stamattina mi sono svegliato alle 9:30 circa, dopo essere rientrato alle 03:30 dalla serata a Milano con il gruppo delle incrollabili sempre presenti.
Ma nonostante un discreto dolore residuo ai piedi, avevo voglia di far prendere aria e sole alla mia bella gonna rossa a frange che avevo ieri sera, così
vinco la pigrizia e mi alzo.
Mi preparo con cura (meglio di ieri sera, che avevo dovuto fare tutto nel cesso della ditta dove lavoro ed ho fatto ugualmente tardi ) ed esco per le commissioni.
Prima vado a prendere il pane a Benne, dove trovo Daniela al bancone che mi copre di insulti e di complimenti per le gambe, le calze, la gonna, le scarpe ed il portamento. Ovviamente sono lusingato e ringrazio, poi mi dirigo a Corio, dove ho lasciato alla merciaia gentilissima e simpaticissima, il compito di cercarmi un body in cotone bielastico con collo a lupetto o girocollo e maniche corte.
Niente da fare: non l'ha trovato. Decidiamo che se lunedì non riesce a reperire il capo neanche dal suo ultimo fornitore, ripiegheremo su un normale lupetto body a manica lunga al quale accorceremo le maniche.
Stabilito questo, saluto e mi dirigo a Lanzo per l'aperitivo.
Dovete sapere che durante una delle serate musicali di questa estate al Bar Montecarlo, ho conosciuto la proprietaria del negozio di pelletteria ed accessori ed abbigliamento che si trova poco distante e che era anche lei alla serata musicale.
Mi è stato impossibile non notarla perché oltre ad essere bellissima aveva un portamento delicato ed elegante ed indossava un delizioso abito lungo nero a fiori rossi e dei sandali col tacco ( a spillo ).
Già quella sera ho avuto il piacere di parlare a lungo con lei e ricevere anche i suoi complimenti, ma nei mesi successivi ho potuto incontrarla anche altre volte e sono anche andato a trovarla in negozio ( ve ne ho anche fatto cenno in un altro post).
Oggi, siccome è un po' più presto del solito decido che prima di andare al bar passo a salutarla, anche perché è parecchio tempo che non ci vediamo.
Quando arrivo la trovo in compagnia di due persone più o meno della mia età ( un pochino più giovani) che scopro essere dei suoi conoscenti di lunga data che abitano nel suo stesso paese e che sono passati a salutarla perché oggi è l'ultima fine settimana che dormono al paese, dopo saliranno solo al sabato mattina per poi rientrare la sera in città.
Ricomincia il periodo invernale. SOB !
Dopo poco si accomiatano e rimango da solo in compagnia di Stefania.
Indossa un maglioncino dolcevita rosa a costine fini, fuseaux neri invernali e stivali in pelle scamociata nera sotto al ginocchio con un tacco largo da 5-6 cm.
Il suo bellissimo viso è incorniciato da due sottili e lunghi ciuffi di capelli scuri che sono volutamente "scappati" dall'elastico che raccoglie il resto della chioma in un ordinato e discreto ananas alla sommità della nuca ( quindi non in basso, quasi sul collo, ma in alto ).
I suoi occhi perfettamente truccati mi seguono con attenzione mentre ci parliamo ed il suo atteggiamento è disteso e rilassante.
Mi mostra alcune borse e borsette che le sono arrivate nei giorni e nelle settimane passate, ed alcune sono davvero di ottima fattura e qualità ed una in particolare mi colpisce per la sobria eleganza e le dimensioni perfette per le mie necessità. Costa 120€ ma esiste solo nera, verde oliva e nocciola chiaro. Probabilmente ne prenderò una nera, ma non oggi.
E' ormai passato mezzogiorno e decidiamo che io la precedo al bar per l'aperitivo e lei verrà dopo aver chiuso il negozio per pranzare, per cui magari ci vediamo dopo.
Benissimo: io oggi non ho impegni, perché questa fine settimana la mia compagna si è presa una pausa. ( ne aveva davvero bisogno e spero che le servirà, anche se temo che non ne avrà sufficiente beneficio ) sicché mi avvio al bar.
Quando arrivo trovo Luciano e Giorgia che si stanno salutando ed ho giusto il tempo di fare quattro chiacchere prima che rientrino alle rispettive case per il pranzo.
Mentre li salutavo Patrizia con un cenno mi ha chiesto conferma se prendevo il solito e mi ha già servito Spritz e patatine al tavolo.
Cosa potrei desiderare di più ?
C'è un sole splendido, anche se la temperatura è decisamente autunnale, ma il corsetto ed il maglioncino dolcevita mi riparano a sufficienza ed evito di andare in macchina a prendere il piumino leggero.
Mentre sorseggio il mio aperitivo sopraggiunge una torma di umani di varia natura ed età, appena reduci da un funerale, che hanno deciso di brindare alla salute della defunta. Sono una ventina ed è una ressa insolita per quel locale, ma sono stranamente educati e poco rumorosi e la loro breve permanenza è perfino gradevole.
