IKEA sa di noi...

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Sofia
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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da Sofia »

Mari-dany ha scritto: sabato 2 aprile 2022, 18:44 Beh, dopo solo 6 anni...
Mi stupisce sempre questa periodica riesumazione di discussioni morte e sepolte.
La domanda di maxima era rimasta in sospeso.
Io, al tuo posto, mi stupirei di più della mancata risposta a una domanda di così facile soluzione; non del perché qualcun* si sia curat* di darla dopo svariati anni.
E poi il tempo, in certi casi, è veramente relativo (altrimenti i forum dovrebbero adottare lo stesso sistema dei messaggi effimeri). : Wink :

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Mari-dany
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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da Mari-dany »

Il mondo è pieno di domande rimaste in sospeso....

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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da LauraB »

parafrasando..Il forum è pieno di post rimasti senza risposta.. : Chessygrin :

se ricordo bene c è un link apposito per i topic senza risposta...e sono tanti..
...misteri... : MrOrange :
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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da sylvix »

dal mio punto di vista è cambiato ben poco: non ci sono mai andato e mai ci andrò!
: Chessygrin :
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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da Roby »

alcuni post non meritano di essere riesumati perché l'argomento ha detto tutto, a volte ha creato imbarazzo, le persone in questione non sono più in Forum...
Altri, come questo, ripropongono argomenti che potrebbero essere "evergreen" e non vedo niente di male nel ritirarli fuori.
Vogliamo parlare di come sono visti i Travestiti nelle pubblicità orientate al grande pubblico? facciamolo, riprendiamo il discorso.
-Inciso: ho usato il termine "Travestiti" perché per il grande pubblico quello siamo: al di fuori del nostro microcosmo, in Italia, la gente non conosce/usa il termine "CrossDresser", nè la differenza semantica che noi vediamo tra le due parole. fine inciso-
Le pubblicità sono carine, delicate e si, può essere piacevole scoprire che il CrossDressing è considerato dai pubblicitari una delle piccole cose che strappano un sorriso di benevolenza.
Da qui a dire che siamo sulla strada della "normalizzazione" del CrossDressing ce ne corre, ma veramente tanto.

Personalmente, e scusate se mi tolgo due sassolini dalle scarpe, sopporto poco due cose: la prima è che ci si aspetti dal mondo della pubblicità o dalla società la "normalizzazione" del CrossDressing; la seconda è che ci si lamenti della situazione in Italia, come se all'estero ci fosse chissà quale accoglienza verso le persone CD.

Ebbene io penso che la normalizzazione dobbiamo crearcela noi. Con piccoli passi e con un po' di coraggio, cercando la normalizzazione e l'accettazione della nostra persona, non di tutto il movimento, ammesso che esita
Qui ci sono molte persone che escono in modalità femminile o in modalità "ibrida" e non parlo di quelle in transizione perché per loro il discorso dovrebbe essere scontato.
La "normalizzazione" passa attraverso singoli episodi, come ad esempio la pizzata milanese di martedì scorso in cui alcune splendide CrossDressers (con le loro altezze fuori misura, i loro vocioni l'alone di barba... ) si sono presentate a testa alta in un locale pubblico ed hanno passato dei bei momenti senza che nessuno si sia permesso di dire loro alcunché di negativo. E se fosse successo avrebbero tenuto botta ed avrebbero pure risposto a tono. Ecco quel gruppo di CrossDressers ha passato una serata "normale".
Spiacente per chi non esce ed intanto si aspetta e spera che in Italia cambi qualcosa: amiche in Italia (e nel mondo) non cambierà niente per le CD nella percezione della società, anzi forse le cose potrebbero persino peggiorare. Se avete voglia di uscire e passare momenti "normali" dovete semplicemente farlo e quei momenti acchiapparli con le vostre unghie.
Uff... quanto mi sono allontanata dal tema della pubblicità. Ma io mi sono capita?
baci
Roberta

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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da ClaudiaTv »

Rischio di ripetere quanto già detto, ma personalmente penso che non sia la pubblicità a decretare un cambiamento di questo tipo, ne a darne una indicazione di un ipotetico cambiamento. Sarà che mi aspetto sempre il peggio dalle persone, e che l'ambiente in cui sono cresciuta era ricco di individui come il volgare personaggio raccontato nel post di qualche giorno fa da @Steffi Ritzka, la società ci vedrà sempre come dei "froci pervertiti", persone da schernire, dei reietti (o reiette), e chiedo scusa per il termine, ma di fatto è così che ci vedono. Per l'uomo comune siamo una barzelletta. Per cui aspettarsi che a seguito di una pubblicità la mentalità possa cambiare è tempo sprecato, è solo vana speranza. L'unica normalità la possiamo trovare noi nel nostro intimo, nel piccolo microcosmo che ci creiamo attorno, senza attenderci niente dal resto del mondo.

