Non sono una signora

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vernica71
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Re: Non sono una signora

Messaggio da vernica71 »

LauraB ha scritto: mercoledì 14 febbraio 2024, 13:21 ... Con i capelli lunghi puoi andare nel bagno che vuoi ( ma in quello degli uomini scateni il panico..)
Confermo! : Chessygrin : : Chessygrin : : Chessygrin :
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Veronica
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Re: Non sono una signora

Messaggio da Steffi Ritzka »

LellaB ha scritto: mercoledì 14 febbraio 2024, 21:48 Steffi, come sempre, da attenta osservatrice e praticante del mondo esterno, ci hai offerto un’analisi corretta dei comportamenti femminili delle donne (quelle vere…).

Però permettimi… per noi essere chiamate signora ha un che di magico… significa “mi ha identificata” donna, allora quello che si vede fuori corrisponde a quello che mi sento dentro in questo momento… la nostra autostima fa un notevole balzo, il nostro cuore perde un battito, soprattutto se non usciamo così di frequente e siamo ipercritiche o, peggio, se viviamo in conflitto interiore con noi stesse.
Cara Lella
Capisco bene il tuo ragionamento e sono felice per te per la tua bella esperienza. Ciò che io cercavo di spiegare è che il mondo femminile ha le sue regole e noi in quanto"ospiti" non possiamo far altro che osservarle scrupolosamente. Siamo noi di fatto che Esploriamo uno scenario costruito appositamente per loro, di conseguenza dobbiamo anche conoscerne i modi e le usanze.
Pertanto dicevo di non drammatizzare se qualcuna di noi non viene chiamata signora, poiché non vuol dire necessariamente" Allora sei un travestito" , No semplicemente viene messa in pratica una regola non scritta ma accettata da tutte le donne che compongono quel mondo. E se proprio devo scegliere avendo provato e riprovato situazioni tra le più disparate, preferisco di gran lunga il tu confidenziale da una donna, un uomo non fa testo, sono molto più distratti e poco credibili.
Se una donna ti da del tu è perché riconosce in te un suo simile. Se invece avessero la sensazione di trovarsi di fronte a un uomo travestito è praticamente impossibile che gli venga dato del tu, ma userebbero un formale del tutto asettico.
Per quanto riguarda l'appellativo signora invece, bisognerebbe fare attenzione a come viene detto Perché non va dimenticato che comunque potrebbe essere usato per cortesia e non per effettiva convinzione Anche se le differenze sono a volte impercettibili o quasi.
Per quanto mi riguarda situazione in cui una donna mi dà del tu in maniera confidenziale, e quanto di meglio possa chiedere, perché in quell'istante ho proprio la sensazione di essere una di loro. Potrebbe sembrare poco ma io credo che ad un certo punto ci si debba accontentare dei mezzi che si hanno a disposizione e fare del proprio meglio... D'altronde è risaputo i miracoli non li fa nessuno.
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Elle s'en balance de savoir ce que les autres pensent...

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marina_65
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Re: Non sono una signora

Messaggio da marina_65 »

Cmq scusate l'intervento ma il titolo li per li mi ha ricordato questa canzone della Bertè :


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AnnaSettantatre
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Re: Non sono una signora

Messaggio da AnnaSettantatre »

Grazie, grazie a tutti. Vedere il forum che risponde in questo modo, vedere alcune delle sue firme più belle che intervengono, senza nulla togliere a chi magari arrivato da poco propone il suo punto di vista, ecco tutto questo lo percepisco come un caloroso abbraccio in un momento che, l'avrete capito, non è dei più semplici.

Per anni ho evitato di uscire raccontandomi che sarei stata poco credibile, troppo alta, inadeguata e forse anche patetica, ma la verità era che mi vergognavo, e avevo paura.

Ho dovuto arrivare a passare ai miei stessi occhi davanti a uno specchio prima di trovare il coraggio di provare a passare agli occhi degli altri, in pubblico.

Non lo nascondo: ogni volta che provo ad uscire ho paura prima, sono tesa durante e provo sollievo solo quando torno a casa. A queste condizioni farei bene a smettere, e credo che potrei, se non fosse che ho la certezza che dopo giorni, settimane, mesi o addirittura anni proverei di nuovo.

Perché è questo quello che ho sempre desiderato fare.