Dopo qualche minuto vedo arrivare Stefania, che ha aggiunto un giubbottino nero "crop" in similpelle che enfatizza il suo già bellissimo portamento e che mi raggiunge sedendosi al tavolo con me.
Ordina anche lei uno Spritz e Patrizia l'avvisa che per mangiare dovrà aspettare un po', perché deve servire prima il gruppone.
Ma questa è perfino una bella notizia, perché in questo modo potrò trascorrere del tempo in più con Stefania. Lei mangia spesso al bar perché abitando lontano non le conviene rincasare durante la pausa.
Nel frattempo, in modo quasi automatico abbiamo deciso di pranzare assieme e nell'attesa di ricevere quello che avevamo ordinato, lei si alza e va a ritirare il suo spritz e ne porta un secondo a me, preparato al volo.
Mi racconta delle fiere alle quali è stata le scorse settimane dove ha visto cose interessanti per il negozio e mi spiega come intende arredare quello nuovo, nel quale sta per traslocare. Mi mostra il nuovo logo, l'insegna, un filmato dell'interno dei nuovi locali.
Mi sembra di conoscerla da tantissimo tempo e la a sua compagnia è deliziosa. Ogni suo gesto è delicato ed elegante, i suoi discorsi sono privi di fastidiosi intercalari e la sua voce è quasi musica.
Era tanto, tantissimo tempo che non incontravo una DONNA come lei. Sembra essere di un altro tempo e di un altro pianeta, tanto lo squallore che mi circonda quotidianamente.
Arriva il nostro pranzo ed il tempo scorre come un placido torrente nella pianura verde e rigogliosa.
Come faccio a descrivere lo stato di benessere che provo essendo a tavola con gonna, collant, tacchi alti e corsetto, in compagnia di una splendida fanciulla che incarna alla perfezione il mio modello di bellezza e femminilità ?
Non ci provo neanche .
Terminato il pasto Patrizia viene a chiedere se può portarci qualcos'altro e dopo una breve consultazione ascolto il consiglio di Stefania e prendiamo due fette di crostata al cioccolato e marmellata di pere.
Il consiglio era opportuno: un dolce delizioso e Patrizia mi conferma di averlo preparato con le sue mani, incassando i miei complimenti.
Ora Stefania chiede un caffè al ginseng, ma io preferisco prima un digestivo ( il famoso San Simone, che però è famoso solo quì in Piemonte, perché è un prodotto locale a tiratura limitata, ma di qualità eccellente ) e poi un caffè.
Ma non me li faccio portare, li vado a gustare al banco, per godermi ancora un po' i miei tacchi e la mia gonna e mentre mi dirigo all'interno Stefania mi dice che cammino davvero bene, lamentandosi di non saperlo più fare come qualche anno fa, quando invece indossava tacchi alti quasi tutti i giorni. Mentre aspetto il caffè ed il digestivo, osservo il mio riflesso nei grandi specchi alle pareti, di un fantastico color bronzo e rimango sorpreso dal mio aspetto e dalle mie movenze. Non so a quanti di voi succeda, ma nonostante io avverta continuamente il piacevole contatto dei collant, la stretta mortale delle scarpe col tacco e l'abbraccio sinuoso della gonna, la percezione del mio essere è meno impattante dell'immagine riflessa dagli specchi. La differenza tra le sensazioni tattili che sono continue e causano progressiva assuefazione e la vista dell'immagine in movimento che sembra essere un'altra persona è quasi sconvolgente. Mi succede ogni volta.
Indosso i miei capi per diverse ore e pur godendo come un riccio mi ci abituo e mi sembra normale, poi passo davanti ad uno specchio e mi vedo e quasi trasalgo per la sorpresa.
Una sorpresa bellissima, ovviamente, perché quando esco cerco sempre di essere perfettamente in ordine e possibilmente sexy e vedere la mia figura muoversi con eleganza ornato di quei panni così aderenti e sensuali mi provoca quasi un brivido lungo la schiena.
A Stefania non solo non da fastidio, ma sembra gradire davvero il mio aspetto e mentre sorseggio il mio caffè, continua a guardarmi negli occhi noncurante di quello che indosso, prestando attenzione solamente al nostro discorso.
Che meraviglia ! ricorderò a lungo questa giornata.
E' il momento di pagare il conto e salutarci e per non metterla in imbarazzo non chiedo di offrirle il pranzo, ma almeno l'aperitivo e lei acconsente con un sorriso.
Salutiamo Patrizia e Marco ed usciamo dal bar, salendo le scale per raggiungere lei il negozio, dove inizierà a preparare degli scatoloni per l'imminente trasloco, ed io la macchina per tornare a casa.
Ci salutiamo con la reciproca intenzione di rivedersi presto e ritorniamo alle nostre vite. Risalgo in macchina e mi avvio verso casa, fermandomi all'IN's per prendere una busta d'insalata.
Mentre guido ripensando a questo splendido mattino, il mio pensiero torna alla mia adorata Marmottina, che ho sentito ieri sera andando a Milano.
Perdonami Amore mio, ma seduto in quel caffè io non pensavo a te.