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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da LauraB »

Roby ha scritto: domenica 3 aprile 2022, 9:04 alcuni post non meritano di essere riesumati perché l'argomento ha detto tutto, a volte ha creato imbarazzo, le persone in questione non sono più in Forum...
Altri, come questo, ripropongono argomenti che potrebbero essere "evergreen" e non vedo niente di male nel ritirarli fuori.
Siccome siamo tutte diverse, se l argomento fosse stato riproposto dal nuovo, sicuramente qualcuna avrebbe detto: " ma c era gia questo argomento, era inutile aprirne un altro topic".
Sicuramente io sarei stata una di queste.. : Chessygrin :
Il punto è che ci puo stare di continuarne uno o riaprirne un altro. Di volta in volta bisognerebbe valutare. Poi la "critica" arriva sempre, rassegnamoci, rassegnatevi.. : WohoW :

In questi ultimi anni ho valutato parecchio il percorso "trav" e quello "trans", ci sono molte analogie.
una è il coming out, spesso piu difficile per una persona "trav", non scherzo, spesso con esiti pesanti per la famiglia o gli amici.
Di sicuro il coming out per entrambe le "categorie" è vissuto allo stesso modo, molto intensamente, molto dolorosamente.
La necessità di un coming out per una persona trans obbliga a fare il passo, a creare visibilità. Ci sono ripercussioni con la famiglia, a volte buoni a volte pessimi, spesso altalenanti, a volte tendenti al bel tempo passando i mesi ( o anni).
La visibilità trav è piu difficile, ha piu stigma sociale, quanti coming out evitati e invece quanti outing con risultati disastrosi ( la partner che si sente ingannata..).
La scelta della visibilità e della relativa accettazione sociale non puo che passare dalle mani delle stesse persone tv, e non è facile.
Laura Bianchi

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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da LorenaTizianaV »

LindaB ha scritto:Bah a me è sembrato un modo come un'altro per includere quanto più pubblico\oconsumatori possibile, nulla più.
Vi vengono rappresentate persone che hanno modi personalissimi di vivere nella propria casa facendone praticamente di ogni.
Insomma, qualunque uso ne vorrete fare,quantune siate "originali", noi possiamo vendervi i mobili.
A quelli "normali" già li vendevano, probabilmente : Chessygrin :
Linda
Scrisse bene Linda nel 2016.

Ho lavorato vari anni in pubblicità. Nel corso degli anni era sempre più evidente che il mercato delle coppie di fatto, gay, ecc. era in forte crescita.
Semplicemente una nuova 'vacca da mungere".
Mi dispiace, nessuna apertura o sensibilità scandinava, solo una questione di percentuale e di soldi.

Lorena

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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da Roby »


LorenaTizianaV ha scritto:.

Ho lavorato vari anni in pubblicità. Nel corso degli anni era sempre più evidente che il mercato delle coppie di fatto, gay, ecc. era in forte crescita.
Semplicemente una nuova 'vacca da mungere".
Mi dispiace, nessuna apertura o sensibilità scandinava, solo una questione di percentuale e di soldi.
Lorena
non lo metto in dubbio.
La stessa Ikea ha fatto pubblicità ben più esplicite con coppie gay che mettevano su casa coi loro mobili.
Allora aggiungiamo che hanno considerato che includere queste vacche "arcobaleno" non avrebbe fatto perdere quote nel mercato delle vacche monocolori tradizionali (rosa o azzurre).

Cioè un ragionamento sul fatto che queste vacche siano "presentabili" è stato fatto, e non è cosa da poco.
Probabilmente 50anni fa, pubblicità che strizzano l'occhio al mondo LGBT avrebbero creato un putiferio colossale.

baci
Roberta

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Re: IKEA sa di noi...

Messaggio da LorenaTizianaV »

È un calcolo di rischi /benefici per chi pianifica le campagne pubblicitarie. Qualcuno si sarà anche indignato ed allontanato. Ma il mercato "tradizionale" è oramai così addomesticato che difficilmente va perso.

Certo, hai ragione nel dire che comunque cinquant' anni fa non sarebbe stato possibile. Sarebbe stato uno scandalo e basta.

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