E allora visto che il tempo stringe, visto che non ne resta più molto continuo a uscire, e mi fido di chi mi dice che col tempo le sensazioni brutte spariranno,

A volte la sera prima di coricarmi mi capita di pensare a come sarebbe in fondo bello se la mattina successiva non mi svegliassi più: quanti problemi in meno, quanta fatica risparmiata, quante lacrime in meno da versare!

Ma non voglio allarmare nessuno: è solo un pensiero fugace, che svanisce quando mi guardo allo specchio con quel ciuffo ribelle che mi cala sugli occhi, con le ciglia finte che sottolineano lo sguardo, con quel sorriso che spontaneamente fiorisce a quella vista.

Non sarà facile, ma posso contare su tante persone che mi sono vicine.

Posso contare su una famiglia che letteralmente fa il tifo per me e mi sostiene da sempre, posso contare su di voi e in particolare su Steffi, su Roby, su Laura, su tutte quelle che ci sono già passate e sanno cosa si prova, posso contare sull'assistenza di una persona qualificata e professionale che da qualche tempo mi segue.

Ma avete visto? Perfino Sylvix si è sforzata di scrivere un intervento comprensibile dall'inizio alla fine, se non è un evento questo, ditemi voi!

No, il problema non è se gli altri mi chiamano o meno signora, questo era solo un pretesto per provare a discutere un po', per sentire come la pensavate.

Il punto è quando sarò io che accetterò finalmente di esserlo, una signora.

E su questo che sto lavorando: non è facile, ma ho fiducia.
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Re: Non sono una signora

Messaggio da Coffee »

AnnaSettantatre ha scritto: giovedì 15 febbraio 2024, 13:29 No, il problema non è se gli altri mi chiamano o meno signora, questo era solo un pretesto per provare a discutere un po', per sentire come la pensavate.
Buongiorno! A mio avviso é questione di sensibilità. Vi siete tutt* incentrati sulla vostra, dimenticando quella del vs interlocutore.
Mi da del tu non va bene perché...
Mi da del lei "No Buono" perché...
Se mi da della Signora é ottimo ma fino a un certo punto.
Tutto condivisibile o meno.
Avete mai pensato che chi vi sta di fronte ha una marea (come tutti) di pidocchi che gli scassano gli zebedei tutto il giorno? Il capo, il collega, la promo, il partner, il tempo tiranno, il codice aziendale tutto mescolato alla propria indole, cultura e ambiente che lo circonda!

Poi c'è da mettere sul piatto la loro idea sui "r1cch1oni et similia". Essí... anche loro hanno un'idea a riguardo che può andare dall'empatia allo sdegno passando dal menefreghismo alla noncuranza.
Tutti sentimenti da poter esprimere, esibire o reprimere a secondo da quello che avete appena letto. Ecco perche é più facile dare del tu o del Lei. Sono, con un minimo d'impegno, universali.

Poi c'è ci sono quelli che provano a calarsi nei panni del trav con la massima sensibilità pestando una cacca grande come una casa con annessa gaffe risultando caricature.
Vogliamo farne una colpa?

Infine ci siamo anche "noi" a metterci lo zampino, siamo franchi. Alcuni sono al 100% passabili, altri al 50%, Coffee allo 0%. E nell'ultimo caso, come quello del soggetto androgino é destabilizzante.
"Anvedi quello? Ma ché é, n'Omo travestito? Na brutta Donna? Bho? Emmó che glie dico?"
Senza calcolare che nel mio caso specifico, che sono mezz' e mezzo, sono ancor più enigmatico;-)

AnnaSettantatre ha scritto: giovedì 15 febbraio 2024, 13:29 Il punto è quando sarò io che accetterò finalmente di esserlo, una signora.
Io francamente non ci darei peso, anzi dai, darei alla questione il giusto peso. Solo quando s"impara questo si diventa davvero grandi.
Hai fatto passi da gigante con le Blade... Cosa fai mi molli adesso? -.^

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Re: Non sono una signora

Messaggio da abby80 »

Ti faccio gli auguri Anna che tu trova presto la forza per affrontare te stessa e quello che già sai di essere e che forse ti spaventa.
Sono felice che tu abbia tante persone che ti stanno vincine, è un percorso più facile da fare quando non si è da sole.

