Empatia addio.

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LauraB
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Re: Empatia addio.

Messaggio da LauraB »

Federica ha scritto:Non ci si può fare nulla Laura, se si è sui Social si è alla mercé di chiunque, conigli o stronzi o maleducati che siano, bisogna accettarlo.
io la penso diversamente. Intanto non lo accetto.. Siccome ognuno si assume le proprie responsabilità, anche per quello che dice e soprattutto per quello che scrive ( che a differenza delle parole -verba volant-restano come prova eventualmente per una denuncia..) non esiste l impunità. Ne giuridica ne morale.

E non è vero che non ci si puo fare nulla.. abbiamo (al di la della denuncia alla Postale) il dovere morale di non tacere. Anche perché il coniglio da tastiera è un coniglio, appena lo becchi si scioglie. Che tra l altro molti non hanno nemmeno il coraggio di metterci il proprio nome. Inoltre bisogna bloccare l emulazione di altri conigli.
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Dani Desdemon
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Re: Empatia addio.

Messaggio da Dani Desdemon »

ccinzia61 ha scritto:
Dani Desdemon ha scritto:Ciao CCinzia. Mi dispiace molto che una critica così dura arrivi proprio da una donna. Non lo dico per redarguirti o per fartene una colpa ma semplicemente perché è una cosa che ho constatato essere un pensiero comune in moltissima parte del pubblico femminile. Questa potrebbe essere un’altra parte della domanda che mi faccio riguardo la mancanza di empatia. Al di là del personaggio Asia Argento, quello che più mi ha spaventata in tutta questa vicenda è l’enorme odio nei confronti di una persona che, seppur famosa e consapevole della sua posizione mediatica, vive una grande sofferenza. Mi colpisce anche il fatto che sottolinei il termine “Donne normali” per differenziarle da quelle del mondo cosiddetto “patinato”. La parola “normale” mi ha sempre fatto un po’ paura. In parte perché tanto normale, forse, io non lo sono mai stata, e ancora oggi ho un rapporto abbastanza complicato con il resto del mondo e in parte perché quelle che anche io consideravo persone normali mi hanno delusa profondamente nell’arco della mia vita. Ma non pensare che io mi elegga a rango di esempio di perfezione, tutt’altro. Ho trascorso buona parte del mio tempo lanciando strali a destra e a manca contro tutti e tutto, magari perché venivano da altri Paesi o perché di idee opposte alle mie o semplicemente perché erano diversi da me e dal mio modo di essere. Soltanto vivendo (e sbagliando, tanto) ho imparato a mie spese che le verità non stanno mai soltanto da una parte. Mi immedesimo, cerco di farlo ogni volta, e penso cosa farei io se il punto di vista fosse ribaltato, se a soffrire fossi io, se quella che avesse bisogno di una mano fossi sempre io. Non è molto, lo ammetto, ma credo che mi aiuterà parecchio a vivere la seconda parte della mia vita con un grosso peso in meno sulla coscienza.
Io non sono il "pubblico" femminile ,perche' , forse non sono stata chiara, NON CONOSCO le persone che tu hai citato!!! Non mi interessa proprio nulla di quello che fanno attricette varie , e sono convinta che tutta la pubblicita che viene fatta ai fatti privati di queste "signore" fa malissimo alle donne "normali" che vengono VERAMENTE violentate e importunate e che quando arrivano in tribunale si rendono conto che le pene che vengono inflitte sono ridicole!!!
Vorrei fare alcune precisazioni per essere certa di non offendere nessuno. Nemmeno io conosco personalmente Asia Argento. Quello che so di lei è quello che viene diramato in televisione, sui giornali e sui siti internet. Sono partita dal suo caso semplicemente perché è paradigmatico e in questo preciso momento storico riassume bene il termine “odio”. Stiamo assistendo, a livello globale, ad un ritorno preoccupante di questo sentimento. Lo hanno espresso gli americani eleggendo un uomo dalla mentalità ristrettissima come Donald Trump, lo hanno appena fatto i brasiliani mandando al potere un fascista dichiarato come Jair Bolsonaro, uno che, tanto per intenderci, ha detto ad una deputata di sinistra che lo contestava in parlamento che non l’avrebbe stuprata soltanto perché non se lo meritava. Un odio che viaggia politicamente in Turchia con Erdogan, in Ungheria con Orban, in Italia con Salvini. Un odio che corre concretamente contro le donne, gli immigrati, gli omosessuali e che sfocia come uno tsunami sui social network, travolgendo tutti e tutto. In questo momento, essere diversi, pensarla in modo differente dalla “massa dell’odio” è un lusso che si possono permettere in pochi. E lo sanno bene i tanti bravi giornalisti che pagano con la vita o con la propria libertà personale la difesa della verità, vero unico antidoto all’odio e all’indifferenza. In questi giorni sta girando in rete e in tv il video di quella signora napoletana che urlando a squarciagola ha difeso i diritti di un ragazzo pakistano aggredito da un giovane che lo offendeva per il semplice fatto di occupare un posto a sedere. Voce solitaria in un mare di silenzio. Ma anche persona meravigliosa perché mentre io sono qui a domandarmelo semplicemente, chiedendomi cosa proverei se capitasse a me, lei è passata alle vie di fatto, prima indignandosi e poi ribellandosi. La linea di confine che separa le “persone normali” da quelle famose non è poi così marcata. Quando l’odio le colpisce non guarda in faccia a nessuno. Si comincia col scrivere offese tremende ai Vip su Facebook e si finisce col picchiare la propria compagna appena si spegne il computer.

