha detto quasi entusiasta.

Inizia così il mio percorso in quello che ho poi scoperto chiamarsi crossdressing. Ho riflettuto molto sul significato della parola e su che cosa comporti e ho constatato amaramente che purtroppo, nella società in cui viviamo, non c'è a mio avviso molto posto per gente come noi. In una società che si basa sulle classificazioni e sulle categorizzazioni è difficile apparire come uomo etero se si è vestiti da donna. La mia più grande fortuna è però quella di avere a fianco una donna incredibile capace di rassicurarmi e quasi spronarmi quando ho dei dubbi e interessata a confrontarsi come me quando ho bisogno di un consiglio sull'argomento.

A casa ho sostanzialmente due armadi diversi: quello da uomo e quello da donna, diversissimi tra loro ma ai miei occhi uguali. Perché, mi chiedo spesso, per un uomo una camicia non può convivere nel mondo esterno con un paio di stivali? Perché un vestito sopra al ginocchio non può stare con un paio di Adidas? Sono solo vestiti, oggetti, ma fuori dalle mura di casa incarnano un senso ben più ampio del loro essere delle semplici "cose". Quando mi vesto per uscire la sera o nel week end penso spesso che a volte mi sto vestendo seguendo delle convenzioni sociali e non secondo il mio modo di sentirmi in quel momento. Delle sere mi sento a mio agio con una camicia e dei pantaloni, altre mi sentirei meglio con un vestito, ad esempio. Non nascondo il mio essere uomo, ho la barba e i peli sulle gambe, non voglio assomigliare ad una donna quando metto abiti femminili, vorrei solo sentirmi libero di vestirmi come mi pare senza dover dare spiegazioni a nessuno. Mi rendo conto che ciò sia un po' complicato ad oggi.

In questo paio di anni ho vissuto il crossdressing essenzialmente dentro casa, mia moglie mi lascia liberissimo di vestirmi come mi pare. Ho condiviso questo mio lato "nascosto" solo con un mia amica e un mio amico, persone di cui mi fido oltremodo e che so in grado di giudicare e comprendere molto attentamente. Io e questa mia amica condividiamo la passione per il calcio (e per l'Inter in particolare) e capita quindi spesso che ci si trovi a casa dell'uno o dell'altro per vedere le varie partite: "Quando vieni da me puoi vestirti come ti pare, zero problemi per me", ha tenuto a dirmi. Dunque è capitato qualche volta che uscissi di casa con abiti femminili per andare a casa sua, percorrendo solo brevi tratti non in macchina e sempre con l'ansia di incontrare qualcuno. Ho però sfruttato la sera di Halloween di quest'anno per potermi vestire liberamente anche di fronte ad altra gente. Io e mia moglie ci siamo infatti vestiti da soubrette anni 70/80: abbiamo messo un body (particolarmente scomodo per me), una gonna, collant e stivali e siamo andati in un locale vicino a casa dove si teneva una festa in maschera con tanto di premiazione per il travestimento migliore. Non abbiamo partecipato alla gara ma molti ci hanno detto che avremmo potuto vincere se solo ci fossimo iscritti: onestamente eravamo bellissimi! Mi sono sentito un po' osservato da alcune persone nel locale ma ad Halloween ci si traveste quindi pochi hanno fatto troppo a caso a come ero vestito.

Da quel giorno lì non ci sono più state occasioni per indossare abiti femminili fuori casa. Provo ancora un grande imbarazzo ad andare al cinema a testa alto vestito da donna o in un locale a bere una birra, nonostante continui a ripetermi "Sono solo dei vestiti, tu sei sempre te stesso, devi sentirti libero". In casa mi vesto sempre come voglio, mia moglie mi ha anche regalato un paio di stivali e una gonna, segno che, nel caso non ne fossi certo, lei è e sempre sarà dalla mia parte. Leggendo su internet di molte persone che devono tenere nascosto il crossdressing alla propria/o compagna/o mi sento veramente fortunato.

Ho trovato questo forum cercando in internet informazioni sul crossdressig e ho pensato di iscrivermi per potermi confrontare con persone che stanno affrontando il mio stesso viaggio: vorrei farmi forza leggendo delle vostre esperienze, avere magari dei consigli, e volevo anche condividere con voi la mia storia. Mi rende felice pensare che la fuori c'è qualcuno come, qualcuno che sta pensando le stesse cose, qualcuno che è riuscito ad essere se stesso/a ad ogni ora del giorno, in ogni contesto e con chiunque. Non è facile a volte sentirsi parte di un mondo non troppo accogliente per persone come noi e a volte mi capita di chiedermi: "Ci sarà un futuro nel quale tutto questo sarà la normalità? Un futuro nel quale non si parlerà più di omofobia e non si dovrà più insistere sulla differenza tra identità di genere e identità sessuale? Un futuro nel quale si sarà accettati semplicemente per quello che si è senza bisogno di spiegazioni?"
Sicuramente un futuro del genere prima o poi esisterà, spero di essere ancora qui per viverlo (avendo 29 anni mi sento fiducioso dai!)

Spero di essere stato esaustivo e di aver toccato tutti i punti necessari ad una presentazione completa.

Ps: il mio nome non è Emma. Il nome Emma è quello che do alla mia natura più femminile.

Un bacio!

[CristinaV]

Ciao Emma, bella presentazione che ci ha raccontato molto di te.
Benvenuta.

[Eleonora]

Benvenuta Emma anche da parte mia e complimenti per la presentazione
Ciao Deb

[virgolette]

Complimenti Emma, una presentazione esemplare che ci ha dato un'idea chiarissima di te e della tua situazione.
Mi permetto di darti un benvenuto speciale in quanto ritengo di essere un tuo omologo nonché l'unico iscritto a questo forum che ha "il coraggio" di uscire per strada con minigonna e tacchi senza parrucche, trucchi ed imbottiture.

Credo che ti troverai bene e ti auguro buona permanenza.

Davide.

[indecisa]

Benvenut#

[Emma1993]

Complimenti Emma, una presentazione esemplare che ci ha dato un'idea chiarissima di te e della tua situazione.
Mi permetto di darti un benvenuto speciale in quanto ritengo di essere un tuo omologo nonché l'unico iscritto a questo forum che ha "il coraggio" di uscire per strada con minigonna e tacchi senza parrucche, trucchi ed imbottiture.

Credo che ti troverai bene e ti auguro buona permanenza.

Davide.

Ciao Davide!

Ti ringrazio per il benvenuto speciale!
Anche a me piacerebbe poter avere il "coraggio' come dici te di uscire in strada vestito come mi pare ma purtroppo per ora mi manca...

[Marinatravoi]

Benvenuta Emma, presentazione ineccebile...ma eccone un'altra che invidio per la complicità/condivisione della moglie...sei molto fortunata!

[Danya70]

Benvenuta!

[LorenaTizianaV]

Benarrivata/o Emma.
Bella e chiara presentazione. Complicità casalinga invidiabile, complimenti.

Buona permanenza.

Inviato dal mio LLD-L31 utilizzando Tapatalk

[Steffi Ritzka]

Ciao Emma benvenuta tra noi!