XOXO
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Re: Non sono una signora

Messaggio da AnimaSalva »

Anna, in alcuni negozi danno del tu a tutti. Io ho 47 anni e spesso mi si rivolgono come a una ragazzina, anche persone che hanno circa la mia età o poco più grandi (almeno apparentemente) e danno del tu anche a mia mamma, che di anni ne ha quasi 80. Quindi è abbastanza consueto questa confidenza.
Detto questo, ci sta che "qualcosa" in te non torni e, non sapendo se chiamarti signora o signore, se la cavino con il tu. Io facevo immensi giri di parola con un impiegato della mia banca, che aveva sembianze piuttosto femminili (poi ho sentito colleghi che lo chiamavano al maschile : Chessygrin : ) per un usare maschile né femminile.

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Re: Non sono una signora

Messaggio da AnnaSettantatre »

Macchie marroni sul pavimento davanti a me, come se a qualcuno fosse caduto del gelato. Mi guardo intorno, folla, molte persone col cane al guinzaglio.

Forse non è gelato.

TO Dream è un piccolo centro commerciale all'estrema periferia nord di Torino, ed è il posto dove a dicembre ho fatto la mia prima uscita in pubblico, di giorno.

Oggi sono tornata qui da sola, apprezzo la varietà dei negozi e quasi sempre trovo qualcosa che mi piace; inoltre credo che le uscite in solitaria siano importanti per imparare a sbrigarsela da sole.

Ho visto poco fa una donna con una minigonna grigia a motivo pied de poule, calze nere coprenti e anfibi, e ho pensato che la prossima volta potrei indossare anch'io qualcosa di simile invece dei jeans skinny che indosso oggi. Poi però quasi subito realizzo che mi trovo in un centro commerciale, e che non c'è alcun bisogno di aspettare la prossima settimana.

Ricordo che una gonna simile l'ho vista in un negozio visitato poc'anzi, e infatti ci torno, la trovo, prendo una 42 e una 44 e vado a provarla in camerino.

Rammento la difficoltà con cui una vita fa mi compravo le cose da donna, e ora invece è tutto così facile. Posso girare con calma tra vestiti, pantaloni, giacchine, gonne e magliette, valutare, osservare, tastare, raggiungere uno specchio e accostarmi una maglietta per tentare d'indovinarne l'effetto, posso provare quello che voglio, senza imbarazzo.

Incrocio lo sguardo di una commessa che sta riponendo alcuni articoli, in modo automatico le sorrido, lei ricambia.

La 44 è perfetta, ma mi mancano le calze nere coprenti, qui non le hanno, pago la gonna, esco.

In un altro negozio trovo le calze, le pago, e in camerino mi cambio.

Esco tra la folla della domenica con la mia gonna e le mie calze nuove, i jeans riposti nel sacchettino. E' un tiepido pomeriggio quasi primaverile, il sole splende, indosso gli occhiali, cammino senza meta sentendo l'aria ancora fresca sulle gambe, in mezzo alla gente.

Sono felice.

Incrocio numerosi gruppetti di adolescenti, la mia amica Steffi mi ha raccontato che sono i più difficili da ingannare, che non hanno freni inibitori e che se si accorgono di qualcosa spesso lo dicono, ma non succede nulla.

Qualcuno mi guarda, spesso sono uomini, e conosco quel tipo di sguardo: ne ho visti tanti in questi anni, di notte, nei privè. E' lo sguardo di un uomo che vede una donna che gli piace.

Una donna.

Un pensiero affiora nella mia mente: sono credibile, anzi no, sono passata, passo, sto passando.

Ero rimasta l'unica a non crederlo, ma ormai mi devo arrendere di fronte all'evidenza.

Ho parlato con una commessa, prima, e non ha battuto ciglio nel sentire una voce che ancora non mi soddisfa, che sto cercando di rendere più allineata al mio aspetto.

Cammino leggera, mi specchio nelle vetrine, mischiandomi alla folla e perdendomici dentro.

E arrivo davanti alle macchie sul pavimento.

Un'addetta sta sopraggiungendo col carrellino, per pulire.

La sento alla mia sinistra, poco dietro di me, mentre scrupolosa mi avverte.

"Faccia attenzione, signora!"

Sta dicendo a me.

Proprio a me.

Signora, a me.

Oh.

Diomio.
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Re: Non sono una signora

Messaggio da virgolette »

AnnaSettantatre ha scritto: lunedì 18 marzo 2024, 14:06
Un'addetta sta sopraggiungendo col carrellino, per pulire.

La sento alla mia sinistra, poco dietro di me, mentre scrupolosa mi avverte.

"Faccia attenzione, signora!"

Sta dicendo a me.

Proprio a me.