Quando parlo di “pubblico femminile” intendo tutta l’enorme platea di donne che guardano la televisione, leggono i giornali e intervengono sui social e non certamente di persone inerti, ma questo credo fosse abbastanza scontato.
Nel 2005, Cormack McCarthy ha scritto un libro bellissimo sulla follia in cui sta scivolando la nostra società, “Non è un paese per vecchi”. Nel finale, lo sceriffo Ed Tom Bell, paladino e testimone di questo mondo allo sfacelo dice: “Qualche tempo fa l’ho detto a una giornalista, una ragazza giovane, sembrava abbastanza in gamba. Era soltanto in prova, come giornalista. Mi ha chiesto: Sceriffo, come mai ha permesso che in questa contea il crimine le sfuggisse di mano fino a questo punto? A me sembrava una domanda giusta, tutto sommato. Forse lo era. Comunque le ho risposto dicendo: I guai cominciano quando si inizia a passare sopra la maleducazione. Quando non si sente più dire Grazie e Per favore, vuol dire che la fine è vicina. Le ho detto: E’ una cosa che va a toccare ogni strato sociale. L’ha sentita questa espressione, no? Ogni strato sociale”.
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Re: Empatia addio.

Messaggio da LauraB »

Attenzione a non mettere la discussione troppo in politica..
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Re: Empatia addio.

Messaggio da Dani Desdemon »

LauraB ha scritto:Attenzione a non mettere la discussione troppo in politica..
Pardon Laura, hai ragione. Ho sbagliato conscia di quello che facevo ma purtroppo in questo momento la parola "odio" è quasi inscindibile dalla politica. Faccio appello a tutti gli utenti che leggeranno di non fare alcun riferimento a quella parte della discussione.
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Frida

Re: Empatia addio.

Messaggio da Frida »

Tema molto interessante che offre molti spunti di riflessione. Non entro nel merito del domandone più importante altrimenti non finisco più.

Il mio personaggio empatico preferito forse è stato Forest Gump e come per lui, nella finzione, gli eventi hanno fatto incontrare molti personaggi, nella realtà, per me, seppur in momenti diversi, è capitato d'incontrare due fini comunicatori e maestri di empatia: Salvini e Saviano.

Parlo quindi per esperienza diretta e ciò che dirò potrà essere usato contro di me : Chessygrin : .

A mio parere, entrambi hanno molto in comune nonostante le apparenze. Hanno compreso che l'odio può essere usato come propellente per far decollare la propria popolarità. In confronto Asia Argento è un amatore. Entrambi sono diventati dei veri magneti di insulti e minacce. Ovviamente tutto ciò è deprecabile ma se io fossi sui social per farmi insultare, non so quanto potrei resistere, finirei con ogni probabilità in depressione; loro no! anzi come recita il vecchio adagio, "ciò che non ti ammazza ti fortifica". Per entrare in empatia con le persone bisogna aprire la porta delle emozioni e a parte la gioia tutte le altre sono emozioni "negative", paura, tristezza, rabbia, disgusto. Si capisce che questi personaggi non giocano a dadi quando investono su se stessi. I media come feisbuc si arricchiscono grazie alla mediazione tra utenti attraverso la rapidità con cui si scambiano dati e si sa che gli sputi "digitali" corrono più veloci del vento. Come dice lo stesso Saviano" la merda concima".

Purtroppo ci sarà sempre un forest gump di turno, armato di badile che nonostante tutto si rimboccherà le maniche per raccogliere i cocci dei casini altrui.

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