Signora, a me.

Oh.

Diomio.

Piano con l'entusiasmo: ti ha chiamato signora perché ti ha vista da dietro. : Chessygrin :

Dai, vedrai che succederà di nuovo e ti ci abituerai perfino.

P.S.
Che stat !
Le mie discussioni sul forum vecchio 2007 - 2014 https://msg.forumfree.it/?act=Search&CODE=02&MID=2013768&c=185776
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Re: Non sono una signora

Messaggio da AnnaSettantatre »

Fa freddo stamattina.

Sono le otto e trenta, e il treno è in ritardo di dieci minuti.

Lungo il tragitto dal parcheggio alla stazione pochi passanti, qualcuno che porta a spasso il cane. Nell'atrio risuonano le frasi sconclusionate pronunciate ad alta voce di una donna che forse ha passato la notte lì, si sentono fino al binario due dove seduta su una panca di marmo aspetto da sola. Ne approfitto per scattarmi un paio di selfie, per prendere appunti. Ho al collo il foulard che mi ha regalato Steffi, si abbina bene con il giubbottino bianco e mi ripara dall'aria fredda, pungente.

Ho voluto provare a fare un giro a Torino la mattina, tornando per pranzo. Il treno quando arriva è semideserto, mi metto comoda e mi scatto altre fotografie.

Arrivata a destinazione vado in uno dei bar di Porta Nuova per un caffè, l'unica commessa presente fa aspettare a lungo me e un ragazzo sopraggiunto poco dopo, mentre lei continua ad armeggiare con una mortadella nel tentativo di toglierle la pelle. Quando termina si rivolge prima al ragazzo ma lui, gentile, la corregge: "c'era prima la signora".
Bevuto il caffè mi reco in farmacia per comprare un colluttorio, e di nuovo "abbiamo solo la confezione grande, signora" e questa volta è la commessa a chiamarmi così.

Mi riesce difficile credere che sono davvero io, eppure è successo, succede, sta succedendo: che ci credano o no, che abbiano capito o meno non ha importanza finché mi trattano così, come, appunto, una signora.

Non mi sporgo troppo sul precipizio perché ho ancora paura di cadere, ma sto prendendo coscienza di quelli che Steffi ha sempre chiamato "i miei mezzi". Sento che non cadrò, ma che anzi potrei spiccare il volo.

Di nuovo cammino in mezzo alla folla, stamane più rada, e oggi niente gonna, oggi pantaloni lunghi neri perché così mi andava, e di nuovo scarpe comode perché voglio camminare tanto, voglio portare in giro questa figura femminile che mi descrive così bene, come un vestito che cada a perfezione, senza una piega, un difetto.

Piazza San Carlo, piazza Castello, m'inoltro nei giardini reali, ondeggio tra aiuole e vialetti, siedo brevemente su una panchina, mi godo questa città che un tempo non mi piaceva perché del centro vedevo solo i problemi, il traffico, il parcheggio difficile, mentre oggi non vedo che bei palazzi, il cielo terso e le facciate illuminate dal sole, e nel tornare verso la piazza mi fermo ad ascoltare una donna che ai cancelli del palazzo suona il violino, lascio cadere una moneta nella custodia chinandomi un po' sulle ginocchia, le sorrido, mi sorride, mi commuovo e mi viene da piangere, ma ho gli occhiali scuri e non se ne accorge nessuno.

Mi dirigo verso il santuario della Consolata, lungo il percorso un'anziana mi domanda "scusi signora, per la piazza del municipio?" le spiego la strada, o meglio le indico la direzione perché è un po' lontana, meglio che chieda di nuovo una volta in zona, lei mi guarda, sorride e ringrazia, ed io me ne vado con quel "signora" ancora nelle orecchie, che mi accarezza l'anima facendola schiudere, mentre sorrido felice.

Sulla via del ritorno mi fermo in un bar, acquisto due cornetti alla crema uno per me e uno per mia moglie che mi sta aspettando a casa, di nuovo persone gentili, che mi trattano bene e mi fanno sentire al posto giusto, il mio posto nel mondo.

Oggi è andata così: dall'inizio alla fine serena e rilassata, non più sotto i riflettori e gli sguardi ma libera e confidente nei miei mezzi che, comincio a realizzare, ho sempre avuto ma solo adesso inizio a usare davvero.

Aveva ragione Steffi, forse dovrei dirglielo.

Ma no: non glielo dirò.



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